Recensioni per
Inferno
di Roxar

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/12/16, ore 12:15
Cap. 1:

Ciao Roxar,
ti volevo fare i complimenti per questa bellissima storia, decisamente intensa e dai contenuti disturbanti, splendidamente scritta.
Cominciamo a leggere una lettera di Riccardo, che parla a un Nicolò. dal tono della missiva capiamo perfettamente il rapporto fra i due, e capiamo anche il motivo della detenzione di Riccardo.
Subito dopo un flashback ci porta direttamente in contatto con l'orrore. L'orrore dell'abuso su un inerme, appesantito dalla giustificazione che ne viene data (avrai un posto in paradiso). Ipocrisia, manipolazione, parole di chi approfitta del proprio ruolo per prevaricare chi non ha gli strumenti per difendersi.
I due rumori che ripeti, 'Clack, ziiiiiip', sono veramente terribili, perchè ti danno l'idea dell'atto ripetitivo, crudo, impersonale, meccanico. Non c'è nemmeno una forma malata di affetto o desiderio, è soltanto uno sfogarsi distaccato, un infilarlo in un buco per avere una sorta di godimento neurovegetativo, puramente parasimpatico, che nulla ha a che vedere con un rapporto o una relazione.
Dopo questo scorcio torniamo al carcere, e di nuovo ai pensieri di Riccardo. Lo intuiamo una persona sensibile, addirittura dolce, e questo ci dà una misura del suo dolore, se è stato tale da spingerlo a quello che ha fatto.
L'incontro con Nicolò è struggente. È molto bella l'immagine di loro due che si guardano senza potersi toccare, che però nonostante tutto si spiegano, si comprendono e rinsaldano comunque il legame che non ha mai smesso di esistere fra loro.
È un racconto bellissimo, forse ancora più bello proprio perchè riesce ad alternare momenti di crudezza spietata a momenti di dolcezza struggente.

Recensore Junior
15/12/13, ore 17:28
Cap. 1:

Io non sono facile da impressionare, e con impressionare intendo in generale: non tutto mi lascia dentro qualcosa di particolare. Questa? Questa mi ha lasciato un' amarezza come poche hanno fatto. Ho letto parola per parola, visualizzando le immagini nella mia mente e storcendo la bocca ogni volta per la tristezza e sì, per il disgusto. Potrei scrivere righe su righe complimentandomi per il modo in cui hai reso la drammaticità della situazione, la forza delle immagini, la precisione con cui sei riuscita a farmi visualizzare queste cose raccapriccianti, ma sarebbero forse solo parole di circostanza.
Mi fa così strano parlare di bellezza di fronte ad una situazione del genere, così terribilmente sbagliata. Non credo che "bello" sia un termine che renda giustizia a questo scritto, se "bello" è qualcosa che fa sorridere. Ma la disperazione di Riccardo, il suo orrore e la sua resa alla vendetta descritti in poche parole precise sono comunque qualcosa di assoluto.
Sono scossa, turbata, e ti faccio i complimenti per questo.

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 3.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Veterano
08/12/13, ore 20:34
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia è terribile, ti scava dentro un buco e lo riempie di angoscia e disgusto, perché di Riccardi al mondo purtroppo ne esistono tanti e nessuno riesce a salvarli dal loro inferno. Potrei perdere ore ed ore a dire quanto tutto questo sia bello e orrendo allo stesso tempo, bello perché raccontato con parole delicate, sensibili – la canzone “Giro giro tondo” nel bel mezzo della scena da vomito è un dettaglio incredibile -, bello perché Nicolò tornerà sempre, bello perché ci sono le montagne candide fuori quella minuscola finestra che imprigiona i peccati di Riccardo, e orrendo, perché i ricordi di un bambino non dovrebbero mai essere così, orrendo perché i Riccardi non dovrebbero mai morire a dicembre – e invece lo fanno, purtroppo lo fanno. Questa storia è reale ed è bellissima e non ci sono parole per dire quanto tutto questo faccia male. Sei stata bravissima, davvero.

Recensore Master
08/12/13, ore 19:20
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia racchiude in sé il concetto di sublime. È bella perché scritta in maniera perfetta e terribile perché parla di cose che fanno male, che sono troppo vere e reali, per quanto si cerchi di nasconderle.
E davvero, credo che la mia recensione potrebbe chiudersi qui, magari soffermarsi un attimo sulla bellezza e delicatezza delle parole che usi, delle immagini forti che riesci a trasmettere senza mostrarle mai veramente. Del fatto che riesci a mantenerti oggettiva pur lasciando vedere il tuo punto di vista.
E i personaggi, le poche pennellate con cui hai dipinto l'amore fra Riccardo e Nicolò, il fatto che il primo ne abbia bisogno per sperare, e quei ricordi tremendi, fatti di buio e suoni che danno perfettamente l'idea di cosa accada.
Una storia perfetta e sublime. E, purtroppo, fin troppo attuale.
Aika.