Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu *muore*
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu *si accascia*
TU!
Mi vuoi morta?
Ammettilo che mi odi e non vedi l'ora che schiatti, lasciando le mie opere POSTUME!
*smarrimento*
Allora, adesso mi ricompongo. Quando mi hai detto che vedevi così Françoise e Death Mask quando leggesti la mia drabble natalizia, non credevo che... CHE avresti scritto QUESTO (*W*)
Mi hai incantata, mi hai lasciata lì a dire "dai, dai che torna!" e poi a dire "no, deve portarti via Milo, non Death Mask!" e giù a inseguire i ricordi dell'adolescenza e dell'infanzia, con quegli allenamenti che sono belli perché c'è la determinanzione ma anche una speranza forte. Si legge un legame indissolubile tra maestro e allieva, qualcosa che è rispetto ma anche devozione e fiducia piena. Death Mask E' BELLO, di una bellezza che sa del bastardo della scuola, che sa del migliore amico di tuo fratello, che odora di età adulta quando sei ragazzina. Fa paura, ma affascina (e non poco).
Profuma, questa storia, perché più che gli occhi sono riuscita ad annusarla, e credo sia la prima volta che mi capita.
Il profumo della salsedine e quello della pioggia, l'odore di fumo addosso a Death Mask, quello di gigli per Françoise.
E poi, finalmente, il ritorno insieme, a riunirsi per l'ultimo viaggio.
O forse per una nuova partenza.
Un appuntino: c'è un periodo un po' confuso, quando Françoise attende Death Mask, in cui ricorda la prima e ultima volta in cui ha tentato di fumare. Alla fine del ricordo, ritorni al presente, ma ammetto di aver faticato e aver dovuto rileggere un paio di volte il periodo per capire perché fossi tornata al presente.
(Tra parentesi: perché Françoise si suicida? T.T)
Ho amato letteralmente questo passo a due, e finisci stellinata nelle preferite a pieno diritto!
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