Recensioni per
I Ricordi in una Foto
di Melinda Pressywig

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/08/16, ore 23:21

Ciao! 
Wow! Brava, brava, brava. Questa storia riesce ad emozionare, nella sua incredibile semplicità, veramente tantissimo. 
Parla della vita quotidiana di madre e figlia, rappresentando un momento speciale tra loro due. La bellezza della storia sta nella capacità di rappresentare a pieno i pensieri e la visione della bambina, immergendo il lettore nella storia fino a quasi trasformarlo nella bambina della storia. Oltre ad esserci un italiano correttismo ed una incredibile linearità e scorrevolezza, la storia ha, a mio avviso, degli importanti insegnamenti. Il principale insegnamento riguarda l'autenticità della vita di queste due persone e il valore delle piccole cose. Quella macchina fotografica, vecchia di oltre dieci anni, non era un semplice oggetto, ma rappresentava la madre stessa, come se in quel regalo la mamma le avesse regalato una parte di sé. La storia insegna ad attribuire alle cose un valore che va oltre a quello economico o pratico dell'oggetto stesso e spinge il lettore a dargli un valore affettivo e umano, come se l'oggetto a cui si è veramente affezionati venga impresso da noi e diventi parte concreta di noi. 
La fotocamera permetterà alla figlia di ricordare, per sempre, quel bellissimo compleanno passato con la madre, per cui, anche dopo la morte della signora, i ricordi associati rimarranno impressi per sempre in quelle fotografie. Vien da sorridere, perché, così come era obiettivo della fotografa immortalare spezzoni di vita così come nessun altro sapeva fare, lo stesso è riuscita a fare giocando con la figlia. 
Questa è davvero una delle storie più profonde e toccanti che abbia mai letto, davvero tante tante congratulazioni. Ho deciso di aggiungere questa storia tra i preferiti. 

Angelo. 

Recensore Junior
29/09/14, ore 16:42

Notevole. Ormai ho capito che ti piace raccontare "spaccati di vita quotidiana". E lo fai in un modo meraviglioso: immergi il lettore in un atmosfera quasi magica ma sempre molto realistica. E tutto questo senza che il testo risulti noioso o pesante.
Ho notato una vena di malinconia in questa storia. Malinconia mista ad un linguaggio poetico. Bellissima.
Penso che ormai i miei complimenti siano superflui ma io te li faccio lo stesso.
È sempre un piacere leggere le tue storie e lasciarsi trascinare in questi affreschi di vita. Brava.
A presto.

The Sorrow.

Recensore Veterano
28/09/14, ore 14:48

Ciao, carissima Melinda! ♥

Finalmente, dopo un'attesa pressoché infinita, riesco a fare un salto in una delle tue storie. Lo so, è passato davvero tanto tempo dalla mia promessa di passare da te, e mi scuso, anche perché ti avevo detto che avrei commentato la tua favola "Il Quadro e la Capra", che mi era così piaciuta. Tuttavia, oggi, mentre bazzicavo sul tuo profilo per recuperare quella storia, sono stata folgorata da questa e... nulla, sono finita per darle la precedenza, per quanto - lo confesso! - mi senta terribilmente in colpa nei confronti della povera favola! Come premessa e ammonimento, mi trovo costretta a dirti, però, che è da più di quattro mesi che non recensisco nulla, purtroppo... anzi, i miei numerosi recenti tentativi nei più svariati fandom si sono tutti tramutati in file di Word incompleti e dal contenuto indecente, che non ho cancellato solo perché ne ho pietà. Dunque, cara, spero soltanto che tu possa mostrare la stessa compassione anche per questa recensione, dalla natura molto affine alle sue simili...! :P

