Recensioni per
Linda
di aturiel

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/12/16, ore 11:27
Cap. 1:

Credo che ciò che renda interessante la tua storia, oltre all'orginalità della trama, sia lo stile da te usato per far parlare Linda.
Non ho sentito nessun sentimento, emozione mentre descriveva ciò che le accadeva, nemmeno quando parlava di ciò che ha provato mentre aveva riconosciuto suo fratello.
Solo verso la sua fine qualcosa in lei è riuscito a sopravvivere, perché non vuole scomparire.
Il lessico, spesso aulico, è ben incastonato nello stile: lei deve essere perfetta e deve parlare anche in modo perfetto.
Andrea credo sia l'esatta contrapposizione alle donne della Grande Patria: lui prova sentimenti e sa come usarli.
Davvero una storia bella, triste allo stremo, ma bella.

Apresto

milla4

(Recensione premio)

Recensore Veterano
02/10/14, ore 13:01
Cap. 1:

Prima recensione premio per il primo posto al contest " Caro Diario" da me indetto sul forum di efp. (Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma come già detto a inizio settembre mi si è fuso l'hard disk del pc e fino a pochi giorni fa sono stata senza.)

Gradimento personale: 35/35
Originalità: 9.8/10
Personaggio preferito: 9/10
Grammatica:34.8/35
Bonus: //
Totale: 88.6

Gradimento personale: La tua storia mi ha colpito molto. Un ipotetico futuro dove niente è come lo conosciamo o lo abbiamo conosciuto, una ragazza che vive con il fardello, penso che possiamo chiamarlo così, di ricordare una vita che molto probabilmente non sente neppure sua, sapere di essere odiata dal fratello, probabilmente dalla madre, non è certo il miglior modo di andarsene. Mi avrebbe fatto piacere sapere per quale motivo Linda alla morte nella sua vita passata dice alla madre di odiarla. Forse perché il suo aspetto non rientrava nei canoni richiesti dal Terzo Settore? Sei riuscita a mettere “su carta” sentimenti profondi ed emozioni che a volte nella vita non sono facili neppure da spiegare, figurati da scrivere. Bravissima. 
Originalità: La storia a parer mio è molto originale, mi ha dato quel senso di passato e di futuro, molto futuro, l’essere raccontato poi in prima persona l’ha resa ancora più profonda, ha reso perfettamente cosa la ragazza ha provato fino alla fine.
Poco mi è piaciuto il finale… così com’è sta a pennello con il resto della storia, però avrei preferito sapere se effettivamente l’avrebbero uccisa o semplicemente arresta. 
Personaggio preferito: Bene, qui casca l’asino. Ho odiato con tutto il cuore Andrea, si è comportato manco se davanti a lui non ci fosse una donna ma un cavallo addestrato, che pronto fa tutto quello che vuoi. Al contrario però mi è piaciuta Linda, vero è che si è comportata come un automa con Andrea, però è da dire che così è il modo di comportarsi della donna perfetta della Grande Patria… però un calcio dove non batte il sole ci sarebbe voluto eh!

Grammatica: Errori grammaticali nessuno. Solo una precisazione (per me) in questa frase cosa intendevi?: “Sono diventata tutto ciò che sarei dovuta essere nella mia precedente vita: alta, magra, delicata, solare, accondiscente […]


 

Recensore Veterano
13/07/14, ore 14:37
Cap. 1:

Ok, io sono una di quelle che quando partecipa a un contest spia la concorrenza (sì, lo so, sono una brutta persona). Sono arrivata qui dal contest "caro diario" e... Invidia, tremenda invidia! Sappi che non è giusto scrivere storie così complesse, da far sentire i poveri one-shottisti come me piccoli, piccoli. Scherzi a parte, amo i futuri distopici e il tuo non fa eccezione. Nella tua opera si vede l'influsso di 1984, ma ciò non ne diminuisce l'originalità. Ho apprezzato tantissimo la caratterizzazione di Linda, con i suoi ricordi di vita precedente che tornano a tormentarla dal passato come fantasmi e l'alienamento e la sottomissione ai dettami della Grande Patria.

