Recensioni per
The End Is the Beginning Is the End
di bluemary

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
06/10/16, ore 20:56

Woah! Finale con il botto (letteralmente)!
Breve e conciso, cadenzato come il primo capitolo.
Sembra quasi un countdown.
Che dire? Mi è piaciuta da morire tutta questa storia e il finale è assolutamente degno *^* questa fila tra i preferiti tempo zero XD

p.s. Sul voler essere scoperto da Dan ammetto che sarebbe una buona spiegazione, tanto più che secondo me è PALESISSIMO che ha lasciato il floppy in bella vista apposta ò.ò

Recensore Junior
06/10/16, ore 20:55

Oddio, un po' mi vien da piangere ç.ç
É bellissimo e allo stesso tempo struggente il confronto tra l'Adrian lucido e calmo che riconosce il sogno e affronta Il Comico (che fa una sparizione alla "stregatto" che ho amato *^*) e l'Adrian affettuoso, che cerca di aiutare Margaret, tanto più che gli spiace per Lysa, una morte che non aveva pianificato.
Particolarmente tragica trovo la mancanza di lucidità, anzi la lucidità a sprazzi della donna e la bugia innocente che Adrian le dice. Ha qualcosa di "dolce" e soffuso che rinforza, trovo, quel senso di disperazione che circonda e ammanta la figura di Margaret, la cui mente logora ha cancellato il trauma della morte della figlia e continua a mandare ricordi e informazioni caotiche, tanto da renderle impossibile un vero contatto con la realtà.
E poi Adrian è così coccolo quando fa il premuroso ç^ç

Recensore Junior
06/10/16, ore 20:47

“Ma la sua morte non faceva parte del mio piano” ç.ç
Mi piace lo scontro all'interno della coscienza di Adrian, nel suo subconscio, con Eddie a fare la parte dell'avvocato d'accusa.
Ci sta, anche perchè le loro due visioni del mondo si sono sempre scontrate, tanto erano diverse. E sopratutto perchè è stato Eddie, involontariamente, a segnare Ozymandias e portarlo al cambiamento.
E complimenti alla pignoleria di Adrian sul "Non dieci, quindici milioni", sia mai! XD

Recensore Junior
06/10/16, ore 19:35

“E benvenuto sul vascello dell'amore”
Eh, vabbè, Eddie è Eddie, c'è poco da fare XD
Margaret sembra mia nonna, il che, anche se non lo sembra, è un complimento perchè saper rendere una persona "d'altri tempi" non è facile ed è molto meno banale di quel che sembra, quindi che dire? Amo tantissimo sia l'Adrian elegante e "coccolo" che si occupa della vecchia Margaret sia la vecchia Margaret ♥

Recensore Junior
06/10/16, ore 19:23

Oddio, Eddie **
uumh, bellissima e particolare la scelta di inserire l'incubo della barca, anzi, sono proprio curiosa di vedere come gestirai la parte del sogno. Tanto più che c'è Eddie sul veliero, che fa un po' "fatina buona del cazzo" (cit.) e anche voce della cattiva coscienza.
Mi piace molto anche come hai reso Lysa, con poche semplici righe hai saputo delineare la sua figura e la sua immagine, senza entrare troppo nel dettaglio (cosa che avrebbe appesantito la lettura), ma con efficacia. E mi sis stringe un po' il cuore all'ultima frase "Aveva piovuto durante il funerale di Blake, e Lysa era stata al suo fianco a tenergli l'ombrello; adesso splendeva il sole." ç.ç

Recensore Junior
06/10/16, ore 19:17

Uh, ok. Ammetto che non ci ho capito molto, ma immagino capirò meglio più avanti.
Confermo comunque l'opinione che ho dato sul capitolo precedente: la resa delle scene e la suspence da "Noi dentro la storia sappiamo di cosa stiamo parlando, ma, chi legge lo capirà più avanti" richiama molto lo stile della novel che si apre in medias res e racconta i fatti senza sprecarsi a spiegare troppo ai lettori, se non dopo il giusto tempo e fornendo pian piano tutti i dettagli.
Mi piace un casino, lo ammetto, anche perchè uno stile così, in una storia completamente scritta e non scritta-e-illustrata non è per nulla semplice, complimenti **

