Recensioni per
Quando il bambino era bambino - Esiste realmente il male e persone che sono veramente cattive?
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.

Prima classificata

Quando il bambino era bambino – esiste realmente il male e persone che sono veramente cattive?

di Setsy/meiousetsuna







Grammatica: 8.2/10

Rivide se stesso ragazzo, avanzare tra le barricate di sacchi → -0.2 (la virgola non può essere messa tra soggetto e predicato.)
Umano, pieno di passione, di rabbia per essere costretto a dimostrare di valere qualcosa a prezzo forse della sua vita – senza dubbio del suo onore, visto che non voleva diventare un assassino - e quello gli bruciava più di tutto, era il suo punto debole. → -0.2 (non c'è correlazione tra la principale e la coordinata. "e quello gli bruciava…" si riferisce all'onore? Perché se è così, anche questa seconda parte va messa tra i trattini.)
cosa che senza poter spiegare come e perché, si trovò a fare, guidato solo dall’istinto. → 0.1 (il "che" ha funzione di congiunzione, quindi non puoi separarlo dalla subordinata che regge, introdotta da "si trovò a fare". Quindi, va aggiunta la virgola dopo di esso, per isolare la parentetica.)
I capelli nerissimi e folti, uniti ad iridi → -0.1 (la d eufonica va tolta)
alla sue stesse orecchie → -0.1 ("alle…")
Solo un miserabile può prendersela con un avversario → -0.1 (c'è uno spazio doppio tra "un" e "avversario")
ma aveva fatta una richiesta → -0.1 ("aveva fatto")
Non c’era bisogno che terminasse la frase, numerosi lividi nerastri e blu coprivano la parte di gambe visibile dall’orlo dei pantaloni a metà polpaccio, segno che molti altri dovevano essere nascosti e una guancia leggermente gonfia testimoniava il manrovescio finale che doveva essere seguito a quella punizione. → -0.1 (va chiuso l'inciso, aggiungendo una virgola dopo "nascosti")
gli da solo un numero tanto non dureranno molto → -0.1 (dà)
Da quando non mangi? → -0.1 (quanto)
Uno è per Dieci; dì la verità, ne avresti mangiato almeno mezzo del tuo? → -0.2 (il punto e virgola crea un collegamento, seppur effimero con la frase iniziale, cosa che però non ha senso in questo caso. Quindi io metterei il punto fermo. Inoltre dì è la forma contratta di giorno; la forma contratta di "dire" è " di' ".)
La bottiglina di latte, intiepidita dove era stata stretta dalla piccola mano passò → -0.1 (aggiungi una virgola per chiudere l'inciso.)
Damon provò una assurda → -0.1 (un'assurda)
“Vedi, Enzo – il vampiro era combattuto, ma la voce dell’istinto schiacciò facilmente quella della ragione – vorrei spiegarti. Tutti hanno una natura, che non dipende da loro; Dieci è un buonissimo cane, ma se vede un topo tra quei rottami, lo inseguirà per cacciarlo. Anche una parte delle persone è fatta così. L’altra invece… può cambiare”. → -0.2
Nell'ultimo appunto riportato qui sopra, tu metti il discorso – presumo – del narratore tra trattini, ma comunque rimane tra virgolette, il che dà l'impressione che Damon lo dica veramente, invece è una battuta composta. Quindi vanno chiuse le virgolette, isolata la narrazione e riaperte per continuare il dialogo.
"Vedi, Enzo" il vampiro era combattuto, ma la voce dell'istinto schiacciò facilmente quella della ragione, "vorrei spiegarti[…]"


Stile: 9.5/10

- Per fortuna la compassione non ne voleva sapere di cercare di oltrepassare le sue spesse, invisibili barriere e la sua natura predatoria l’aveva scartata come zavorra inutile.
Altrimenti la vista di quel bambino che singhiozzava seduto sul marciapiede di fronte ad un deposito di rottami e i guaiti di dolore di un cagnolino tremante nascosto dietro le gambe scarne del suo padroncino lo avrebbero spinto ad avvicinarsi per dirgli due parole; cosa che senza poter spiegare come e perché, si trovò a fare, guidato solo dall’istinto.