Recensore Master
20/06/14, ore 17:06
Cap. 1:

Aturiel, ecco la mia seconda recensione premio.
Provo come una sorta di invidia nei confronti di questa storia perché è una fra quelle che mi fanno dire "Vorrei averla scritta io". Adoro il modo con cui riesci a prendere un'idea del tutto fuori dagli schemi, che non tutti capirebbero, e come riesci a renderla comprensibile ai più, anche a delle menti limitate come la mia. 
Leggendo mi ha fatto venire in mente un po' Hunger Games, benché io abbia visto solo i film e non abbia ancora letto i libri, ma è solo lo scenario di fondo che lo richiama perché poi tutto il resto è completamente diverso rispetto a qualsiasi cosa abbia visto o letto. 
Devo davvero farti i miei più sinceri complimenti anche per la forma e la correttezza grammaticale che non sono certo da lasciare in secondo piano. 
Vorrei tanto che tu ne elaborassi un seguito... dov'è finita Gianna/Linda? E cosa ne sarà di lei?....

Un abbraccio,
Fair

Recensore Veterano
17/06/14, ore 15:33
Cap. 1:

RECENSIONE PREMIO N°2 - LA SFIDA DEI 13

Eccomi qui...scelta quasi obbligata, vista la mia grande passione per i distopici!
E che dire... la tua storia mi ha catturata dalle prime parole, come - o ben più - uno dei libri che compro e leggo assiduamente. Sono rimasta affascinata da questa Linda, dalle proporzioni improbabili (1,78cm per 48kg??? E' uno stuzzicadenti con la testa!!) e dalla personalità tanto asettica.
Lo strattagemma del diario ti permette di trasformare in one shot una storia che, altrimenti, sarebbe stata spiegabile solo attraverso molti capitoli. Questo è sicuramente un buon compromesso, tuttavia ritengo che la trama avrebbe beneficiato di una stesura un po' più articolata. Mostri stralci di un mondo che, per forza, non può essere spiegato, tratteggi personalità che vediamo solo di sfuggita e accenni a una trama che si spegne appena iniziata. Ci sono rimasta male vedendo che era così corta :(  . Davvero, il tuo stile era perfetto per questo genere, le idee non mancavano, e perdere un po' più di tempo sulle abitudini della Grande Patria, sulla vita passata di Linda (e del fratello... perché si odiavano così tanto?), su questa strana cosa tra lei e Andrea e sui motivi per cui lei è così incapace di leggere le sue stesse emozioni... avrebbe fatto bene alla storia e ai lettori. :)  La faccenda di Andrea mi ha lasciata davvero perplessa, da un lato il fatto che lui le ordini di sorridere e di fare l'amore con lui, e poi dall'altro, che sia ansioso di "sentirsi in qualche modo amato". E non riesco a capire quanto l'asetticità di Linda sia una cosa "normale" in questo strano mondo, o quanto riguardi lei soltanto. Insomma: la tua storia mi ha presa davvero un casino, ma ne voglio di piùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù!!!!

Recensore Veterano
04/05/14, ore 10:25
Cap. 1:

Recensione - giudizio per il contest "Circoli e Salotti"