Da dove posso iniziare? Beh, mi sembra logico partire dal... fondo! :') Eh sì, perché non posso cominciare senza farti tantissimi complimenti per il risultato che hai ottenuto nel contest! :D Non ho letto le altre storie che hanno partecipato, e non posso sbilanciarmi in giudizi sul posto - dignitosissimo! - che ti è stato assegnato dalla giuria, ma, con un commento forse meno oggettivo e razionale, posso certamente parlarti di quanto mi sia piaciuta questa tua splendida storia ♥
Ti confesso che il tema che hai trattato mi è particolarmente caro e vicino: sono un'appassionata di fotografia e fotografie! :D Non dispongo, in realtà, di una macchina fotografica supersofisticata e accessoriata, tuttavia, questa... come definirla?, questa attività (?) mi ha letteralmente conquistato, soprattutto negli ultimi anni, tanto che non ho dubbi, ora, nel definirla uno dei miei hobby preferiti di sempre. Dunque, cara, puoi immaginare quanto abbia sentito vicina la tua storia e forse è  anche  per questo che l'ho amata così tanto.
"I Ricordi in una Foto", infatti, è stata capace di emozionarmi dall'inizio, a partire dall'incipit ben scritto, che riesce a proiettare il lettore in un contesto già definito, dalle coordinate spazio temporali stabilite e precise. Mi è piaciuto molto il fatto che, prima ancora di descrivere quella giornata speciale per la bambina, tu ti sia soffermata a descrivere la madre... o meglio, come la madre, e le fotografie da lei realizzate, sono percepite dalla bambina. E'stato un paragrafo che ho apprezzato particolarmente, perché sono riuscita a cogliere appieno tutta la bellezza racchiusa negli scatti di questa donna, capace di ritrarre l'umanità nei suoi aspetti più semplici... ma ho visto anche una punta di orgoglio, mista ad ammirazione, di una bambina che guarda alla madre come un punto di riferimento, e che vede destinata, certamente, a splendere sotto le luci della ribalta. E questo tratto, questa voce colma di ammirazione della piccola Selene, è stato un aspetto che ha accompagnato tutta la lettura e, devo dire, l'ha anche impreziosita, aggiungendo un tassello in quel bellissimo rapporto madre-figlia che ho scorto leggendo il tuo racconto.
Amo il tuo modo di descrivere. Ho divorato la parte in cui hai costruito, sotto gli occhi del lettore, il paesaggio che fa da sfondo all'evento speciale su cui ruota la storia. Mentre leggevo, ogni dettaglio andava ad aggiungersi a quel panorama che avevo visualizzato nella mia mente - preciso, dettagliato... magico. E'stata una sensazione davvero magnifica.
Dolcissima l'immagine della madre e della bambina sporche di nutella ♥ Io amo i bambini, in qualunque momento o attività siano ritratti, ma... confesso che provo una tenerezza infinita quando li vedo, o li immagino, intenti a divertirsi e scherzare con i propri genitori. Credo sia uno spettacolo davvero unico e indescrivibile, e sono convinta che debba essere un momento di quotidianità, per ogni bambino. Una tappa insostituibile e indispensabile nella sua crescita, nella sua vita. Troppo spesso, ultimamente, mi accorgo che invece non è così... Ma mi ha fatto bene scoprire ancora così tanta dolcezza, che non mi è apparsa affatto inverosimile, ma teneramente vera e spontanea :)
Hai descritto benissimo anche la reazione della bambina, il suo entusiasmo nel realizzare la portata e la preziosità del regalo ricevuto - "Lo strumento compatto in cui avveniva la magia era in mano mia" -, come anche lo slancio di affetto istintivo verso la madre, accompagnato, come sempre, da un desiderio di emulazione che, in questo passaggio, si è tinto di colori ancora più dolci.

" «Al mio tre, la scattiamo insieme, sei pronta?».
Sì, ero pronta. Pronta a guardare il mondo da un obiettivo."

