Giudizio del Contest "Quasi inedite - II edizione"
Grammatica e sintassi: 7,6/10.
“Non è umano, nessun'altro lo vede, solo io.”
Essendo maschile, “nessun altro” va scritto senza l’apostrofo. (-0,3)
“Mi assale l'angoscia, non mi piace incontrarlo.
Sa sempre come farmi stare male, sa sempre quello che penso e quello che provo.
Di solito quando lo incontro mi dice che devo fare qualcosa oppure si congratula.”
Qui c’è una ripetizione del verbo “incontrare”. È piuttosto lontana, a dire il vero, ma si nota comunque moltissimo, forse anche grazie all’aiuto delle frasi molto brevi. (-0,3)
“… uscito per tormentarmi adesso che non [S]avevo[/S] i miei genitori a proteggermi…”
Hai usato il presente per tutto il testo, ma in questa frase sei scivolata al passato. (-0,3)
“… adesso che ogni luce di purezza che avevo da bambina era sparita.”
Di nuovo qui c’è un verbo al passato. Quell’“avevo” che hai inserito nella stessa frase, invece, è corretto coniugato in questo modo. (-0,3)
“Urlo mentre con le forbici lo pugnalo al cuore, allo stomaco.”
Non ti ho riportato entrambe le frasi, ma qui c’è una ripetizione. Hai già specificato nella frase precedente che si tratta di un paio di forbici, per cui potresti omettere questo complemento. (-0,3)
“Incomincio a agitarmi, mi avevano legata di nuovo perché mi dimenavo troppo.
Accorsero tre o quattro infermieri, mentre io continuo a ridere.
Persi conoscenza dopo poco.”
In queste frasi c’è davvero molta confusione. Dato che si tratta del momento del risveglio, avresti potuto traslare tutto al passato, se proprio ti sembrava necessario cambiare tempo verbale. Ma non puoi iniziare la frase al presente, poi andare al passato e quindi tornare al presente. Lo hai fatto tre volte in tre frasi (una quarta è dubbia, non te l’ho segnalata perché dipende da come volevi impostare il tutto), per cui devo conteggiare l’errore tre volte. (-0,9)
Stile e lessico: 7,5/10.
Ci sono molti errori che penalizzano il lessico, come i cambi ingiustificati dei tempi verbali. A parte questo, il linguaggio è molto semplicistico, non vi sono parole particolarmente interessanti in grado di dare un pizzico di pepe alla lettura, ma è comunque il tuo stile e può essere una tua caratteristica, non necessariamente uno svantaggio o un difetto.
Per quanto riguarda lo stile, le frasi sono un po’ troppo corte. La lettura non è fluida, si notano troppi frammenti e il testo si appesantisce quando le frasi sono spezzate con un punto invece che, ad esempio, con i due punti. Ho notato alcune frasi in cui sarebbero risultati più adatti, ma non te le ho segnalate perché mi sembrava di volerti imporre il mio stile e la mia visione delle cose. Il tuo uso dei segni di interpunzione non è grammaticalmente errato, ma semplicemente è parte del tuo stile. Forse è un fattore che lo rende acerbo, ma certe cose vanno corrette con il tempo e con l’esperienza.
A proposito di questo, ho notato che non metti la virgola prima dei “ma”. Di nuovo te lo segnalo nello stile e non nella grammatica, ma ti consiglio di rivedere in generale tutta la punteggiatura perché è a tratti carente e a tratti eccessiva. Forse dovresti allungare un po’ di più le frasi per rendere il testo uniforme.
Originalità e comunicatività: 8,5/10.
La presenza del mostro è qualcosa di interessante. Nella figura adulta, spesso vi sono dei mostri che non vengono estirpati e di cui non si ha il coraggio di parlare, ed è bello che tu abbia affrontato questo tema spinoso, ma altrettanto interessante.
La protagonista non è propriamente adulta, dato che va a scuola, e abbiamo poi capito essere ricoverata in quello che immagino essere un ospedale psichiatrico. Quindi immagino che sia ancora nella fase in cui il mostro è sì uscito da sotto il letto, ma è ancora una figura indefinita. In questo senso ho trovato un’incongruenza, dato che lei è una ragazza, ma ha già gli stessi mostri dell’adulto. Non so se sia una tua scelta precisa, ma mi è sembrata un po’ azzardata, come a voler esagerare con la particolarità, sfociando poi nell’imprecisione.
Per quanto riguarda la comunicatività, penso che le frasi brevi e spezzettate siano molto adatte a determinare l’angoscia della situazione, che poi si trasforma nella determinazione di liberarsi del mostro proprio quando le frasi si allungano. In questo senso, il lavoro svolto è molto buono.
Caratterizzazione scena e personaggi: 10/10.
I dettagli sull’ambientazione, per quanto essa sia un sogno e non la realtà, sono abbastanza presenti. Trovo che il cestino sul mobile, così come la poltrona voltata di spalle, siano un buon compromesso tra l’attenzione ai dettagli quando si è svegli e la sfocatura degli stessi durante i sogni. Non era facile unire questi due aspetti, ma a mio avviso ci sei riuscita molto bene. Anche nell’ultima parte, quando la protagonista si sveglia, riesci a dare qualche dettaglio sulla stanza asettica e sul fatto che lei sia legata, per cui è davvero un lavoro ben fatto.
Per quanto riguarda la personalità della protagonista, penso che sia difficile da definire, in quanto lei è “pazza”, qualunque cosa questo significhi. Credo che sia stata sviluppata bene proprio perché i malati mentali hanno una propria logica nella mente, qualcosa che ai loro occhi è perfetto, e la stranezza sta nel non rendersi conto di essere molto sopra le righe. Questo personaggio vive il suo incubo, il suo mostro, con un trasporto molto vero e reale, per cui trova perfettamente naturale ridere con trasporto anche quando si sveglia e si trova legata. Il fatto che sia in catene passa in secondo piano perché in questo momento è molto soddisfatta della sua vittoria contro il mostro. Chiaramente, esso si ripresenterà, come si è già ripresentato in passato (altrimenti la pazzia non avrebbe mai luogo o sarebbe un evento passeggero, che si conclude con la prima sconfitta del mostro in questione), ma lei adesso è solo felice e libera di averlo sconfitto. Un lavoro molto bello, i miei complimenti.
Gradimento personale: 6,5/9.
Le psicosi e in generale i racconti psicologici sono molto nelle mie corde, li trovo interessanti praticamente sempre, ma proprio per questo sono molto esigente quando devo decidere se mi sono piaciuti o meno.
Non ti ho tolto dei punti perché la storia è horror (è infatti un genere che non amo), perché a mio parere non è la categoria giusta per questa storia. Per quanto la presenza del mostro possa indirizzare verso quelle parti, trovo che sarebbe stato più adatto il genere drammatico, o magari il thriller (anche se non sono sicura di nessuno dei due suggerimenti che ti ho dato). So però che di sicuro non è un horror.
A parte questo, sono convinta che la storia meritasse di essere sviluppata in molto più che una flashfic, perché così mi è sembrata un po’ sacrificata, a tratti frettolosa. Credo quindi che mi sarebbe piaciuta molto di più se fosse stata più lunga e approfondita, magari anche condita con molti più aspetti introspettivi. A parte questo, ha sicuramente suscitato il mio interesse e credo che potrebbe essere un buon punto di partenza per qualcosa di più impegnativo.
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Totale: 40,1/50. |