Stile e lessico: 13/15
Parto con il dire che lo stile di questa storia mi è piaciuto abbastanza: non hai utilizzato uno stile che in genere mi fa impazzire, dato che sei stata molto semplice e lineare e hai utilizzato periodi brachilogici e scarni, ma ho trovato che la tua idea fosse giusta in quanto incarna il concetto di futuro “controllato” e dà un’idea della visione oggettiva e senza fronzoli di Linda, che è chiaramente condizionata dai principi del mondo in cui vive: calchi molto la mano sul concetto di “giusto secondo i canoni della Grande Patria” e le parole di Linda ricalcano la convinzione con cui crede nei principi che le sono stati imposti, anche se questa è alterata dal ricordo che ha la ragazza della sua vita precedente. Nonostante questo non si riscontri molto sul piano stilistico, ho deciso di non penalizzare questa tua scelta in quanto la ritengo coerente con l’alienazione provata da Linda: non conosce altri modi di esprimersi e quindi è giusto che non li utilizzi più di tanto, se non nella parte in cui descrive le emozioni provate nel momento della morte e della reincarnazione, che in un certo senso si stacca dal resto del racconto proprio per la presenza di un pathos lasciato molto più da parte nel resto della storia. Ho apprezzato anche l’inserimento dell’ora precisa: mi è sembrato una scelta adatta e conforme allo stile, che dà un senso di “controllo” ancora maggiore. Inoltre, il lessico semplice e immediato non può che rimandare alla Neolingua di Orwell.
Trama e originalità: 13/15
In un periodo in cui le storie distopiche sono molto in voga, sia in campo di scrittura professionale che amatoriale, devo dire che la cosa che si fa notare in modo più positivo nella tua storia è l’inserimento del concetto di metempsicosi e della particolare condizione in cui si trova Linda, ovvero la “disgrazia” di ricordare la sua tragica vita precedente, quando era una ragazza che non si sentiva apprezzata e non si voleva bene, al punto da arrivare al suicidio. Questo è un concetto che permea un po’ tutta la storia; quanto al resto, non si può dire che sia molto originale o ben organizzato: hai scelto una struttura frammentaria, essenziale, che, per quanto perfettamente adatta al genere e al tipo di storia, ti ha impedito di approfondire alcuni aspetti della società in cui vive Linda, come ad esempio il ruolo delle donne (se devo essere sincera, ad esempio, non ho proprio capito come mai lei si inginocchi davanti ad Andrea). L’idea del diario è stata utilizzata anche da Orwell, e dal momento che la tua storia mi ha ricordato davvero moltissimo 1984 - per il clima di terrore e di alienazione - mi sembra un paragone imprescindibile, ma credo che tu l’abbia inserita in modo opportuno, quindi niente da dire a riguardo. Insomma, avrei approfondito alcuni aspetti, ma credo che tu abbia fatto un bel lavoro con questa storia.
Caratterizzazione: 14/15
Questo aspetto della storia mi è piaciuto moltissimo, te lo dico con sincerità. C’è una bella descrizione dell’alienazione di Linda, della sua assuefazione ai principi della Grande Patria, che lei rispetta senza porsi troppe domande. In questo contesto, sei riuscita a rendere meravigliosamente la coscienza della sua vita precedente che affiora, sconvolgendo la sua serenità e la sua apparente perfezione. Inoltre, è stato sviscerato bene anche il rapporto con Andrea: il fatto che lei non provi nulla per lui e che faccia tutto quello che lui le dice soltanto perché deve e il fatto che senta la necessità di farsi spiegare da lui la natura dei suoi sentimenti, dato che lei stessa non è in grado di analizzarli e comprenderli.
Inoltre, mi è piaciuta molto l’idea della follia che affiora e la spinge ad uccidere l’uomo che aveva per fratello nella vita precedente: lì immagine di Linda, ragazza alienata e insensibile quasi a tutto, che viene presa da un raptus omicida all’improvviso è indubbiamente una delle parti migliori del racconto e l’hai descritta con una semplicità che l’ha resa davvero d’effetto e agghiacciante (in senso buono). Non ti ho dato il punteggio massimo soltanto perché, secondo me, avresti dovuto in qualche modo approfondire le ragioni dell’odio del fratello di Linda: non è tanto normale che un fratello odi la sorella al punto di desiderarne la morte, quindi sarebbe stato meglio approfondire un po’.
Rispetto delle regole del circolo
La storia deve avere un finale agrodolce 0,50/2
Purtroppo, su questo punto non posso sbilanciarmi: il finale è praticamente solo tragico e la positività si può vedere soltanto guardando molto in fondo. Ho visto infatti un minimo riscatto della personalità della ragazza, il che è certamente una cosa buona, però lei stessa si aspetta, dopo la morte, altre vite in cui ricorderà le sue esistenze passate e quindi di non poter essere mai felice. Non so, al tuo posto forse avrei inserito qualcosa di più evidente. Va da sé che il non rispetto di qualche regola di un contest non andrebbe, in ogni caso, a inficiare la qualità della storia, quindi questi appunti che ho fatto riguardano il contest in sé e non sono validi in generale. Ti faccio questa precisazione perché mi sembra corretto.
I protagonisti devono essere almeno in parte colpevoli della propria sventura, consapevolmente o inconsapevolmente 2/2
Linda è indubbiamente responsabile di quello che le accadrà, in quanto è stata lei stessa ad uccidere suo fratello. Anzi, guardando bene si può vedere una “duplice” colpevolezza di Linda, in quanto il fatto di ricordare la sua vita precedente la rende diversa e inadatta alla società in cui vive, oltre a scatenare l’ira nei confronti del fratello.
Rating massimo: arancione 2/2
Anche qui, molto bene: non sei andata oltre l’arancione nonostante la tematica un po’ pesante e la descrizione di un omicidio.
Giudizio personale: 8,50/10
Ho trovato la tua storia molto interessante e ben scritta: i richiami ad Orwell sono tutto sommato ben inseriti e non fanno gridare al plagio nonostante molto presenti, perché sei riuscita ad inserirli in un contesto ben strutturato e chiaramente tuo. Linda è un personaggio molto ben costruito nella sua insignificanza: insignificanza che si rivelerà soltanto superficiale e imposta dalla società nel corso della storia, e anche questo è stato un aspetto che ho apprezzato parecchio. Anche se in modo molto semplice, hai tirato in ballo temi molto seri e l’hai fatto con una delicatezza che mi ha colpita, perché non sei mai intervenuta a dare un giudizio, ma hai lasciato che i fatti (della storia, ovviamente) parlassero per te.
Grammatica: -0,75 punti
Mi dispiace tanto, ma ho notato degli errori:
Innanzitutto, è sconsigliabile scrivere i numeri in cifre in un testo del genere: in un certo senso posso dire di comprendere la scelta (per via della tematica eccetera), ma avresti dovuto precisarlo in una nota, altrimenti il lettore può pensare che si tratti di un errore invece che di qualcosa di voluto. Non volermene, ma io stessa ho il dubbio;
Frequento l’Accademia e ho un problema, ricordo la mia vita passata → meglio i due punti: stai spiegando qual è il problema;
per me è una cosa naturale convivere con queste memorie e non provocano in me alcuna emozione → da un punto di vista sintattico la frase è un po’ scorretta, anche se si capisce perfettamente cosa volessi dire. Infatti, sarebbe meglio qualcosa tipo: “convivere con queste memorie, che non provocano in me alcuna emozione” o qualcosa di simile;
dell’Academia → chiaramente una distrazione.
Totale: 52,25/62

