Recensioni per
L'ultimo desiderio
di BekySmile97

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
21/12/14, ore 19:45

Quarta classificata nel contest C.S.I Efp

Correttezza 7/10

Stile 7,5/10

Mistero 6,5/10

No bonus

Tot 21



Anche nella tua storia ho trovato troppi passivi –che appesantiscono la lettura e spesso sono usati a sproposito-, diversi termini colloquiali, periodi sintatticamente confusi –decisamente migliorabili!- e anche qualche errore di tempo verbale. Per questo motivo, ho dovuto penalizzarti.

Il tuo stile è abbastanza buono, ma sembra quasi acerbo. Hai creato una città e delle creature che la abitano, ma hai perso completamente l’occasione di mostrarcelo, preferendo descrivere tutto in modo troppo semplice e scontato: la piazza è tonda, ma di che pietra è costruita, come sono le mattonelle del selciato?, e il quartiere magico è allegro, sì, ma che colori si vedono? Di che colore sono i muri delle case? Com’è la gente che ci passa in mezzo? Quali profumi si sentono nell’aria e come si vestono i maghi?, e la casa della maga? Cosa c’è dentro oltre ai libri e alle ampolle?, e il killer di Mutaforma? Quando, dove e come ha ammazzato questa gente? Com’è stato catturato? Qual è il pensiero della gente a riguardo? E cosa sono i Mutaforma? E davvero nessuno si era mai accorto del piano? E non ti sembra un po’ facile il modo in cui fai compiere gli incantesimi a questa gente e soprattutto il modo in cui la maga confessa di aver insegnato al killer “un incantesimo di distruzione”?

Hai affrettato tutto troppo e non hai dato spessore a ciò che poteva averne.

Detto ciò, il mistero quasi non c’è e avevo intuito che la maga non ce la raccontava giusta fin dall’inizio. Il povero consigliere aveva le ore contate: l’avevo visto arrivare. Quindi, non ho potuto darti il bonus.

Recensore Veterano
18/12/14, ore 16:46

Trovo strano che questa storia non abbia più recensioni! Oltre al fatto che fino all'ultimo mi aspettavo che Cirsys ci ripensasse e tornasse a salvare Axaes (me romantica senza speranza) e quindi mi hai spiazzato sul finale, facendo di una storia già ben costruita una scatola a sorpresa, oltre a questo dicevo c'è anche lo stile, l'ottimo bilanciamento di dialoghi e parti descrittive, e l'ambientazione. ... insomma, credo proprio che continuero' a leggerti per un pezzo.:)

Recensore Junior
02/12/13, ore 19:07

[Recensione premio – contest Nelle botti piccole c’è il vino buono]

