Non so quanto tempo ci metterò a scrivere questa recensione.
Non lo so perché... ormai mi conosci: i bradipi si mettono a ridere e si sentono dei ghepardi, di fronte alla mia lentezza... :)
Ma c'è di più.
Oggi sono lenta perché sono emotivamente instabile, e perché... non sembra, ma gli occhi lucidi sono un bel problema, quando vorresti scrivere qualcosa al computer, quando hai bisogno di controllare le lettere che digiti freneticamente sulla tastiera, e quello che vedi di fronte a te, invece, è solo uno schermo offuscato.
Sì, tesoro, hai capito bene.
Ho letto la tua fic, e mi sono trasformata in un coccodrillo che continua a piangere le sue lacrime, a più non posso.
Ogni tanto, mi rimprovero per essere così emotiva, mi rimprovero per la frequenza con cui mi emoziono, mi commuovo, anche semplicemente davanti ad una scena romantica, o ad un frangente un po' più toccante del solito.
Ogni tanto, mi viene da chiedermi se dovrei fare qualcosa, cercare di combattere questa mia inclinazione al pianto. Ma oggi... no. Oggi non mi importa.
Oggi, sono davvero contenta di riuscire a commuovermi così facilmente perché, in fondo, è bello commuoversi così facilmente.
E' bello leggere una fanfiction relativa alla saga che più mi sta a cuore e che parla del mio pairing preferito, dal punto di vista del mio personaggio preferito, che immortala uno dei miei momenti più struggenti e drammatici del mio libro preferito, scritta da una delle autrici che amo di più, scritta da una delle amiche cui voglio più bene.
Una fanfiction che dovrebbe essere vietata, in teoria, ai fan della coppia e così deboli di cuore come me, tanto è bella.
Deb, mia cara e dolcissima Deb. ♥
Come vorrei farti capire, capire veramente, che questa storia è qualcosa di bellissimo, bellissimo e spettacolare.
Non c'è niente che non sia degno dell'aggettivo 'impeccabile', niente che mi possa far pensare, anche solo minimamente, che possa esserle adatta una definizione dalla connotazione negativa, una critica, anche solo lieve... piuttosto che un "bellissima", uno "splendida", piuttosto che un complimento, piuttosto che mille complimenti.
E' una fanfiction dal contenuto devastante, dalla trama originale, dalla sintassi frammentata, e per questo travolgente, emozionante, e... con un tema centrale ancora più struggente.
E' bello leggere fanfiction così, è davvero bello.
Ma forse è ancora più bello sapere che in modo del tutto inconscio, in un modo per cui di sicuro non merito di essere ringraziata, questa storia è nata mentre pensavi a me.
Lo sai, lo sai quanto mi senta... riconoscente e onorata, onorata e riconoscente, per questo. Semplicemente, perché penso che sia troppo, decisamente troppo, per qualcosa che ho fatto in modo incontrollato, spontaneo, naturale... perché sì, mi viene spontaneo parlare con te, riversare il flusso di pensieri che gironzolano allegri per la mia testolina.
Perché so che tu mi puoi capire, so che tu mi sai ascoltare.
Eppure, non posso fare a meno di essere felice, entusiasta, al settimo cielo, per questo regalo così perfetto, per questa shot che... non poteva davvero essere più bella.
Ogni giorno che passa, comincio a credere davvero che non saprò mai ringraziarti abbastanza.
Per questo, e per tutto. ♥
Ma, a poco a poco, ci voglio provare. ♥
Quando mi avevi detto, in un messaggio della posta di Efp risalente ad un po'di tempo fa, che il titolo della OS sarebbe stato "Non preoccuparti. Andrà tutto bene. Ti amo", credo che il mio cuore abbia fatto un tuffo nel vuoto, spostandosi dalla sua sede naturale ed andando a schiantarsi in un punto ignoto del mio organismo perché... Dio mio, io trovo che non possa esistere un titolo più struggente di questo.
E'struggente.
