Questa shot mi è capitata sott'occhio giusto ieri sera, e devo dire che la sua lettura non mi ha deluso.
In primis, perché parla di Akuma e benché questi siano un punto cardine fondamentale per D. Gray pochi li prendono in considerazione. E ci sono anch'io nel gruppo, ma perché non sono capace di farmene uno decente.
E' molto bello e triste al tempo stesso vedere come variano le trame e le sensazioni ogni volta che si parla di queste macchine il cui solo scopo è uccidere per evolversi, ed è interessante vedere quali tipi di personaggi impiegare per risvolti sempre diversi.
Questa volta è stato un bimbo che, distrutto dalla perdita della madre, ha deciso di richiamarla. Hai reso molto bene il dolore dato dal non averla più accanto a sé, e l'intensità del suo desiderio di rivederla. Fidarsi del Conte è stato un male, ma il povero Leo non lo sapeva, non poteva immaginarlo. Lui voleva solo riavere la sua mamma, anche se per come gli si è presentata davanti si è sentito impaurito e disorientato. Purtroppo ci si accorge della beffa solo troppo tardi, e mi è piaciuto come hai saputo rendere la volontà della neo Akuma di non voler uccidere il proprio figlio, anche se poi ha dovuto obbedire perché imprigionata. Hai descritto splendidamente gli stati d'animo dei due personaggi, soprattutto il Conte, che con i suoi manierismi che sembrano gentili ma invece sono pregni di pura malvagità. E fa ancora più paura perché, come giustamente hai fatto notare tu, sorride sempre e non è possibile comprendere di primo acchito quanto diabolico sia nel congegnare piani sempre più contorti. Nonostante sapessi come sarebbe andata a finire, trattandosi di un Akuma, ho comunque tremato a quell'ordine impartito con freddezza, noncuranza. Nessuna madre vorrebbe mai uccidere il proprio bambino, e anche qui sei stata molto abile nel sottolineare l'amore che c'è tra Leo e la sua mamma, 'sporcandolo', per così dire, di nuove e travolgenti emozioni. 
Per il finale, be', non c'è molto da dire, perché comunque si sapeva già come sarebbe andata a finire. Ma benché consci di questa inevitabilità è difficile non sentirsi male, abbattuti, perché nel manga è una realtà che viene resa incredibilmente bene ed è impossibile immedesimarsi.
Per lo stile, lo dico: mi ricordo ancora di quella Laven che lessi un bel po' di tempo fa, e che mi era piaciuta proprio per lo stile tagliente, eppure delicato e scorrevole. Qui non sei stata da meno, e hai incastrato molto bene le parole per formare frasi lineari e semplici, tuttavia complesse e ricche di significato.
Davvero brava! 
Scusa tanto se la recensione fa un po' schifus, ma... Strano ma vero, mi sono appena svegliata xD  Volevo però farti sapere cosa ne pensassi perché vedo che non ha ancora ricevuto una recensione, e la cosa mi dispiace perché merita, in confronto a certa altra roba >.>
Ne aprofitto per farti tanti auguri per l'anno nuovo e anche buona befana (?).
Ancora complimentoni, a prestooooo,

Momoko <3