Eccomi qui ^_^ Citando Pirandello ognuno di noi è "Uno, nessuno e centomila" e si costruisce la maschera che ci rappresenta, una maschera che nasconde bene quello che noi siamo veramente, solo per non essere considerati dei poveri sfigati -.- Lasciando perdere queste mie riflessioni filosofiche di sera, ho trovato il racconto molto bello e suggestivo, la protagonista mi ha ricordato molto Melinda Gordon di Ghost Whisperer oppure il protagonista di Grimm che riusciva a vedere i personaggi delle fiabe dietro persone apparentemente normali, comunque mi è piaciuta molto l'idea di vedere il vero volto delle persone, un potere non voluto e che crea disagio, il trovare una bambina che era immune dall'indossare una maschera, davvero pessimo il modo di comportarsi della ragazzina nel parco, la delusione profonda della protagonista che non sempre quello che idealizziamo corrisponde alla realtà...Davvero molto brava, i miei complimenti ^_^

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Credo proprio che potrebbe venirci fuori una mini-long da questa oneshot.

Mi è piaciuta, ma mi ha lasciato con quel desiderio di approfondire perché la ragazza stronza non ha mai avuto una maschera. Puoi approfondire molto di più. Bella la scelta di utilizzare la prima persona e il punto di vista di un personaggio, rende il tutto più angosciante e claustrofobico. Bellissima e misteriosa quest'idea delle maschere, del vedere le vere sembianze delle persone. Grottesca e sublime. Brava!

Ciao sono qui per lo scambio libero.
Devo dire che questa one-shot mi è piaciuta molto e mi ha lasciato un bel po' di amaro in bocca. Scritta impeccabilmente e scorrevolissima mi ha tenuta appiccicata allo schermo per i dieci minuti che ci ho messo a leggerla, e per tutta la storia avevo un bel po' di domande che mi frullavano nella testa, per esempio: "ma lei ce l'ha la maschera?" oppure "come fa ad interagire fisicamente con le persone, cioè se uno ha dei baffi giganti e lei deve baciarlo sulle guance?". La storia è impostata su un climax ascendente che ci porta a rotta di collo verso quello che sembra un finale tragico (la protagonista uccide una persona) per poi concludersi con questa consapevolezza che non fa per niente sorridere. Anche se alla fine rialzi i toni e la situazione sembra più leggera, quello che ci stai dicendo è: "la situazione si alleggerisce perchè la depressione della protagonista scompare in buona parte e questo non è dovuto al suo essere diventata una persona meschina, ma alla sua realizzazione di essere una persona meschina tra le tante, di non essere più una reietta, un'esclusa, di poter smettere di vivere in un mondo di mostri."
Veniamo ora alle critiche: la depressione e il dolore esistenziale della protagonista. Sarà che la storia è racconata da lei stessa a posteriori e quindi magari non dà ai suoi problemi l'importanza che meritano, ma mi è sembrato comunque che tu abbia glissato un po' troppo su quella parte, penso che avresti dovuto spiegare meglio la solitudine e la paura che stavano facendo impazzire la ragazza. Per esempio: io posso prevedere che vivendo in quel modo assurdo una persona prima o poi tenterà il suicidio, ma se tu non mi accenni mai i suoi pensieri in proposito e poi di punto in bianco mi racconti di questa ultimatum dei tre giorni che si è data, diventa poco credibile, sembra che manchi un pezzo.
Ecco, tutto qui, per il resto l'ho adorata.
Baci.
Tai.

Ho trovato la tua idea molto inquietante, specialmente il finale, ma è fantastica. Un'idea del genere merita, l'hai sviluppata in modo interessante, le immagini che usi fanno effetto e hai descritto dettagliatamente nei punti giusti, dove è necessario, senza esagerare. Compliments :)!

