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di Francine

Questa storia ha ottenuto 57 recensioni.
Positive : 57
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/16, ore 13:26
Cap. 1:

Ciao Francine <3
Sono io, Elpida, sotto mentite spoglie (in realtà ho solo cambiato nick!).
Accidenti, è da tanto che non ti lascio una recensione e un po' me ne vergogno, nonostante cerchi di leggere tutte le meravigliose meraviglie che scrivi. A dire la verità, volevo lasciarti un commento ad un'altra opera, ma poi ho trovato questo gioiellino (non poi così "datato") e me ne sono follemente innamorata dopo le prime due parole.
Credo di aver già avuto modo di dirti che Saori non mi è mai piaciuta molto - non la odio, è solo che il Kuru avrebbe potuto darle una maggiore introspezione e renderla un po' più empatica - ma non è la prima volta che tu riesci a farmela apprezzare. L'ho rivalutata molto grazie ai tuoi scritti e all'approfondita interpretazione che dai al suo personaggio (da leggersi: "grazie al fatto che sei riuscita a rendere giustizia a questa povera ragazza, che oltre a fare la figura della dea-farlocca-con-la-puzza-sotto-al-naso, viene anche costretta al suicidio").
Mi piace leggere di una Saori che si sente umana, ma al tempo stesso è più che consapevole di essere anche dea e, proprio questo, accetta quasi stoicamente il proprio destino. Tuttavia, la sua non è un'accettazione completamente passiva: la Speranza non l'ha mai abbandonata, inoltre ha fiducia nei "suoi" Cavalieri, che ancor prima di essere tali sono le persone che ama. Sa che non la lasceranno sola!
Va beh, poi tu mi vuoi morta... infatti, ecco qui che spunta Sasha. Io adoro Sasha e - dal basso della mia ignoranza - trovo che la Shiori abbia fatto un buon lavoro con lei (e non solo con lei).
Sarebbe stato troppo semplice mettere al confronto due divinità, due reincarnazioni divine che guardano solo al risultato finale: l'una di fronte all'altra, Sasha e Saori sono "solo" due creature mortali. Sai che, dopo aver letto Lost Canvas, mi sono chiesta se Sasha non fosse in qualche modo comparsa a Saori lì nell'Elisio? In fondo, dal finale del manga, è lì che lei, Tenma e Aron sono morti.
La semplicità del loro dialogo è disarmante (in senso più che positivo, ovviamente). Non c'è filosofia, non si perdono in discorsi sui misteri della vita o sul senso del Creato, no. C'è solo Saori che sta affrontando il Destino e non vuole restare sola, e c'è Sasha che è arrivata per farle compagnia... e io mi chiedo se, in verità, il bisogno di stare insieme non sia reciproco.

Spero di non aver blaterato troppo, ma se l'ho fatto è solo perchè questo primo capitolo mi ha davvero conquistata ed emozionata. Leggerò anche i prossimi e spero di riuscire a recensirli tutti <3
Ne approfitto per augurarti un felice anno nuovo! Ti chiedo scusa per essere sparita!
Ti abbraccio,
Elena

Recensore Master
19/08/14, ore 12:01
Cap. 12:

Che finale con il botto, questo capitolo! L'ho adorato. Innanzitutto per il tuo stile, poi e per la delicatezza e la profondità che hai sempre nel tratteggiare i sentimenti più intimi di questi ragazzi dal destino ingombrante che indossano armature mitiche, ma sono totalmente Umani.
Sisifo/Sasha emergono già nel manga come la quintessenza dell'AMORE - quello sublimato e con tutte le lettere maiuscole -, che trascende lo spazio e il misero tempo delle loro vite per mutuarsi ancora e ancora in un legame eterno che non conosce fine. Cambiano epoche, nomi, nazionalità, contesti ma la loro essenza è sempre la stessa.
Raccolgono il testimone Aiolos (altrettanto eroico, ma a mio avviso meno intrigante del suo predecessore) e Saori, che vabbé, lasciamo stare. Però lei è la Thea (anche se è una stronza): quando la Thea chiama, corrono tutti e si immolano per lei mossi dall'incrollabile fede nell'ideale che rappresenta. La giustizia trionferà sempre e comunque. Vale la pena morire per questo.
Anche io, come te, ho il trauma da muro del pianto. Avrei voluto veder sparire nella luce i bronzini anziché i goldies, che già erano dieci spanne sopra a tutti nella versione di Kuru, figuriamoci nella tua. Fai bene a scrivere di loro, perché ti riesce bene e ci restituisci l'immagine meravigliosa e potente dei veri Eroi. Gli altri sono solo trascurabili comparse sul palcoscenico della storia.
Grazie ancora per averci regalato questa perla. Torno a lavorare che il caffè è finito.