Recensore Junior
06/10/16, ore 19:05

Oddio ma amo tantissimo come hai scandito i tempi qui **
Davvero geniale e rende benissimo. Lo stile corsivo focalizza l'attenzione sulle pause di controllo dell'ora e il conteggio ritma un sacco la lettura.
Sembra di vedere dei frame, dei brevi flash in cui si vedono come diapositive i movimenti dei soggetti, quasi fossero una sequenza di foto in cui, ogni tanto, si intrufola una diapositiva con la foto di un orologio. Devo essere onesta qui lo stile mi richiama molto di più la novel che il film, per quanto si veda che l'Adrian che tratti è quello del movieverse u.u

Recensore Junior
17/11/13, ore 18:29

Eccomi qui a recensire l'ultimo capitolo con colpevole ritardo ^^
Anche se breve, è il capitolo più importante  di tutti, almeno per me, perché la scelta di Adrian cambierà le sorti del mondo e di tutte le altre persone che hanno avuto la fortuna di non essere vittime del suo "esperimento" (se si può chiamare così).
"Preme il bottone, ponendo fine al mondo per come l'uomo lo ha conosciuto." 
Questa frase mi è piaciuta  molto perché riassume le conseguenze della scelta di Adrian: per impedire una guerra nucleare si sono comunque sacrificate molte persone innocenti e il mondo, dopo quest'orribile esperienza, sicuramente non sarà più lo stesso.
Sinceramente, non so ancora se giustificare l'azione di Adrian o condannarla, è ovvio che non è stata una scelta facile nemmeno per lui, perché non l'ha fatto per puro egoismo o per dimostrare di poter decidere della morte e della vita altrui premendo semplicemente un bottone ma l'ha fatto per salvare altre vite; però la domanda che sorge spontanea potrebbe essere: e se ci fosse stato un altro modo per impedire la guerra?
Secondo me Rorschach, nel film, non accetta la soluzione di Adrian perché è convinto, e morirà per questa sua idea, che si sarebbe potuta trovare una soluzione alternativa e meno drastica di quella adottata da Adrian; d'altronde il film è bello anche perché ci lascia  questo interrogativo e ognuno di noi è libero di esprimere un proprio parere.
Adrian, nel film, è visto un pò come il cattivo di turno, come un uomo calcolatore a cui interessa poco o niente degli altri, ma la tua caratterizzazione l'ha reso un uomo comune e per questo la storia mi è piaciuta molto.
Spero  in questo periodo di avere un pò di tempo per leggere qualcosa in più di tuo, ma con lo studio che mi sta uccidendo non si sa mai :)
Alla prossima!
 

Recensore Master
10/11/13, ore 21:04

Concordo in pieno con le tue note! U.u
L'ho sempre pensato anche io!
Bellissimo finale, bellissima fic!
"Non pensa a nulla e pensa a ogni singola cosa, perché lui è Adrian Veidt e la sua mente non si spegne mai." Impressionante come tu riesca a centrare così bene un personaggio così complesso, con un unica e semplice frase.
Sei bravissima!

Recensore Master
06/11/13, ore 18:51

Woo ho! W Blake! Anche negli "incubi" è mitico! =P
La faccia di "tola" (come diciamo dalle mie parti) di Adrian non ha davvero limiti!
Bella, bella storia.
Sempre più brava!

