Recensioni per
Little girl
di Acinorev

Questa storia ha ottenuto 525 recensioni.
Positive : 524
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 [Prossimo]
Recensore Junior
30/11/18, ore 14:47

ei ciao!
volevo solo dirti che questa storia è perfetta sotto ogni aspetto!
scritta davvero benissimo, i personaggi sono particolari e descritti in modo impeccabile, interessante dall’inizio alla fine tanto che io per una notte non ho chiuso occhio troppo presa da voler scoprire cosa sarebbe successo!
allo stesso modo non posso credere che sia finita in questo modo!
un finale felice sarebbe stato scontato in effetti e avrebbe distrutto la spettacolarità di questa storia ma al tempo stesso mi sento quasi lacerata ahah
spero sono in un sequel che ora come ora non trovo però!
fammi sapere il prima possibile!
un bacio e ancora complimenti!

Nuovo recensore
01/09/18, ore 17:16

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa è indubbiamente una storia che qualche giorno fa mi ha lasciato con l'amaro in bocca, ma anche con la piacevole consapevolezza che ne fosse valsa la pena. Non penso di aver mai visto personaggi caratterizzati in modo così realistico e naturale, tanto da farmi iniziare a credere che esistessero davvero. Durante la lettura le loro emozioni sono diventate le mie, provocandomi risate, pianti sommessi, brividi che si ostinavano a correre lungo la mia spina dorsale per interi capitoli, nervosismo oltre ogni limite e tanta, tanta felicità. Non so come sia possibile che una storia possa trasmettere così tante emozioni e in una forma così armoniosa, ma questa lo fa. È una storia fatta di introspezione, di dubbi, di sentimenti, di verità. Assieme al suo sequel "High Hopes" mi azzarderei a dire che rappresenta un incredibile ed egregiamente riuscito romanzo di formazione. Sono stata incollata alle parole per tre giorni, dimenticandomi persino di mangiare, e so di non essere stata la sola. Sin dalle prime pagine il cuore ha iniziato a pompare nel mio petto con una velocità insolita, spingendomi a chiedermi se fossi totalmente impazzita. La verità è che questa storia ti entra nelle ossa, non lasciandoti nemmeno il tempo di rendertene conto. La scrittrice è riuscita a dare importanza ad ogni singolo dettaglio, ad ogni singolo personaggio, e posso dirvi con assoluta certezza che il suo lavoro sia stato impeccabile. Anche ora che sto scrivendo questa recensione, il mio stomaco non si è ancora del tutto ripreso dal dolore di aver concluso il sequel così velocemente. La struttura, le parole scelte, i toni utilizzati, la veridicità delle emozioni descritte...è tutto assolutamente perfetto. È riuscita a cogliere appieno tutto ciò di cui l'adolescenza si fa portatrice. Questa storia mi ha segnato nel profondo, regalandomi anche una piccola speranza, e non potrei esserne più grata. Credo davvero che sia ciò che di meglio io abbia mai letto e meriterebbe senza alcun dubbio di diventare un libro. Per adesso, però, tutto ciò che chiedo è che venga inserita nelle Scelte, così che anche coloro che non hanno ancora avuto la fortuna di imbattervisi, possano godere della sua bellezza e dell'eccezionale talento della sua autrice.

Nuovo recensore
03/04/18, ore 22:49

Ma per caso ci sono grossi spoiler dell’altra storia? Perché vorrei leggerla dopo questa ma non voglio spoilerarmi le cose!

Recensore Junior
26/09/17, ore 17:53

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Non ho mai negato di essere una ragazza più che incline all'emotività. Amo questo lato di me, mi permette di vivere ciò che mi circonda in modo molto più totalizzante rispetto agli altri. Amo ridere fino alle lacrime, piangere fino a sentirmi un buco nel petto, sentirmi caricare di ansia e di inquietudine fino a non riuscire quasi più a respirare.
Certo, l'entità di ciò che provo rapportandomi con un frammento della realtà che vivo o sperimento è direttamente proporzionale all'abilità della stessa di suscitare in me quel genere di emozioni. Il che può talvolta essere problematico, perché insieme all'emotività Madre Natura mi ha cucito addosso anche il perfezionismo e la puntigliosità analitica che mi portano spesso a notevoli battaglie interiori tra il mio raziocinio ed il puro istinto emozionale.
Questa storia ha demolito qualunque barriera e risolto ogni conflitto di questi due lati di me, in modo così delicato e naturale che non ho dovuto nemmeno scegliere chi far prevalere nel mio giudizio. Trovo che la vera abilità di uno scrittore sia quella di evocare lo straordinario dall'ordinario, e con questa piccola storia ne ho avuto la riconferma definitiva.
Situazioni quotidiane, screzi, sentimenti grezzi; c'erano infiniti modi in cui questa storia sarebbe potuta andare alla deriva nel mare della banalità e del cliché - e ne ho lette fin troppe che tristemente ricalcavano questo sentiero. Tuttavia questa storia non me ne ha mai dato la minima impressione. C'era sempre questa freschezza, questa purezza nel descrivere i dettagli dei personaggi (e della loro percezione degli altri) che mi hanno fatto innamorare sempre di più, riga dopo riga, del ritmo della narrazione e del modo in cui riuscivo così fastidiosamente bene a capire il punto di vista di tutti senza poter prendere le nette difese di nessuno.
Ho letto a fatica l'ultimo capitolo, ma solo perché avevo gli occhi gonfi di lacrime. Sto scrivendo queste parole con una voragine nello stomaco, e non vedo l'ora di inviare questa segnalazione per fiondarmi sul sequel.

I miei più assoluti e sentiti complimenti, Veronica. Ti ringrazio per avermi permesso di passare questi lunghi momenti a fare ciò che più amo - "sentire", nel suo significato più lato.

