Recensioni per
La seconda battaglia della Valle Chiusa
di Entreri

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/07/15, ore 21:56
Cap. 7:

Ed ho finito di leggere anche questa storia. Questa è forse quella che mi è piaciuta di più fra quelle che ho letto. Sbaglio o ti piace molto raccontare di rapporti complicati tra fratelli? XD
Comunque Adikan praticamente si è ucciso con le sue stesse mani, almeno secondo me.
L'epilogo è stato ciò che mi ha colpito di più: il povero Galoth non si libererà mai del tutto dall'ombra del fratello.

Recensore Junior
09/11/14, ore 00:12
Cap. 7:

Il cerchio è chiuso.
Mi è piaciuta molto questa ciclicità dell'epilogo, quel riprendere frasi legate ad Adikan e farle indossare a Galoth, come se fossero un testimone da passare o un simbolo della corona del Sirenmat.
La rassegnazione di Galoth è sconcertante nel suo rifiutarsi di confutare i sospetti che da questo momento gli hanno attaccato alle spalle come un mantello, così come la sua rassegnazione nel comprendere che suo fratello, per lui, non è morto, ma è quasi diventato una parte della sua stessa ombra -- qualcosa che lo seguirà per tutto il resto della sua vita.
Non posso non spendere una parola su Margareth, perché era sottinteso che il suo essere promessa al fu Adikan fosse una scelta imposta dalla famiglia e che lei aveva accettato per ragione -- ecco, mi viene in mente la scena de "La Princesse de Montpensier" in cui Marie de Mézières si lascia convincere dalla madre a preferire il principe di Montpensier a de Guise -- eppure qui, nello sguardo che lancia a Galoth, non posso fare a meno di chiedermi se i suoi supposti sentimenti per lui fossero già da tempo sacrificati alla posizione e ai privilegi che quelle nozze le avrebbero procurato. Una donna veramente innamorata gli avrebbe lanciato uno sguardo supplichevole, come per supplicarlo a spiegarsi, giustificarsi.
Bene, con questo credo sia tutto.

Alla prossima.

D. Rose

Recensore Junior
08/11/14, ore 23:48
Cap. 6:

credo che in questo capitolo il personaggio di Adikan si riscatti, almeno in parte, e dimostra di avere una ricchezza di sfaccettature che poco avevamo visto nei precedenti capitoli. 
L'attimo in cui si muore -- l'attimo in cui si prende coscienza che si sta per morire -- gli ha permesso di mettere in mostra il meglio e il peggio di sé, con gli anatemi iniziali contro il Duca di Indekel (e non posso fare a meno di chiedermi se avrammo effetto oppure no), la rabbia verso coloro che sono rimasti a seguirlo in battaglia e la presa di coscienza di aver fatto un grosso errore -- ovvero l'aver assegnato Galoth all'ala sinistra. E non posso fare a meno di chiedermi come sarebbero potute andare le cose se i due fratelli si fossero trovati a combattere fianco a fianco. 
C'è anche un'amara rassegnazione quandi Adikan si rende conto che i suoi soldati lo hanno abbandonato per accorrere da Galoth, una specie d'incerto rimpianto di quella che era stata la sua vita prima della nascita del fratello -- di come, alla fin dei conti, la radice prima del loro astio reciproco siano i sospetti del loro padre nei confronti della moglie. Ma anche in punto di morte, è più facile dare la colpa di tutto a Galoth.
Adikan ha pagato a carissimo prezzo la sua presunzione -- la sua voglia di emulare l'antenato -- e, ironia della sorte, si potrebbe dire che gli interessi dovranno uscire dalle tasche di Galoth.

