Recensioni per
Quando sorge Venere
di Francine

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/04/17, ore 14:48
Cap. 1:

Io continuo a vagolare, ma mi rimetterò in carreggiata, prima o poi... Però sono in una profonda "fase capro" – per colpa di chi, chi, chi?? Chichichirichì!!?? – quindi vengo chez toi, rimpiangendo di non avere ouzo in casa, che Venere non stia sorgendo e che non siano ancora le cinque del pomeriggio – non che sia mai stato un problema: sono sempre le cinque del pomeriggio da qualche parte!

Hai già capito che questa sarà una recensone alcolica, vero? Vabbè, che altro ti saresti mai potuta aspettare dalla sottoscritta? XD

Potrei e dovrei soffermarmi sulle cose serie, ma a me quell'ouzo è piaciuto proprio immensamente. Sì, sì, ad Aiolos quattordicenne che sbevazza al tramonto, fuori, guardando in alto, qualche volta solo, qualche volta con il piccolo Aiolia, qualche volta anche col santissimo Saga. Quale quattordicenne non ha mai sbevazzato? Dà un che di umano, di "normale" ad Aiolos: sotto l'eroe benedetto dagli dèi, con la tenia a cingergli la fronte (mi piace che tu l'abbia menzionata e che l'abbia fatto in questi termini: chiude elegantemente la riflessione sul destino, appare quasi come un marchio sacrificale sul "traditore" che è caro agli dèi e quindi tira le cuoia giovane), c'è un ragazzino come tutti gli altri. Ed è un ragazzino che dà da bere a un marmocchietto di dieci anni! Mi piace questo Aiolos ribelle qb che condivide con Shura un piccolo segreto "da grandi" che il Sommo Shion disapproverebbe – ma il sommo Shion è vecchio e rimbambito, quindi probabilmente non si ricorda neppure che cosa voglia dire essere giovani. Ed ho ridacchiato anche pensando che neppure il perfettissimo Saga – quando presente – abbia avuto niente da ridire. Sono gli anni '70 in Grecia: ci sta.
E ci sta che Shura, da bravo martire flagellante, crescendo continui ad uscire sul piazzale, stavolta di Casa sua, con una bottiglia di ouzo. E mi dico che il gusto di quell'anice debba essere ora anche più amaro. E ti pare che Shura non si scoli l'amaro calice? Certo che se lo scola. Alla goccia. Mentre Saga va di buon rosso – sì, sì, sì! – e se la ride alla faccia di tutti.

Io direi che qui è l'ora di un grappino... Barricato, barricatissimo?

Recensore Veterano
14/06/16, ore 18:05
Cap. 1:

Oh, come è bravo Saga a manipolare la realtà. Come sa scegliere le parole giuste, ammantarle di saggezza, farti sentire in colpa per non aver capito da solo quelle brillanti verità. Mi pare di vederlo mentre attinge alla (fu) parte buona di sè, ridotta ad un misero ricordo adatto solo ad abbindolare chi crede in lui.
L'hai reso benissimo, ed è molto amaro confrontare questa nuova realtà con quella calda e sincera dei ricordi di Shura, che istintivamente riconosce la bontà e la giustizia di Aiolos, ma è condotto a rifiutarle e dimenticarle. E convincerlo a lasciar andare Aiolos non è un modo per fargli vincere il senso di colpa, anche se il (finto) sacerdote vuole fargli credere che sia così. E' soltanto un'altra mossa per tenerlo sotto il proprio controllo, ed impedirgli di vedere la verità.
Che magone.

Recensore Veterano
26/03/14, ore 22:46
Cap. 1:

C'è un filo di Arianna che unisce tutte le tue storie. A volte palpabile, altre meno evidente e tangibile. Ma c'è, è vivo e lo sento scorrere tra le dita durante la lettura. 
Il tuo Shura, Milo, la tua ragazza speciale, Death Mask.
Per me, loro, sono tutte queste storie e tutte quelle che scriverai. Non riesco a leggerle pensando "è un missing moment della serie", ma solo pensando "è un'altra stella del suo cielo".
E se così non è, lasciamelo credere, vuoi? Perché questi caratteri sono così vivi, forti, veri, che a me non importa poi molto della serie originale di Saint Seiya, letta e guardata tanti anni fa, quando avevo l'occhio di adolescente e poi di giovane adulta a studiare nomi e personaggi e innamorarmi di quello sbagliato, infuriarmi per quello giusto. Magari non in questo ordine. 
Insomma, perché questa E' LA storia che a me piace leggere e vedere sfilare sotto gli occhi: un universo di persone, non solo di figurini di carta. 
Chissenefrega della serie originale: voglio le tue storie!