Aww, ma sai che questa frase mi è piaciuta tantissimo? Non so di preciso perché, ma mi ha anche fatto pensare a... ad una specie di crescita interiore della bambina. Come se, da questo regalo, fosse conseguita una sorta di maturazione interiore, fosse nato un nuovo sguardo sul mondo, in tutti i sensi :)

"Ricordo distintamente il rumore che fece quell'oggetto tra le mani. Come se qualcosa avesse bloccato il tempo. Ero solo una bambina, ma avevo capito subito quanto fosse importante. Avevo provato il brivido di una fotografia. "

Cara Melinda, guarda che i brividi qui ce li ho io! :D Cavoli, anche questa frase mi ha emozionato tantissimo, perché hai esplicitato l'essenza della fotografia, ma... lo hai fatto in un modo così genuino, così spontaneo, perché filtrato dagli occhi di una bambina di sette anni, che... davvero, mi hai messo i brividi! Bravissima sul serio.

Anche la parte conclusiva mi è piaciuta tantissimo. Sì, lo so, sono ripetitiva al massimo e me ne scuso, ma non è colpa mia! :D Ho davvero trovato questa OS dolce e bellissima dall'inizio alla fine. Relativamente al paragrafo finale, ho apprezzato l'uso dell'enumerazione, dell'elenco dei target fotografici della bambina, perché lascia ben intendere come Selene, travolta dall'entusiasmo e da una genuina attrazione per la novità, si sia dilettata in una serie infinita di fotogrammi... cercando di porre già le basi per poter essere, un giorno, come la madre :)

"Ancora oggi, conservo gelosamente quella macchina fotografica nel baule dei ricordi, insieme agli album stracolmi di foto che ho scattato nel corso degli anni. Non dimenticherò mai quello che mia madre fece per me. Grazie a lei coltivai l'essenza del tempo che non muore mai, intrappolato in un riquadro indelebile."

...E io, da umile recensitrice che sono, cosa posso dire per commentare tutta questa bellezza? Onestamente non lo so, perché mi hai tolto tutte le parole di bocca. E'... è una conclusione meravigliosa, Melinda, sul serio. E penso che tu non abbia potuto scrivere nulla di più vero. Anch'io attribuisco lo stesso valore incommensurabile alla fotografia, alla capacità che regala, attraverso un semplice oggetto, un semplice clic, di fermare il tempo, costruendo ricordi... Credo che sia qualcosa di davvero magico, e ti assicuro che tu, con la tua bravura, con le tue parole, hai reso degnamente onore a questo tesoro così speciale. 

Giunta alla fine di questa one-shot, cara, non posso che rinnovare ancora una volta tutti i miei complimenti.
Non avrebbe molto senso che io, in questo momento, fotografassi la tua storia, per potermela ricordare... e allora la aggiungerò alla lista apposita, di storie da ricordare, piena di racconti che mi hanno conquistato, lasciato la voglia di rileggerle ancora ed ancora, per rivivere, in futuro, le stesse emozioni della prima lettura. E "I Ricordi in una Foto" non può che meritare quel posto ♥

E adesso ti saluto, cara, scusandomi perché, fra una cosa e l'altra, sono riuscita a scrivere un mezzo poema che comunque non renderà onore alla tua shot, ma... ci tenevo comunque a farlo, perché questa OS è davvero, davvero dolcissima :)