Recensore Junior
09/10/14, ore 16:03
Cap. 5:

La scena iniziale, cara Enteri, è a dir poco geniale. Con poche pennellate sei riuscita a rappresentare una scena non solo vivida, ma fortemente caratterizzante: vediamo il Galoth donnaiolo, vediamo il Galoth bambino che ha paura di suo padre; vediamo il Galoth menefreghista e sfiacciato. E vediamo tutta la considerazione che possa avere per suo fratello e il modo con cui risponde alle sue provocazioni con altre provocazioni. La frase Mio signore era suo padre e Galoth gli somigliava al punto di avere paura di se stesso, poi, racchiude in sé un senso di presagio di quel che accadrà nelle ore seguenti e -- da quel che si comprende a fine storia -- negli anni futuri.
Poi, a una seconda rilettura, non ho potuto non notare la presenza del fantasma di Hartaigen: è una presenza appena citata, eppure dalle parole si intuisce l'ammirazione --se di ammirazione si può parlare -- che Adikan prova nei confronti dell'antenato, ammirazione che sfocia palesamente nel desiderio di emulazione.
Mi è piaciuto molto come hai fatto crescere la tensione fra Adikan e Galoth, come si sono rispettivamente provocati cercando di evitare il confronto diretto il più a lungo possibile: un tentativo inutile, dato che alla fine l'irascibilità di Galoth ha la meglio, dimostrando quanto sia simile al padre. E' una rottura definitiva, questa, perché delle parole sono state pronunciate e dei semi sono stati gettati.
Alla fine, direi che il vero signore è stato proprio il Duca Herrat che, con la sua decisione decisamente sovversiva -- un vassallo che rifiuta di dare sostegno al sguo signore non deve avere vita facile --segna definitivamente il destino di Adikan e Galoth.

Recensore Junior
29/09/14, ore 14:38
Cap. 4:

Sì, il capitolo è corto e comprendo benissimo i sentimenti con cui lo hai scritto: in ogni storia c'è almeno un capitolo che, per una ragione o per l'altra, è un parto scrivere e questo se l'autore è fortunato.
In ogni caso e a una seconda lettura, questo è un passaggio che si rivela necessario per lo svolgimento della trama: ci immerge nell'umore del prossimo capitolo, con un distacco emotivo che renderà i prossimi eventi simili a uno schiaffo. Personalmente ho trovato una boccata d'aria fresca avere a che fare con un personaggio come Herrat, che cerca di far usare il buon senso ad Adikan in modo relativamente aperto... e che il giovane signore, manda cordialmente ad amene località: il contrasto è reso ancora più evidente da questo passaggio: I più giovani (...) condividevano con Adikan il desiderio di riempirsi di gloria e la sciocca convinzione che le cose non potessero che risolversi in loro favore. che -- e so che forse mi odierai per il paragone -- mi ha riportato alla mente le considerazioni di Catlin Stark quando raggiunge l'armata (?) di Renly Barethon -- un gruppo di giovani imberbi che marciano verso la battaglia con la stessa leggerezza di cuore con cui dei bambini decidono di giocare alla guerra, quasi ignorando che, se colpiti, non se la caveranno solo con graffi e lividi.

Alla prossima e spero che la prossima recensione non tardi come questa.

D. Rose

Recensore Veterano
25/08/14, ore 10:17
Cap. 7:

E siamo alla fine, dunque.
Si può dire che, alla fine, sia proprio Adikan a uscire vincitore da questa lotta fra fratelli. O forse, di vincitore non ce n'è nessuno.
La morte di sicuro li ha definitivamente separati (dal punto di vista affettivo, almeno) e ora Adikan è diventato qualcosa di intoccabile, in un certo senso incorruttibile, un fantasma che perseguiterà Galoth fino alla tomba.
Hai chiuso alla perfezione il rapporto fra questi due personaggi, un epilogo semplicemente "giusto" e azzeccato. Ho amato questo racconto per diversi motivi, dallo stile con cui l'hai scritto ai personaggi con cui l'hai popolato. Non ho granché da aggiungere a quanto ho detto fin'ora, sono solo contento di aver letto questa tua piccola creazione.
Complimenti vivissimi, e alla prossima!

Recensore Junior
29/07/14, ore 14:13
Cap. 3:

Prima di tutto, mi scuso per l'enorme ritardo con cui recensisco: la situazione non è delle migliori e alla fine mi restano a malapena le energie da dedicare a Podestaria (e ne approfitto per ringraziarti ancora una volta per aver accettato di betarla <3), però eccomi qua e, bambini permettendo, cercherò di fare il mio dovere nei tuoi confronti.