Un abbraccio immenso,
mononokehime

Recensore Junior
26/09/17, ore 17:53

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Non ho mai negato di essere una ragazza più che incline all'emotività. Amo questo lato di me, mi permette di vivere ciò che mi circonda in modo molto più totalizzante rispetto agli altri. Amo ridere fino alle lacrime, piangere fino a sentirmi un buco nel petto, sentirmi caricare di ansia e di inquietudine fino a non riuscire quasi più a respirare.
Certo, l'entità di ciò che provo rapportandomi con un frammento della realtà che vivo o sperimento è direttamente proporzionale all'abilità della stessa di suscitare in me quel genere di emozioni. Il che può talvolta essere problematico, perché insieme all'emotività Madre Natura mi ha cucito addosso anche il perfezionismo e la puntigliosità analitica che mi portano spesso a notevoli battaglie interiori tra il mio raziocinio ed il puro istinto emozionale.
Questa storia ha demolito qualunque barriera e risolto ogni conflitto di questi due lati di me, in modo così delicato e naturale che non ho dovuto nemmeno scegliere chi far prevalere nel mio giudizio. Trovo che la vera abilità di uno scrittore sia quella di evocare lo straordinario dall'ordinario, e con questa piccola storia ne ho avuto la riconferma definitiva.
Situazioni quotidiane, screzi, sentimenti grezzi; c'erano infiniti modi in cui questa storia sarebbe potuta andare alla deriva nel mare della banalità e del cliché - e ne ho lette fin troppe che tristemente ricalcavano questo sentiero. Tuttavia questa storia non me ne ha mai dato la minima impressione. C'era sempre questa freschezza, questa purezza nel descrivere i dettagli dei personaggi (e della loro percezione degli altri) che mi hanno fatto innamorare sempre di più, riga dopo riga, del ritmo della narrazione e del modo in cui riuscivo così fastidiosamente bene a capire il punto di vista di tutti senza poter prendere le nette difese di nessuno.
Ho letto a fatica l'ultimo capitolo, ma solo perché avevo gli occhi gonfi di lacrime. Sto scrivendo queste parole con una voragine nello stomaco, e non vedo l'ora di inviare questa segnalazione per fiondarmi sul sequel.

I miei più assoluti e sentiti complimenti, Veronica. Ti ringrazio per avermi permesso di passare questi lunghi momenti a fare ciò che più amo - "sentire", nel suo significato più lato.

Un abbraccio immenso,
mononokehime

Recensore Junior
24/09/17, ore 21:48

Eccomi qua, dopo la gaffe di aver letto prima il primo capitolo del sequel ho corretto il tiro e sono finita sul Little Girl, finalmente :D
Che dire, l'inizio è decisamente promettente come immaginavo. Sono convinta che questa storia sarà all'altezza delle mie (già alte) aspettative :')
Non ti rubo altro tempo e mi fiondo a leggere :D se alla fine della lettura questa storia mi sarà piaciuta come già immagino, la segnalerò più che volentieri per l'inserimento tra le storie scelte <3

Un abbraccio,
mononokehime

Nuovo recensore
19/10/15, ore 18:39

Mi è stata consigliata da una mia amica e l'ho adorata, adesso ti chiedo: ma uno spin off su Tianna e Pete? ??

Nuovo recensore
04/08/15, ore 00:26

È da tre fottuti giorni cuhe leggo questa fan fictione e sai cosa? Non ho smesso neanche un secondo di PIANGERE. credo proprio sia diventata la mia preferita e ora non vedo l'ora di iniziare il sequel. Voglio solo l'amore di Harry e la felicità di entrambi INSIEME. Intanto ti ringrazio per tutto quello che mi hai trasmesso. Per i brividi e i sorrisi. Mi sono immersa in questa storia con tutta me stessa, è stato incredibile. Grazie, grazie, grazie. Non smettere mai più, sei una grande e se mai scriverai un libro o qualcosa del genere, io sarò la tua prima fan, credimi! Hai talento da vendere.
Un bacio!

Recensore Junior
15/06/15, ore 12:21

La tua ff mi ha presa talmente tanto che a volte devo obbligarmi a smettere di leggere perché ho una vita al di fuori o ci passo tutta la giornata u.u
Anyway COME PUOI PENSARE CHE NON SIA UN BEL CAPITOLO? Per me potresti scrivere con gli occhi bendati e ancora scriveresti benissimo.
Riguardo al resto, sono d'accordo con Harry su come la pensa sui gay.
E anche io amo Pete perché si vede che in fondo in fondo é buono o almeno é come lo vedo io. Però non fraitendermi anche Dallas é il mio amore.
Voglio dire tra i due non si può proprio scegliere.
Oh ho una domanda che mi vortica in testa da un po': Dallas non é gay giusto? (You know mi piace immaginarlo mio (?))

Nuovo recensore
10/04/15, ore 16:10

Forse arrivo in ritardo visto che è passato quasi un anno dalla pubblicazione dell'epilogo, ma non potevo non recensire.
Questa storia mi ha tenuta con il fiato sospeso per tutto il tempo, niente era scontato e tutto era una sorpresa.
Non riuscivo a smettere di leggere e infatti ho finito in due nottate hahahaha
Complimenti davvero

Nuovo recensore
09/04/15, ore 19:29

Io voglio tipo piangere.
Ho evitato di commentare altri capitoli oltre al secondo e a questo,perchè se no mi sarei ritrovata ad intasarti il pc.
"Quella notte, Emma dormì con Annabel stretta al petto."
Questa frase mi ha tipo distrutta,ovvio non mi aspettavo un finale del genere,ma Dio,ti ho amata,nonostante tutto.
Questa frase a mio parere racchiude tutto ciò che è Emma alla fine della storia.
Da tutto ne è uscita sconfitta,ma anche un po' vittoriosa,in particolar modo dopo il regalo di Harry.
Vorrei partire dall'inizio,ma rischierei di dilungarmi troppo.
Inizialmente shippavo un macello Emma e Dallas,e te lo giuro,fosse per me gli avrei fatti scopare come conigli,li adoro. (Scusa per i francesismi,ma non riesco a trattenermi alcune volte)
Ma quando la storia è iniziata a farsi più intrippata ho pregato che quei due smettessero di litigare e arrivassero finalmente ad una tregua.
Il "Ti amo" non detto da Harry mi ha fatta soffrire almeno la metà di quanto ha sofferto Emma,e santo cielo,hai descritto tutto questo mix di sentimenti con una tale precisione che è solo da invidiare!
Se non sbaglio da qualche parte c'è il seguito di questa storia,che ovviamente andrò a leggere.
See you soon,
Twenty.

Nuovo recensore
08/04/15, ore 17:30

Ecco,casomai tu leggessi questa recensione,volevo solo dirti che ti adoro.
Non per la storia in se,sono solo al secondo capitolo e devo ancora scoprirla a fondo.
Ti adoro per il modo in cui scrivi,che tra parentesi,vorrei che fosse il mio,ma sono troppo diversa da questo stile.In molti dicono che scrivo in modo strano (nel senso buono della parola),invece tu scrivi in questa maniera dannatamente classica,ma che a me fa impazzire.E' un concetto contorto,presumo.
E' come quando leggi un libro e dici "Beh,è scritto davvero bene" e poi magari la storia ti fa cagare,ma almeno è scritto bene!
Con questo non voglio dire che la storia mi faccia schifo,eh,anzi!
Detto questo mi precipito a leggere il resto,sperando che mi intrippi più delle storie che fin'ora ho letto (e credimi,molte non erano di questo livello).
Twenty.

