Recensioni per
volevo dirti che la teoria del big bang è errata
di Caffelatte

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/04/14, ore 11:36
Cap. 2:

Anche questo capitolo, inutile dirlo, è ricco di genialità!
Seriamente, la protagonista mi uccide ogni volta con le sue uscite.
"Quando messaggio con alcune mie amiche devo munirmi di dizionario delle abbreviazioni perché certe cose non stanno né in cielo né in terra."
Ed è esattamente ciò che penso io di alcune mie amiche. Pure su facebook.
E poi, le figure di cioccolato? Qual delicato modo per nascondere la vera entità di quelle figure! Mi complimento per la delicatezza che, al solito, ha provocato tanta ilarità!
"Ally? L’ultima volta che ho controllato, non era il mio nome."
Non so, ti sembrerò scema ma anche qui sono morta. Mi verrebbe da chiederle: quand'è stata l'ultima volta che hai controllato? E poi la botta finale:
"Ho fatto jackpot di masochismo casalingo, ma sto agonizzando felice."
E vabbè, qui hai vinto tutto.
Non so, credo di amare il tuo stile.
Alla prossima!
Videl

Recensore Veterano
04/04/14, ore 11:23
Cap. 1:

No dico, questa storia è troppo epica per avere solo 3 recensioni! Per questo ho deciso di rimediare personalmente con le mie recensioni.
Lascia che ti dica che la tua semplicità è spiazzante. Da come scrivi non sembri una che riguarda cento volte il capitolo prima di dirlo finito, ma piuttosto una che lascia che i suoi pensieri vadano a gamba libera, come uno stream of consciousness di pura genialità. Poi magari mi sbaglio.
Ma certe immagini sono state rese così bene che non sono riuscita a trattenermi dal ridere. Tipo questo pezzo all'inizio:
"al che ti chiedi se quello accanto a te è scemo o cosa.
« Cosa? »
Sto cazz— « Ho detto: sarà stato il vento ».
"
Oppure di qua:
"Vedo Anna che si rialza e si sistema le pantofole rosa shocking a forma di gatto prima di scendere le scale brandendo una piastra per capelli –aspetta, aspetta: e quella da dove l’ha tirata fuori? Le tasche del suo pigiama sono la borsa formato mini di Mary Poppins per caso?"
Il fatto della spontaneità ti fa entrare nei panni del personaggio in maniera repentina, perché tu dai voce a tutti i suoi pensieri con le loro contraddizioni.
Ultimo pezzo geniale:
"mi viene voglia di prenderla per la sua coda di cavallo bionda e appenderla insieme ai vasi di gerani, ma mi trattengo, perché difetti a parte è pur sempre mia amica."
Non è che sia la frase del secolo, ma nella sua semplicità - è un pensiero che chiunque potrebbe condividere in quel frangente - è spettacolare.
Domanda: leggendo i capitoli successivi ho notato che i protagonisti sono ancora alle superiori, mentre inizialmente, vedendo questa prima scena, ho creduto che si trattasse di coinquiline all'università; immagino che quindi questa sia stata la classica scena "invita un'amica a dormire a casa tua", vero? xD
Complimenti ancora!
A presto!
Videl

Recensore Junior
27/03/14, ore 21:10
Cap. 5:

Ahahahah, leccare il parabrezza è bello.... Omg che ridere. Adoro la tua storia.
Complimenti, scrivi benisssimo!
Pf continua presto perchè sono curiosa.
Bye

Recensore Veterano
01/02/14, ore 19:10
Cap. 4:

Ahahahahah oddio mi fai morire XD
Ti giuro che sto ancora morendo dal ridere :)

Nuovo recensore
16/01/14, ore 20:30
Cap. 1:

Dicono che far ridere è molto più difficile che far piangere (e questo forse spiega lo strabordare di angst abbestia nel sito). Beh, tu ci sei riuscita! La farsa è spassosa e la tragi-comicità della cosa è resa benissimo. La cosa più ironica non è la situazione in sé, poi, ma l'ironia e le similitudini surreali e divertentissime con cui riesci a descriverla. La protagonista stessa ha un'ironia meravigliosa. Anna con le pantofole rosa shocking che agita in mano una piastra; il gatto diabolico che "intanto mi fissa come a dire Pensavi che fossi morto eh? E invece no: domani voglio il latte caldo a colazione, mi raccomando": tutto conduce verso l'ilarità!
Davvero, è bellissima questa storia!