E... sì, già da questa semplice indicazione, il mio sesto senso mi aveva portato a credere che quelle parole sarebbero state di Peeta. Sono così da lui. E'lui, è lui e basta, non ci posso far niente.
D'ora in avanti, anche se dovessi sentire queste frasi collocate in un contesto totalmente diverso, mi verrà in mente solo e soltanto l'immagine di Peeta in Catching Fire, mentre urla il nome di nome di Katniss.
Perché, anche se nel film non c'è, anche se nel film hanno eliminato questo importantissimo, fondamentale, dettaglio, lui lo fa, lui urla il nome di Katniss, lo urla perché si preoccupa per lei. Lo fa sempre. Altrimenti, sarebbe come chiedergli di non respirare. Non ce la fa, è più forte di lui, così forte da essere diventato automatico, inconscio, ormai.
Lui lo fa, lo fa sempre.
E il vero Peeta, anche se verrà depistato, anche se verrà manipolato, anche se tenteranno -riuscendoci- di distruggere tutta la bellezza che c'è in lui, il vero Peeta rimarrà sempre così.
Rileggendo questa frase, mi accorgo di non sapere davvero se sia vero, autetico al 100%, questo pensiero. So solo che sono tanto affezionata al suo personaggio che... anche se non fosse, ho bisogno di pensare che sia così. E la frase che hai scelto come titolo mi è solo d'aiuto, in questo. ♥
Perciò, mia cara... ho amato questo titolo, l'ho amato con tutto il mio cuore. Anche solo queste tre brevi espressioni sono state capaci di farmi pensare, di indurmi alla riflessione, di farmi emergere tanti ricordi e tanti episodi della saga... Ed è raro che, solo attraverso un titolo, questo mi succeda. ♥
Ma sono rare tante altre cose, con te, quindi ormai… non mi meraviglio più ♥
Credo che avrei voluto amarti, abbracciarti, scriverti un poema, una poesia, fare qualcosa, quando ho letto, sotto il titolo, quella citazione. Quella bellissima, meravigliosa, sublime citazione. Mentre la leggevo, mentre i miei occhi si trasformavano in cuori giganteschi per la milionesima volta, beandosi di quelle parole così toccanti, ho proprio pensato: "Ma Deb mi vuole fare davvero felice" .
Beh, tesoro, sappi che il risultato è stato quello. Mi hai reso davvero felice e... Ti ringrazio. ♥
La prima parte è stata bellissima.
Sei riuscita con poche frasi a catapultarmi direttamente nell'arena. Avevo letto poche righe e già mi sentivo accanto a Peeta, riuscivo ad immaginarmelo benissimo, anche se, di fatto, la scena che apre questo capolavoro, non è mai stata presentata nei dettagli. Eppure, trovo che questa versione dei fatti che hai mostrato tu sia... la versione dei fatti. E mi sembra inconcepibile, adesso, pensare che le cose si sarebbero svolte in modo diverso.
Ancora una volta, tesoro - hai capito bene - mi trovo a concordare con te, anche su questo. ♥
Peeta che non si sente rilassato accanto a Katniss, Peeta che si pente di non averle dato ascolto... Tesoro, riesci sempre a caratterizzarlo benissimo.
Avevo riflettuto, in passato, su questo aspetto, rileggendo Catching Fire, sul senso di colpa di Peeta, ed ero proprio giunta alla conclusione che... sì, lui doveva per forza essersi pentito di qualche sua azione. Pentito di non aver fatto questo o quell'altro, pentito di non aver opposto sufficientemente resistenza agli alleati, di non aver seguito il piano di Katniss, o di non essere rimasto al suo fianco, per proteggerla. Ho l'impressione che, anche se non avesse sbagliato assolutamente nulla, anche se non avesse potuto far nulla per cambiare il corso degli eventi (come infatti è successo), lui si sarebbe comunque sentito in colpa.
Peeta è così, ed io lo amo tanto anche per questo. Perché forse, un po', in questo, mi assomiglia.
