Recensioni per
Just an ordinary evening
di N o r a

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
27/06/14, ore 09:35

E' semplicemente... anzi no, perchè qui è tutto fuori che semplice.
E' bellissima. E' unica, davvero, è carica d'amore, di sentimento, di rabbia repressa, di tensione, di rammarico e rimpianto (oddio, un quintale di rimpianto) e alla fine è la speranza più pura e cristallina che ci sia!
Ed è vera! Vera come poche altre! io ti faccio i miei sentiti complimenti, perchè dei tuoi lavori credo sia quello che mi ha colpito di più. Naturalmente, è scritto benissimo e con padronanza. Ancora Complimenti e grazie d'averci regalato quasto momento di magia...
Una salutissimo, da Anna

Recensore Veterano
24/03/14, ore 18:19

Adoro, adoro, adoro!
Ho già detto che adoro? 
Brava! hai un modo di scrivere che mi piace davvero tantissimo! Continua così, mi raccomando :)
( Sono l'autrice di "May i have the honour of" lo spin off potteriano, e quando ho visto la tua recensione e il tuo Avatar, mi sono incuriosita AHAHAHAHAH xD )

un bacione,
Ashley Snape <3

(Recensione modificata il 24/03/2014 - 06:21 pm)

Recensore Master
09/02/14, ore 20:34

Questo è uno di quei confronti che fanno veramente male, perché l'amarezza ed il rimpianto di cui è pregno sono tangibili. Risuonano in ogni parola e persino nei silenzi, si palesano nei gesti e in pensieri a cui è difficile dar voce. Il monologo di John è straordinariamente d'impatto; è intenso e dolorosissimo e immaginare Sherlock che lo ascolta e trattiene a stento le lacrime lo è ancor di più.
Ho visto la scena e l'ho vissuta, con grandissimo coinvolgimento, e ho trovato entrambi i caratteri fedeli ai loro corrispettivi originali.
Complimenti, è uno splendido lavoro!

Nuovo recensore
09/02/14, ore 20:06

È incredibile come ti piaccia così tanto il fluff e poi tu riesca a scrivere queste perle di angst malinconico. Really. Io soffro molto di più a leggere cose tristi ma in modo sottile come questa piuttosto che a leggere di tragedie, malattie e incidenti. Perciò prima di tutto voglio dire soltanto: che dolore. ç_ç Sei un po' crudele a farci vedere che un anno dopo non è cambiato nulla di quell'unrequited love da parte di Sherlock che è tanto evidente nella terza stagione. O forse è cambiato, perché - lapsus freudiano - John dice che amava Mary, ma poco cambia perché ormai il loro momento è passato e non tornerà. Il prompt era intrigantissimo e sei riuscita a renderlo molto bene secondo me. Mi sono quasi commossa in un punto durante la risposta di John (in cui tra parentesi c'è una frase che ho adorato: "​Ma tieni duro soprattutto allora, perché non sarà ciò che tu vuoi davvero. Potrai metterci anni a capirlo, ma lo farai. E allora tutte le vite che hai salvato, nel corso della tua, dovranno pur servire a qualcosa. Dovranno pur aggiustare un karma che sembra prenderti perennemente per il culo.") e lasciamo perdere poi quanto fa male quella di Sherlock. Insomma, sei cattivissima ma tanto brava, perciò sei perdonata ç_ç Dico davvero tesoro, in generale mi piace ogni cosa che scrivi, ma questa ti è riuscita proprio bene e non so per quale assurdo motivo non ti piacesse, perché io la trovo molto intelligente, ben scritta e ben pensata e soprattutto emozionante. Adoro questo clima di rimpianto, di "non detto", di tensione...Il finale ci fa intendere qualcosa di positivo, forse? "Una promessa." Magari in un futuro tutto ciò che non è stato detto potrà venire allo scoperto e quell'imbarazzo, quella malcelata distanza tra i due che tanto ci ha fatto male in questa stagione potrà svanire. Chissà, magari succederà nel Sussex, tra tante api, coperte di pile e prati su cui stendersi (ogni riferimento a tue precedenti fic è puramente NON casuale u_u).
Complimenti, tesoro, è un gioiellino <3
Tua Mars