Il titolo “L’ultimo desiderio” è perfetto per questo racconto: è il motivo per cui Axaes si reca nella prigione ed è ciò che permette a Slykes di mettere in atto il suo piano, quindi è il motore dell’intera storia; ma si ricollega anche alla frase di chiusura “Non hai diritto ad un ultimo desiderio.” (sì, perché a quanto pare Everett ‘impara dai propri errori’).
La trama è molto articolata, ben gestita, e presenta varie svolte a sorpresa. Mi è piaciuto molto il cambiamento di atteggiamento di Axaes nei confronti di Slykes, perché è costruito per gradi, mentre l’innamoramento del giovane consigliere mi è parso troppo repentino. Ho qualche perplessità relativamente a questo: Non avrebbe mai potuto immaginare di trovarsi invischiato in una storia del genere, ma non stiamo parlando del consigliere di Everett? Mi sembra poco plausibile o comunque strano che non si sia mai ritrovato invischiato in nulla di almeno lontanamente simile.
L’ambientazione è solida, emerge un contesto generale piuttosto netto e, in particolare, il quartiere magico prende forma e consistenza nella mente del lettore.
Le ultime deduzioni di Axaes gettano un’aura ancora più fumosa sull’operato di Cirsys e sulle sue motivazioni, conferendo alla storia un finale molto aperto che proietta verso altri possibili racconti. In ogni caso, entrambi i personaggi sono complessi e sfaccettati.
L’elemento de l’ultimo desiderio conferisce poi una sorta di ciclicità, seppur negata, alla storia.
Due parole sui nomi, mia personale ossessione passione. Slykes veste perfettamente sul suo personaggio, perché suggerisce qualcosa di viscido e subdolo (qualche nesso con l’inglese dislike?). Cirsys, invece, riecheggia di Circe: bella incantatrice con cui nulla è come sembra. Axaes, poi, ha un suono molto particolare.
Per quanto riguarda la grammatica, ecco alcune osservazioni: Era un umano […] “E tu chi saresti?” chiese questo vedendolo > quello; Quale donna poteva essere amata da tutti, ma di cui non ne si poteva parlare apertamente? > qui c’è qualche problema di reggenza e concordanza tra la prima e la seconda parte della frase; O collabori, o ti sbatto in cella > in teoria senza virgola, gli elementi legati da una congiunzione correlativa non dovrebbero essere separati da punteggiatura (o … o; sia … sia; ecc.); Capisco... allora mio caro, vuoi seguire > è un vocativo quindi credo vada preceduto da una virgola… (nel testo ci sono più ricorrenze); una folla attonita ed ad un Everett furente > la d eufonica si utilizza, in genere, quando le due vocali sono identiche (vedi anche altre occorrenze) e comunque è sconsigliato in presenza di molte ‘d’; il tavolo li vicino > su lì e là, avverbi di luogo, serve l’accento; Appena pronunciato, l’incantesimo non può essere infranto > forse intendevi ‘una volta pronunciato’…; il tiranno... perché non gli aveva detto > la seconda parte non è propriamente la continuazione della prima, quindi dopo i puntini di sospensione occorre la lettera maiuscola (altre occorrenze); ricordandosi perfettamente per un attimo dell’altro incantesimo che gli aveva insegnato, per prima volta a caro prezzo > ? probabilmente sono tonta io ma non capisco bene, dal punto di vista logico e sintattico, come l’ultima parte si ricolleghi a quanto la precede; disse il consigliere monocolore > monocolore? Cioè? O.o
Un paio di imprecisioni sui verbi: chiedendosi mentalmente come un umano così fragile avrebbe potuto compiere > avesse, perché si riferisce al passato;
Ma col passare degli anni iniziarono a formasi > ‘avevano iniziato a formarsi’ o ‘si erano formate’, idem come sopra: la frase esprime anteriorità.
E sul lessico: con i fitti capelli castani che le ricadevano arricciati in ciocche disordinate sulla faccia > ‘folti’ e magari ‘sul viso’.
Infine alcune osservazioni personali: entrare nella umida cella > per pure ragioni eufoniche avrei contratto (nell’umida) o invertito l’espressione (nella cella umida); qui e là avrei utilizzato la punteggiatura in modo diverso, per esempio in casi come questo “Il mio ultimo desiderio?” domandò il detenuto di rimando* aprendo il volto in un grande sorriso ironico avrei messo una virgola, in corrispondenza dell’asterisco, per separare il verbo riferito al discorso diretto da ciò che segue (a volte gli incisi rimangono aperti…); in delle zone nascoste sotto le mura > alcune, perché nella stessa frase usi molte volte la preposizione articolata di+gli/la/le; come fa la nostra città ad essere così geometricamente perfetta > faccia; in alcuni casi avrei cercato di variare maggiormente il lessico, utilizzando dei sinonimi; inoltre forse abusi un po’ dei puntini di sospensione; ti sconsiglio di utilizzare le virgolette alte sia per il discorso diretto che per indicare espressioni particolari perché può ingenerare confusione, nel secondo caso potresti impiegare il corsivo o gli apici (‘ ’).
Sono presenti molte belle immagini lungo il corso del testo, come l’imperfezione perfetta dei blocchi di pietra più scuri o le proteste che rimbalzano giù per la scala, per fare solo alcuni esempi.
La storia mi ha preso subito e mi ha fatto molto piacere ritrovarvi la riflessione ‘sul bene e sul male’ che già avevo apprezzato in “Everett”. Questa saga mi intriga sempre più ;)

frav