Recensore Master
18/08/14, ore 21:26

I fratelli maggiori, nel tracciare la strada per i "benjamins", si possono anche sbagliare. E di brutto. Ma i minori no, perché hanno davanti l'esempio di chi è venuto prima e possono decidere se seguirlo o no. Aiolos è stato l'Eroe di una notte di follia in cui l'altro, di fratello maggiore, si è invece abbandonato alla Perdizione con la "p" maiuscola. Aiolia e Kanon, per motivi diversissimi, passano tutta la vita a fare i conti con le azioni dei loro "aînés" durante la notte del tradimento.
La tua idea di raccontare la scena del "suicidio" di Atena dal punto di vista di Aiolia è la parte più bella e azzeccata di tutto il capitolo. Rende alla perfezione il concetto che agli occhi umani, preda delle passioni terrene, il disegno più alto e divino può solo sfuggire come sabbia fra le dita. E' ben poca cosa l'essere umano davanti all'Eterno, e non c'è modo migliore dell'"Uhm" distaccato di Rhadamanthys per ricordarlo. Ma lo Spectre non sa che quel flatus vocis pronunciato con sufficienza regala proprio l'attimo di tempo che serviva agli uomini per compiere il loro miracolo davanti al Muro del Pianto.
E adesso piango io, perché il Kuru ha avuto una gran fortuna a trovare gente come te, che ha riempito di significato la sua storia. 

Recensore Master
18/08/14, ore 13:48
Cap. 10:

Eccoli qui, i nostri goldies in potenza, in un altro capitolo che mischia sapientemente il tempo che fu al futuro che verrà. Nella nursery multiculturale di eroi che è il Grande Tempio ci sono già i segni del domani, con il teppistello DM e l'Illuminato Shaka che disserta di filosofia e linguistica. E c'è Mu, di cui io non riuscirei a scrivere una riga mentre tu tiri fuori tutto un vissuto, strappando il povero montone himalayano alla sua algida rigidità. Almeno per la lunghezza di un capitolo. Like!  

Recensore Master
17/08/14, ore 17:10

Una persona che leggesse l'inizio di questo capitolo senza sapere niente dei personaggi e della storia in cui si inseriscono penserebbe di trovarsi di fronte dei ragazzini in colonia, con il buontempone di turno che si diletta a fare scherzi da prete. Insomma, uno sprazzo di normalità. Poi vai avanti a leggere, e capisci che quel tentativo di normalità avviene in un luogo che di normale non ha niente. Un mondo fatto di addestramenti e dolore. Ma non c'è addestramento che ti prepari a superare la morte di un amico, e infatti gli occhi diventano lucidi nonostante l'armatura d'oro. Meglio brindare alla vita che pensare alla morte. Tanto, quella, puntualmente arriva. E i protagonisti di questa storia lo sanno. L'hanno sempre saputo. Anche quando spargevano colla sul cuscino del compagno per dimenticarsi di essere eroi votati al sacrificio in nome della Dea Atena. Lei, come al solito se ne sta in pericolo da qualche parte a esigere il suo tributo di sangue. E loro corrono. 

Recensore Master
06/08/14, ore 15:03
Cap. 8:

Non dev'essere stato per niente facile immaginarti un passato per questo saint che a me sembra la brutta copia di lady oscar più che un goldie. Conoscendo la Svezia (e il carattere dei suoi abitanti) piuttosto bene, devo immaginarmi che il piccolo Aphro sia finito in Grecia molto presto visto che non ha niente da spartire con i suoi conterranei. Tu sei stata brava a dargli forma, a immaginare e descrivere dei gesti che rendono plasticamente il narcisismo smodato di questo damerino effemminato che gioca alla guerra. Pardon, all'estetica della guerra. Sarà bello fuori, sì, ma dentro è molto più simile al mostro da far fuori su commissione del Sacerdote. Alla fine Gerda si prende la sua rivincita con un vaticinio oscuro che Aphro, nel suo supponente egocentrismo, manco sta a sentire. Ben gli sta.

Recensore Master
25/07/14, ore 21:19
Cap. 7:

Sion e Doko. 250 anni e due guerre sacre sul groppone.
Doko si guarda intorno con il corpo ringiovanito, sì, ma con l'esperienza di tutti quei secoli passati ad aspettare il momento di ritornare in azione. Ha visto il suo essere mutuarsi non nel seme che dona la vita a un'altra generazione, ma negli insegnamenti affidati ad allievi che si fanno uomini e che un domani passeranno a qualcun altro il dono della sua saggezza. Anche questa è eternità. 
Sion in tutto questo tempo è stato il sacerdote, la guida collettiva, il tragettatore del santuario. Un mentore di gruppo, se vogliamo. In questo senso i due personaggi hanno qualcosa in comune, oltre all'età.
Che misera cosa sono i bronze del XX secolo al cospetto di questi titani. Shiriyu parte alla guerra come lo scolaretto che ha imparato la lezioncina. Sion e Doko, invece, sono i veri strateghi che nella battaglia mettono il cuore e l'esperienza, ma anche i rimpianti e i rimorsi di un quarto di millennio passato a servire non la dea, ma l'ideale elevatissimo che rappresenta. Come mi rattristo quando vedo la ricchezza di questi due personaggi svilita nella banalità delle storielle yaoi! 
Grazie per averli tenuti lassù, vicino alle stelle!

