Recensioni per
Sasori - Scorpione
di Gio_Snower

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
18/04/16, ore 17:25

Ciao!
Premessa doverosa ed importante prima di cominciare: non nutro una stima e un affetto fortissimo per questo personaggio.
Posso dirti tranquillamente che apprezzo il fatto che abbia un lato introspettivo curato tra psicologia matura e idealismo, che apprezzo il fatto che Kishimoto non lo abbia convertito malamente come altri per suo tornaconto e che sia rimasto fedele al suo essere ma credo basti per descrivere la mia relazione con Sasori.
Tuttavia ho deciso di recensire questa fanfiction perché il pregio delle fic con un messaggio visibile è di rivalutare certe caratteristiche che, sfogliando il manga o anche guardando l’anime, non cogli per diversi motivi e che storie del genere ti danno modo di capire più profondamente e con cognizione di causa.
L’infanzia di Sasori è stata veramente difficile e molto più particolare di molti suoi coetanei proprio per il fatto che per colpa della repentina scomparsa dei suoi adorati genitori ha subito una sorta di involuzione come spesso accade a certi giovani che sono colpiti da certi eventi scandalosi per la loro crescita.
Ma quello che ho potuto notare anche grazie alla prima parte della storia è che non ha optato per una sorta di scudo od armatura per proteggersi ma al contrario ha maturato dei pensieri e un’ideologia di base che lo hanno allontanato da tutti e da casa.
Un carattere come suo non accetta affatto di essere vezzeggiato e cullato da vane promesse e da parole consolatrici delle donne falsamente empatiche del villaggio e di circostanza di sua nonna, in quanto le prime volano via come granelli in un ampio deserto di desolazione e solitudine e le seconde alimentano l’amarezza e la consapevolezze, in quanto non si ha di fronte un’anima positiva che crede nel domani e nella speranza nonostante tutto.
Sasori è un uomo solitario e l’accostamento che hai creato con il fennec è molto azzeccato non solo a livello di carattere e di “habitat” adatto ma soprattutto per la volontà di costruire qualcosa da sé e scappare dai luoghi che lui reputa fastidiosi ed inospitali, che non hanno niente da offrirgli.
Le apparenze sono sempre diverse dalle vibrazioni di un cuore ma purtroppo non permette che tutti capiscano la differenze ed alcune scelte intraprese dagli altri.
La prima parte è infatti molto compatta ed in linea con la linea introspettiva che racconta la crescita e la sua fine nonostante la costruzione delle marionette e di sentirsi al sicuro per la sua nuova condizione, per non sentire più niente e sentire morire dentro.
Lo stile infatti è molto adatto al genere e descrive bene e narra altrettanto discretamente per quanto riguarda la mia visione e soprattutto semplice, lineare e corretto generalmente.
Quando arriva il momento del chiarimento tra Chiyo e Sasori e la ricongiunzione con i genitori però ho notato un cambio di narrazione completamente percettibile per dare spazio ai dialoghi e all’unione che molti si aspettavano, oltre le battaglie e le diverse maniere di vedere la vita e tutto il resto.
Ho apprezzato l’idea di fondo perché nell’opera originale non c’è stata mai una sorta di chiarimento esplicito tra i due e quando Sasori è stato risorto ci si è concentrati sul ruolo di Kankuro e delle marionette, ma quello è un altro discorso, presumo… davvero, ho apprezzato l’idea.
Ma al tempo stesso penso che sia perso abbastanza dello spirito introspettivo e narrativo perché c’è un taglio e un’introduzione degna del tutto, è come se non ci fosse qualcosa di solido nell’ossatura della storia stessa.
A livello di discorso Chiyo mi è sembrata molto vicina a come la ricordavo, un po’ dolce e un po’ severa come suo solito e questo viene confermato anche da quando definisce il nipote uno scorpione e basta, non capendo che lui (per me almeno) è sia quello che un fennec per il tipo di vita che ha fatto, dato che comunque ha detto “sono stato felice per un po’”.
Sasori purtroppo non mi convince a pieno, considerando che ha avuto un cambiamento piuttosto repentino che lo rendono piuttosto lontano dal bambino tranquillo che era, quindi avvertirlo un po’ lagnoso quando parla di Deidara e Tobi (secondo me la parte era abbastanza evitabile per descrivere la sua parte più difficile nel vivere lontano) e arrossire… per me è no.
Sorride anche da adulto ma l’unico sorriso spontaneo e a labbra chiuse che ha fatto è proprio quando sta per morire la seconda volta mentre parla con Kankuro… quindi ecco, su quegli aspetti per me è un po’ OOC in queste azioni da te descritte direttamente.
Nonostante la sua condizione comunque ricerca l’affetto e quindi è normale sentire paura e un po’ di timore, quindi la scena finale invece è stata abbastanza bellina da vivere da lettore.
Non penso assolutamente alimenti lontananza con il suo essere effettivo.
Nonostante non sia stato “traviato” da discorsi ed azioni altrui, questo non significa che meriti un lieto fine nell’aldilà, senza dimenticare quella amarezza che è stata da contorno nella sua vita e nel luogo dove Sasori ha vissuto.
Capisco che sia una fic che a fine anno compirà tre anni dalla pubblicazione ma volevo lasciarle un parere perché comunque l’idea mi ha colpito, la narrazione indiretta è buona e chiara ed analizza bene ma generalmente la storia ha come una linea di confine che la divide e la rende solo buona piuttosto che più che distinta.
Gli accostamenti funzionano e sono molto più ponderati sul genere malinconico ed introspettivo e c’è la volontà di raccontare una storia vera, quella di Sasori e di tracciare un missing moment che gli rende giustizia…
In ogni caso ho apprezzato il modo in cui hai voluto fargli onore considerando la sua crescita e il cambiamento, essendo più esplicito e particolare rispetto ad altri membri dell’Akatsuki stessa.
Che pace sia, per quest’anima veramente colpita nel profondo dalla vita.
La mia recensione è comunque positiva perché ha delle basi interessanti e sicuramente forti per rendere giustizia a Sasori in primis ma anche a Chiyo e i suoi genitori: semplicemente, alcuni rami non hanno prodotto alcune delle gemme sperate, per me.
Grazie della lettura!

