Recensioni per
Senza titolo
di Tawara

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/15, ore 21:27
Cap. 1:

Buonasera!
In questo momento dalle mie parti sta piovendo abbastanza, per cui diciamo che leggere e vivere questo componimento è una delle cose più buone e azzeccate che potessero presentarsi accanto a me in questa serata apparentemente gelida e vuota, senza un perché.
A volte la cosa più importante per chi compone e cerca di trasmettere una sensazione o una semplice emozione è quello che si manifesta nell'ossatura dei versi e nella loro solidità, in maniera tale da poter captare ciò che è incastrato e desidera uscire e manifestare la sua forza e volontà incrollabile di mostrare un'essenza.
Quando ho letto la descrizione della poesia in sè, mi sono sentito in dovere di recensire anche perché ho un'età tale dove so che le responsabilità sono veramente importanti da mantenere e da rispettare (senza contare la realizzazione effettiva) e per cui ero semplicemente interessato a comprendere la realtà di questa poesia, che ho molto apprezzato non solo per le introduzioni ma anche per altri motivi che ora cercherò di spiegare pian piano, passo per passo.
Quindi ti sei sbagliata perché piuttosto che fuggire leggere la descrizione mi ha proprio permesso di appassionarmi alla tua idea e provare a viverla ed assaporarla fino a fondo, provare a girarci attorno e sentire anche un po' mia!
Innanzitutto, è bello trovare una sorta di insieme classicheggiante all'interno di un componimento (tipiche del periodo latino, non solo per "l'et" ma anche per quel Pieridi che non leggevo da secoli oramai) donano al tutto un'armonia e una solennità impareggiabili e cristalline, quasi apparentemente fragili ma sicuramente infrangibili in quanto sono parole in versi disposti a tutto pur di tramandare un giudizio oppure semplicemente un'idea universale di fondo.

Amo avere un'idea d'immagine di fondo per immaginarmi qualcuno o qualcosa intorno e mi piace vedere come in questa poesia il tutto sia facilmente esplicito e possibile: in più, il tutto a livelli pressocché elevati e naturali, elementi che si sposano (per me) con la classicità, da sempre.
La teatralità del fulmine che si fa sentire nella casa e nelle mura, interagendo con alcuni elementi naturali e con la passione dell'anima "imprigionata" dentro un'abitazione che ha praticamente inciso a sua immagine a somiglianza è disarmante, così come la pochezza con il quale la persona rimane per via di quello che vive e ha vissuto ogni giorno, ogni volta.
Una descrizione quasi al limite dell'horror semplice ma d'effetto, limitata alla formazione di un secondo ed ultimo quartetto ma emotivamente disturbante (nel senso più buono del termine, s'intende).
Ci sono dei contrasti ma tutti armoniosi e sinfonici, tipici di una personalità umana che però ha tanto da imparare per sopravvivere e per riprendersi, nonostante sembri che più vada avanti in tutto e per tutto sembra rimanere con poco o niente d'effettivo nonostante voglia sempre aspirare verso al cielo, senza farsi colpire da quelle maledette saette (cosa che probabilmente è pure vera in fondo ed è più facile che accada se si prova costantemente).
Magnifica nella sua cruda, oscura teatralità realistica, emotiva dalla prima all'ultima sillaba, senza contare l'accuratezza nel tempo, nello stile e nel gridare un disagio molto vicino a chi si riconosce.
Sublime, dico sul serio.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Veterano
09/09/14, ore 16:21
Cap. 1:

Qualcosa di classicheggiante l'ha sempre avuto la vostra poesia (non certo per offendere dico vostra, ovvero tua e del Cionco). Vuoi nel ritmo (ma è più che altro una tendenza al dattilo o all'anapesto), vuoi nella sintassi (che vi piacciano idiosincratici smottamenti nell'ordine delle parole è palese) o vuoi nel lessico (qui mi trovo "stirpi", e ho detto tutto). Per una volta però hai scritto una poesia senza marcati esiti classicheggianti. Anche se... eh! Il classicheggiante appare comunque? Forse che quel "et" venga proprio a supplire alla mancanza dei soliti violenti iperbati? :-) Ah, già: non dimentichiamo delle Pieridi, che là in fondo gridano tutti i disagi di una solitudine da un registro a loro confacente (ma tutto ciò mi piace). Comunque non ho molto altro da dire. Mi è piaciuta questa raffigurazione poetica di una vicenda malavogliesca-verghiana! Lo smarrimento della Casa come la perdita di noi stessi. Alla prossima! :-)

Recensore Junior
23/08/14, ore 10:15
Cap. 1:

La tua poesia fatta da due minuti é proprio bella...
Nella tua scrittura ho visto te e niente di nessuno...
Ciò alcune volte le persone tengono a scrivere cose un po riprese da libri o frasi belle...
Invece tu sei molto brava a poter distaccare il lavoro degli altri dal tuo...
Cioe é tutto farina del tuo sacco....
Originale quel tuo "et" HHH...
Povera nemmeno io eiesco anche con le suppliche a farmi recensire dalla mia sorella...
Hahahaha...
Sei davvero molto divertente...e sempre sincera ...
Vorrei tanto vedere il tuo stile nuovo....
Come ti é venuta in mente? Di cambiare stile....

