Storia classificatasi 9° al contest "Angst come se non ci fosse un domani".
-Grammatica: 8,6/10
La maggior parte degli errori deriva dalla punteggiatura.
“mentre la luce che diventa sempre più fioca”: prima di tutto le virgole tra “luce” e “che”, e “fioca” e “prima”. Secondo, potevi eliminare il ‘che diventa’: è superfluo e il testo rallenta. (-0,2)
“…d’aria gelida alla mia sinistra mi perfora lo sterno e automaticamente mi giro per capire da dove proveniva.” Tu usi costantemente il presente quindi avresti dovuto mettere “da dove provenga”. (-0,2)
“…secondo ma c’è qualcosa che non va” Uno: la virgola è obbligatoria prima del ma. Due: potevi evitare il c’è. Tutte queste aggiunte di verbi inutili compromettono la leggibilità del testo. (-0,2)
“Guardo i capelli castani, guardo il viso e non esiste alcun dubbio, è lui in carne ed ossa.” Due punti dopo dubbio. (-0,2)
”Le forze mi abbandonano facendo ricadere sul mio corpo stanco il peso della fuga.” Virgola dopo abbandonano. (-0,2)
“cerco di inspirare ma sembra quasi che l’aria sia rarefatta.” Prima del ma ci vuole la virgola. (-0,2)
“Distinguo il volto, il mio cuore” Ci voleva sicuramente tra volto e il mio cuore un segno di interpunzione più forte. Un punto fermo o un punto e virgola di sicuro ci sarebbe stato meglio. (-0,2)
-Stile e lessico: 4,5/10
“Dietro al suo corpo si apre un enorme paio d’ali nere” Suona male. Potevi mettere ad esempio ‘sulla sua schiena/spalle’.
Il tuo stile è ‘tirato’: lasci molte cose al caso e punti moltissimo (troppo) sui dialoghi. Si, può essere un buon modo di scrivere se non fosse per il fatto che, per una composizione angst, capiscimi, l’introspezione dei personaggi è fondamentale (a dir poco) e se mi salti anche le descrizioni di certo il testo non ne viene a giovare.
Le descrizioni sono praticamente assenti, esclusa quella iniziale del paesaggio che la circonda, che ho comunque trovato contraddittoria, dato che inizialmente parli di “erba resa gialla dall’estate” e poi di “colline verdeggianti”.
-Originalità: 7,5/10
Interessante, anche se non inedita, l’idea della Morte personificata, che viene a prenderla nelle vesti del ragazzo che ama. Bella l’idea del volo e del finale inaspettato, che coglie in contropiede il lettore; peccato per il linguaggio un po’ inadeguato con cui l’hai reso non al meglio.
-Caratterizzazione dei personaggi: 3,5/10
I personaggi vengono “raccontati” attraverso i dialoghi e nient’altro, il resto è lasciato al caso. Nessuna (o approssimativa) caratterizzazione fisica o psicologica o legata al contesto; solo la descrizione brevissima degli atti compiuti dalla protagonista, che, tra l’altro in certi punti è assente, lasciando dei buchi clamorosi. E non sto parlando di dettagli, ma di intere parti.
Esempio? La parte in cui lei corre: non dici quando si ferma, cosa fa lui mentre lei corre, ecc.
“Inizio di nuovo a correre”: Quando hai mai detto che ha smesso?
Già la tua caratterizzazione è carente, se poi salti a piè pari delle descrizioni, non va affatto bene.
-Titolo: 5/5
Il titolo è sicuramente intrigante, potente e perfettamente correlato alla storia. Bello, mi ha subito colpita (più che positivamente).
-Grafica: 2,5/5
Nessuna cura particolare, ma in compenso testo ordinato.
-Livello di angst: 3/5
Potrei ripetere piè pari le critiche fatte in sede di caratterizzazione e stile. Sono quei punti che rendono il tutto incespicante, privo di quella carica emotiva fondamentale, che si ci aspetta di trovare in una storia presentata ad un contest intitolato “Angst come se non ci fosse un domani”. Il voto è, in ogni caso, discreto e questo in special modo per la parte finale, dove ti sei saputa risollevare grazie alla scena delle ali e l’amara sorpresa finale, che riesce nell’intento di lasciare il cosiddetto amaro in bocca.
-Punti bonus: 5/5
Da regolamento.
-Totale: 39,6/60
Grazie per aver partecipato.
Un abbraccio,
alla prossima,
Valvo |