Mi è piaciuto tantissimo il momento in cui hai fotografato Peeta dopo l'uccisione di Brutus, ed ho amato che tu abbia sottolineato come si senta... male - ancora, il senso di colpa che torna sovrano -, per il suo gesto. Per come, in realtà, non avrebbe voluto farlo. Per come sapeva che fosse qualcosa di sbagliato, un'azione che andava contro i suoi principi.
Credo che l'unica vera ragione per cui Peeta abbia "tradito" la sua rettitudine morale, violando il suo innato istinto alla "non-violenza", sia stata ancora legata al desiderio di proteggere Katniss, sempre e comunque. Se avesse potuto farlo in qualche altro modo, se avesse potuto "manipolare" Brutus con le parole, con la sua eloquenza, se fosse riuscito a convincerlo a non farle del male, a lasciarla vivere, avrebbe senz'altro imboccato strade diverse.
Ma Peeta non poteva essere sicuro che sarebbe bastato. E, proprio come hai scritto tu qualche riga dopo nella fic, al senso di colpa per non aver protetto Katniss, ha preferito il senso di colpa per aver ucciso, e non essere stato se stesso. Un'altra, ennesima prova del suo amore infinito per lei.
"Non posso morire ora; prima devo assicurarmi che Katniss stia bene, poi, quando rimarrà l’ultima, mi ucciderò come avrei dovuto fare l’anno scorso."
Cosa stavamo dicendo, scusa? Parlavamo di prove d'amore, forse?
Ho sempre detto, in particolare nell'ultima fic, che adoro constatare quanto l'amore di Peeta si mi suri anche nei piccoli gesti, nelle piccole e dolci attenzioni che le riserva non appena si presente qualche occasione. Ma l'arena non è il Distretto 12, e nemmeno il Villaggio dei Vincitori. L'arena non è la quotidianità (eppure, nonostante questo, è sin troppo quotidiana...). Nell'arena, esistono solo le azioni grandi dei vincitori, l'eroismo che permette loro di intascare la vittoria e uscire, in qualche modo, sani e salvi. Poi, solo uccisioni, lotte, combattimenti, stragi. Sangue. In genere, la "cattiveria" che nasce spontanea durante gli Hunger Games, frutto di un cieco istinto alla lotta per la sopravvivenza, è canalizzata verso altri, diretta verso i nemici. Si vuole uccidere, si vogliono sconfiggere gli altri tributi per assicurarsi di rimanere gli unici, di poter uscire vivi da quel luogo infernale.
Peeta e Katniss sono l'eccezione che conferma la regola. Loro sanno che non è la loro sopravvivenza la priorità. Entrambi sanno che una vita senza l'altro non sarebbe degna di questo nome. Lo sanno, e lo dimostrano, proprio in questo momento, proprio nel finale di Catching Fire.
E'stato... toccante, davvero toccante, leggere la tua descrizione di un Peeta tramortito, traumatizzato, di un Peeta che fatica a stare in piedi e che, eppure, lotta, anche in questo momento, per poterla chiamare, per poterla raggiungere. Mi ha messo addosso una tristezza infinita, non so spiegarti. Proprio come, al cinema, la prima volta, avevo assistito in potente all'addio di Peeta, all'albero, a mezzanotte, anche adesso vorrei con tutta me stessa andare a fare una visita alla Collins, scuoterla e chiederle piangendo: "Perché mi hai fatto questo?". Perché mi fa così male leggere, vedere questi momenti così commoventi, e pensare che siano gli ultimi frangenti di vita del vecchio Peeta. E mi viene spontaneo farti i complimenti, mia cara Deb, perché sai quanto mi abbia lasciato, quella scena del film, sai quanto mi abbia provato, colpito ed affondato.
E, adesso, devi sapere che lo stesso mi sta succedendo leggendo la tua fic. Anche adesso, sto vivendo, ancora una volta, le stesse emozioni.
E ti ringrazio, tesoro, ti ringrazio tantissimo, perché penso che tu sia una delle poche persone che sarebbero state capaci di farmi rivivere in maniera così intensa, così vera e viva, tutta questa valanga di sensazioni antagoniste ed in contrasto, queste emozioni che, anche se mi stanno distruggendo, testimoniano la portata, la bellezza della tua fic.