Ecco, questo per dirti di non smettere mai di scrivere come stai facendo ora, perché incanti, mi emozioni, mi fai piangere e sorridere e gongolare.
Tutto insieme.

Ora, veniamo alla recensione alla storia, che merita il suo spazio in un commento delirante. 
Il tuo Shura è un ritratto sempre forte, di pennellate decise ma dai toni sbiaditi.
Non sbiaditi nel senso di piatto, quanto di colori spenti, stanchi e malinconici.
Shura è così, e tu gli rendi onore e merito.
Intenso, toccante, ancora una volta c'è qualcosa di molto vicino al tuo "Vivi": lascialo andare.
Sono cose che non sono facili da fare.
Non se hai ucciso un amico. 
Eppure, nella resa di Shura, c'è la voglia di credere di riuscire, di potercela fare, di essere nel giusto. 
E' umano, Shura, e umane sono le sue considerazioni e quella lacrima solitaria.
Il Saint del Capricorno è molto più di un'arma invicibile. E tu l'hai reso con la malinconia soltaria che gli è propria.

Bravissima.
Ma sai, di questo non avevo proprio dubbi!
 

Recensore Junior
13/02/14, ore 20:15
Cap. 1:

Non potevo non scrivere questa recensione: ho letto qualcosa di meraviglioso!
E sì che Shura è un personaggio difficilissimo, nel suo parlare poco, soprattutto di se stesso, e nel suo orgoglio smisurato.
Bellissimo il modo in cui ricorda il suo amico e compagno, splendida e pura la lacrima che gli solca il viso alla fine, quando cede a Saga, quando si lascia convincere dalla facile menzogna, o dal fatto che quel dono degli dei gli sia stato dato anche per uccidere senza pietà.
"Excalibur sa essere un fardello molto pesante, perché i doni degli dei non sono fatti per le spalle dei mortali." Mi ha colpita molto questa frase, il dubbio che si insinua nella mente del ragazzo, il ricordo del suo maestro, l'abile sofistica di Saga che riesce a convincerlo di essere nel giusto spacciandosi per Shion. Quella frase credo sia il fulcro di tutta la storia alla fine, poiché Shura cambia totalmente il suo sguardo sul mondo a partire da quel dubbio: l'essere o no meritevole del dono della dea, dopo essersi macchiato del sangue innocente di Aiolos. Perché io penso che sì, egli sapeva che Aiolos era innocente, credo glielo avesse letto negli occhi o lo avesse visto nei suoi ricordi, ma non ha potuto fare niente contro l'ordine impostogli, schiavo del senso del dovere che gli attanaglia la mente. Schiavo della gratitudine per quel dono che doveva servire solo Atena e il Sacerdote (quello vero), ma che per questo è divenuto un peso sotto gli ordini di Saga.
Mi hai trasmesso un'emozione sublime con la tua scrittura fatta di immagini, di rievocazioni velate e non, di sfumature e anche di sapori e sensazioni. Sì, mi piace il modo in cui scrivi e trovo piacevole lo stile che adotti, solenne, ma comunque semplice e comprensibile.
Inutile dire che questa fan fiction mi ha fatto essere Shura, fin dentro la sua mente e dentro la sua anima, nel racconto di un momento particolare della sua vita.
Splendido, splendido, splendido. I miei più vivi complimenti!
A presto,

Sid!

Recensore Master
31/01/14, ore 15:15
Cap. 1:

Mi piace! Avevo già notato questa fiction giorni fa ma non avevo potuto recensire.
A renderla speciale è il fatto che è breve ma molto, molto intensa, sia nelle descrizioni dei paesaggi (mi veniva in mente proprio il cartone, con quel cielo rosso sangue a fare da sfondo alle colonne greche) sia nelle descrizioni dei sentimenti di Shura. Mi è piaciuta questa parte "«Non credo che il Sommo Shion approverebbe. Sarà il nostro segreto», gli diceva Aiolos strizzandogli l’occhio. Un segreto. Un tacito patto che aveva il sapore delle cose da grandi, delle cose da uomini" immagino che essendo orfano per Shura da piccolo sia stata importante la presenza di Aioros e Saga come modelli di riferimento. Soprattutto il suo vicino di casa.
E poi mi è piaciuto tantissimo Saga, alla fine, che beve vino rosso come per brindare alla riuscita del suo inganno migliore.
Brava, un lavoro perfettamente riuscito!
Makoto
Ps: mi sa tanto che quella bottiglia di ouzo è finita in testa a qualche Saint qualche casa più in basso XD
Pps: la storia della tenia nella raccolta di drabble di Avalon9 me la ricordo!