Recensore Junior
06/11/13, ore 11:02

Bene, sono riuscita a mettermi in pari :)
In questa prima parte del capitolo non so se mi piace di più il Comico o Adrian XD
Il Comico qui mi piace  perché sta mettendo a nudo il vero animo di Adrian: lo considera " il mostro sotto il letto" ( frase che ho adorato tra l'altro), cioè Adrian è uno degli incubi peggiori perché, nonostante abbia agito nelle migliori intenzioni, ha fatto del male a troppa gente, colpendo anche persone innocenti, come Lysa, che si presenta davanti a lui sotto forma di fantasma e non si sa se cerchi di aggredirlo oppure di trovare aiuto e conforto.
La gioia del Comico, in questo caso, sta nel dimostrare ad Adrian che lui non è il salvatore del mondo, ma è un mostro esattamente come tutti gli altri.
Non che questo rendi il Comico una persona migliore di Adrian: Blake è l'inconscio della mente umana, se così si può dire, perché agisce senza pensare alle conseguenze, le sue azioni sono egoistiche, non gli importa di fare del male alle altre persone e "giustifica" questo comportamento affermando che tutti gli uomini, nel profondo del loro animo, sono esattamente come lui.
Ecco perché Adrian non è veramente dispiaciuto per la sua morte, nonostante siano stati compagni: il Comico rappresenta la parte peggiore di un essere umano.
Adrian qui mi piace perché, proprio attraverso le parole del Comico, comincia a capire che infondo lui prova ancora dei sentimenti, prova una sorta di rimorso: l'odore del sangue, le persone morte per causa sua che ritornano a tormentarlo, sono sensazioni raccapriccianti, in particolare è l'immagine di Lysa che avanza verso di lui a farlo vacillare per un istante.
Per quanto riguarda la seconda parte, non so se Adrian, con la scelta di trasferire la madre di Lysa in California, abbia veramente a cuore la salute di Margaret oppure voglia allontanarla per non dover subire il suo sguardo e il peso della bugia, ma credo che tutti i miei dubbi saranno risolti con il prossimo capitolo :)
Alla prossima!

Recensore Junior
05/11/13, ore 21:55

Rieccomi qui!
Ma quanto è stato bello il confronto tra Adrian e il Comico?
È vero, Adrian non è pentito di quello che ha fatto, non prova rimorso per tutte quelle persone morte per causa sua, tanto che corregge il Comico sul numero di persone che sono state coinvolte nel suo piano; credo che la sua " filosofia " si possa riassumere così: ucciderne pochi per salvarne molti, e lo dice apertamente al Comico, senza esitazioni.
Eppure la morte di Lysa non rientrava nel suo piano e questo particolare credo che l'abbiamo mandato un pochettino in crisi, per questo sacrifica un pò del suo tempo per dedicarlo a Margaret.
Però c'è qualcosa che non mi torna: in qualche capitolo precedente, forse nel secondo, Adrian e il medico parlano anche di Lysa, e il medico afferma che Lysa è viva, ma in teoria non è possibile, perché Lysa è morta il 21 ottobre, mentre il dialogo tra Adrian e il medico si svolge una settimana dopo, il 28 ottobre... magari ho interpretato male io ^^
Ho visto che hai aggiornato un altro capitolo, vado subito a leggerlo!

Recensore Junior
05/11/13, ore 21:42

Oh, ecco il fatidico incontro con il Comico, sempre con la battuta pronta a quanto pare :)
Vascello dell'amore... solo lui poteva dire una cosa del genere XD
Nella seconda parte, troviamo Adrian alle prese con la madre di Lysa, la signora Campbell, che si trova in ospedale perché affetta da Alzheimer, una delle malettie peggiori, almeno secondo me.
Di questa seconda parte mi è piaciuta molto questa frase : "con lui la signora Campbell non aveva mai nemmeno alzato la voce, e c'era una certa ironia del destino in tutto ciò."
È vero, c'è una sottile ironia, perché se la signora Campbell sapesse che sua figlia non c'è più e che la sua morte è stata causata da Adrian, lui sarebbe la prima persona a subire il suo odio e rancore.
Nonostante questo, Adrina fa finta che Lysa sia ancora viva, a mio avviso per non preoccupare la madre, credo anche perché a lui dispiace veramente della morte della sua segretaria e questo dispiacere traspare nella sua ultima frase.
Adesso vado subito a recensire l'altro capitolo, a tra poco! :)

Recensore Master
05/11/13, ore 10:47

Attenzione, possibili spoiler sulla conclusione delle storia: lettori avvisati, mezzi salvati.