Recensore Junior
17/02/15, ore 13:39

Ho letto questa storia d'un fiato e l'ho semplicemente adorata. Davvero. Il modo in cui l'hai scritta, l'evolversi degli eventi per nulla scontati..che dire, complimenti davvero! Questa storia vola fra le mie preferite :)

Recensore Junior
10/02/15, ore 20:34

Ebbene, ribadisco anche io l’impeccabile forma lessicale di questa storia, un utilizzo appropriato dei termini, a parte meri errori dovuti a semplice distrazione e peraltro davvero esigui nel numero, ottime costruzioni grammaticali e rese stilistiche davvero degne di nota. Inoltre, reputo le descrizioni, fondamentali per la restituzione di una precisa ambientazione e più in generale per l’affresco dipinto dall’autore, davvero di alta qualità.
Ho tuttavia riscontrato dei dettagli che hanno contribuito loro malgrado alla formulazione di un appunto: a parte il fatto che tramite le medesime, dettagliate, descrizioni riguardo gli abiti e inerenti al medesimo personaggio, per l’intera durata della storia, ho sicuramente capito come tale Harry Styles faccia tendenza in fatto di moda, grammaticalmente parlando, invece, ho notato un errore che viene ripetuto di frequente e che riguarda quasi sempre l’utilizzo del Congiuntivo al posto dell’Imperfetto in frasi del tipo “Subito dopo, però, si resero conto che si trattasse di un errore”, nel capitolo 14, oppure “Sapeva bene che sua madre avesse ragione”, nel capitolo 23. La costruzione risulterebbe decisamente più lineare in questo modo: “Subito dopo, però, si resero conto come si trattasse di un errore” o “Subito dopo, però, si resero conto che si trattava di un errore” e “Sapeva bene come sua madre avesse ragione” o “Sapeva bene che sua madre aveva ragione”.
Procedo illustrando varie mie impressioni circa il contenuto della storia, cercando di rispondere anch’io alle domande che di volta in volta hai posto al termine di ogni capitolo: devo ammettere che entrambi i protagonisti non rientrano decisamente nella mia predilezione, dunque, avendoli trovati molto distanti dal mio punto di vista nelle loro decisioni e azioni, non li ho mai sentiti come vicini a me, né sono riuscita ad immedesimarmi in loro come avrei voluto.
Partendo da Emma, indubbiamente l’impressione che mi è stata restituita è quella di una ragazzina, di fatto. Il che inizialmente poteva essere un bene, tuttavia. Il suo stuzzicare Harry, giocare con lui tramite provocatorie ripicche, lo incuriosisce e lei, individuando bene quel proprio atteggiamento come unica carta a suo favore, la gioca fino in fondo. E ovviamente, il tutto non poteva trovare un’eterna durata. Tornando al momento in cui Emma ed Harry si confrontano circa l’accaduto al Rumpel, quando il ragazzo non approfitta di lei, scoprendola spaventata da un’esperienza oggettivamente ancora prematura, ho condiviso le impressioni della ragazza: probabilmente, lui non si sarebbe spinto oltre, anche se lei glielo avesse permesso. E di fatto, Emma non si è poi mostrata tanto refrattaria a quella prova di coraggio, lasciando solo trapelare un sano timore, al quale Harry si è prontamente appellato per mascherare la dignità, che invece lo spingeva a desistere sin dal principio, e riaffermare le sue convinzioni circa l’età della ragazza. La sua, in definitiva, può dirsi unicamente una mera provocazione, affatto mossa da intenti reali. Ecco perché, quasi al termine della storia, non mi spiego i pensieri di Emma, nel passaggio in cui entrambi si trovano al Ballo di primavera: “la prima volta che le aveva sfiorato il corpo con malizia, tra i corridoi freddi del Rumpel, non si sarebbe posto alcun problema, se solo lei si fosse mostrata consenziente”. Insomma, dubito che le tue intenzioni avrebbero davvero visto Harry approfittarsi di lei, se consenziente.
Comunque, la storia si avvia, descrivendo un Harry che mostra un palese interesse verso di lei, che lo veglia da ubriaco, e un’Emma che cerca di fare chiarezza circa i suoi comportamenti contraddittori, dettati soprattutto dall’età di quest’ultima. La situazione però precipita drasticamente, nel corso dei vari capitoli: al fine di mascherare tale interesse, Harry sembra appellarsi ad ogni pretesto plausibile pur di allontanarla, lasciando intendere che inizialmente, appunto, Emma fosse troppo piccola per i suoi canoni, poi che non fosse abbastanza esperta in fatto di seduzione. Particolare, questo, che sembra tuttavia passare in secondo piano, vinto dall’attrazione che lui avverte nei suoi confronti: tentando di parificarla a Denice, è disposto ad intraprendere una nuova relazione sessuale, fungendole quindi anche da guida al riguardo, in un certo senso, pur di averla in qualche modo. Emma ovviamente tenta la propria strada, che Harry finge di intraprendere, cedendo in realtà al loro primo bacio per semplice e plausibile attrazione fisica.
Le lascia carta bianca, certo che prima o poi la consapevolezza la riscuoterà dall’illusione, permettendo però a lui di godere della sua compagnia, in un ragionamento che vede quasi l’appagamento fisico quale gratifica a se stesso nel doverla avere attorno, mentre le lascia comprendere l’entità dell’errore nell’avvicinarlo e come la strada intrapresa sia in realtà un vicolo cieco.
Scoperto l’inganno però, l’incurante tradimento di quel bacio che per Emma sanciva oggettivamente un’unione, lei gli mostra la propria rabbia, frutto di aspettative deluse, che lo spaventano nella loro stessa esistenza e di conseguenza lo allontanano.
In definitiva, dunque, due soggetti che tentano di cambiarsi reciprocamente e un decorso sentimentale che si prospettava esattamente secondo le parole di Tianna nel pronosticare la relazione tra Mel e Zayn, “Lui con un passato tormentato e lei la ragazza che glielo farà dimenticare: roba da film strappalacrime […]”, ovvero, secondo la mia idea, un ragazzo sentimentalmente storpio e non in grado di sentirsi degno di Emma, a causa di suoi eventuali trascorsi. Ciò avrebbe smorzato l’egoismo e l’insensibilità nel fingere di accettare le condizioni della ragazza, poiché dettate da un interesse ostacolato da demoni interiori.