E'tutto semplicemente... meraviglioso.
"Per tutto il tempo riesco soltanto ad urlare il suo nome, al quale interno ci sono nascoste altre mille parole: dove sei? Stai bene? Ti vengo a prendere. Non preoccuparti. Andrà tutto bene. Ti amo. "
Deb, adesso, la domanda che volevo rivolgere alla Collins in un mio viaggio immaginario, la faccio a te: "Perché mi stai facendo questo?"
Questa parte è LA parte, per antonomasia.
Sai bene quanto mi sia piaciuta dal primo istante, quanto continui a piacermi e quanto l'adotti (e la adotterò, in sconfinate varianti ♥ ) dappertutto ( ♥ ), ma forse non sai che, più la rileggo, più continua ad emozionarmi, a farmi credere che siano questi, esattamente questi, i pensieri che possono aver occupato la mente di Peeta, in quell'istante.
Se dovessi darti un voto per la caratterizzazione di Peeta, in questa fic, su una scala di dieci sarebbe dodici, o tredici. ♥
Bravissima sul serio. ♥
Mamma mia, il mio cuore ha perso un battito quando ho letto del momento in cui non sente più il nome di Katniss.
Mi sono immaginata la sua espressione, li suo sguardo perso [Joshino cucciolino, solo tu sei bravo a fare Peetino!], la sua boccuccia semiaperta mentre tenta di inalare un po'di ossigeno per chiamarla di nuovo... Dio, Deb, sono un brivido unico. Oh, non l'ho evidenziato molto bene prima, ma mi sembra ovvio scrivere che ho avuto tutti i brividi per tutta la lettura della storia. E'... uff, mi hai fatto terminare tutti gli aggettivi superlativi del mio repertorio lessicale, vergognati! Non puoi sempre scrivere fanfiction così belle, che io... io... mi vizi, ecco. :P Ancora complimenti, tesoro, descrizione magnifica, letteralmente. ♥
Mi è piaciuto tanto anche l'arrivo dei Pacificatori, e lche l'ultimo pensiero di Peeta nell'arena sia rivolto, ancora, a Katniss. E'tutto così maledettamente drammatico. Io... davvero, non capisco come possano esistere delle persone che si azzardano a criticare Peeta, quando per me è così nobile, in tutti i sensi.
Ed è anche molto interessante che pure Snow lo debba ammettere. Cioè, rendiamoci conto! Ma non corriamo troppo, non corriamo troppo, ché ho saltato un passaggio fondamentale. Il passaggio, il salto spazio-temporale dall'arena a Capitol City.
"Il mio incubo peggiore è diventato realtà."
A questo punto... io non so che dire, Deb, se non che il mio cuore ha chiesto letteralmente pietà, mentre passavo a questa seconda sequenza della storia.
Tu non puoi scrivermi queste frasi così. Sono dei pugnali, Deb, lo sai? Non sono tanto estesi in lunghezza, e sono semplici: si tratta in fondo di una lama incastrata in un... manico (che descrizione minuziosa...), eppure... sono così letali. Sembra un controsenso enorme, ma è spettacolare che siano così distruttive, perché credo che sia proprio ciò che serva in una storia come questa, in una trama così toccante come quella che hai costruito tu.
Le tue frasi, il tuo stile, il tuo essere diretta
"Non voglio vivere in un mondo nel quale non ci sia Katniss."
Un'altra delle frasi più meravigliose della tua fic. Forse una delle più meravigliose che abbia mai trovato nelle tue storie.
Deb, è così... everlarkosa, dolce, triste, toccante, heartbreaking... tanto, tanto heartbreaking. La velocità delle mie lacrime è accelerata in questo passo, perché il mio pensiero è corso inevitabilmente ancora a Mockingjay, a Peeta che vuole uccidere Katniss e... solo con questo paragone, solo mettendo a confronto, in un modo così diretto, la trasformazione radicale che ha subito Peeta, posso concludere che la tortura ingegnata da Snow e i suoi meschini complici sia quanto di più terribile e disumano potesse essere tramato.