Ancora i miei complimenti, cara Melinda, e a presto! ♥
Un abbraccio,

Sunflowerbud

Recensore Master
27/05/14, ore 18:45

Concorso "Amore in salsa contest" - Recensione premio

Ti ringrazio innanzi tutto per avermi dato la possibilità di scegliere la storia da recensire. Ho optato per questa perchè mi ha davvero affascinata sotto tutti gli aspetti. La trovo ben scritta e molto scorrevole da leggere. Allo stesso tempo mi pare davvero ricca sia dal punto di vista narrativo che descrittivo. In una fic che parla di passione per la fotografia, trasmettere in maniera fondamentale le immagini della storia diventa fondamentale, e tu ci sei riuscita davvero bene. Allo stesso tempo non hai comunque rinunciato ad altri dettagli e note sensoriali, che hanno arricchito il tutto.
Quanto al contenuto, ho adorato il tuo sviscerare i vari aspetti della passione per la fotografia (per curiosità, di natura autobiografica?), così come il rapporto madre-figlia. Mi sembra un bellissimo esempio di storia introspettiva, in quanto concentrata sui mutamenti interiori, più che sull'azione in se per se. Agli occhi della protagonista il regalo della macchina fotografica assume il valore di passaggio, quasi come il primo passo di una maturazione.
Hai reso molto bene lo sguardo infantile sul mondo, e allo stesso tempo hai permesso alla voce narrante, ormai matura, di sviluppare un'intensa e commuovente riflessione. Insomma, detto terra terra, stravedo per questa fanfiction!
Saluti e spero perdonerai la brevità di questo commento
IMmatura
(Recensione modificata il 27/05/2014 - 06:47 pm)

Recensore Master
30/04/14, ore 17:53

Quarta Classificata al Contest "Emozioni al Primo Sguardo"

Melinda Pressywing – I ricordi in una foto  46.90/50
 
Grammatica e Sintassi
 
Sono felice di dirti che non ho trovato alcun errore di grammatica, almeno non così vistoso da saltarmi all’occhio.
Nonostante questo vorrei farti notare qualche piccolezza che ha contribuito ad abbassare un po’ il punteggio in questa sezione:
 

  • Quando doveva fotografare un luogo o un paesaggio, lo traeva in prospettiva, rendendolo meno reale di quanto già apparisse.
Il verbo “trarre” non mi suona molto bene accostato a una fotografia, potresti usare “raffigurava” o “riproduceva”, o qualche altro sinonimo che non sia “rappresentare” o “ritrarre”, per non ripeterti;
  • Ci eravamo sedute ai tavoli esterni, sulla piccola piattaforma sul mare, e respiravamo la salsedine che ci sferzava il volto.
La salsedine non sferza il volto, semmai l’aria. Che ne dici di “respiravamo la salsedine nel vento fresco che ci sferzava il volto”?
  • Sarai sempre al mio fianco ed io ti insegnerò la tecnica.
La d eufonica è stato motivo di diatriba molto spesso. Si dice che sia da usare solo se le due vocali sono uguali, anche se io l’adoro e la userei sempre. Grammaticalmente, però, è scorretta;
  • Vestita con un paio di jeans blu classici, e un maglione largo e lungo. Più il giaccone che strusciava il legno. La borsa anch'essa poggiata a terra.
    Io la modificherei così: Vestita con un paio di jeans blu classici e un maglione largo e lungo, più il giaccone che strusciava il legno. La borsa poggiata a terra. 19.50/20

Forma e Stile
 
Hai scelto uno stile narrativo che apprezzo molto. È pulito e chiaro. L’utilizzo della prima persona, di solito, non mi appassiona troppo e non si adatta a tutti i generi. In questo caso, però, credo fosse l’unica scelta plausibile. La protagonista è adulta ormai, ma rivive nella memoria di quel giorno, che probabilmente è stato il più bello della sua vita, e lo ricorda attraverso gli occhi di una bambina di sette anni, per cui il modo in cui hai sviluppato il tutto – un po’ infantile, un po’ malinconico – è davvero appropriato. Ci sono due o tre cosette che avrei scritto diversamente, ma sono inezie che forse potrebbero persino rientrare nel gusto personale. Te le riporto qui per correttezza, ma prendile come consigli, piuttosto che “correzioni”.
  • Ogni cento metri, sul lato destro, vi erano dei locali di ristoro, costruiti anch'essi in legno d'acero, con le vetrate ampie e le insegne colorate.
Quando precedentemente avevi parlato del legno utilizzato per la costruzione dei pontile, non avevi specificato fosse d’acero, quindi toglierei la puntualizzazione anche in questa frase; oppure la metterei in entrambe.
  • Me lo porse con un fiero sorriso.
Sorriso fiero mi suona meglio, mi sembra più semplice, scorrevole e più adatto ai pensieri di quella che all’epoca era una bambina, anche se a parlare ora è una persona adulta.   9,50/10
 