Recensore Master
09/02/14, ore 12:57

Hai scritto una storia meravigliosa, calda, nostalgica, che è riuscita a commuovermi. C'è tanto rimpianto nei loro gesti, più che nelle parole, forse perché il loro rapporto è sempre stato fatto ache di silenzi e questo aspetto lo hai colto molto bene, nella descrizione dei loro movimenti su quella panchina. Non è un rimpianto rabbioso, ma più che altro rassegnato, nostalgico, appunto, "le cose sono andate così", però c'è anche la consapevolezza di un amore sotterraneo che c'è sempre stato, c'è la consapevolezza che Mary, nonostante tutto, non è al primo posto nel cuore di John: è perfetto quando risponde "l'amavo", spontaneo e veritiero.
Mi è piaciuta veramente tantissimo.

Recensore Master
08/02/14, ore 22:54

Mentre leggevo questa ff ho attraversato parecchie fasi.
All'inizio ero tranquilla. Pensavo “Oh che bello, sono al bar! Stag night 2.0!” Poi ho realizzato che l'andazzo era molto più triste. Beh, mi sono detta. Poco male. Una bella serata di rimpianti Johnlock! Proprio quello che mi ci vuole.
Poi si sono seduti sulla panchina. E John ha fatto quella domanda.
E io ho detto allo schermo del pc: “Oh mio dio, non lo sta facendo davvero. Cioè non gli può sbrodolare tutto proprio così, con questa nonchalance!!!”
Poi John ha iniziato a sbrodolare cazzo tutto, e anche peggio di quello che avevo immaginato e fuck ho iniziato a dondolare avanti e indietro urlando AIUTO AIUTO NO AIUTO.
"Ma tieni duro soprattutto allora, perché non sarà ciò che tu vuoi davvero. AIUTO ODDIO AIUTOOO
Ommioddio devo darmi un contegno. Respiriamo, su. Inspira ed espira...
È un continuo loop nella mente di Sherlock ANCHE NELLA MIA (ho già riperso il contegno)
Poi si è messo a parlare Sherlock. E io a invocare aiuto.
E poi... e poi...
IL MIO POVERO CUORE.

Recensore Master
08/02/14, ore 19:42

*emette un verso che spaventa animali e vicini* Mi hai dato la speranza e piango come un vitello.... sappilo. Grazie, grazie davvero. Mi ci vogliono delle storie che mi diano speranza <3

Recensore Junior
08/02/14, ore 19:23

Ross!
Non so come tu abbia potuto anche solo pensare di aver scritto qualcosa senza senso.
Non riuscirei ad esprimere bene nemmeno lontanamente, nello stato in cui sono, come questa storia mi abbia fatta sentire.
La lettura è pervasa di una malinconia buona, di una tenera nostalgia, di un'impercettibile tristezza che non viene mai allo scoperto, che sfiora le parole ma non riesce a catturarle, lasciandole sospese, in un limbo. E poi ecco che una soffusa dolcezza prende il suo posto, rinfrancando il tuo animo, aprendo leggermente la porta, lasciando uno spiraglio di luce penetrare nel buio, spingendoti a credere in loro, in quel che c'è ma non si vede, con tutto il cuore.
È un crescendo di emozioni bellissime, di frasi non dette, di sentimenti non espressi a parole ma tanto forti da essere tangibili, reali, tanto da non aver bisogno di essere espressi a voce.
E quella promessa finale, scia di un bacio improvviso ma voluto da entrambi, è la conclusione più degna, migliore di una dichiarazione di amore eterno, migliore del perdono assoluto, del più dolce e plateale dei lieti finali. 
Questa storia è un piccolo gioiello e ti prego, siine fiera. Sei sempre più brava, ogni giorno che passa, ogni perla che scrivi, perché è un pezzo del tuo cuore che vedo in ognuno di loro.

Un bacio enorme,

Sara
(Recensione modificata il 08/02/2014 - 07:24 pm)