Ho apprezzato tantissimo l'intervento e il dialogo con il Presidente Snow. Ti confesso che non mi aspettavo proprio che ci inserissi anche lui, perché ero convinta che la fic fosse più breve. Invece, quando ho dato un'occhiata furtiva alla barra laterle di scorrimento (non potevo scorrere col mouse, altrimenti avrei letto tutto prima del tempo! :P ), ho capito, con mia immensa gioia, che la fanfiction era più lunga di quanto mi immaginassi ♥ Spiegami tu come posso non volerti bene! ♥
Ma stavo dicendo. E'stato un bel colpo ritrovarsi Snow fra le righe del testo, ma ti faccio i complimenti per come tu sia riuscito a renderlo. Personalmente, non so se sarei mai in grado di tratteggiarlo, sono sempre stata convinta che si tratti di un personaggio perverso, dalla mente contorta e la personalità poliedrica. Malvagio, senza dubbio, ma trovo che, forse, dentro di lui ci sia anche di peggio. Perché, per arrivare a fare tutto quello che ha fatto, e con una tale coerenza, una tale decisione e determinazione...
Stavo riflettendo proprio in questo preciso istante su come, per la prima volta, si stiano confrontando i due lati opposti della medaglia. Il bene e il male. Sì, so che forse è troppo definire in modo così astratto e sin troppo enfatico Peeta come il "bene", quando sappiamo entrambe che ci sono nella saga altri esempi che incarnano lo stesso concetto, eppure... trovo che uno dei tratti più caratteristici di Peeta sia la sua bontà, il suo non voler nuocere agli altri, a nessuno, anche a costo di sacrificare se stesso. E Snow è esattamente l'opposto. Snow è focalizzato solo su se stesso, sul suo ego, sui suoi interessi, sulla sua brama di potere e di controllo e, per perseguire i suoi scopi, pur di perseguire i suoi scopi, è disposto a far tutto. A sfodere l'arma della cattiveria, la potenza della violenza, è disposto a calpestare vite umane come fossero formiche fastidiose sul marciapiede. E, secondo me, questa differenza abissale fra i due poli opposti... si coglie benissimo anche dalla tua fic. Dai semplici gesti di Peeta, che decide di non inibire il suo senso di sollievo, oppure alle frasi di Snow, un concentrato di retorica nonché terribili premonizioni per il futuro del ragazzo del Pane.
«Ma l’amore, soprattutto quando è così forte, può essere una debolezza. Può essere… manipolato»
Brrr.
E'... forte, questa frase, e dannatamente vera, purtroppo. Ho amato il tuo utilizzo dei puntini di sospensione, perché mi ricorda tanto molte altre battute di Snow, in cui, appunto, prima di esprimere un concetto chiave, fa proprio una pausa enfatica, per sottolinare ancora meglio il concetto. Bravissima, cara!
«Devi promettermi la proteggerai anche a scapito della mia sopravvivenza».
«Te lo prometto».
Anche questo salto all'indietro? Deb, mi vuoi morta? :'( Anche flashback del genere dovrebbero essere vietati, in storie come questa. Sono troppo per il mio povero cuoricino.
A parte i tuoi piani malefici per uccidermi, però ( ♥ ), la presenza di questo passaggio non ha potuto che farmi infinitamente piacere, perché penso che, in un modo forse "strano", Peeta sia felice di trovarsi a Capitol City, con Snow, senza che ci sia Katniss, consapevole che, probabilmente, lei si troverà al fianco di Haymitch. Probabilmente, Peeta in questo frangente non è arrabbiato con il mentore, non ce l'ha con lui perché non l'ha salvato. Anzi. Io credo che, in qualche modo, gli sia... riconoscente, perché, questa volta, ha mantenuto la promessa che aveva fatto a lui. Ha salvato Katniss.