Ma in realtà tali trascorsi non sono dettati da un cliché che, come hai anticipato tu, avrebbe previsto un’infanzia tormentata, e che allora, a mio avviso, poco giustificano l’imperterrita ritrosia di Harry, e l’insensibilità circa il proprio modo di pensare. Inoltre, motivo della rabbia di Emma nel sentirsi tradita, è il bacio scambiato con Denice appena il giorno dopo, il che infrange ogni mia supposizione precedentemente elaborata. Perché se Harry non avesse baciato Emma, lei non avrebbe potuto avanzare alcuna pretesa, potendo ritenersi il rapporto anche una semplice amicizia venata d’attrazione erotica e sviluppabile anche nel caso lui fosse stato effettivamente fidanzato con Denice, che si trova in una posizione di precedenza, nei rapporti col ragazzo, rispetto alla protagonista. Tuttavia, dal momento che lui ha baciato Emma, scatta il tradimento, suo o dell’altra, anche se nel senso più lato del termine verso la prima, ma che comunque smentisce un interesse abbastanza sentito verso la “ragazzina”, soprattutto considerando che al momento del bacio, pur essendo Denice a baciare Harry e non il contrario, lui sorride e non si mostra ritroso, non restando quindi neanche indifferente, come ci si aspetterebbe dopo aver trovato di meglio, ovvero Emma.
E durante il diverbio che ne consegue, Harry si appella in propria difesa, pateticamente, al libero arbitrio di cui Emma è forte, affermando di aver parlato chiaro con lei, nonostante il bacio. Peccato che i fatti contino più delle parole, di solito, e che probabilmente avevano spinto la ragazza alla formulazione delle mie stesse ipotesi, illudendola che lui avrebbe voluto essere suo come ci si aspettava, ma che non poteva per chissà quale problema interiore, rimanendo però e comunque soggetto a un qualche convincimento. Tutto questo, proprio lo stesso Harry, che dovrebbe essere quello “maturo” tra i due, dovrebbe intuirlo.
Inoltre, a ben vedere, l’inganno di Harry trova una specularità che viene riscontrata tra l’altro nel capitolo riguardante l’ultimo tentativo di Emma: in quel caso è lei a fingere che, nonostante il mancato amore di Harry, la propria determinazione la porterà ad accettare un compromesso, una metà del tutto, quando invece il suo era un piano volto ad esprimersi tramite un linguaggio non verbale, e ad un’opera di convincimento per entrambi. In quel caso però, lui si mostra poco coerente, come tanto ama definire Emma, a questo punto dei fatti, poiché mostra allo stesso modo la propria rabbia al riguardo. Da ultimo, Harry si giustifica, all’uscita di Emma dalla palestra con Dallas, affermando “Ho avuto abbastanza stima di te da dirti la verità: avresti preferito che ti prendessi davvero in giro?”: ciò si è però verificato perché lei l’ha colto in flagrante, in quella scuola, altrimenti quale sarebbe stato l’epilogo? La farsa che lo vedeva davvero intenzionato a fare a modo suo sarebbe proseguita, finché, secondo i suoi piani, Emma non avrebbe compreso da sola l’inutilità della cosa, lasciandolo o accettando d’imbarcarsi in una replica del rapporto avuto con Denice, una relazione solo sessuale, quindi.
Passando di nuovo ad Emma: sembra quasi che il non saperlo fidanzato con Denice la rassicuri circa una porta aperta sul futuro, nonostante quel bacio. Il problema è che, se Emma fosse davvero tanto possessiva come la si descrive, anche un solo bacio dovrebbe costituire un problema quasi insormontabile, a prescindere da chi ne sia il beneficiario. La sua reazione invece non mi risulta plausibile, perché se è vero che ha solo quindici anni e che ingenuamente sbaglia nell’umiliarsi nel domandare ad Harry se quella che lo ha baciato fosse la sua ragazza, è anche vero che, ripeto, resta innegabile il fatto che quel bacio sia avvenuto appena poco tempo dopo quello dato a lei, il quale evidentemente non è stato gradito da lui al punto da rifuggire o mostrarsi indifferente al secondo, ma anzi addirittura spingendolo a sorridere in risposta, a goderne, dunque. Solitamente, se si incorre in un nuovo sentimento, mentre ne è in corso un altro, e se questo scatena un forte sentire, maggiore del secondo, ovviamente non si è immediatamente spinti a troncare in toto, ma delle domande sorgono spontanee e decisamente smorzano l’originale dedizione riservata al “primo arrivato”. Inoltre, il tono di Harry nell’approcciarsi a lei dopo il fatto è quasi canzonatorio nello scorgere la sua espressione e nel domandarle cos’avesse, indice che davvero per lui non sia accaduto nulla di grave. Tutto ciò fornisce un’attenta analisi circa il suo sentire verso Emma, pressoché nullo dunque, a mio parere.
Invece Emma segue Harry sul retro della scuola e non per evitare una scenata, obiettivo sul quale lei stessa ammette di aver riflettuto solo in un secondo momento, si allontana per “sbollire la rabbia”, una rabbia che però a mio parere non ha motivo di essere sbollita, e risponde poi alla chiamata di Harry nella scena ambientata in palestra, quando a mio avviso poteva benissimo riservarsi il diritto di spingerlo all’iniziativa di raggiungerla, cercarla,  in totale autonomia a scuola o a casa, luoghi che lui ben conosce e dove l’avrebbe di certo rintracciata, se davvero avesse voluto. Persino nell’accettare la chiamata, la ragazza avrebbe conservato un discreto potere sugli eventi: facendo leva proprio sul bisogno di Harry nell’incontrarla subito, sarebbe riuscita a spingerlo a confessarle la natura di quel contatto, cosa l’aveva spinto a chiamarla e valutare in seguito se eventualmente accettare la sua proposta.
Individuerei proprio in tutta quest’ultima parte, nella reazione che Emma mostra a questo particolare evento, il mio allontanamento emotivo dalla storia. Perché d’accordo che Harry debba essere il classico tenebroso e scostante, ma per un mio sentire personale pretendo quantomeno che ciò venga bilanciato da un reale interesse di fondo, che di certo poi evolva verso qualcos’altro, cosa mai avvenuta invece nel corso della storia, neanche quando, dopo la scoperta da parte di Emma dell’effettiva assenza di un tale sentimento, la separazione li tiene lontani per circa un mese, potenzialmente utile invece nel colmare suddetta mancanza. A mio parere, cioè, da questo momento in poi, precisamente dal capitolo 11 direi, l’evolvere della loro storia si è trascinato unicamente per volontà di Emma, passata dalla ragione al torto nel voler perseverare a tutti i costi, e che quindi sembra essere poi stata punita per la sua testardaggine.
