Recensioni per
Zucchero
di JD Jaden

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
13/07/14, ore 13:27
Cap. 1:

{ Recensione partecipante all'iniziativa Absinthium indetta dal gruppo facebook A Panda piace fare le bolle di assenzio [EFP FANFIC] }

Ciao.
Ci conosciamo già perché hai creato un bellissimo banner per una mia long. ;)
Sono qui per l'iniziativa del gruppo, ovviamente.
Ho trovato questo piccolo racconto molto semplice, ma anche originale. Particolare. Sono cose realmente successe, quindi mi è piaciuto il tuo modo di raccontare. Fluido, scorrevole. Avrei voluto che la storia fosse più lunga, dico la verità. Si vede che è molto realistica e che si rifà a qualche ricordo, in questo caso di tua nonna.
Il dettaglio dello zucchero portato via dai soldati è incredibilmente triste. Sono stati effettivamente fortunati a perdere solo quello, ma comunque è stato un momento molto triste. Sei riuscita a trasmettere delle sensazioni concrete anche se la storia è molto breve. Complimenti.

Recensore Junior
29/06/14, ore 13:23
Cap. 1:

Buonsalve ^^
Eccomi qui a recensire questo piccolo, meraviglioso ricordo.
Prima però devo dirti una cosa: l'impaginazione è inguardabile! xD
Mi spiego; Mi è molto piaciuto il titolo, belle anche le note d'autrice, ma il testo? Forse è un errore del mio pc, ma mi si vede tutto in simil grassetto, con un font anonimo e per niente invitante. Peccato, sai? Ma vabbè, ogni tanto anche a me EFP ma brutti scherzi e ci passo le ore a risolvere, sigh.
Ma bando alle ciance. 
Leggendo questa storia ho immaginato te da bambina e tua nonna sedute davanti al fuoco, in una giornata piovosa. Non so, è un'immagine che mi ha messo una gran tenerezza addosso. Mi sembra di ricordare le storie della mia, di nonna, che raccontava come si arrampicava sugli alberi per mangiare la frutta, come era accorta al suo vestito della domenica.
La povertà, a quei tempi, era una cosa a cui si faceva l'abitudine, la ricchezza era una bambola vecchia, un pacco di zucchero.
Quel che più fa pensare, in questa shot, è proprio il turbamento di tua nonna e delle sue sorelle nel vedersi portato via quel po' di dolcezza che rimaneva loro nella propria casa. Quanto valore hanno le cose oggi per noi? Poco o niente, subito si è pronti a comprare il nuovo pc, il nuovo paio di scarpe, a buttare la pasta avanzata. 
Non so, starò facendo degli sproloqui assurdi, ma sì, questa è una storia che dovrebbe esser letta anche solo per riflettere un po' sulla nostra condizione, che non è poi così malvagia, confrontandoci col passato.
Unica pecca, ma neanche tanto, è la troppa punteggiatura.
Vabbè che da me questo consiglio non dovresti proprio ascoltarlo perchè io sono la divinità della punteggiaura e ne metto troppa, troppa, troppa.
Quindi fai conto che non abbia detto nulla.
Bene, è pronto in tavola quindi mi appresto a chiudere questa recensione papiro.
Ti faccio i miei complimenti ancora una volta per aver saputo far risplendere un ricordo impolverato e averlo condiviso con noi lettori. Grazie.

Baci,
M

Recensore Junior
28/06/14, ore 21:17
Cap. 1:

Ciao :)

Comincio col dire che la Seconda Guerra Mondiale è uno dei periodi storici che più mi interessano. Immagino di non essere l'unica, i grandi conflitti mondiali e gli effetti che hanno avuto sul mondo sono qualcosa di affascinante da studiare, per quanto certamente terribili.

Ma passiamo alla storia! :D Così breve, eppure così ricca di diverse sensazioni tutte riconducibili a quel terribile periodo o perlomeno all'immagine che ne abbiamo (sono troppo giovane per averlo vissuto, per fortuna).
Già solo la presentazione iniziale dell'ambiente casalingo, piuttosto povero, e l'assenza del padre costituiscono la costruzione del tono appropriato per la tua storia :)
E poi veniamo al fatto: il furto dello zucchero. Io sinceramente, quando ho letto dei tedeschi sulla porta di casa ho pensato al peggio, ovvero a ciò per cui i tedeschi del secondo conflitto sono famosi. Ho addirittura pensato che si trattasse di una famiglia ebrea per un momento, e questo avrebbe ulteriormente peggiorato le cose... eppure questo furto dello zucchero, dell'unico pacchetto posseduto dalla famiglia, sembra in qualche modo anche peggio. Riflette perfettamente l'assenza di considerazione di queste "persone", la totale incapacità di immedesimarsi nel prossimo e di considerare che ci sono cose che non vanno fatte, senza però ricorrere alla violenza fisica cui io avevo pensato.