In questo capitolo c'è tutta la tensione che precede la battaglia, una tensione celata dalla stanchezza o, più semplicemente, che Argowal come ogni singolo soldato cerca di ignorare. Cosa che, a quanto pare, riesce benissimo ad Adikan: onestamente, certe sue poco felici battute mi hanno fatto venir voglia di prenderlo a schiaffi! Una cosa che mi è piaciuta molto, sono stati i piccoli dettagli sul rapporto fra Adikan e Galoth che hai inserito nei ricordi di Argowal e di come, grazie ad essi, riusciamo a cogliere quello che lui pensi del proprio futuro cognato: non è una buona opinione e le sue "preoccupazioni" nei confronti di sua sorella mi sembrano più che giustificate - mi chiedo solo se lei ne sia completamente ignara o, semplicemente, cerca di ignorare i difetti del fidanzato in virtù di tutti i vantaggi che dovrebbe ricavare da queste nozze (non la conosco come personaggio, per cui scusami se ho toppato!).

Recensore Veterano
21/07/14, ore 23:39
Cap. 6:

Ottimo capitolo, davvero. Ci voleva un po' di azione, a questo punto!
Ebbene, gli eventi che qui prendono luogo sono tutti preannunciati nei capitoli precedenti: sull'intera narrazione pesa un destino che Adikan ha scelto per sé (e per i suoi sottoposti) senza immaginarne le conseguenze, portando a questa tragica sconfitta.
L'azione caotica e disperata della battaglia e ben resa, e la scrittura rimane fluente e chiara anche nei momenti più concitati. Questo è stato il capitolo in cui mi sono sentito più vicino ad Adikan, ora che le sue debolezze sono venute a galla. Per un attimo sembrava addirittura che ci potesse essere un riavvicinamento fra i due fratelli (non solo dovuto al voler evitare un'altra tragedia alla loro famiglia), ma purtroppo così non è stato, anche se a ben vedere questo è in linea col carattere del personaggio.
Insomma: un capitolo ben fatto sia dalla parte della descrizione della battaglia, sia (e ancora una volta) da quella dell'approfondimento psicologico dei personaggi. Complimenti vivissimi, alla prossima :)

Recensore Veterano
15/07/14, ore 00:20
Cap. 5:

Cosa posso dire? Rischio di ripetermi, ormai, nell'elencare i numerosi punti a tuo favore e che rendono la tua scrittura così ben gestita ed elegante. Anche qui, tutte le tue doti si ripresentano invariate, ponendo le basi per un capitolo in cui ci si immerge con facilità e decisamente riuscito.
Galoth è un personaggio davvero interessante, mezzo in balia dei propri impulsi, resi più forti dall'odio per il fratello (che diciamocelo, pare meritarselo tutto). Il suo punto di vista è particolarmente ricco di sfumature, insomma.
Il finale di capitolo è ottimo, col Duca di Herrat che finalmente prende la decisione che si portava dentro da tempo (o almeno credo) e lo fa pure con uno stile invidiabile. E poi il sangue che finisce per macchiare il campo di battaglia, decisamente non un segno di fortuna.
Insomma, ottimo, ottimo capitolo. Mi trovo sempre un po' in difficoltà a recensire perché davvero ci sono molti aspetti che mi piacciono nella tua storia ed è difficile inquadrarli uno per uno. Spero comunque di aver scritto cose vagamente sensate.
In definitiva, complimenti! E alla prossima! :D

Recensore Veterano
01/07/14, ore 23:23
Cap. 4:

Un capitolo corto, ma decisamente interessante. Si apre di gran carriera, con una frase d'inizio che ci fa capire immediatamente con che tipo di personaggio abbiamo a che fare, e si chiude con una altrettanto ben realizzata.
E quello che c'è in mezzo? Altrettanto buono.
Personalmente mi piacciono le spiegazioni dei piani di battaglia, quando non diventano troppo macchinose e pesanti, è quasi un peccato che qui l'argomento sia trattato così a grandi linee! Però il capitolo fa comunque il suo dovere (porre le basi per ciò che accadrà dopo senza scendere in dettagli e tecnicismi) ed è scorrevole e ben scritto. Come al solito.
C'è poco da dire, alla fine, il capitolo mi è piaciuto e andrò avanti con la lettura appena potrò! A presto! :D