E qui mi dilungo sulla costruzione inerente al personaggio di Emma e le sue contraddizioni: questa testardaggine, questa spassionata convinzione, questa spericolatezza di cui si ammanta, potrebbe essere facilmente fraintendibile, poiché il confine tra fierezza e succubanza è sottile. Restare con un ragazzo che chiaramente confonde continuamente le acque, sfruttando significati ambivalenti per vincere, per orgoglio proprio ed egoismo, sottopone spesso a veri e propri interrogatori quando sospetta un inganno, quasi trionfando quando riesce ad ammutolire l’avversario, può sì definirsi fierezza in virtù di una propria convinzione, così come può tuttavia dirsi semplice remissività ad un sentimento. Solitamente l’orgoglio è un qualcosa dettato dal cervello, mentre Emma sembra agire solo d’istinto, di cuore, addirittura tentare di appianare le divergenze con Harry rimettendoci in proprio e poco importa se ogni tanto fa sentire la sua voce o se si vieta di parlare apertamente con lui circa la propria introspezione, a me sembra chiaro un consistente sbilanciamento tra le due parti, salvo poi quando Harry, sempre nel “post - discussione” riesce sempre a lasciarla con un’immagine tenera di sé e che la rincorre a dispetto di quanto promette ad entrambi ogni volta. Forse è proprio questo a spingere Emma ad abbandonare ogni proposito di lontananza, ma di nuovo affatto in linea con la personalità descritta. La ragazza arriva addirittura ad ammettere che pretendere l’amore di Harry sia un proprio limite, quando invece dal mio punto di vista è lui ad avere un limite, in quanto portatore di una causa scatenante di rottura nella coppia, s’incolpa per non aver risposto alle chiamate del ragazzo mentre elaborava la nuova realtà del sentimento assente da parte sua, quando invece trovo la cosa più che normale, giudicando il suo stato d’animo in quel momento, il dolore che ne consegue e la gravità della mancanza di Harry, il fatto che abbia pur sempre quindici anni e che Harry in confronto a lei abbia commesso molti più passi falsi. Accomodante, all’uscita di scuola sale in macchina senza una protesta e stava quasi per baciarlo, nonostante i sentimenti non corrisposti siano una realtà. In definitiva, credo che questa frase rappresenti bene ciò che voglio esprimere: “Ma nonostante la sua mente le urlasse di non farlo, il suo giovane cuore non era in grado di accontentarsi, non era in grado di aprirsi ancora per donare altrettanto […]”: Emma, al momento della definitiva separazione, cede non per la dignità che dovrebbe contraddistinguerla, ma perché emotivamente ha concesso già tutto. Ora, capisco che i sentimenti smorzino orgoglio e quant’altro, ma ripeto che ho riscontrato in generale un comportamento molto distante da quel che era l’intenzione verso questo personaggio.
Per quanto riguarda Harry invece: la sua ritrosia nel dipendere da qualcun altro, nell’innamorarsi, le trovo fuori luogo, visto che con Emma sembrano riuscite impossibili, eppure con Denice sarebbe stato ben disposto, tanto da accettare di piegarsi in favore di una relazione solo sessuale, pur di non perderla (e in questo caso non riesco a comprendere come Emma possa sentirsi tranquilla sapendo di aver quasi dovuto convincere Harry, nel vero senso della parola, a non vedere più Denice, il che avrebbe dovuto rivelarsi spontaneo nel ragazzo, se davvero provasse qualcosa per la “ragazzina”). Soluzione, quella attuata con Denice, che, anche qui, cozza apertamente con l’orgoglio del personaggio maschile, che sembra poi proporre alla stessa Emma una cosa simile, quando le chiede di accontentarsi. Nell’ultima fase poi, egli afferma che non vi è una scaletta da seguire circa i sentimenti e il loro evolversi all’interno di un rapporto: condivido solo in parte, perché la spontaneità è cosa buona solo laddove non leda la sensibilità del partner, poiché il concetto di “coppia” pone inevitabilmente degli obblighi verso l’altro, nel pieno rispetto reciproco. Se Harry non percepisce in sé suddetto sentimento, come è stato fatto notare in un’altra recensione, è assurdo pretendere che questo venga acceso come un interruttore, a comando, non ha senso attendere la sua nascita, visto che lui per primo non interroga se stesso circa la causa di una tale mancanza, soprattutto considerando che si tratta di non ricambiare l’amore di una persona che addirittura è finita in un litigio con una compagna per mantenere immacolato il nome dell’amato e che dona prematuramente a lui il proprio corpo. Lui la conosce bene, ormai, secondo il punto di vista narrativo, sa cosa può essergli donato, ma no, Harry non indaga le cause del suo sentire, poi però, nell’epilogo, torna da lei con la presuntuosa pretesa di essere trattenuto e anche in quel frangente, non capisco come possa Emma mostrarsi anche solo intenzionata a farlo. Personalmente non riesco appunto a condividere nulla con un personaggio che debba lottare tanto per ottenere l’affetto di un altro. Eppure Harry le rinfaccia proprio questo, di non lottare per lui “[…] ora che ce ne sarebbe bisogno”, nonostante io non comprenda come possa pensare questo, dato che la protagonista femminile sembra aver portato su di sé ogni dinamica della storia, volta proprio alla conquista di Harry. E questo dettaglio dovrebbe anche sfatare l’idea secondo cui lui abbia constatato l’amore di Emma solo alla ricerca di una conferma, al fine di sentirselo dire, perché lo rassicura, ma al tempo stesso lo spaventa, se ricambiato, per l’eventuale rischio di perderlo in futuro. Emma è una ragazzina, quindi l’ostinazione mostrata durante tutta la storia per averlo potrebbe essere letta dal ragazzo come la perseverazione di un capriccio, ma se anche così fosse, lui riesce a starle lontano? Gli piace tutto ciò che caratterizza Emma? I suoi difetti sono opinabili? Non credo sia così difficile comprendere se quel che si prova per un altro sia amore o meno.
