Ciao, ho trovato per caso la tua storia. Mio Dio, sono scioccata. Non sapevo che morissero tanti bambini, non ci avevo mai pensato. La scena del bambino zingaro è orribile, anche se scritta benissimo come tutta la storia. Mi ha fato venire il voltastomaco al pensiero che il bambino della protagonista sia morto annegato, di sicuro la madre non si toglierà mai più quell'immagine dalla mente. Come potrebbe farlo?
Come ho detto, la storia è scritta benissimo. Solo una volta hai scritto orsacchiatto anziché orsacchiotto, ma per il resto è tutto okay.
Bravissima, complimenti per la documentazione e le spiegazioni finali.
Giulia

Questa storia è scritta molto bene. A mio parere, sei riuscita a far sentire al lettore parte dell'orrore rappresentato dai campi di sterminio: un compito non da poco. Devo complimentarmi non solo per le tue evidenti capacità nella scrittura, ma pure per il tuo coraggio: hai scelto un tema estremamente difficile e delicato da trattare, e sei stata in grado di scrivere un testo che ne fosse all'altezza.

Al di là delle riflessioni letterarie, ammiro anche il tuo impegno nei confronti della Memoria: è necessario ricordare, e uno dei modi è anche la letteratura. Si vede che tu hai studiato il tema della Shoah, e in particolare la storia del campo di Ravensbrück.
Grazie per esserti cimentata in tale sforzo.

Sono voluta passare a leggere un po' le tue storie. Sono molto appassionanti e scorrevoli, e cosa più importante, non ci sono errori di battitura. Scrivi molto bene, complimenti.

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Ho letto questa storia senza neanche pensarci. Ne avevo appena finita una triste e non avevo la minima intenzione di tornare qua, ma poi ho visto questa.
Non avevo mai sentito parlare di parti durante questo periodo e nemmeno delle kinderzimmer, probabilmente sono io che non ho mai voluto informarmi; in ogni caso, penso che questa storia sia decisamente - non ho un aggettivo che la possa qualificare precisamente - triste.
Immaginare quella madre, così felice della nascita del figlio, così felice per il fatto di averlo avuto finalmente lì, vederlo respirare un minuto prima e quello dopo no, mi ha ucciso. Se solo fossi stata lei avrei pianto, mi sarei ribellata e nonostante tutto quel dolore l'avrei preso tra le mie braccia, sperando di averlo vivo. Ma cosa avrei potuto rischiare? La vita di entrambi.
E' una cosa che non riesco a decifrare, anche se questa storia è ben scritta e molto espressiva. Davvero toccante - ho trovato l'aggettivo gusto -.
Sia.