Per quanto riguarda la scrittura, è fluida, è scorrevole, e non ho nulla da dire :) E' un punto in più per considerare questa tua storia bella :)

Detto questo, scappo via :) Brava brava brava :)

Recensore Veterano
23/04/14, ore 22:03
Cap. 1:

Bao, sono il tuo coniglietto pasquale segreto!♥ (già, proprio io! Coincidenze?) Pasqua è passata da un pezzo, si potrebbe dire, ma gli impegni si mantengono u.u Quindi eccomi qui con le mie considerazioni.
Da dove partire, se non dicendo che questa one-shot mi è piaciuta moltissimo? L'ho giusto inserita tra le ricordate, proprio perché credo che, avvenimenti come questi, vadano appunto ricordati. La memoria è una cosa stupenda e rievocare eventi del passato fa sempre bene. Anche io amavo i racconti di mia nonna e spesso quando parlavamo mi incantavo ad ascoltarla, proprio perché la guerra ci sembra così lontana da non riuscire nemmeno a concepirla in tutte le sue orribili sfaccettature. Eppure esiste. La guerra esiste davvero e, come tu stessa hai dimostrato, non è una passeggiata nei campi. Anzi. Anche l'evento più banale (come l'atto da parte dei soldati tedeschi di rubare lo zucchero ad una famiglia innocente) si trasforma in un dramma a tutti gli effetti.
Mi è piaciuta questa storia proprio perché sei partita da un elemento semplice, da un plot nato dai racconti di tua nonna, e sei riuscita a evocare tutta la malinconia che volevi trasmettere. La protagonista mi è sembrata davvero un bel personaggio, nella sua semplicità, esattamente come lo stile, il lessico e l'impaginazione. A volte la semplicità è proprio una bella boccata d'aria, io l'apprezzo tantissimo, soprattutto in un mondo come il nostro in cui lo sfarzo sembra regnare sovrano. E io ritengo, dal momento che sto imparando a conoscerti anche come persona e non solo come scrittrice, che tu sia proprio una persona genuina e limpida esattamente come i tuoi scritti. Quindi vivi complimenti, per tutto. Giuro che passerò sul tuo profilo molto più spesso :D
Un bacio♥

Ivols, la ritardataria cronica.

Recensore Veterano
02/02/14, ore 15:56
Cap. 1:

Più che un vero racconto, questo è un aneddoto di vita vissuta.
Nonostante sia molto breve mi è piaciuto perché hai saputo trasmettermi l'atmosfera nelle case di una volta, la paura che degli estranei ti portassero via le poche cose di valore che c'erano... tra cui lo zucchero.
Ti metto la bandierina bianca perché volendo avresti potuto descrivere meglio la situazione, ad esempio il sentimento che lega le due sorelle ai fratelli, che tipo di marachelle combinavano, perché la mamma permetteva loro di andarsene a giocare tranquillamente fuori sapendo che c'erano dei soldati...
Comunque, si fa sempre in tempo a migliorare ;)
Bella l'idea.

Recensore Junior
25/01/14, ore 17:55
Cap. 1:

Hey! Davvero molto bella questa storia, mi ricorda molto i racconti di mia nonna (che è del '40, ma ricorda bene il periodo) e di sua zia quando ci riuniamo la domenica e parliamo del periodo della guerra. Lo trovo molto bello, forse non sarà molto storico, ma non dimentichiamo che la storia la fanno anche gli uomini comuni. Inoltre siamo anche noi piemontesi, del Canavese. Il fatto può essere verosimile, dai racconti che sento sono successi molti fatti simili, a volte finiti peggio, e non solo con i tedeschi. Basti pensare che lo zio di mia nonna è stato fucilato dai partigiani a soli 24 anni... E tutte le sue sorelle (soprattutto mia bisnonna) odiavano la canzone "Bella ciao", perché era proprio una canzone partigiana. Ad ogni modo, molto brava, complimenti!!
A presto
Conny Guitar
(Recensione modificata il 25/01/2014 - 05:56 pm)

Recensore Master
24/01/14, ore 19:27
Cap. 1:

Veramente carino, questo piccolo racconto.
Un po' impreciso dal punto di vista storico, sì, ma decisamente evocativo.
Mi hai riportato alla mente i racconti della mia, di nonna, in particolare la volta in cui i soldati tedeschi entrarono in casa a cercare un suo fratello, che era partigiano e lei, bambina di sei anni, si preoccupò di nascondere i gattini.
Storia semplice e dolce, velata di una leggera malinconia, ma che non può che strappare un sorriso. Brava!
Complimenti sul serio.
Melianar
P.S.: per curiosità, a quale parte del Piemonte ti riferisci? Ho anch'io origini piemontesi (seppur vaghe) e comunque sono molto legata a quei luoghi.