Un’incoerenza circa il “tutto e subito” di Harry poi è mostrata quando mette Emma alle strette: lei deve pensarci, ma lui le intima di lasciar perdere e fugge, mentre per coerenza avrebbe dovuto attendere, entro certi limiti ovviamente. E un’altra mi è dato leggerla nel rapporto che lo lega a Denice: a quanto ho capito, le sue intenzioni con quella ragazza erano serie, ma non ricambiate, quindi lui si è accontentato di beneficiare solo carnalmente di lei, di accettare il sesso come soluzione. Ma poi rinfaccia ad Emma “Credi di poterci provare semplicemente facendo sesso?”. Inoltre, accontentarsi in questo caso, significa che il suo sentire era forte, per proporre e accettare un compromesso simile, quindi reputo strano che lui non abbia tentato di far cambiare idea a Denice circa il loro rapporto e che prende Emma in considerazione, se comunque accontentato anche solo in parte dall’avere Denice. Avere quella ragazza attorno infatti, entrare in qualche modo in contatto con lei regolarmente, dovrebbe impedirgli di dimenticarla e lasciarlo così libero alla ricerca di qualcun’altra (da qui, appunto, l’assoluto egoismo di Denice nell’accettare quella proposta, e non altruismo, come lascerebbe a intendere). Procedendo in altri passaggi, Harry definisce la nascita dell’amore come il costruire qualcosa insieme. Peccato che avendo bruciato letteralmente le tappe, colpa di Emma, ma altrettanto sua, quel che doveva essere costruito è già stato fatto e che da quel momento in poi il rapporto avrebbe solo potuto consolidarsi, sfociando quindi in una piacevole abitudine nel frequentarsi regolarmente. Quindi, sembra quasi che entrambi provino rammarico per l’aver proceduto di fretta: Emma, in pratica, prova rammarico per aver giocato prima del tempo la carta dei rapporti intimi sulla quale sperava davvero di costruire quell’amore che le manca? Ed Harry perché sia già terminata la fase del corteggiamento e della passione di un esordio relazionale nel cercarsi? Non mi sembra insomma disposto ad abbandonare il brivido di una fase iniziale che però, di fatto, è già conclusa e ripeto, per colpa di entrambi. Perché se Emma ha accettato di concedersi prematuramente, è anche vero che la proposta è avvenuta proprio per bocca di Harry. Quindi nel domandare “E tu pensi che non vorrei avere altri modi per convincerti che ti stai sbagliando?!”, ammette che oggettivamente, non c’è altro, che anche lui ha donato a lei tutto quel che poteva, quello che è, qualcuno non in grado di accettare la consapevolezza di avere già il massimo tra le mani e, non apprezzandolo, illudendosi che vi sia altro ancora da cercare. Tuttavia, non condivido la visione di Emma: lei afferma di non poter donare altro. In parte è vero, come sopra esplicitato, in parte no, perché le persone si conoscono a fondo in ogni tipo di situazione, pericolo, rabbia, determinati contesti, e la loro storia ha avuto durata davvero troppo breve per far sì che ciò possa dirsi vero. Quindi, paradossalmente, mi trovo a concordare proprio con Harry, invece: leggo solo di un rapporto costituito da continue liti per due ragazzi invece nel fior fiore degli anni, possibile nella sua esistenza, solo grazie ad una ragazza che ogni volta, a dispetto dell’orgoglio che crede la caratterizzi, “[…] voleva impegnarsi fino in fondo, azzerando la propria volontà per poterla sostituire con quella di Harry. Era il suo ultimo tentativo e non poteva andare sprecato”, lasciando davvero condividere le parole del ragazzo al riguardo, a parte l’evidente incoerenza che ne consegue, che lei realmente tenti di tenerlo legato a sé tramite il sesso, che evidentemente considera un non plus ultra, se crede poi di non potergli donare altro al di là di quello (e secondo questo modo di pensare, a come la vedo io, non mi sarei neanche stupita se avesse puntato ad una gravidanza allo scopo, come troppo spesso succede).
Il problema è che davvero tutto si è svolto troppo precipitosamente per essere effettivamente amore, da parte di entrambi, e che nonostante questo breve lasso di tempo, col dono finale della foto e i vari salti temporali, lasci invece intendere che altro ci sia stato, ma non sia comunque bastato.
Quindi, tendenzialmente e paradossalmente, sono davvero fatti l’uno per l’altra, non in senso positivo tuttavia: si meritano a vicenda, considerata l’indole di lui e l’insistenza di lei nel voler imbastire qualcosa che, considerate le differenze incolmabili, non potrebbe neanche essere semplice amicizia, a come la vedo io.
Per quanto riguarda gli screzi sopra citati, non comprendo poi l’assenza di domande che a me sarebbero sorte spontanee, rivolte ad Harry: quelle già da me poste sopra riguardo il bacio con Denice, inoltre il suo rifiuto di accompagnarla al ballo. Emma in quel periodo era in punizione. Come ha potuto Harry non voler approfittare di un pretesto, anche se tanto sciocco, pur di poter trascorrere del tempo con lei che non implicasse il farlo di nascosto, come invece avveniva nel solito giardino sul retro? E a distanza di una settimana circa, al momento del ballo, Emma ancora non ha richiesto chiarimenti al riguardo? Non è questione di orgoglio, dal mio punto di vista, ma assenza della testardaggine che dovrebbe invece teoricamente caratterizzarla, poiché ha passivamente accettato il suo secco “No”, le banali motivazioni che definivano ridicolo un ballo di primavera da tenersi in inverno a scapito di beneficiare della gioia della persona a cui si tiene nell’accontentare persino una banale richiesta, e tacitamente accettato alcune risposte criptiche di Harry o i suoi rinvii ad una comprensione spesso futura circa azioni o commenti che le vengono opposti (ad esempio quando lui fa la spia a Mel circa il furto di denaro, senza neanche almeno avvertire preventivamente Emma o chiamarla subito dopo per scusarsi e rinviando anzi le spiegazioni, ed Emma stessa che si profonde in effusioni nonostante l’assenza di queste).
Davvero non capisco, così come mi lascia insoddisfatta che Harry più in là scenda tanto in basso da rinfacciarle una sua fobia, che alla fine l’accompagni di fatto (scelta che mi aspettavo, altrimenti nutro la vaga sensazione che vedere Emma al ballo non avrebbe avuto senso e tutto si sarebbe risolto con un semplice accenno alla serata nel capitolo seguente) solo perché incoraggiato dalla descrizione dell’abito che Emma ha poi indossato per l’occasione,  il che ovviamente implicava che lei non sarebbe certo rimasta a casa e che anzi giustamente avrebbe ballato con qualcun altro, e che “si fosse sentito ferito nell’orgoglio” nel vederla ballare con qualcun altro (avrebbe dovuto essere il cuore, altrimenti sembra quasi che la consideri una sua proprietà, che i sentimenti non concorrano affatto in quel frangente),  così come mi resta oscuro il fatto che Emma si domandi come possa essere geloso Harry nel vederla solo abbracciata a Dallas, dato che lei stessa era stata punta da quella stessa gelosia nel vederlo ballare con un’estranea in occasione di un precedente ballo e che in reazione si era data ad esplicite e provocatorie effusioni col proprio compagno di ballo, coinvolgendo anche Harry in quella sfida che, considerata l’età del ragazzo e il palese intento provocatorio, non risulta realistica, da lui raccolta.