Originalità e Utilizzo dello scatto
 
Rileggendo la storia sono rimasta un po’ perplessa perché mi è piaciuto tutto davvero, ma mi ha lasciata con un pizzico di insoddisfazione e non riuscivo a capirne il motivo. Poi, l’illuminazione. L’amaro in bocca che sentivo riguardava proprio l’originalità. Magari è solo una questione soggettiva, ma non mi sembra che abbia brillato in questo senso. È sicuramente molto dolce e tenera, e tratta in modo delicato il rapporto madre-figlia e il suo rafforzarsi. Ma mi aspettavo, come dire, qualcosa in più, qualcosa di più nuovo. So che non è facile, ma un po’ ci contavo. Proprio perché la foto è tutto sommato semplice, avrei voluto leggere qualcosa di straordinario. Dall’altro lato, l’utilizzo dello scatto è stato magistrale perché ci racconti proprio cosa avvenne in quel momento, che cosa rappresenta quell’immagine e tutto ciò che il protagonista prova guardandola. Per cui se per originalità non hai brillato, per utilizzo invece hai spaccato di brutto. 8/10
 
Giudizio personale

Bellissima e tenerissima. L’ho praticamente divorata. Mi è piaciuto molto il modo con cui hai descritto i dettagli di quel luogo che comunque non potevi visualizzare per intero, come mi è piaciuto il bellissimo legame tra quella splendida bambina e la sua mamma. Adoro questi momenti di condivisione genitoriale – forse perché sono mamma anche io e vorrei riuscire a trasmettere qualcosa a mia figlia proprio come questa mamma ha fatto con la sua – e mi ha davvero toccato il cuore. Mi è dispiaciuto penalizzarti nell’originalità, comunque ciò non ha affatto sminuito lo splendore di questo racconto così semplice, quanto intenso. Bravissima!   10/10


♥ 
Fair

 

Recensore Veterano
26/04/14, ore 03:14

Beh Mel che dire? Sul lato narrativo non ho nulla da aggiungere, la storia è scorrevole e ben delineata, addirittura parrebbe con un finale scontato dal quale hai tirato fuori un signor "coniglio dal cilindro" con l'ultima tua affermazione: "l'essenza del tempo che non muore mai". Quanta verità! La fotografia in effetti è fissare un singolo istante per farlo diventare eterno. Ho trovato inoltre che potrebbe essere un racconto adatto ai genitori ( più che ai figli ) per il tuo intento riuscito, riuscitissimo, di portare la madre nel difficile e sottile momento del "tramandare". che si collega poi alla "malinconia sorridente" di questa bambina che si è trasformata in donna. C'è una moltitudine di sfaccettature come questa nel tuo racconto, sei stata decisamente brava nell'esposizione, seppur semplice e diretta, quel tanto che basta per non dire ne nascondere... ma accennare, dando ai lettori la chiave di interpretazione ad essi più appropriata. Mi sprecherei in inutili giri di parole, te ne dirò solo una: brava.

Recensore Junior
08/04/14, ore 17:45

Ciao Melinda! Era da un po' che non venivo qua su EFP e ne ho approffitato per recensire questo tuo racconto!
È un ritratto (o meglio, visto il soggetto, una foto) di vita quotidiana che riesce a catturare con delicatezza un piccolo spazio di vissuto.
Ho trovato la descrizione dei sentimenti molto sentita, a mio parere sei riescita bene a trasmettere le emozioni della bambina.
La narrazione è piana e tranquilla, scorre bene con un registro quotidiano che ben le si adatta.
In pratica ancora una volta ti faccio i miei complimenti per il tuo racconto ;)
Ciao!

Recensore Veterano
06/04/14, ore 13:05

Carissima Melinda!