Heilà!
Devo dire: l'idea su cui la tua storia si basa mi ha incuriosito fin da subito. Poter vedere il vero volto delle persone? Beh, deve essere una specie di maledizione, alla fine nessuno di noi mostra cioè che è veramente, e per certi versi è quasi un bene. E chi invece è privo di maschera non per forza è una persona gradevole, una sfumatura che hai fatto bene a inserire!
E quindi insomma, l'idea di partenza è ottima: originale e intrigante. È anche ben sviluppata e l'evoluzione della protagonista mi è piaciuta: alla fine raggiunge una consapevolezza tutta nuova sulla società che la circonda e su come sfruttare il proprio "dono".
Dal punto di vista dei contenuti, quindi, sono pienamente soddisfatto. Dal punto di vista dello stile, invece, non altrettanto. Tutta la vicenda è raccontata a posteriori dalla protagonista stessa e questo espediente, che appunto si protrae per tutto il racconto, smorza davvero molto l'impatto degli eventi.
Non si ha bene l'impressione di vivere il mondo attraverso gli occhi di questa ragazza e tutto diventa un riassunto impersonale e insipido della sua vita. Ecco, non ti offendere: ognuno scrive le storie come più gli piace, io ti dico solo l'impressione che ho avuto, ma l'ultima parola l'ha sempre l'autore e purtroppo non si può essere sempre d'accordo!
Diciamo che se la storia fosse iniziata già con l'incontro di questa ragazza priva di maschera e da lì fosse partita la sorpresa e la nuova consapevolezza forse la storia avrebbe avuto più mordente: nel senso, evitare di raccontare tutta la vita della protagonista e farcene vivere il punto di svolta sulla nostra pelle. Qualcosa di più d'impatto: il classico "show, don't tell" XD
Comunque questa è una mia opinione soggettiva e rimane un difetto per me, non si può negare che il racconto parta da un'idea davvero intrigante e che sia scritto in modo sostanzialmente corretto. L'unico errore che segnalerei è "Di li a poco tutti indossavano nuovamente una maschera." dove "lì" penso proprio andrebbe accentato.
E direi di aver concluso, alla prossima! :D

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(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa storia per le seguite perché secondo me è semplicemente stupenda.

Semplicemente ho ADORATO la tua idea, il modo in cui hai descritto tutta la vicenda e anche come sei riuscita a sfruttare al meglio il potenziale di questo argomento.

Sono sempre stata affascinata dalle maschere, perché non solo ci permettono di camuffare le imperfezioni dei nostri volti, ma soprattutto ci consentono di mostrare agli altri un lato di noi che non è quello vero, aiutandoci a nascondere le nostre emozioni.

Tutti indossano una maschera, ma ci sono persone che appaiono esattamente così come sono veramente.
Trovo davvero significativo il fatto che come persone senza indosso una maschera abbia scelto un bambino, un barbone e una ragazza antipatica, perché specialmente i primi due sono l'esatto ritratto della sincerità.

Il bambino è innocente e puro, infatti da piccoli un po' tutti lo siamo.
Il barbone è povero ed umile, così mostra a tutti chi è veramente senza sentire il bisogno di nascondersi dietro alle apparenze o alle convenzioni.
La ragazza è semplicemente una di quelle persone che non si mettono problemi a mostrarsi per quello che sono, motivo per cui nonostante il suo brutto carattere dimostri di essere molto più vera di tutti gli altri che la circondano.

Ovviamente non è da trascurare il fatto che abbia aumentato il numero di maschere col progredire dell'età. Questa è la riprova del fatto che il bambino è una di quelle pochissime fasce d'età che possono mostrare il proprio vero io senza aver paura di essere giudicate.

Trovo davvero significativa la tua storia e anche l'idea che hai avuto.
E' semplicemente fantastica.

Alla prossima,
-Amekita-
(Recensione modificata il 15/06/2014 - 01:19 pm)

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Ehi :)
ho letto questa OS tutta d'un fiato ed è stupenda, anche se mi ha inquietata abbastanza xD
bella però, davvero, ci sono rimasta un po' quando la protagonista ha ucciso la ragazza (anche se credo che chiunque avrebbe voluto spaccarle una bottiglia in testa dopo quello che ha detto xD)
Tolgo il disturbo e ancora complimenti ^^

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carina questa storia, davvero molto carina e... strana. Si strana, ma non nel senso brutto.
è completamente unica nel suo genere, anche se non ho ben capito perchè uccide la ragazza.
Sai, potresti farne uscire una bella long.
Lily

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