Ahh Yuki, che bello incontrare opere come la tua in queste giornate! Adoro la consapevolezza che fai risaltare sull'utilizzo della penna, a volte indovinato, a volte superfluo. Nel tuo "Non vorrei più sprecar' verbo" denoto una sensazione di quasi arrendevolezza ( poichè non vorresti, ma lo fai ad ogni modo ) che spinge il lettore comunque ad approfondire il resto del componimento. Una domanda che tutti noi scrittori ci facciamo spesso s'interpone tra l'opera ed il lettore... la tortura sul verbo... quante volte addirittura abbiamo scritto, cancellato, riscritto, modificato... quante volte abbiamo creato solo per renderci conto che esistiamo? Grazie per una chicca di tale portata, il mio commento non può che essere positivo.

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Complimenti, veramente una poesia meravigliosa!
Potrei non essere d'accordo su come hai diviso i versi in alcuni punti, ma penso che questi siano errori assolutamente veniali, e comunque soggettivi. Mi piace tantissimo il senso della poesia, perché fa capire quanto vane siano quelle parole usate solo per rompere il silenzio, senza che abbiano un significato concreto. Mi sembra pure di capire che quelle parole liquorose riguardino un ricordo, e questo rende la poesia ancora più bella. E' veramente difficile trovare poesie fatte in maniera così poetica (perdonami la ripetizione, ma non trovo un sinonimo), perché molte volte si trovano solamente prose divise in versi, e per questo fatte credere poesie. Il mio giudizio è assolutamente positivo, complimenti davvero! 
Saluti,
Angelo. 
 

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