... Ed eccomi qua.
Probabilmente non lo dimostro nella maniera più appropriata, ma mi manchi davvero molto. Mi mancate sia tu che Godot, come un arto fantasma che pizzica, ma non voglio parlare di questo adesso, ci ho provato e riprovato e non è servito, non sono qui adesso per parlare di questo.
Parliamo di te e di queste poesie.
Ci sono tornata più volte, ma ora che se ne è aggiunta una terza le impressioni si fanno più definite.
Mi pare che tu stia lavorando su una te nuova, meno vorticosa, più meditativa, e allo stesso tempo ancora attenta al suono, alle sue onde, forse sei meno onirica e questo mi crea nostalgia- ma allo stesso tempo sembri con i piedi saldamente piantati a terra e lo sguardo comunque rivolto verso un altro posto, quell' "altra dimensione".
Come se una parte di te fosse stata costretta a crescere e si sia indurita, ma scavando al nucleo la tua forma non si è lasciata annichilire, non del tutto.
Quindi, che cosa dirti, se non che mi piace molto la tua strada, o meglio, mentirei se dicessi che non sono ansiosa di capire su quale strada stai camminando qualunque essa sia, ma trovare ancora indizi di ciò che eri solita essere mi rincuora, forse è davvero puerile da parte mia. Sei diventata mi sembra più sottile e più reale, più solida. Potrei sbagliare se affermassi che quella maschera da matto l'hai lasciata cadere in uno spazio più interno e protetto. Dentro di te. Da dove sussurra le sue urla arabescate, come da sotto un marciapiede su cui sei seduta a bere con gli amici.
Spero che tu stia bene, e spero che continui a scrivere, perché Fou o non Fou, hai sempre qualcosa di bello e prezioso nella tua penna. Forse è egoista sperare che tu rimanga, per così dire, sveglia, anche se fa male, perché "... il cielo a guardarlo è atroce."
Scusa, per tutto.
Ti voglio bene.
M_E_M |