Recensore Master
29/01/14, ore 12:06
Cap. 1:

Posso dire, da compagna di contest a compagna di contest, che sono senza parole? Questa storia è una piccola chicca e fila tra le mie preferite, subito.

L'argomento è già capitato, tra noi, su Shura e i suoi film mentali sulla Notte degli Inganni, su chi ci sia dietro e su cosa non ci sia dietro quel velo di Maia. Non ho fatto in tempo a rispondere al nostro ultimo mp, ma credo che ricollegare il discorso qui sia sensato (forse. Nel caso ti autorizzo a tirarmi dietro limoni).
Shura è, suo malgrado, un personaggio ambiguo, un po' perché Kuru l'ha caratterizzato con momenti random e un po' perché Okada l'ha colato nell'angst, manco fosse un Byron 2.0. Ok, è un personaggio complesso ma, secondo me, sei riuscita a dare e creare un legame che unisce il tormento con il bullismo da pavone. Sei riuscita a rendermi Shura umano, con tutti i suoi patemi, e già questo è un enorme punto a tuo favore.

Shura ha dieci anni, miei dèi, quando viene spedito a fare il lavoro sporco. Un lavoro sporco a cui Aiolos, per di più, soggiace tranquillo (more or less: di colpire, colpisce, ma richiamare la Cloth è troppo complicato, forse la tenia gli ha stretto troppo il cervello), interessato soprattutto a difendere la piccola Athena. E qui, sorge il bello: 'sta benedetta pupattola che fine ha fatto? Shura è convinto di averla portata indietro e Saga glielo lascia credere, incensendolo anzi per la buona azione. Noi lettori sappiamo che Athena è con Kido, al sicuro, ma dobbiamo dire che la sparizione dell'infante torna utile a Saga (anche perché il genio è convinto che la bimba sia morta).
Ciò che resta, alla fine, è proprio il porsi di Shura davanti a quella punizione/delitto. Perché, tralasciando il maestro Javier (prima o poi, leggerò anche questa storia), tralasciando il Pontefice e gli altri Gold, restano le sensazioni di un ragazzino di dieci anni che ha amato e conosciuto un Aiolos leggiadro, puro, gentile, che lo trattava come un amico. Aiolos diventa, nell'immaginario di Shura, un fratello maggiore, un amico, un esempio da seguire e quando l'idolo cade, i suoi frammenti si spargono nell'anima del Capricorno e lì restano, impossibili da gettare via e dimenticare.
E Shura, a distanza di anni, è lì che continua a farsi male: l'ouzo, il tramonto, il retro della Nona Casa e il sole che tinge la visuale di Capricorn color del sangue, lo stesso sangue che lui ha versato, tagliando le carni di Aiolos.
Ha un bel dire, Saga, che Shura può portare il fardello e che deve dimenticare. Gli torna comodo, a lui. Ma resta sempre la psiche turbata di un bambino di dieci anni che non riesce ad accettare il tradimento di un amico. Perché Aiolos resta sempre un amico nei suoi pensieri e forse Shura si mostra codardo nel non voler andare a fondo, nel non voler sapere e capire il perché Aiolos abbia tradito. Io credo che sia spaventato dal sapere e questo porti alla nascita del suo dubbio, su se stesso e su ciò che ha fatto. Un oceano di angst gratuito. Con somma gioia di Saga.

Bellissima OS, complimentissimi <3

Recensore Junior
29/01/14, ore 00:44
Cap. 1:

Wow!!!
Bella!!! Per l'atmosfera che descrivi, per la contrapposizione tra il passato e l'affetto che legava Shura ad Aiolos e per la dicotomia tra i suoi sentimenti di amicizia per il Sagittario e quelli creati dalle parole di Saga.
In realta' a me Shura e' sempre parso un po' codardo (ma qui si potrebbe aprire un mondo di visioni alternative) perche' lui aveva comunque capito ma come dici tu e' piu' facile credere alle parole del Gran Sacerdote che assumersi le proprie responsabilita'.
A parte queste considerazioni la storia e' scritta egregiamente, con una prosa incisiva ed evocativa in particolare per le sensazioni e i sapori.
Molto bella complimenti.