Recensioni per
La ragazza ferma in stazione
di Lady Viviana

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
28/12/15, ore 14:35

Sono il tuo Babbo Natale Segreto 5.0

Davverom molto bella. La vita è una corsa e invece spesso bisogna aspettare. Io ne soffro di questa situazione, perché non so aspettare.
Spesso siamo in attesa di un qualcosa di importante. Chi il lavoro, chi aun esame a scuola, un esame universitario, un esame medico, chi il primo amore. Tutta la vita si basa su questo, ecco perché bisogna saper aspettare. Anche perché ci sono delle situazioni che devi aspettare fino alla morte e finché c'è vita c'è speranza. L'importante è che chi decide di andare avanti senza più aspettare non si volti indietro, altrimenti il passato ti sconvolge, ti riprende e ti fa sentire un fallito, uno sfortunato.
È davvero molto profonda. Ben scritta. Mi ha fatto molto riflettere.
Brava.
Buon anno
Francesco

Recensione partecipante all'iniziativa "babbo Natale Segreto 'HPeace@Love

Recensore Master
23/12/15, ore 11:31

Una storia veramente bella, molto ... diciamo lasciata in sospeso ma nel senso che sembra quasi fluttuare bloccata in un non - tempo in uno dei luoghi più non - luoghi del mondo: la stazione
intima, incisiva, emozionante e anche riflessiva, l'ho letteralmente divorata, complimenti
ps ... sono il tuo Babbo Natale segreto, buon Natale ;)
[recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo Facebook "HPeace&Love"]

Recensore Junior
16/12/15, ore 07:50

Buongiorno! Sono Babbo Natale ohohohoh... Ok, la pianto... Ciao, sono Skinplease e sono il tuo babbo segreto 2015!
Non ti conoscevo come autrice e ho scelto questo componimento da leggere, in quanto sono convinta he siano questi piccoli pensieri di poche righe a definire il nostro scrivere. E devo ammettere, sbirciando anche in altre parti, che sei brava e che qui hai davvero scritto una piccola perlina, tipo ostrica! :-)
Scrivi tranquillamente, senza errori, e nei gesti delle persone e della ragazza che aspetta hai saputo descrivere tutto il tuo contesto. Quel bambino, con la sua stupenda e brutLe sincerità, mette in chiaro le cose, perché chiede e vuole risposta. Non posso dire che mi abbia rallegrato, anzi; proprio per questo, complimenti, non è facile inquietare il lettore, solo chi sa scrivere bene lo fa davvero.
Cosa dirti, dopo tutte le mie parole? Buonissimo Natale! E complimenti!!!

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Junior
25/11/15, ore 11:48

C'è solo una parola per descrivere questa storia: bellissima.
Punto.
Il finale era del tutto inaspettato e mi ha sorpreso piacevolmente.
Complimenti, davvero.

C. Sharpe

Recensore Junior
26/07/15, ore 20:17

Eccomi da te cara, ero proprio curiosa di leggere qualcosa di tuo.
Scusa per la bandierina bianca, ma la schiettezza è d'obbligo, comunque giustificherò la mia scelta.
Come trama può funzionare, anche se ho già letto molte cose che trattano di solitudine accomunata alle stazioni dei treni. Non prendertela, è solo un parere mio, questo è un introspettivo quindi non mi permetto di giudicare.
Il font che hai usato non mi piace perché non aiuta il lettore. Poi giustifica sempre il testo quando lo scrivi prima di pubblicare.

Passiamo alla punteggiatura e devo dirti che qui mi hai lasciato un pochino basita: quante virgole hai messo?
Devo dirtelo, nella parte che va da il treno ripartì sino a dietro una casa, hai messo decisamente troppe virgole a caso.

Poi:
Il treno ripartì, veloce - scusa ma dovrebbe essere: il treno ripartì veloce, -la virgola non deve stare tra verbo e aggettivo.
Nella seconda riga ho trovato una ripetizione: ultimo, ultimi. Va bene che uno è singolare e l'altro plurale, ma li hai messi troppo vicini e leggendo si percepisce.
Altra ripetizione nella quarta riga: sua, sua... sono troppo vicini, magari reimposta proprio il periodo.

Sesta riga: Da quanto era lì? Non lo sapeva. Io qui non riesco proprio a capire se parli di lui o di lei. Credo andrebbe meglio così: Da quanto era lì lei non lo sapeva. Magari lascia perdere la domanda, torna meglio ed è più scorrevole. (Naturalmente il lei dopo non ci vorrebbe)

Settima riga: i passeggeri, frettolosi. Attenzione anche qua hai diviso l'aggettivo con la virgola, il soggetto e l'aggettivo vanno insieme.
Sempre sulla settima riga "volandole davanti" non mi sembra appropriato, casomai correndole davanti o altro, comunque anche questo è un pensiero mio.
Per la frase: le parole che.......delle locomotive. Non torna molto bene, dovresti impostarla diversamente tipo: le loro parole SI perdevano, o ancora meglio le loro domande venivano coperte dai fischi ecc...

Proseguiamo:
Eppure, nessuno di (SI non DI) accorgeva......
In questa parte dicendo inizialmente che nessuno si accorgeva di lei, non importa che specifichi con i macchinisti, bigliettai, controllori. Almeno per me è così.

