Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 9,5/10
Io non sono una di quelle che va a cercare il pelo nell'uovo, non mi metto a rileggere mille volte una storia per scovare ogni minimo errore, anche perché penso che la cosa più importante sia evitare quegli errori che ostacolano la lettura o offendono la lingua italiana. Questo decisamente non è il tuo caso. Ho trovato il tuo lessico azzeccatissimo, quasi frutto di un labor limae, diminutivi e termini quotidiani per comunicare la genuinità e la semplicità della storia che stai raccontando. Ho trovato un po' esagerato il ricorso a tante parolacce, ma forse perché sono io ad essere sensibile su queste cose. Non è questo il motivo per cui ho tolto quello 0,5, quanto piuttosto la sintassi. In alcuni casi risulta un pochino pesante, specie nelle parti narrative. La frase iniziale della storia, l'ho dovuta rileggere due o tre volte perché iniziasse a suonarmi bene; la descrizione del percorso avanti e indietro di Filippo e Oliver per buttare la cacca anche risulta un po' pesante. Minuzie, indubbiamente, ma su cui puoi lavorare.
Sviluppo della trama: 9,5/10
Diciamo che una trama, tecnicamente, non c'è. É perfettamente intuibile, chiunque è in grado di comprenderla, ma molto è lasciato all'immaginazione. Ti sei concentrata su quella che potremmo chiamare una fase preparatoria, che forse è anche una delle più interessanti nelle relazioni, ma non sei andata oltre quella. Lasci intendere che vi sarà un futuro, quella coda scodinzolante mette allegria, ma un finale vero e proprio non c'è. La vita effettivamente è così, i finali ce li appiccichiamo noi per dare un senso, una morale alle cose. Per questo motivo io preferisco i finali "aperti". Quello che però ho apprezzato di più è stata la costruzione dell'incontro tra Filippo e Marco, non sembra progettato, suona davvero casuale e anche le frasi dei personaggi, le azioni sono molto spontanee. Ancora una volta emerge dalla tua storia la volontà di raccontare qualcosa in maniera molto vicina a come i fatti si svolgono nella vita reale: eventi, non storie, i cui legami devono essere creati dal lettore. Mi è piaciuto molto.
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Questo sicuramente è il parametro che ha perso di più, proprio per il modo in cui hai scelto di raccontare la storia. Ti sei concentrata sui fatti e non sulle descrizioni. É una scelta giustissima, come tutte le scelte, però bisogna comunque prenderne atto. Sicuramente si possono desumere notizie di personaggi dal testo, ma restano comunque poche per poter parlare di una vera e propria caratterizzazione.
Un momento della storia che ho apprezzato molto e che ho trovato spettacolare è quello del dialogo tra Adina e Filippo davanti al caffè, l'imbarazzo di lui è palpabile ma non vi fai mai riferimento esplicito!
Espressività: 10/10
La prima cosa che salta all'occhio leggendo e la tua volontà forte di comunicare, prima di tutto. Tu più che una storia, oltre che una storia, stai comunicando sentimenti, emozioni, modalità e azioni stesse e non lo fai perdendoti in tanti giri di parole, ma, anzi, riducendo all'essenziale le parole, scegliendo le più giuste, che siano verbi, aggettivi o diminutivi.
Da questo punto di vista sei stata indubbiamente molto brava.
Originalità: 8/10
Le storie di incontri, anche particolari, specialmente attraverso un animale, solitamente un cane, sono molte. Però mi è piaciuto il tipo di legame che hai voluto instaurare e i personaggi che hai messo in gioco. Forse nemmeno loro sono particolarmente originali, ma io li ho trovati comunque interessanti.
Attinenza ai temi e ai parametri posti: 9/10
Mi è piaciuta molto la concretezza che hai dato alla storia. Solitamente in questo tipo di concorsi, quelli in cui i parametri sono difficilmente accostabili, si finisce sempre per scrivere storie oniriche, sovrannaturali, assurde quasi, per poter giustificare, ad esempio, una scarpa come personaggio. Tu invece hai mantenuto la storia in una dimensione molto reale, addirittura quotidiana (quanti di noi perdono le scarpe e a quanti di noi è successo che si fulminasse una lampadina?) pur sfruttando molto bene i parametri. Mi è piaciuto soprattutto l'accenno alla scarpa che non va mica in giro da sola, è come se tu mi ammiccassi e mi dicessi "Ma che cavolo mi stai chiedendo di scrivere su una scarpa come personaggio?!". Tu l'hai presa, l'hai messa in bocca ad un cane e l'hai fatta cadere: anche se passiva, è pur sempre un personaggio!
Valutazione finale: 54/60
Una storia che mi è piaciuta davvero tanto, leggera ma non sciocca, scritta bene e quindi piacevole, che va oltre i parametri del concorso ma che vi rientra anche molto bene. Complimenti. |