Recensioni per
I sepolcri
di HellSINger

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/06/14, ore 21:26
Cap. 4:

Non so se sia un caso o un rimando intenzionale, io propendo più per la seconda, comunque sia non appena ho letto i primi versi non ho potuto non pensare a Pavese e a questa sua poesia, che peraltro trovo sia meravigliosa:

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

La tua poesia è, anche stavolta, insolita, è come un flusso di parole concentrato su un'unica prospettiva, il perdere qualcuno, ma in maniera un po' caotica, disordinata, disarmonica. Anche formalmente risalta la differenza stilistica fra la prima parte e le ultime due strofe, nettamente differenti, sembrano quasi un intruso. Eppure il tutto non stona, anche per via delle diverse figure di suono che cospargi nei versi e che ne facilitano lo scorrere, e il significato è vivo e presente, pronto per essere raccolto nelle sue sfumature.
Anche qui mi sembra di leggerci dei contrasti "interni", è come se di sottofondo a quella voglia di dimenticare - it's almost done - corresse il desiderio inverso, il bisogno di poter ricordare, di poter riconoscere quel viso che era necessario dimenticare. È una poesia della mancanza, ma camuffata e fatta passare per una vittoriosa opera di oblio e silenzi, a prima vista perfettamente sostituitisi ad Amore, ma che poco più in profondità celano paure a forma di rimpianti (come di chi sa d'aver sbagliato e di non poter più rimediare - e che quindi adesso è corretto insistere sulla scelta già fatta, che in un certo senso è diventata giusta giacché si ritrova ad essere l'unica alternativa percorribile).
In generale, dopo aver dato un'occhiata anche alle tue altre liriche, nel tuo modo di scrivere mi pare di cogliere una vena "bukowskiana", forse un po' meno audace nelle scelte lessicali eppure vicina alla sua irrequietezza e alla sua trasgressione delle convenzioni.
Una domanda: l'ultima parte, così diversa, rimanda forse a qualcosa? Non so, un testo in particolare, una poesia, un brano, insomma si ispira a qualcosa?

Mi è piaciuta anche questa, complimenti!

Recensore Master
17/02/14, ore 11:01

Ciao! Sono capitata a leggere per caso e devo dire che questa tua poesia mi è piaciuta molto. Mi sembra di cogliere una vena di malinconia tra i versi che ritraggono immagini lugubri. Penso che tu sia stata in grado di abbinare bene le parole nei versi, senza eccessi...  Ho apprezzato anche la resa di alcune assonanze come "passi passeggiano", oppure "sassi, ossa, fossa". I miei complimenti.
A presto :)