Per quanto riguarda questo passaggio in particolare, le dinamiche mi sfuggono: Emma provoca Harry durante questo ballo. Perché? Inizialmente sembrava tutto volto ad ottenere una dimostrazione sentimentale. Ma Emma lo vede, se non proprio ubriaco, comunque non nel pieno possesso delle proprie facoltà, tanto da non reputare veritiera alcuna effusione. E lo stesso può dirsi anche nel caso di un qualsiasi chiarimento. Lei stessa, tempo dopo, nel giardino sul retro, mentre entrambi amoreggiano, afferma di mostrarsi invece stupita nell’apprendere che lui ricordi quella vicenda. Quindi, se dava per scontato che Harry non avrebbe ricordato, lo scopo dell’intera provocazione qual era? Mi ritrovo a dar per scontato che fossero entrambi semplicemente quasi ubriachi e che gli impulsi non abbiano trovato un freno, ma insomma, una scena a sé stante, intesa solo al rendere la visione puramente dilettevole di un Harry geloso.
E non comprendo il fondamento delle critiche mosse da lei stessa per la scelta di Mel riguardo Zayn, definito implicitamente dalla protagonista un ragazzo poco raccomandabile perché conosciuto come dedito all’uso di stupefacenti: la trovo, per citare Harry, un’ipocrisia, visto che sappiamo Harry stesso non andarci tanto per il sottile con l’abuso di alcool. Eppure lei ostinatamente si batte per farlo suo. E non è ipotizzabile un discorso secondo cui Emma subisce una maturazione in tal senso, comprendendo che non sempre è bene giudicare quando s’ignorano tutte le motivazioni legate ad una determinata situazione, dato che nel capitolo 22, conferma ad Harry che se già non lo conoscesse, non vorrebbe saperne di lui. Non mi sembra molto matura neanche quando mostra di non aver compreso la gravità del furto in casa propria, dato quanto si mostra restia nell’ammettere l’errore commesso di fronte ai suoi, invece di provare un certo automatico sollievo nell’essere scoperta, il che mi porta a condividere i dubbi di Harry (la cui reazione al riguardo è stata fortunatamente consona al contesto) circa l’eventualità che l’avrebbe vista confessare spontaneamente, prima o poi. In più ho come avuto l’impressione che Emma abbozzasse di fronte agli ultimi rimproveri di Harry, come se dopo tante discussioni al riguardo, avesse solo imparato come prenderlo. Non l’ho giudicata pentita, dunque, come si evince da questa frase “ […] ovviamente il furto di quei soldi era un gesto discutibile sotto molti punti di vista, ma era il significato ad elevarlo ad un maggior prestigio, almeno nella sua testa”. Ma anzi decisamente incurante del fatto che per aiutare un amico, nobile gesto, non ha tuttavia utilizzato una propria risorsa, non disponendo di una tale cifra, ma si è appropriata prepotentemente di quella altrui, anteponendo, francamente, un ragazzo che conosce da un lasso modesto di tempo, a dei familiari che nutrono grande affetto per lei da sempre. E di certo Dallas non le è di aiuto, dato che mi par di capire che neanche lui abbia pienamente colto la gravità della situazione, ponendo l’orgoglio di Harry come unico centro del diverbio legato alla coppia e tralasciando tutto un sotteso riguardo il suddetto errore, che invece meriterebbe più attenzione. E cito di nuovo il fatto che Harry non l’ha spinta a confessare, come sarebbe stato più opportuno (Emma si sarebbe ribellata, ma secondo il personaggio che a me è arrivato, poi avrebbe ascoltato lui), che invece la denuncia a Mel, senza avvertirla della cosa o chiamarla subito dopo. E Mel stessa come può perdonarla, sapendo che è solo grazie ad Harry se la verità è saltata fuori? Che, per quanto poteva saperne, Emma avrebbe lasciato il peso della colpa a Zayn? Ma, nonostante quindi per me risulti poco chiaro come la sorella maggiore abbia potuto conferire un perdono, mi è piaciuto molto il discorso tra le due sorelle, che affrontano finalmente il concetto di “essere la migliore”: ma ciò ipoteticamente spiegherebbe e lascerebbe perdonare solo quanto riguarda l’aver incastrato Zayn, getterebbe luce unicamente su un antico rancore. Perché neanche Mel tocca il tasto principale, quello che a me invece ha colpito molto: Emma ha rubato alla sua famiglia. Non comprendo questa frase, pronunciata da Melanie, inoltre: “Mi dispiace che tutto questo sia successo anche a causa mia: se avessi saputo come ti sentivi, io avrei […]”. Mi sembra chiaro come conoscesse bene invece i sentimenti covati da Emma, soprattutto quando lei stessa incoraggia suo padre a smetterla di paragonarle, così come la loro madre. Tutti conoscono perfettamente l’entità del problema familiare di fondo, a quanto leggo.
Una parentesi su Denice: trovo effettivamente originale che tu abbia deviato dal solito cliché che vede il risveglio di un’improvvisa gelosia da parte sua. Ma non è dato comprendere come questa ragazza possa sapere che Harry è alla ricerca di qualcosa di più in Emma: col rapporto che la prima gli ha concesso, il ragazzo potrebbe anche aver mutato prospettiva, essersi convinto dell’inutilità dei sentimenti, e difatti sembra così, quando inizialmente dimostra di essere interessato solo fisicamente alla “ragazzina”. Considerando il carattere riservato di Harry, dubito che abbia confessato le proprie speranze a Denice, che oltretutto non avrebbe potuto intuire una cosa simile in autonomia, dal momento che i dati a sua disposizione vedono solo un Harry che cessa il loro rapporto e la gelosia di Emma che supporta questo evento. Ma, ripeto, Emma, per quanto può saperne Denice, potrebbe aver semplicemente rimpiazzato il suo posto, tuttavia esplicitamente frustrata, come mostra il comportamento in pubblico, da Harry che persevera nel rilegarla in un tale ruolo. Non rendi neanche noto da quanto Denice ed Harry si conoscano: vanno a letto insieme da due mesi circa, se non erro. E’ giustificato che la ragazza presuma di conoscerlo così bene, nonostante il carattere ermetico di lui?
