Ciao, tesoro! Eccomi qui a leggere e recensire.
Scriverò solo una parola per riassumere questa shot: POESIA. Ebbene sì, cara mia. E' poesia allo stato puro.
Intanto, la piccola Jane, una piccola Wendy in miniatura che più bella e tenera non si può. E' curiosa, le piacciono le storie e ascolta rapita la sua mamma. E ama Peter Pan, come dimenticarlo. E' lei, è Wendy. Ciononostante, sei riuscita comunque a darle un'identità tutta sua, pur assomigliando tanto alla mamma. Brava!
Wendy che legge i SUOI racconti - VERI, per giunta - a sua figlia è una scena assolutamente dolce e perfetta e Wendy nelle vesti di mamma è adorabile.
Dalla shot traspare anche tutta la sofferenza interiore di Wendy, una Wendy cresciuta che però ricorda ancora benissimo Peter e nella quale l'amore per lui è ancora vivido e forte. Tenace, nonostante il passare degli anni, la lontananza, la convinzione della morte di Peter, insieme alla morte di tutti i sogni d'infanzia e di quel sentimento tanto bello quanto malsano.
I sogni di Wendy sono ancora piuttosto legati a Peter, alle sue avventure a Neverland, al ricordo angosciante della prigionia, a questa "chimica" - chiamiamola così -, questa attrazione che li univa, questo legame che faceva fatica a sciogliersi. E Wendy gli chiede anche di ucciderla, forse per liberarla dalle sue sofferenze, da quella situazione di stallo e angoscia, ma Peter non ci riesce. Prima quel "mai" lo sussurra e ha ben altri significati dal secondo "mai", quello che poi rivolge a Wendy nella frase successiva. Sappiamo bene che Peter intendeva dire ben altro. E anche lui lo sa.
Infine, Peter ricompare a casa di Wendy, ricompare nella sua vita e le sconvolge nuovamente l'esistenza. Ovviamente, come non comprendere la reazione di Wendy di fronte ad un Peter nuovo, cresciuto, forse diverso, pur rimanendo comunque fedele a se stesso, ecco. E' sempre il solito Peter, anche se forse ha imparato la lezione, una volta per tutte. E Wendy ovviamente cede. E come darle torto: come si fa a resistere?
Passando al discorso di Wendy a Jane, che poi è ripreso nel banner... è qui che sta il picco poetico di questa shot. Tramite quelle parole sei riuscita a raccontare una "verità universalmente riconosciuta", tanto per citare la zia Jane Austen. Una verità che riguarda tutte noi: perchè arriva, prima o poi, nella vita di una donna, un "Peter Pan", colui il quale ti sconvolge l'esistenza e ti porta a fare cose dannatamente pazze e persino pericolose. E Wendy riassume benissimo questo concetto a Jane, che subito comprende la situazione, indicando - il vero - Peter come "il Peter Pan della sua mamma". Che dolce.
Insomma, adesso la smetto altrimenti scrivo l'Iliade. Però ribadisco: questa shot è la poesia. Non saprei come altro definirla. E hai ragione quando hai scritto - nella recensione alla mia DarlingPan - che il nostro concetto di questa coppia è piuttosto simile: Peter è l'amore e la rovina di Wendy, non c'è storia. Il caso è chiuso.
Non smettere assolutamente di scrivere di loro, capito? Si vede che ti sono entrati dentro e che hai instaurato in feeling enorme con questo pairing.
Bravissima!
Tua, Marti |