Ciao Sylvia!
Benritrovata :) !
Questo tuo racconto, mi é garbato molto. Prima di tutto hai usato uno stile scorrevole e puntuale, descrivendo in modo coinvolgente la concatenazione dei pensieri di Richard. Ci si riesce ad immedesimare in lui in modo fluido. Mano a mano che il brano procede, i pensieri di Richard si rivelano per quello che sono: un climax ascendente, in cui hai evocato molto bene la sensazione tesa che si prova quando si attende qualcuno che latita. Nel cuore del racconto, ecco che s'intuisce giá che qualcosa di strano vibra nell'aria; una brezza fredda soffia dal nero assoluto della notte, brandelli di frasi, titoli di giornale, indicano che in quella cittá stanno succedendo delle cose strane.
Ed ecco che compare il fanciullo, sempre presentato dai pensieri di Richard, i quali qui cominciano a mutare ritmo e a prendere una nota d'ossessione. É chiaro che il bambino lo ha ammaliato. Il ritmo della storia dunque diventa sempre piú serrato, portandoci, senza divenire mai esplicito, alla funerea conclusione. La vittima accetta il supplizio con l'ultimo barlume di coscienza che gli si ridesta per un attimo.
Guarda, ammetto che io Twilight non lo conosco ma di primo acchito, il tuo racconto e il tuo stile mi rammentano piú uno Stephen King che altro! Il vampiro fanciullo é un archetipo inquietante a cui non si riesce mai di rimanere indifferenti e King questo li ha sapientemente inserito in uno dei romanzi che amo di piú, ossia 'Le Notti di Salem'. Anche nell'omonimo film tratto da questo romanzo, questo topos viene ben rappresentato, con tutto l'intrigo di sentimenti che ne scaturisce.
Insomma, hai saputo comporre un magistrale racconto horror!
Complimenti!
Un caro saluto! :)
Eleonora
(Recensione modificata il 24/08/2014 - 12:51 am) |