Recensore Master
25/07/14, ore 18:36
Cap. 6:

Questo capitolo è un groviglio di emozioni che tu hai saputo rendere vive.
C'è il senso di colpa, quello che non ti abbandona nemmeno quando sei morto. Perché non sei stato in grado di riconoscere la tua dea, anche se era solo una bambina in fasce (TU, che sei stato addestrato a proteggerla a costo della vita!). Perché hai ammazzato il tuo eroe, il tuo modello, e solo perché non hai creduto alle sue parole. Perché hai distrutto la vita di suo fratello, che adesso ti odia e ti farebbe a pezzi.
C'è il pentimento. C'è la voglia di riscatto e di redenzione. C'è la voglia di essere perdonato. Perché è peggio la tortura che ti infliggi tu di quella che ti ha inflitto il giudice infernale quando ti ha spedito nel Cocito.
C'è tutto questo, in Shura, solo che nella sua orgogliosa superficialità il Kuru non se ne è accorto. Meno male che glielo hai ricordato tu.

Recensore Master
19/07/14, ore 14:36
Cap. 5:

Saga. Prima è il guerriero puro e perfetto, poi tradisce e diventa Sacerdote, poi ritradisce e ridiventa devoto. E' così contorto che riesce a fregare tutti gli spectre e pure Hades in persona. Hai fatto bene a restiuire il giusto spessore a questo personaggio intrigante e meraviglioso, indagando lo straniamento e il rapporto (un po' perverso, à mon avis) che lo lega alla sua Dea. Alla Dea, non a Saori. E da qui la bellissima metafora del matrimonio mistico, con quel pugnale penetrante che più archetipico del simbolo fallico non si può.
Grazie alla tua bellissima ricostruzione accetto meglio diversi dettagli di questa vicenda che nell'originale mi hanno lasciata un po' perplessa. Uno: perché Hades non ha spedito i goldies resuscitati direttamente sull'acropoli anziché farli passare per le dodici case? CI voleva tutta 'sta messinscena? Due: ma Atena non poteva farsi colpire da Kanon e chiudere la faccenda? Tre: come diavolo fa Atena a morire se è una divinità (immortale per definizione) e non la reincarnazione della dea in corpo mortale? Mah.
Comunque non importa. Preferisco godermi questa storia dal punto di vista di Saga, che mette a tacere tutte le incongruenze di mister Kuru con la sua straordinaria complessità. Bisous!  

Recensore Master
15/07/14, ore 19:29
Cap. 4:

Bella bella bella! Una descrizione meravigliosa di Death Mask, che è l'unico ad aver capito tutto fin dall'inizio. Fanculo alle belle parole, all'epica, alle armature tirate a lustro e ai bellimbusti da parata. Lui è il mio idolo. Perché dice quello che pensa e fa quello che dice. Perché fa quello che va fatto, anche se fa schifo. Perfino ad Atena serve uno così, e infatti gli leva l'armatura e lo abbandona al suo destino solo dopo averlo lasciato libero di ammazzare tutto quello che si muoveva. Ipocrita! Lui invece ipocrita non lo è per niente, nemmeno quando fa fuori la sua allieva/amante per ribadire ancora una volta la regola number one del Santuario: la pietà è roba da femminucce, non da guerrieri. Aprite gli occhi, gente! Vogliamo contare le ossa che fanno da piedistallo alla bella statua di Atena-la-vergine-in-chitone?  

Recensore Master
14/07/14, ore 13:41
Cap. 3:

Trovo tenero e struggente questo flusso di ricordi del piccolo Acquario. Lo smarrimento e la curiosità davanti al cielo stellato, che da trapunta di stelle da esplorare con la guida di babbo Rémy diventa un mare oscuro in cui perdersi nel culmine della battaglia. Fra i sampietrini delle rues e le lastre di marmo dell'Acropoli c'è tutta una vita di cui tu immagini e ci regali dei bellissimi sprazzi. Le mani dell'amico fraterrno che stringono la gola e la paura per il cavallo d'avorio sono le immagini visive che mi sono piaciute di più insieme a quella tutta olfattiva del cuoio e del tabacco. Non so se maman, Antoine e Rémy sono personaggi canon, ma ho trovato ancora una volta il tuo quadro descrittivo ottimamente eseguito. Comme d'habitude merci pour tes histoires, ma cherie.