Recensore Veterano
22/06/14, ore 11:40
Cap. 3:

Che dire? Un altro ottimo capitolo, che ci fa conoscere meglio non solo Agorwal, che sembra essere un vero condottiero, ma anche Adikan, rafforzando l'opinione che ci si fa di lui nel capitolo precedente.
Un approfondimento interessante e scorrevole, condito con piccole ma riuscitissime descrizioni. Mi piace molto l'atmosfera notturna e invernale che hai creato, quasi solo suggerendola con piccoli spunti, ma che è comunque facile da immaginare e sentire nel racconto.
Una cosa che mi è piaciuta un po' meno è la formula "dialogo + spiegazione di cosa i personaggi intendono o pensano veramente" che ritorna spesso. Forse un po' troppo: alla lunga appesantisce la lettura.
Forse queste spiegazioni "dall'esterno" si potrebbero sfoltire (magari arricchendo i dialoghi) rendendo il testo più snello. Per fortuna il tuo stile è ottimo e controbilancia a sufficienza, quindi il capitolo funziona così com'è, ma io provo comunque a riferirti le mie impressioni XD
Concluderei, quindi, rinnovando i miei complimenti: tutti meritati! Alla prossima! :D

Recensore Veterano
18/06/14, ore 23:30
Cap. 2:

Spero che, così com'è stato per "Aspettando la fine della notte", io non sia troppo svantaggiato nell'immergermi in questo tuo mondo senza conoscerlo affatto. Lo spero, perché l'inizio di questa storia mi intriga parecchio!
L'iniziare dalla fine è una cosa che trovo sempre intrigante, anche se solo al momento di ritornarci (al finale) si può capire veramente quanto il trucchetto sia stato usato bene. Il primo capitolo effettivo devo dire mi è piaciuto.
Il tuo stile sa essere elegante, ma lo è in un modo piuttosto pratico, se così si può dire: non esageri con le parole o coi fraseggi ricercati, e trasmetti le immagini che descrivi in modo chiaro ed immediato. Non so bene come, ma funziona!
I personaggi mi paiono ben caratterizzati, nonostante li conosca da poco. Sono le piccole cose, le loro espressioni e il loro modo di fare, che li rendono credibili e differenti gli uni dagli altri. Spesso sono i dettagli a fare la differenza fra una storia mediocre e una buona!
Insomma, sul fatto che sai scrivere non ci sono dubbi! Apprezzo anche l'accuratezza con cui ricostruisci l'ambientazione medievale, pari a tuo agio con questi elementi. Insomma, l'inizio mi intriga e penso proseguirò presto con la lettura.
Devo dire che in certi passaggi potresti usare un po' più di punteggiatura. Ora, io di virgole ne uso probabilmente troppe, ma ogni tanto qualcuna in più trovo non guasterebbe: per esempio la primissima frase del prologo mi è parsa un po' confusa nel suo inizio praticamente senza interruzioni. Un dettaglio, comunque, e probabilmente frutto di un mio gusto soggettivo: per il resto te la sei cavata ottimamente!
Ancora complimenti, e alla prossima!

Recensore Veterano
04/05/14, ore 10:33
Cap. 1:

Recensione - giudizio per il contest "Circoli e Salotti"

Stile e lessico: 15/15
Davvero qui non ho niente da dire: stile perfetto per il genere e curato benissimo. Mi è piaciuto molto anche il lessico, adatto all’ambientazione e, di nuovo, ben curato. La storia era abbastanza scorrevole, nonostante l’utilizzo di periodi più complessi da quelli che trovo di solito nelle storie su EFP, e questo probabilmente è dovuto al fatto che hai usato molto bene la punteggiatura, inserendo le pause giuste al momento giusto. Hai inoltre fatto descrizioni molto suggestive: la neve illuminata dalla luce del tramonto e la lama in cui si riflette il volto di Adikan, per fare degli esempi. I dialoghi sono tutti molto funzionali alla trama e alla caratterizzazione dei personaggi e si vede che li hai ben studiati; riesci a rappresentare bene i protagonisti anche grazie a metafore affascinanti ed espressioni molto particolari, come ad esempio quelle che riguardano il carattere e il comportamento di Adikan. Come vedi, non c’è molto da dire: sei stata davvero brava e il tuo stile mi è piaciuto moltissimo.
 