Nuovo recensore
19/08/14, ore 23:29
Cap. 1:

Mi hai davvero colpito molto..... come un fulmine :)
Questa poesia è un'immagine, un sentimento, un grido; leggendola sentivo la pioggia, sentivo un qualcosa che mi spingeva ad andare avanti, sempre più veloce, incalzante.
Complimenti.

Recensore Veterano
18/07/14, ore 22:23
Cap. 1:

Ommioddioh, sono proprio io che vengo a recensire!
E' da così tanto tempo che non lo faccio che tutti questi simboli (perché ce ne sono, vero? Non sono diventata completamente stupida) sono una vera e propria bomba. Come al solito cercherò d'andare di pancia!
La prima strofa mi sembra tutta circondata da uno strano senso d'attesa - proprio quello dei temporali, per capirci. Ma sono i muri a "gridare tempesta", come se stessero rispondendo con forza ai fulmini: non so, è un'immagine così potente, quasi titanica, soprattutto se affiancata a qualcosa di statico, antico, "ancorante" come l'edera (del tempo). Poi adoroh l'ultimo verso della strofa, si ricollega (credo?) alla tua passione per la scrittura, e un po' mi fa pensare anche alle tue foto!
La seconda strofa è superbella, continuo a leggerla e rileggerla. Le immagini, per quanto simboliche, hanno quel leggerissimo tocco macabro che non guasta mai e trovo che l'"et" ci stia benissimo: aggiunge un non so che di medievale *fermami prima che la cosa degeneri* senza appesantire. Confesso: sono andata a ricercarmi la storia delle Pieridi e quel "inchiodato porte/ sul derelitto corpo delle Pieridi" è espressivissimo nel suo ermetismo, decisamente uno dei miei passi preferiti (anche in generale). Devo ripetere che è bella, anche se te l'ho scritto con così tanto ritardo? *v*
Credo di non ricordare più l'ultima volta che ho recensito, spero perdonerai questo commento arrugginito e probabilmente immeritevole ^^" ti faccio un grande in bocca al lupo per il futuro Taw, e non preoccuparti ché hai una gran bella testa. Un abbraccio!

p.s.: continuo a pensare che tu sia stata deliziosa ad avvertirmi del link e tutto, davvero in pochi l'avrebbero fatto. Grazie mille ancora!

Recensore Veterano
20/03/14, ore 20:51
Cap. 1:

Ciao Taw

criptica ed intrigante, con quel non so che lascia il lettore con il sopito dubbio d'essere un po' tardo di comprendonio. Mi piace il ritmo altalenante tra depressione e rabbia (garbata ma rabbia) e che altro dire, leggerti non é mai tempo sprecato.

Recensore Master
25/02/14, ore 00:26
Cap. 1:

Complimenti! Trovo la tua poesia affascinante, ha un qualcosa di distinto rispetto la massa delle altre poesie, a mio modesto parere sei stata molto originale. Si forse manca la rima, ma io amo le poesia anche senza di quella. Continua così, esprimersi in versi mette a nudo la nostra anima e in te si legge qualcosa attraverso i tuoi versi.
A presto,
piacere di averti letto
Paolo Ciraolo

Recensore Veterano
12/02/14, ore 22:51
Cap. 1:

punto primo perchè hai usato et? non voglio i fantasmi del latino anche su efp! hahah
e cosa caspita è una sinalefe? giuro che l'ho giá sentita in 5 anni di scientifico ma non me ne ricordo!
e si, ho letto davvero le note dell'autrice (happy? :3 )
Ora passiamo al resto della poesia:
"Pieridi" ok, cosa sono?
e cosa sono i crani nella carta?
Mi è piaciuta l'immagine delle dita e dei canti masticati, e in generale mi sono piaciute tutte le vivide immagini che hai trasmesso.
Lo stile beh, è corretto, pulito ma devi davvero spiegarmi cosa sono quelle due parole!
Se ti va passa a dare un'occhiata alle mie storie e poesie: mi farebbe molto piacere! ^-^
Un saluto,
Cla