Recensore Master
12/07/14, ore 16:43

Quanta tenerezza e quanta tragedia c'è nella storia di questi due. Il ricordo dei giorni luminosi in cui sembrava che ci fosse tutta la vita davanti, e invece c'era sì l'eternità, ma nel supplizio. Hai descritto molto bene la purezza del loro sentimento, ma a me quello che è piaciuto più di tutto è la forza di Euridice, che smette i panni della ninfetta per diventare una donna vera capace anche di dire addio al suo uomo, con la speranza incrollabile che tornerà in un modo o nell'altro.
Plauso per il cammeo di Orphee che nasconde il corpo di Pharao per non turbare la sua bella e non farle vedere l'orrore della guerra. Perfino nell'Ade la purezza va protetta. TOP

Recensore Master
12/07/14, ore 16:20
Cap. 1:

Bella. Saori così non me la sarei mai immaginata. Certo Sasha è e resterà sempre dieci spanne sopra. Eppure trovo così umana anche Saori nella sua curiosità di sapere di più della sua se stessa precedente, nella necessità di lasciarsi andare nel sonno come una bambina, nel battito che salta ogni volta che pensa a Seiya, nella paura e nella speranza. Il dialogo con il vecchio maestro è bellissimo, ho apprezzato molto la tua attenzione ai suoni. Brava, come sempre!

Recensore Junior
12/07/14, ore 14:36
Cap. 5:

Mi sto facendo pian piano strada tra i pezzi questa raccolta e incappando in questa pagina dedicata a Saga mi sono detta che la recensione era d'obbligo. Innanzitutto, pezzo magistralmente scritto, è ovvio, ma sono soprattutto rimasta piacevolmente sorpresa dall'aspetto che hai scelto di esplorare, ovvero il rapporto Saga-Atena, che spesso e volentieri è lasciato nel dimenticatoio, sebbene le varie descrizioni di Saga come uomo pio e quasi divino--nonché la sua stessa scena finale a conclusione della battaglia del Santuario, suggeriscano invece l'importanza che la dea, e la sua venerazione per lei, ricopra nel suo essere cavaliere e pure nella sua lotta con se stesso. Geniale il paragone con la ritualità della prima notte di nozze, e il versare sangue/offrire il proprio sangue come punto di collegamento tra queste due circostanze così diverse ma qui così vicine, tenute assieme anche dall'amore di Saga stesso.

Recensore Veterano
11/07/14, ore 18:49
Cap. 12:

*tenta di ricomporsi dopo aver allagato la camera con le proprie lacrime*
...
Ok. Ce la posso fare. Devo farcela, dannazione!
I feels mi stanno uccidendo. Farò compagnia a Nocturnia, tra un po'.

Dovevo aspettarmelo, Aiolos, mancava solo lui, però...però è stato un colpo al cuore comunque, ecco. Un bellissimo colpo al cuore, soprattutto nel richiamo a Sisifo, amoruccio di mammà (quando si tratta dei Gold di LC il mio cuore si divide in dodici...<3)!
E Sasha, sublime fino all'ultimo, che appare quasi come un angelo salvifico al moribondo Arciere e, come avrebbe fatto per lo sperduto Odisseo, lo conforta e gli indica la strada. Io amo quella ragazza, è inutile.

Hai fatto abbracciare Aiolia e Aiolos! Ma io ti venero, donnaH!!! *spupazza per eccessivo ammore*
Se si considera poi che ho, in un atto di masochismo, riguardato la puntata della grande rimpatriata davanti al Muro del Pianto giusto l'altro ieri, tu puoi capire quanto messa male io sia in questo momento: mi si sta spezzando il cuore, ma allo stesso tempo sono in brodo di giuggiole.
Riesci a fare le chiusure spettacolari persino nelle note. 'Thea'. Brividi.

Mi ringrazi? Beh, al di là del compiacimento egoistico che provo per questo (sono una persona orribile! ç____ç), credo di dover ricambiare il favore, perché hai trasformato quello che è stato un anime della mia infanzia come ce n'erano tanti in qualcosa di meraviglioso, facendomi scoprire quanta profondità potevano avere i personaggi, tutti quanti, anche i cattivoni.
E mi hai fatto aggiungere cinque o sei nomi alla lista degli uomini perfetti immaginari che posseggono la mia anima.
Grazie. Grazie. Grazie.
Accetto il caffè. Porgo i biscotti.
E aspetto che ti venga un lampo d'ispirazione per un post-Hades in cui tornano in vita. Perché da questo punto di vista sono come Seiya, io, posso cadere mille volte in fondo al burrone e ancora insistere! XD
Giuditta

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