Passiamo al secondo pezzo
Rileggilo perché torna malissimo.
Primo periodo ( decisamente lungo) non ho capito bene se la mano del bimbo lascia lo zainetto o quella della madre, poi: la sua attenzione catturata... Non è molto adeguato, dovrebbe essere: la sua attenzione fu catturata. Capisco che il tuo vuole essere un flusso di parole, ma devi mettere un verbo, perché pochissimi scrittori sono riusciti a gestire bene un linguaggio così. (Non vuole essere un'offesa)

Terza frase, hai nuovamente staccato il soggetto dall'aggettivo : giovane ragazza, molto bella. Non scorre, "il molto bella" dovrebbe anticipare un discorso specifico sulla bellezza della ragazza, a quel punto la virgola può andare.
La parte da: sembrava... sino a diretta al mare è tutta sbagliata. Prima di tutto non è un discorso diretto quindi non capisco la pausa dei tre punti e poi: attesa di qualcosa, che significa? Manca la preposizione IN.

Sesta riga: Amore è la ragazza che-aspetta
Sinceramente non riesco a capire perché hai messo questo segno: - tra il che e aspetta.
Inoltre proprio questa frase e quella dopo il punto risultano poco scorrevoli da leggere insieme, più tosto fanne una sola.
Le virgolette per cosa stanno? "" La madre parla? Scusa forse è una mancanza mia ma non capisco se lo pensa o lo dice.
L'ultima frase può andar bene, anche se avrei aggiunto qualcosa della ragazza sul pezzo finale.
Ti ho fatto queste correzioni perché la trama non è male, dopotutto io non sono nessuno per dire ad un autore che la storia non sta in piedi, quindi non lo faccio, mai.
E per questo motivo, non rilascio bandiere rosse, neanche quando riscontro parecchi errori. Non lo trovo costruttivo e a patto che la storia non contenga cose proprio inaccettabili o fuori luogo, non lo reputo necessario. (Tutto questo per spiegarti meglio il motivo della neutra al posto della critica)
Spero che accetterai i miei consigli e che tu non ti sia offesa, non dico mai cose per arrecare danno a qualcuno.
Baci.
(Recensione modificata il 26/07/2015 - 08:23 pm)

Nuovo recensore
20/09/14, ore 19:28

Ciao, leggendo questa narrazione posso dire di aver provato l'attesa, ma non tanto per le parole espresse, quanto per le virgole... Ce ne sono troppe, davvero, anche se volevi evidenziare certi termini, certi momenti, sono davvero troppe e non va bene. Il testo in sé non è male, la scena del bambino (anche se è un cliché assurdo) è carina, è piacevole da leggere, però non è nulla di più a mio parere. Scrivi davvero bene e quindi questo salva il testo, perchè se fosse stato anche carico di errori sarebbe valso poco. Spero di leggere altri tuoi scritti, anzi, ora vado a leggere altro, così da farmi un'idea migliore... Vedremo, per ora ti do comunque bamndiera verde. 
[Ifyouknowtellme]

Recensore Junior
21/07/14, ore 14:13

Ehi!
Ho sempre trovato l'immagine degli incontri in stazione molto poetica e pertanto mi piace, in qualsiasi forma si trovi. Mi piace con che cura tratti il tema dell'attesa: un'attesa infinita, sconsolata, di cui nessuno, eccetto lei, conosce l'esistenza e l'importanza. Le due frasi iniziali, in particolare, sono molto belle, molto poetiche. La parte finale è bella, ma forse non così indispensabile ai fini della narrazione: pare un po' 'in più'. Ma è solo una mia opinione.
A ogni modo, brava Lady! uu

Recensore Junior
10/06/14, ore 21:56

A mio parere è davvero molto profonda come riflessione ed è anche ben scritta. Mi è piaciuta molto e mi ha fatto riflettere sul tema dell'aspettare.Sulla speranza. Spero scriverai più in là cose di questo genere!
Francesca

Recensore Veterano
10/06/14, ore 12:13

T_T
E' bellissima.
Mi ha fatto ricordare un po' "Hachiko" e "L'ultimo San Valentino".

Recensore Master
01/04/14, ore 08:24

Ciao Vivi ^^ ogni tanto passo anche da te XD ebbene, direi che intanto questa breve introspezione mi è piaciuta molto, solo che dai l'impressione che questa ragazza viva seduta in questa stazione ventiquattro ore su ventiquattro, senza curarsi degli altri interessi... magari è davvero così, ma sarebbe davvero triste pensarlo T_T per quanto mi riguarda, se fossi nei suoi panni non aspetterei mai qualcuno che parte, a prescindere da quello che ci si promette prima della partenza. Sai quando si dice "torno presto, ti penserò sempre?" bene, sono tutte frottole. E più si aspetta, meno probabilità ha questa ragazza di rivedere lui. perciò che si alzi dalla panchina e ricominci a vivere, poiché non vale la pena. Ecco cosa mi ha lasciato il tuo scritto, fatto molto bene e con molta cura. Sei sempre una garanzia Viv ^^ alla prossima!

Nuovo recensore
15/03/14, ore 22:17

È davvero molto bella. Il tema dell'aspettare... purtroppo mi riguarda personalmente. In realtà noi siamo sempre in attesa di quel qualcosa che ci renda veramente felici e dia un senso a questa vita, anche quando fuggiamo perché pensiamo che "aspettare sia inutile". In cuor nostro sappiamo che non è vero, sappiamo che aspetteremo, continuando ad andare avanti. Può sembrare un controsenso, ma purtroppo non si può ragionare quando ci sono in mezzo i sentimenti.
La ragazza della storia ha deciso di rimanere lì ferma, ad aspettare. C'è invece chi decide di non aspettare e di andare avanti, ma continuando a guardare indietro, a destra, a sinistra, in ogni dove, pur di intravedere ciò che stava aspettando e raggiungerlo.