Un abbraccio grande,

Watashiwa

Nuovo recensore
04/09/14, ore 00:45

Ecco che hai parlato di un altro personaggio che adoro: Sasori.
Bellissima la prima parte, la descrizione è perfetta, mette i brividi. Il paragone con Fennec è assurdo, mi è piaciuto davvero molto.
Tuttavia la mia attenzione è nettamente calata passando al dopo, la discussione con Chiyo non mi è per niente piaciuta, né tanto meno il lieto fine. Penso che per un personaggio come lui il lieto fine non c'entra proprio niente.
E finalmente ho trovato una tua fic a cui posso assegnare una bandierina non verde. Tuttavia è impossibile spingermi al rosso con una scrittura così precisa ed una descrizione molto dettagliata.
Vada per il bianco và.
-L.

Recensore Veterano
20/07/14, ore 10:13

I due primi aggettivi che mi vengono sono delicata e un pizzico surreale, ma trattandosi di un colloquio dopo la morte, ci sta tutto. L'analisi di Sasori l'ho trovata bene fatta, oltre che descritta con i termini giusti. L'unico appunto che posso fare forse è che in qualche punto ho avuto l'impressione che il testo si facesse più discorsivo e si creasse un po' uno stacco con il resto, considerando il lessico curato, ma ripeto è un'impressione e soprattutto non influisce sulla storia. Sasori non è il mio personaggio preferito né soprattutto un personaggio che trovo facile da gestire, tuttavia data la mia solita propensione per l'analisi psicologica la storia mi è ugualmente piaciuta^^

Recensore Junior
29/06/14, ore 02:45

Bellissima fanfiction, non solo è scritta bene ma è anche piena di sentimento: l'ho veramente apprezzata!;) specialmente il finale dolce e toccante, riesco proprio ad immaginarmeli tutti insieme, riuniti come una vera famiglia