Recensioni per
Just an ordinary evening
di N o r a
E' semplicemente... anzi no, perchè qui è tutto fuori che semplice. |
Adoro, adoro, adoro! |
Questo è uno di quei confronti che fanno veramente male, perché l'amarezza ed il rimpianto di cui è pregno sono tangibili. Risuonano in ogni parola e persino nei silenzi, si palesano nei gesti e in pensieri a cui è difficile dar voce. Il monologo di John è straordinariamente d'impatto; è intenso e dolorosissimo e immaginare Sherlock che lo ascolta e trattiene a stento le lacrime lo è ancor di più. |
È incredibile come ti piaccia così tanto il fluff e poi tu riesca a scrivere queste perle di angst malinconico. Really. Io soffro molto di più a leggere cose tristi ma in modo sottile come questa piuttosto che a leggere di tragedie, malattie e incidenti. Perciò prima di tutto voglio dire soltanto: che dolore. ç_ç Sei un po' crudele a farci vedere che un anno dopo non è cambiato nulla di quell'unrequited love da parte di Sherlock che è tanto evidente nella terza stagione. O forse è cambiato, perché - lapsus freudiano - John dice che amava Mary, ma poco cambia perché ormai il loro momento è passato e non tornerà. Il prompt era intrigantissimo e sei riuscita a renderlo molto bene secondo me. Mi sono quasi commossa in un punto durante la risposta di John (in cui tra parentesi c'è una frase che ho adorato: "Ma tieni duro soprattutto allora, perché non sarà ciò che tu vuoi davvero. Potrai metterci anni a capirlo, ma lo farai. E allora tutte le vite che hai salvato, nel corso della tua, dovranno pur servire a qualcosa. Dovranno pur aggiustare un karma che sembra prenderti perennemente per il culo.") e lasciamo perdere poi quanto fa male quella di Sherlock. Insomma, sei cattivissima ma tanto brava, perciò sei perdonata ç_ç Dico davvero tesoro, in generale mi piace ogni cosa che scrivi, ma questa ti è riuscita proprio bene e non so per quale assurdo motivo non ti piacesse, perché io la trovo molto intelligente, ben scritta e ben pensata e soprattutto emozionante. Adoro questo clima di rimpianto, di "non detto", di tensione...Il finale ci fa intendere qualcosa di positivo, forse? "Una promessa." Magari in un futuro tutto ciò che non è stato detto potrà venire allo scoperto e quell'imbarazzo, quella malcelata distanza tra i due che tanto ci ha fatto male in questa stagione potrà svanire. Chissà, magari succederà nel Sussex, tra tante api, coperte di pile e prati su cui stendersi (ogni riferimento a tue precedenti fic è puramente NON casuale u_u). |
Hai scritto una storia meravigliosa, calda, nostalgica, che è riuscita a commuovermi. C'è tanto rimpianto nei loro gesti, più che nelle parole, forse perché il loro rapporto è sempre stato fatto ache di silenzi e questo aspetto lo hai colto molto bene, nella descrizione dei loro movimenti su quella panchina. Non è un rimpianto rabbioso, ma più che altro rassegnato, nostalgico, appunto, "le cose sono andate così", però c'è anche la consapevolezza di un amore sotterraneo che c'è sempre stato, c'è la consapevolezza che Mary, nonostante tutto, non è al primo posto nel cuore di John: è perfetto quando risponde "l'amavo", spontaneo e veritiero. |
Mentre leggevo questa ff ho attraversato parecchie fasi. |
*emette un verso che spaventa animali e vicini* Mi hai dato la speranza e piango come un vitello.... sappilo. Grazie, grazie davvero. Mi ci vogliono delle storie che mi diano speranza <3 |
Ross! |