Recensioni per
E fu la notte
di syssy5

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/08/14, ore 11:18

Ehylà...
Non so se ti ricordi di me :)
Avevamo partecipato assieme al contest di Serechan. (Sotto Natale dello scorso anno)
Dato che alla fine abbiamo consegnato in poche, avevo promesso a tutte di recensire le vostre storie. Quindi eccomi qua.
Confesso che per la tua ci ho messo così tanto perchè volevo aspettare che prima fosse completa... ma pazienza.
Ma ora, bando alle ciance.
La storia non è male ed è scritta in modo scorrevole.
Al massimo avrei messo qualche descrizione in più sull'aspetto umano dei personaggi, giusto per immaginarli meglio.
Non ho notato grossi errori salvo qualche piccola svista, ma nulla di grave.
L'unica cosa che mi ha lasciata perplessa è stata la descrzione sull'equipaggiamento degli Hoteli.
Prima dici che sono in armatura, subito dopo però scrivi "Petto nudo"...
?_? e questa era la mia faccia in quel momento.
(A quel punto poi non mi è stato più chiaro se i personaggi si muovano in un clima freddo o mite...e va beh... )
Per finire...
Ho trovato molto originale il fatto che lo spirito lupo sia maschio quando è dentro la tua protagonista, ma femmina al di fuori...
Davvero un ottima idea.
Detto questo, spero che pubblicherai al più presto il capitolo finale ! :)
Ciao ciao
Stammi bene.
(Recensione modificata il 29/08/2014 - 11:20 am)

Recensore Master
25/03/14, ore 00:51

Nei casi della lotta che gli umani (perché credo che questi figuri appartengano alla specie Homo Sapiens, o comunque più umani dei licantropi) conducono contro gli "altri" (e con questo termine comprendo tutte le creature che la sua fantasia ha creato per personificare i suoi disagi: si varia dai giganti agli alieni, dai vari tipi di mostri agli androidi) si vede spesso che non sono affatti migliori di quelli che combattono (del resto gli umani non si comportano certo in maniera ineccepibile nei conflitti con i propri simili, pare che Herbert Wells per scrivere La guerra dei mondi si sia ispirato al genocidio inglese degli aborigeni della Tasmania), in questo capitolo si vede abbastanza chiaramente questo attteggiamento: non solo la condotta di questi messeri è tutt'altro che ispirata a gentilezza nei confronti della prigioniera, ma per sfogare la loro libidine non esitano a lasciar perdere il fatto che sia una nemica ma tendono a considerare appetibile quella che appare solo come una ragazza impaurita, in fondo, è solo un altro tipo di "preda".
Non male la caratterizzazione dell'Osmi come una sorta di "anima" o di "corpo astrale" (ma che può diventare anche materiale, fortunatamente per la protagonista) degli appartenenti al clan.
PS. Scusa il ritardo con cui ho pubblicato le presenti.

Recensore Master
25/03/14, ore 00:35

Singolare l'idea di una possibile fine della protagonista non dipendente dalle pallottole d'argento, una fine davvero terribile dato che non ha nemmeno bisogno di un nemico armato perché si verifichi, almeno quello può essere combattuto e se va di lusso potrebbe essere eliminato, in questo caso invece la fine è più subdola e crudele, un po' come se si fosse lasciata un'esca avvelenata.
La protagonista riesce simpatica, quella particolare simpatia che suscitano i colpiti da amnesia, che devono reimparare tutto magari a un'età in cui le sinapsi non sono più abituate (almeno ragionando in temini di fisiologia umana, non so se sia lo stesso per gli/le appartenenti al clan).
Devo dire che, sarò antropocentrico, i personaggi mi sono simpatici perché al momento vengono descritti nella loro natura umana, ma non so dire se la mia opinione sarebbe stata la stessa se li si fosse visti nel loro aspetto ferino (e dire che sono un discreto estimatore di Wolf's Rain), forse perché generalmente ai licantropi non viene associata quella classe che si ritiene sia propria dei vampiri o il senso di reverenziale timore che si ha verso chi ha doti magiche o i segreti più reconditi della scienza.

Recensore Master
25/03/14, ore 00:22

Non ho potuto fare a meno di pensare a come sia difficile la vita delle comunità fantasy, di solito non organizzate sul modello della democrazia rappresentativa, ma si affidano a capi carismatici ambosessi che solo tali o per diritto divino o altro di tipo equipollente o perché hanno dalla loro la tradizione culturale di solito affidata a profezie che per loro natura sono di interpretazione dubbia, anche in questo caso la comunità al centro di questa storia si dibatte in problemi del genere, ai personaggi il cui dialogo rappresenta gran parte del capitolo sorgono dei dubbi sullo stato di salute e sulle sue possibilità di condurre il suo gruppo in un momento di possibili ambasce (con un gruppo che punta ai loro beni e senza nemmeno la speranza di poter avere l'aiuto delle associazioni che s'impegnano per la salvaguardia delle specie minacciate) ma nessuno ha dubbi sul fatto che deve essere proprio lei e non altri a essere la guida (insomma, ricorrere almeno alle primarie no?).
Compito improbo l'aspetta, a quanto pare, e non credo che solo l'aiuto dell'amato sia bastevole...
Interessante inoltre questo caso di comunità licantropa diversa dalla tradizione.