Trama e originalità: 15/15
La trama è interessante e ben strutturata: i personaggi si muovono in modo coerente e tutto è descritto in modo realistico, dai loro rapporti alle scene di azione. Quasi tutta la vicenda si concentra sull’odio dei due fratelli, Adikan e Galoth, ma sei riuscita ad inserire molto bene anche Herrat e Agorwal, il consigliere deluso dai figli del suo signore e l’alfiere preoccupato per la sorte della sorella, che andrà in sposa a un uomo che non la ama.
La cosa che più ho gradito è il fatto che tutti questi personaggi si muovano in un contesto ben delineato, con una storia e delle “regole” precise da rispettare.
Mi è piaciuto molto quando hai rievocato la figura di Hartaigen: il fatto che l’esercito si trovasse negli stessi luoghi in cui lui ha mandato in rotta gli uomini delle montagne per me è stato emozionante, in un certo senso. Mi ha molto colpita la conclusione, anche se davvero triste: il tentativo di Galoth di salvare il fratello è inutile e il fatto che lui sia sopravvissuto getta un cono d’ombra sulla sua persona, dal momento che sarà per sempre odiato dalla madre e la donna che ama, Margareth, non riuscirà mai a guardarlo senza chiedersi se sia stato lui la causa della morte del fratello.
 
 
Caratterizzazione: 15/15
Meritavi il voto pieno anche nelle altre voci (altrimenti non te l’avrei mai assegnato), ma qui in modo particolare. I tuoi personaggi sono delineati benissimo e si muovono ed evolvono in modo perfetto nella trama, specialmente i due fratelli. Adikan è un uomo freddo, spietato, affettato nei modi e calcolatore, anche se la sua incompetenza nell’ideare strategie di guerra non sfugge a nessuno, nemmeno al forse meno furbo Galoth, che però riesce ad essere molto più razionale di un fratello che sta rischiando tutto pur di seguire le orme del suo antenato, Hartaigen, che si sospetta sia riuscito a compiere le sue imprese grazie all’aiuto di una Donna Sola. Rimarcare questo concetto è stato fondamentale, poiché il lettore comprende che si tratta di un’impresa praticamente impossibile e che Adikan sta andando incontro alla rovina.
Galoth è invece un personaggio molto più pratico, positivo e umano, nonostante sia parecchio impulsivo e “animalesco” e si porti dietro gli spettri di un’infanzia molto infelice e il terrore  per il padre, al quale assomiglia. Mi è piaciuto molto il momento in cui hai descritto le ragioni dell’odio tra i due fratelli: l’aspetto di Galoth ha fatto dubitare suo padre della fedeltà della moglie; la donna, per questo motivo, ha preso in odio il bambino e, quando Galoth, crescendo, si è dimostrato molto simile a suo padre, questi l’ha preso in simpatia, mentre Adikan, che già  non doveva amarlo particolarmente per via delle conseguenze della sua nascita, inizia ad essere geloso.
Vorrei citare anche Agorwal e Harret, perché mi sono piaciuti parecchio anche loro: Agorwal è preoccupato per Margareth, dal momento che conosce la vera natura di Adikan e la sua crudeltà, descritta con attenzione particolare nel momento in cui egli decide di riportare a casa Margareth e lasciare suo fratello al freddo, mentre Harret, il consigliere del padre dei due uomini, è deluso da entrambi, per un motivo o per l’altro, e credo che tu abbia descritto bene questo sentimento.
 