Recensore Master
24/04/14, ore 21:35
Cap. 1:

Ciao ^^
Oddio... la storia è davvero molto bella **
Ti fa entrare nel vivo della vicenda fin da subito con una rivelazione shock e poi non puoi far altro che immergerti nella lettura e finirla.
Sai, mi è piaciuto il fatto che poi alla fine non è cambiata molto dalla sua vita precedente... secondo me il genere umano è vile per natura e il cambiamento è una cosa davvero difficile... ho apprezzato moltissimo la fine che non è per nulla scontata, anzi. Davvero molto bella... lo stile a diario non mi piace molto, ma la tua storia mi è piaciuta talmente tanto che non ci ho neanche fatto caso.
Mi ha un po' sconvolta le nuova società in cui Linda vive (poi davvero 1.78m x 48 Kg? Io sarei stata bandita a vita ahahha xD), il fatto di essere sottomessa all'uomo, una cosa che fa anche riflettere, Andrea che gli confessa un sentimento sbagliato.. tutte azioni da codardi. Anche lei, però, non risulta molto diversa...
Allora ci si becca al contest (la presentazione alla tua storia mi ha subito ispirato tantissimo e sono venuta a leggerla... ero davvero molto curiosa).
Brava, alla prossima :*

Recensore Junior
24/04/14, ore 00:39
Cap. 1:

La prima cosa che mi è venuta in mente, dopo aver letto per la prima volta questa storia, è stata “1984” di Orwell: la scelta di tenere un diario – forse non troppo – segreto, il timore di mettere nero su bianco pensieri potenzialmente sovversivi e la consapevolezza di fare cose considerate sconvenienti dagli usi e costumi in voga, sono i tratti che più di tutti accentuano questo parallelismo. Come terzo o quarto pensiero – perché  “V for Vendetta” di Alan Moore segue a catena il sopraccitato libro/film – mi è venuto in mente che probabilmente la tua ispirazione è da ricercarsi in “Hunger Games”, ma dato che conosco la serie per sentito dire, la mia resta un’ipotesi. Tuttavia, la differenza più palese fra l’universo orwelliano e il futuro totalitario – e in un certo senso distopico – che descrivi, è come la sessualità non sia repressa, tutt’altro! A questa si aggiunge poi una visione della donna come oggetto che deve rispondere a ben precisi criteri estetici come un qualsiasi prodotto standarizzato.
Linda è, se mi permetti il termine, semplicemente asettica in questa sua accettazione del mondo che la circonda, nella facilità con cui si adatta al moule che le impone la società, sente al tempo stesso la sua “diversità” e la cosa la spaventa e la spinge ancora di più a uniformarsi, a comportarsi da pecorella docile che segue il gregge. Solitamente questo tipo di personaggio non lo apprezzo, ma hai saputo giocare bene sul contrasto fra come si comporta e quello che pensa in realtà: potrei azzardare che la ragione è dal ricercarsi proprio sulla sua peculiarità, quelle memorie di una vita completamente diversa e terminata bruscamente. Gli altri personaggi avrebbero potuto essere approfonditi un po’ meglio, nonostante la forma scelta: mi danno più di macchietta che di personalità a tutto tondo.
Idem con patate per quanto riguarda i rapporti fra la protagonista e i due personaggi comprimari: se la sotto trama della relazione fra Linda e Andrea può passare così come l’hai descritta, ai fini dello sviluppo della trama assegnatati, sarebbe stato più opportuno approfondire il rapporto fra Gianna/Linda e Iulianus. Da cosa lo riconosce in quanto “persona con cui ha un conto in sospeso”? Qual è la sua reazione? Come si atteggia nei suoi confronti? E soprattutto, qual è la radice prima di quest’odio nei confronti del passato fratello? Per quest’ultima domanda, il lettore intuisce delle risposte, tuttavia le ho trovate debolucce: un po’ più di introspezione e, perché no, un parallelismo fra le due vite della protagonista avrebbero giovato alla storia.
Una cosa che non ho apprezzato, è la descrizione quantitativa piuttosto che qualitativa del fisico della protagonista: se per quanto riguarda Linda la cosa è tollerabile (anche se credo che in un tale tipo di regime totalitario, il governo spinga per un IMC superiore a 16, ma vabbeh, il fisico di Codie Young quello è), non ne vedo alcun motivo per usare lo stesso stratagemma per Gianna. Che poi, oggettivamente parlando, ha un rapporto massa/altezza normale: ecco, se invece di snocciolarmi dati da carta d’identità avessi usato termini come “ero/mi sentivo grassa, bassa e brutta”, l’impressione sarebbe stata diversa, migliore.

Buona fortuna anche per il contest di WhatHasHappened ;)

D. Rose

Nuovo recensore
22/04/14, ore 16:24
Cap. 1:

Storia molto toccante, complimenti preferirei non fosse una one-shot cosi per sapere come continua, vedo un seguito in questa storia, seriamente!
complimenti, veramente!

Recensore Junior
21/03/14, ore 14:42
Cap. 1:

Aturiel...
ci sono rimasta male quando ho visto che era solo una one shot, perchè è fantastica e meriterebbe un sequel.
mi ha messo ansia, agitazione, l'ho letta d'un fiato e tutto quello che ho pensato è stato: Ti prego continuala!!!!
comunque complimenti, una stesura scorrevole e dettagliata che non annoia per niente.
per alcuni versi mi ricorda vagamente Hunger Games, o quel film ''In Time''.
ottima scelta di filone narrativo.
chibinekogirl