Giungiamo all’epilogo: “A vicenda, si erano trasformati e adattati a qualcun altro, sforzandosi fino in fondo di far funzionare due cuori concordi solo sulla loro diversità”. Se questo può dirsi vero per Emma, che non ha fatto altro che battersi per l’intera storia, lo stesso non può dirsi per Harry, sempre irraggiungibile, che ha praticamente solo abbassato l’età media di un’eventuale pretendente. Sì, mi aspettavo un confronto finale alla festa di compleanno e in quel frangente lasci intendere che Harry provi effettivamente amore per lei, nonostante le dinamiche poco chiare che hanno condotto a questo punto. Perché allora Emma tace e invece di cedere fisicamente, lasciando trasparire chiaramente l’intento di riaccettarlo nella sua vita, non ha di fatto domandato il perché di quell’ultima visita e della foto? Non sarebbe stato umiliarsi, come lei sostiene, ma l’esercitazione di un pieno diritto, da avanzare magari tramite una delle solite provocazioni in cui è tanto brava, per spingerlo a  parlare: lui l’ha strappata alla festa. E’ lecito, mi pare, domandarne il motivo, visti anche i trascorsi. Trovo quindi forzato un tale silenzio al riguardo, unicamente diretto a restituire un epilogo malinconico, ma che comunque non disdegno affatto, e anzi giudico più che logico, in rapporto alle lacune sopra esposte.
Una nota per i personaggi di contorno: onestamente, sì, trovo non plausibile che Zayn sacrifichi la propria reputazione per Harry. O meglio, se la storia trovasse ambientazione in una vasta metropoli, dove i pettegolezzi non ricoprono una tale importanza, certo, la cosa avrebbe trovato un fondamento. In fondo Harry necessita di un’immagine immacolata molto più dell’amico, per il lavoro che suo padre ricerca. Ma dato che i pettegolezzi sembrano invece tanto fondamentali, si darebbe per scontato che ci troviamo in un paese di modesta popolazione, e quindi no, mi sembra forzato che Zayn sia disposto a dover essere addirittura allontanato per una voce di corridoio. Tuttavia, Bradford, se ho ben capito, non racchiude poi così pochi abitanti, quindi come mai le malelingue sono tenute in così grande considerazione? Riguardo a Pete, non capisco come possa rispondere “sì” alla domanda di Emma, quando lei gli domanda se stia sbagliando con Harry. Io mi sono già espressa in proposito. E Dallas che nel capitolo 24 intuisce cosa stia per accadere tra i due protagonisti si comporta in modo, a mio avviso, poco consono ad un ragazzo della sua età: giuro, credevo sarebbe saltato fuori, prima o poi, che fosse omosessuale, considerando anche la scena dell’ “emergenza”. E avevo intuito che presto o tardi il loro rapporto avrebbe scatenato la gelosia di Harry. Il bacio tra Dallas ed Emma poi, lo reputo superfluo: si capiva bene che la loro era semplice amicizia.
Due, ultime, questioni mi lasciano interdetta; il mancato rispetto che i protagonisti sembrano riservare agli altri: vedi ad esempio Dallas, che nonostante inviti un’estranea al ballo, poi la scarica per far compagnia ad Emma, non curandosi se la ragazza in questione possa vederlo ballare con un’altra, gli stessi Harry ed Emma che per il loro gioco di gelosia sfruttano le attenzioni di due sconosciuti che tuttavia pensano di averli colpiti nel loro interesse. Mentre, fortunatamente, l’iniziale astensione di Emma da un intervento che invece avrebbe potuto contribuire al chiarimento tra Tianna e Pete, viene poi a mancare in occasione del Ballo di primavera in favore di un suo solido aiuto alla coppia. Ad esempio, comprendo bene come la protagonista dimentichi di avvertire Dallas che dormirà da Harry per la prima volta, ma non giustifico ad esempio quando Emma, consapevole di aver compromesso Mel con lo spifferare la presenza di Zayn in casa, sgradita ai genitori, liquida tutto col pensiero “gli occhi di Harry”.
Per il resto, ho notato alcune citazioni, esplicite e non, volontarie o meno, da “Twilight” a “Jane Eyre”, fino a “Cinquanta sfumature di grigio” e forse “Mean Girls”. Ho apprezzato molto la cura che hai speso nel rendere il rapporto tra i quattro amici, il divertente “Messaggio da: Ragazzina”, l’idea dei flashback, la resa dell’intensa disperazione di Harry nel gridare dietro ad Emma il proprio furore al momento della separazione, così come il bacio e i messaggi insperati quali strumenti di persuasione verso di lei. Toccante il passaggio in cui Emma viene consolata dal padre e poi in qualche modo anche dalla sorellina, mentre lo stringere la bambola Annabel esprime bene lo stato d’animo della protagonista. Il capitolo 24 è senza dubbio il mio preferito, perché nonostante venga oscurato l’esplicito, s’intuisce bene e con squisita delicatezza cosa tu voglia esprimere, non precludendo assolutamente il buon godimento della scena.
In conclusione, dunque, nonostante questo lunghissimo commento, volto a spiegarmi nel migliore dei modi, tramite anche diversi richiami al testo, una storia per cui lodo la tua capacità d’indagine introspettiva, descrittiva, e le macchinazioni tramite le quali ti muovi all’interno della vicenda, trascinata tuttavia avanti solo dalla caparbietà della protagonista, ed esistente solo grazie a quella.
 

Nuovo recensore
06/02/15, ore 10:11

Questo capitolo mi ha incuriosito tantissimo e non vedo l'ora di proseguire la lettura.
Hai usato un linguaggio adatto a dei ragazzi della loro età e assolutamente realistico, proprio come i personaggi. Oltre alla protagonista -che già mi piace tanto- ho adorato da subito Pete. Ho sorriso leggendo di lui perché mi ricorda tremendamente uno dei miei migliori amici e ciò mi riporta al dirti che la stesura di questo capitolo è molto accurata e minuziosa. Sei stata molto brava, non ti sei persa in spiegazioni inutili riportando però sufficienti dettagli ad avvalorare le scene che io personalmente ho raffigurato senza alcun tipo di sforzo nelle mente.
L'incontro dei due protagonisti ha suscitato in me una curiosità strana ma piacevole; la linguaccia di Emma contro la testa calda di Harry, secondo me ne vedremo delle belle.
Ti lascio facendoti i miei più sentiti complimenti e dopo tutte queste parole, con la promessa di ritrovarci più in là con gli altri capitoli.

Ti abbraccio, Ariel.

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 [Prossimo]