Quando ho letto l'augurio di "Buona guarigione", mi sentivo tanto Katniss alla fine del film di Catching Fire. Inferocita come non mai, probabilmente se avessi avuto davanti quel pesce lesso di Snow lo avrei... picchiato, o qualcosa del genere. Non sono una persona molto incline all'uso della violenza, lo potrai immaginare, ma... NO, questo-proprio-no. Te l'ho detto, Snow dovrebbe essere un caso psicologico, tanto è crudele. Ma non lasciatelo a me, perché se no non ne esce vivo. ♥
"Non preoccuparti. Andrà tutto bene. Ti amo e ti amerò sempre, qualsiasi cosa succeda. "
Questa conclusione è stata come un'ulteriore ciliegina sulla torta. Dico ulteriore, perché ci sono così tante frasi strappalacrime, tante magnifiche ciliegine sulla torta in questa fic, che... quasi "non ci sarebbe stato bisogno", di un'altra frase splendida, per rendere questa fic il capolavoro che effettivamente è.
Ma, così, hai solo potuto impresso il messaggio finale. Hai solo suggellato, nel modo migliore, la conclusione di uno spaccato di introspezione drammatico e toccante, e hai potuto lasciare al lettore una sensazione bellissima, hai potuto 'creare' un ricordo bellissimo.
Per me, Deb, è e sarà così. ♥
Cara, ho scritto tantissimo e mi chiedo se riuscirai davvero a seguire questo flusso impetuoso di pensieri molto insensati e soprattutto molto noiosi, per quanto tu possa negarlo. Mi dispiace essermi dilungata così tanto, perché "sono gli altri ad essere troppo sintetici"[cit.], ed è assolutamente vero (♥), ma è anche vero che "il troppo stroppia", e temo davvero di aver esagerato, ma... il problema è che la tua fanfiction mi ha comunicato così tanto che ho sentito l'urgenza fisica di riversare tutte le mie riflessioni in questo box, in questo spazio apparentemente illimitato.
E ce ne sarebbero di commenti da fare, ancora.
So già che, ogni volta, sarà così.
Ogni volta che aprirò di nuovo questa storia (perché puoi starne certa, lo farò ♥), con la razionale consapevolezza di stare per leggere qualcosa di commovente e meraviglioso, e con la previsione di piangere sicuramente, so già che mi verranno in mente nuovi spunti di riflessione, nuovi commenti da fare. Penso che questo pensiero lo formuliamo spesso, quando leggiamo una storia che ci ha lasciato qualcosa, quando leggiamo uno scritto che, da subito, sentiamo che è entrato a far parte del nostro cuore.
E, Deb, "Non preoccuparti. Andrà tutto bene. Ti amo" l'ha fatto. Da subito, forse ancor prima che la leggessi completamente. ♥
Cara, avevo iniziato la conclusione dell'epilogo... ehm, sin troppe righe fa ( :D ), e adesso mi appresto davvero a lasciarti libera.
Solo un'altra cosa.
Ti voglio tanto, tanto bene. ♥
Sei un tesoro, te lo ripeterò sempre, e tutte le parole che, a inizio fanfiction, hai dedicato a me, te lo giuro, calzano proprio a pennello perte. ♥
Perché tu sei di una dolcezza sconfinata, tu riesci sempre a donarmi parole di conforto, a farmi tornare il sorriso, a farmi ridere quando sono giù di corda, a farmi commuovere con le tue storie, a rendermi, sempre di più, felice di averti incontrata.
Tesoro, grazie a te. ♥
Ti saluto, riempendoti di baci e di coccole. E ti mando un abbraccio, chiedendoti di fare uno sforzo di immaginazione, e di pensare ad un abbraccio forte, fortissimo, il più forte che tu possa immaginare, e... di pensare che te lo dedico, che te lo mando virtualmente.
Sappi che... è quello che ti darei, per ringraziarti, se tu fossi qui, vicino a me. ♥
Anche se tu, vicino a me, lo sei comunque. Sempre. ♥
Grazie. Sei fantastica. Ti voglio bene ♥
Fede ♥ |