Rispetto delle regole del circolo
 
La storia deve essere ambientata in un contesto medievale o epico:   2/2
Beh, assolutamente nulla da ridire: il contesto è perfetto.
 
Deve essere presente il tema del viaggio, anche se non è necessario che sia centrale:  2/2
Anche il viaggio è presente: quasi tutta la storia, a parte l’epilogo, si svolge durante una campagna militare praticamente in territorio nemico, quindi lontano dai luoghi in cui vivono i protagonisti.
 
Bisogna inserire una storia d’amore significativa, anche se non necessariamente centrale:   2/2
L’amore per Margareth è una componente che influenza molto la trama, dal momento che è proprio quando lei viene tirata in ballo nella discussione durante il consiglio che Galoth aggredisce furiosamente il fratello ed è anche uno dei motivi per cui i due fratelli si odiano (nonostante questo sentimento, come già detto, abbia radici molto più profonde)­. Nonostante mi sarebbe piaciuto vedere questo sentimento approfondito un po’ di più, questo aspetto non ha nulla a che fare con gli effetti sulla trama, quindi va bene il punteggio massimo.
 
Giudizio personale: 10/10
La tua storia mi è piaciuta moltissimo, nonostante le descrizioni di battaglie e quant’altro non rientrino pienamente nel mio gusto personale, che si orienta più sugli aspetti sentimentali che sull’azione in sé, ma ho trovato la tua storia talmente ben scritta e coinvolgente che, di nuovo, mi sono sentita di darti il punteggio massimo. Del resto, vedere qualcosa di così ben fatto e penalizzarlo soltanto perché non si apprezza in pieno il tema mi sembra stupido, specialmente perché in un concorso gli argomenti che si detestano (non è comunque il mio caso per questo genere) si possono bandire e chi si è visto si è visto. Non so davvero cosa aggiungere, quindi ti rinnovo i complimenti per un’ambientazione così ben studiata e per tutto il resto, dato che questa storia merita sotto qualsiasi punto di vista.
 
Grammatica e forma: 0
Non posso assegnarti il punto bonus perché ho trovato un errore su cui proprio non potevo passare sopra, però mi dispiace perché tutta la storia era ben fatta e questo deve esserti sfuggito per distrazione.
se Adikan era un'arrogante → un arrogante;
 
 
 
Totale: 61/62

Recensore Junior
10/04/14, ore 21:48
Cap. 3:

Avevo giusto scritto che mi dispiaceva non aver ancora visto approfondito il carattere dei personaggi, ma confidavo che questo capitolo soddisfasse la mia curiosità. Adikan appare sempre più come un comandante indegno del proprio posto, che sicuramente sa come mostrarsi superiore e come far pesare la propria posizione, ma non come farla valere davvero. La figura di Agorwal è ben tratteggiata e richiama bene l'immagine del veterano preparato alla guerra, ma abbastanza saggio da sapere che non c'è spirito che tenga a una morte sofferta al freddo e lontano dalle proprie dimore. Voglio vedere se Adikan riuscirà a diventare una figura tragica.. Già col capitolo precedente sembrava di poterlo intuire. Ti faccio ancora i miei complimenti: gli ambienti e i personaggi sono descritti molto bene e appassionano il lettore. E il banner non è così male (ma meglio quelli prima, questo sì ;) ). Alla prossima!

Recensore Junior
09/04/14, ore 22:13
Cap. 2:

Quindi per il contest dovevi partire dall'inizio e costruire la storia come flashback, giusto? Ti faccio i complimenti anche per questo capitolo: le immagini sono molto vivide e i personaggi ben caratterizzati anche con poche frasi, cosa che apprezzo sempre molto. Nonostante la vivacità delle immagini, lo stile rimane molto rapido, quasi secco e perentorio come vorrebbero essere gli ordini di Adikan. Anche il riferimento al carro impantanato fa capire quanto sia sporca e difficile una spedizione del genere senza il romanticismo e la poesia spicciola che giustamente il protagonista lascia a qualche trovatore. Unico rimpianto è aver visto ancora troppo poco dei personaggi, ma spero di veder colmata la lacuna andando avanti a leggere. Ancora complimenti

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