Recensore Master
25/03/14, ore 00:08

Direi che per essere un primo capitolo è scritto molto bene, è dotato del necessario fascino che porta il lettore a interessarsi alla stessa, anche se non è un argomento molto facile da scrivere, dato che quello che emerge dalle prime righe evoca un evento piuttosto disturbante, in altre parole quella dove si sveglia la protagonista sembra la scena di un crimine di natura violenta.
Inoltre il rapporto con la natura è reso in maniera che definirei ambigua, mi spiego: mi pare che essa venga mostrata in uno scenario diverso da quello che siamo abituati a vedere, a incanalare nella nostra esperienza quotidiana, insomma, pur non essendo tanto lontana dalla città (la protagonista la ragiunge in breve tempo pedibus calcantibus) ma è come se quella plaga si trovasse a distanza siderale e, cosa che sembra ancora più inquietante, la protagonista non sembra trovarsi particolarmente a disagio o meglio è sì smarrita, ma si sente estranea nella città non meno che in campagna.
Per il resto, la giovane sembra destinata a grandi cose, o meglio a essere un simbolo, anche se non sembra averne contezza, il problema è che i "simboli" spesso conducono vita piuttosto grama, tra gente che si aspetta chissà molto e una discreta schiera di nemici pronti a eliminarlo per i propri scopi...
Insomma, veramente un bel capitolo, davvero.
Devo farti parimenti i complimenti per la scelta dell'immagine (oltre all'autore/autrice della stessa, ovvio), è molto bella e affascinante, per il suo fascino dai toni vagamente cupi che appare accordarsi molto con lo spirito delala storia.
PS. Grazie per la segnalazione.

Recensore Veterano
03/02/14, ore 22:00

8° CLASSIFICATA. “E fu la notte” di syssy5

Valutazione:
Grammatica + lessico: 11/15 + 14/15: Poche cose da dire sulla grammatica, solo qualche periodo troppo lungo e qualche frase che ho dovuto rileggere un paio di volte per comprenderle appieno. Buono il lessico.
Originalità: 9/10 La storia è interessante, ben strutturata e ben pensata, solo il rapido avvicinamento del marito mi lascia un po’ dubbiosa; possibile che una persona che ha appena perso la memoria si fidi di un uomo che le dice di essere il suo compagno? Non so, a me questi passaggi sono sembrati un po’ frettolosi, per il resto, sia l’idea degli Osmi, sia queste figure scure che li cacciano sono stati davvero interessanti da leggere.
Caratterizzazione personaggi/o (prima colonna): 10/15 Purtroppo perdi un po’ di punti in questo, proprio per il motivo citato qui sopra, alcuni passaggi sembrano un poco frettolosi e quindi si fa un po’ fatica a comprendere la personalità di questa ragazza. Ma mi piace il fatto che tu abbia dato voce anche al lupo, rendendolo un personaggio fondamentale nonostante appaia solo all’ultimo. Non è che non ti abbia dato il massimo perché caratterizzato male, semplicemente perché avresti potuto espanderlo di più.
Associazione (capacità di farli combaciare tra loro e/o con la storia) + utilizzo pacchetti (seconda colonna): 2/5 + 5/10: Certo la paura è palpabile, è naturale che la protagonista ne provi ma proprio per questo io la avrei enfatizzata ancora di più. Il fatto di perdere la memoria dovrebbe causare una profonda angoscia e smarrimento. La ferita ‘appare’ poco; on c’è un segno, una cicatrice o una vera e propria ferita che spicchi in modo particolare nella storia.
Gradimento personale: 7/10 l’ unica mancanza che ho trovato è stata la mancanza di un’introspezione più approfondita, perché la storia è bella, certo, ma lo sarebbe stata molto di più approfondendo questa sensazione di confusione e turbamento che sente la ragazza all’ inizio, un lenta presa di coscienza e infine il vero ‘risveglio’. Scritta così sembra quasi vuota, priva di quel po’ che renderebbe la storia più profonda, perché certi fatti sembrano accadere troppo velocemente, io mi sarei soffermata un po’ di più a osservare le varie emozioni e quelle che sarebbero state le conseguenti azioni umane. Un po’ frettolosa la fine, sarebbe stato davvero bello leggere quest’ultimo evento con più introspezione, con descrizioni più o meno dettagliate.

Totale: 58/80

E scusa questo mio ultimo ritardo ^^"

Recensore Veterano
24/01/14, ore 15:20

Ciao!
Ho trovato il tuo capitolo piacevole! Sin dalla prime righe si respira una sorta di clima ovattato: le azioni della protagonista sembrano lentissime come i suoi pensieri e il suo camminare per la città deserta; anche l'incontro sembra quasi al rallentatore. Questo mi piace, perché contribuisce ad amplificare il senso di smarrimento che la protagonista prova.
Per ora non ho altro da dire, essendo la storia all'inizio e il capitolo così breve. Quello che è certo è che si è invogliati a leggere per scoprire qualcosa in più sull'identità dei personaggi.
Ho già letto una tua storia, "La rosa nera" mi pare si intitolasse, ma questa che ho iniziato ora mi ispira di più!
Buona scrittura e alla prossima,
Hyrie