Questa storia mi è piaciuta tantissimo per come sei riuscita a esplorare il subconscio di Adrian, senza cadere nella trappola dei sensi di colpa o del rimorso. Il tuo Adrian è sempre pienamente lucido e consapevole, ma mai pentito. Trovo molto innovativo il significato che hai attribuito agli incubi di Adrian, collegandoli alla metafora de I Racconti Del Vascello Nero: nel film Adrian afferma di essersi costretto a guardare tutte le sue “vittime”, a soffrire con loro, l’idea che abbia edificato nel suo subconscio un luogo in cui rivederle ogni notte è azzeccatissima.
Per quanto riguarda il tipo di buona azione che Adrian compie, all’inizio ero un po’ combattuta. Considerato il personaggio e il suo incredibile intelletto, mi aspettavo qualcosa di molto più… complesso o arzigogolato, che alla fine mi facesse sbarrare gli occhi per la sorpresa ed emettere un “ooooh” di ammirazione. Invece la buona azione di cui Adrian si rende artefice è alquanto banale (termine che non deve essere inteso in senso negativo, adesso ci arrivo e mi spiego meglio) per un uomo geniale come lui. Rileggendo la storia e riflettendoci bene, invece, mi sono resa conto che era una scelta azzeccata, forse la più azzeccata per questo personaggio. Proprio il fatto che la buona azione di Adrian non sia arzigogolata come il lettore si aspettava costituisce già di per sé una sorpresa. In più questa buona azione così semplice e “banale” si contrappone al machiavellico piano di Adrian, creando un bel contrasto: un uomo capace di tessere un trama tanto intricata è anche capace del più lineare dei gesti.
Mi è piaciuta tantissimo anche la motivazione che spinge Adrian a prendersi cura della madre di Lysa. Nessun rimorso o senso di colpa, non sarebbe stato per niente coerente con il suo personaggio, solo il rammarico per una morte non necessaria: “una perdita spiacevole, proprio perché superflua”.
Di Eddie, la mia scena preferita è l’ultima in cui appare (fermo restando che è perfetto fin dalla prima): “Alla fine, anche il sigaro scomparve e rimase solo quel sorriso bianco privo di contorni”. Mi ha fatto pensare allo Stregatto di Alice Nel Paese Delle Meraviglie e al suo sorriso a mezzaluna che scompare sempre per ultimo. Non so se sia un riferimento voluto o inconscio, ma in ogni caso lo trovo azzeccatissimo per il personaggio.
Margaret è il mio OC preferito di questa storia, credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione su di lei. Come anziana affetta da Alzheimer è credibilissima, oltre che adorabile e simpaticissima. Philips e Lysa (non è proprio un OC, ma quasi), purtroppo, rimangono sullo sfondo rispetto agli altri, ma anche loro sono dei personaggi tridimensionali: si vede che non sono stati stipati a forza nella storia, che sono ben calati nei loro ruoli.
Stile fluido e scorrevole. Ottima gestione del punto di vista e della voce narrante. Dialoghi funzionali e caratterizzanti. Lessico pertinente, che si adatta di volta in volta ai personaggi. Uno sviluppo ineccepibile della storia: nonostante i continui salti temporali e le incursioni nel subconscio di Adrian, il districamento della matassa non si inceppa mai, prosegue fino al raggiungimento del bandolo con una linearità che è solo apparente, vista la complessa architettura della storia.
Ancora complimenti.

Recensore Master
04/11/13, ore 21:02

Eccomi... =D
Quelli corti riesco a leggerli!
Meraviglioso! “Ma la sua morte non faceva parte del mio piano”. Mi suona tanto come una scusa Adrian... Non lo è?
=P
Sì, io adoro le seghe mentali!
Non vedo l'ora di poter leggere gli altri tuoi aggiornamenti spero di averne il tempo domani!

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