Perdonami per la mia maleducata assenza da queste parti: mi inginocchio sui ceci e chiedo umilmente perdono. 
Ma veniamo a noi, più precisamente a te e alla tua storia: che, devo dire, è decisamente molto, molto carina.
Ha quel velo di dolce malinconia che inevitabilmente le foto portano con se'. È come se la fotografia fosse insieme un dono e una maledizione: conserva gli istanti, le emozioni, le sensazioni, ma al tempo stesso ci ricorda che tutto quello che raffigura ormai non esiste più.
Non ho trovato stranezze o errori di sorta: è un racconto che porta la tua firma, tiepido e delicato, e riesce a delineare una scena senza perdersi troppo in chiacchiere. Insomma, funziona, e riesce ad evocare buone sensazioni, almeno per quanto mi riguarda.
Questo racconto è come una buona fotografia: catturando un piccolo spicchio di realtà riesce a raccontare qualcosa di molto più grande. Ed è stato un piacere da guardare... pardon, leggere.

Quindi tanti complimenti, cara Melinda, bel lavoro e buona fortuna per il concorso!

Recensore Master
23/03/14, ore 11:18

"Grazie a lei coltivai l'essenza del tempo che non muore mai, intrappolato in un riquadro indelebile."

Carissima Mel, con la frase finale direi che hai espresso a perfezione non solo la passione che una persona può avere per la fotografia, ma anche l'aspetto fondamentale della fotografia. Lì il tempo è intrappolato, non muore mai. Gli hai dato la definizione più corretta. "Intrappolato in un riquadro indelebile".
Oh, sì che mi è piaciuto, eccome! :)
E' stato un bellissimo racconto, molto dolce e sensibile. La madre mi ha fatto una tenerezza perché è stata così buona con la figlia, così attenta a lei.
Non so se mi spiego, ma hai creato anche un bel legame tra la madre e la figlia. Lo sai che rispetto ai tuoi lavori precedenti stai migliorando? Sto percependo qualcosa di diverso nei tuoi scritti, non ti saprei spiegare cosa, però ti vedo più matura. Sia per lo stile, che rimane bellissimo e rilassante, sia per le caratterizzazioni, l'originalità della storia, la tematica (può sembrare banale ma non lo è affatto, è una storia fantastica). Ciò non toglie nulla agli altri tuoi lavori, ma io sto notando qualcosina di più, perciò ti dico di continuare continuamente a scrivere e migliorare che i risultati mi piacciono sempre di più.
Anche questo raccontino mi ha molto colpita ed emozionata.
Quindi la storia l'hai scritta grazie ad un contest, non lo avevo capito all'inizio, ma hai sviluppato l'idea in modo bellissimo, tranquilla! ;)
In bocca al lupo per il contest, e, ripeto, mi è piaciuta da matti. Hai uno stile rilassante e le storie che scrivi ti rilassano a loro volta, sono piacevoli da leggere e ti possono cambiare l'umore.
Bravissima, cara!
Kiss! :*

Recensore Veterano
22/03/14, ore 12:17

Wow, davvero bella! Si vede che quella immagine ti ha ispirata!
Certe volte, come questa volta, riesci davvero a far immergere il lettore nelle sensazioni che descrivi. È tutto molto concreto, avvolgente: si vede la passeggiata in legno, si sentono i sapori dei dolci venduti nei locali...
È una cosa che apprezzo molto, e che ti riesce davvero bene. Però la tua storia non è solo una bella, ma vuota descrizione. Hai dato uno spessore importante al significato della fotografia, le hai dato un significato che va al di là del semplice scattare una foto.
Certo, sono in molti a pensare alla fotografia nei termini che tu hai descritto, ma appunto sei riuscita a renderli molto bene. Mi è piaciuto molto il punto in cui la bambina guarda sua madre attraverso l'obiettivo, permettendoci per la prima volta di vederla nella sua completezza.
Che dire, quindi? Forse nulla. Ancora una volta mi hai lasciato un po' senza parole o suggerimenti. Quindi ti faccio i miei complimenti, davvero. Alla prossima!