Il narratore esterno ti permette di creare dei parallelismi tra i due personaggi e le loro movenze, dando al lettore una visione esterna e simultanea delle loro azioni, come quando entrambi si lasciano sfuggire un sorriso; mentre la focalizzazione interna sui pensieri di Damon dona al testo un'ironia particolare, sarcastica e insolente, come è la mente del nostro caro vampiro.
Mi piace, poi, anche l'ironia di cui è intrisa la narrazione: persino la voce del narratore, come nel pezzo riportato qua sopra, è stuzzichevole e sarcastica; dici una cosa per affermare in un certo senso, quasi recondito, il significato opposto. Questo ha arricchito la lettura, permettendo di creare un legame con la figura di Damon che pare prendersi in giro e minacciare probabili testimoni della sua "generosità" allo stesso tempo.
I dialoghi sono semplicemente perfetti: nelle parole di Enzo c'è la stanchezza e la disperazione per la sua condizione e quella dell'amato cane, l'amarezza infantile di un bambino che, per forze maggiori, è costretto a crescere in fretta; nella "voce" di Damon c'è la dura comprensione di chi certi soprusi li conosce e li ha provati sulla sua pelle, l'ironia di una vita complessa e in parte odiata, e la finta fiacchezza che nasconde un animo buono e interessato, per quanto cerchi di nasconderlo. Le sue domande sono brevi, mirate, quasi come se fosse la sua anima a imporgli di porgerle; mentre le sue risposte sono concise e accorate, di chi con finto distacco si prende cura degli altri, volendo però comunque mantenere quell'aria da duro e insensibile.
Il lessico è semplice, mantiene la narrazione fluida e lineare, quieta, ma si adatta perfettamente alla natura "antica" di Damon con cerchi vocaboli ricercati e particolari, che immergono nell'atmosfera non solo dell'epoca in cui si muovono i protagonisti, ma anche in quella in cui viaggia a tratti la mente di Damon.
La punteggiatura è buona: la lettura scorre fluida e senza singhiozzi o incomprensioni; le pause danno il giusto ritmo e mantengono l'espressività placida e tranquilla, con frasi lunghe anche se a volte mal scandite, che accompagnano le riflessioni del protagonista. A mio avviso, sfrutti troppo la "d" eufonica, a volte inserendola in modo grammaticalmente scorretto; a livello stilistico, non sono fan del suo uso smodato.


Originalità e trama: 10/10

Hai, per quanto mi riguarda, colpito il bersaglio esattamente al centro e lo hai fatto con un colpo doppio a ripetizione ravvicinata, se non simultanea.
Hai risposto pienamente a ciò che chiedeva il bando, mostrandomi il lato sensibile che Damon cerca sempre di nascondere – hai rimarcato persino tale concetto in modo da mantenere l'IC perfetto, ma questa è una storia che racconterò dopo – la sua sensibilità profonda verso gli altri, il suo odio verso la sua natura di Vampiro (e dire che egli si gode la vita, e per questo a volte è peggio del suo fratellino squartatore), la sua ribellione verso una guerra che lo voleva costringere a uccidere (ottimi gli accenni al suo passato da umano). Inoltre mi hai regalato un "what if" sensazionale, che ti ha permesso di centrare l'obiettivo due volte. Enzo da bambino, quando la sua sagacia e la sua controllata follia si spezzavano come un'immagine impossibile e distorta sul riflesso di un infante maltrattato, gentile, amorevole, che si sarebbe sacrificato per il suo amato cagnolino. Ottimo lavoro!
La trama è stata una scoperta, ricca di sentimento, squarci oltre le maschere che indossano, catapultandoci in un passato alternativo, dove vediamo il primo incontro tra Enzo e Damon. Immagino che il "what if?" si riferisse a cosa sarebbe successo se Damon avesse incontrato Enzo quando era un bambino. La risposta che hai dato a questa domanda è molto complessa e profonda. Damon combatte con la sua solita ironia tra la voglia di vendicare il bambino e la voglia di fregarsene, per scegliere infine la strada moderata (una volta nella sua vita, almeno), sfamandolo e riflettendo sulla sua natura; si vede che stava passando uno dei suoi momenti melanconici.
Prima di tutto ho amato l'atmosfera deprimente e solitaria che avvolge i protagonisti, magari con una tonalità giallognola, al tramonto, giornata afosa, tipica di quegli scenari del sud. Mi è piaciuto il modo in cui hai affrontato il rapporto tra Damon e Enzo, dove il primo lotta con i suoi istinti di facciata per far emergere la parte sensibile e partecipe dei dolori, mentre il secondo ci regala un'anima ancora pura in cui le battute e il comportamento sono atti di una natura complessa e profonda, già matura, come richiede il suo ruolo di bambino maltrattato dell'Atlanta di quei tempi. Per una volta, la mancanza di azione non mi è dispiaciuta, anzi: hai riempito quattro pagine di chiacchiere tra amici dove ciò che risaltano sono le loro personalità a tutto tondo, creando tra l'altro ottimi squarci premonitori sul futuro, come il seguente:

- ‘Non importa se la prossima volta non sarai così buono con me. Forse sarai diverso. Comunque, nessuno mantiene la promessa fatta ad un bambino’.

Mi è parso un ottimo richiamo con ciò che accade alla fondazione Agustine negli anni cinquanta e una buona introspezione dell'amarezza genuina e innocente che versa nell'animo del bambino.


Titolo e impaginazione: 4/5

Manca il testo giustificato → -0.5
Il titolo è parecchio – ma parecchio – lungo, per quelli che sono i miei gusti. Se da un lato, la sua semplicità e lunghezza sono affini al tipo di stile e trama, dall'altro è mancata quella sintesi che io prediligo e che, in una forma più concisa, avrebbe enfatizzato la profondità del testo, attirando di più l'attenzione. I titoli lunghi sono complicati e il più delle volte hanno i toni smorzati, si dilungano troppo, mentre in realtà dovrebbero attirare con cattiveria e suggestione il lettore alla lettura. In ogni caso, però, la domanda – funge un po' da sottotitolo, immagino – racchiude bene quello che è l'obiettivo della trama, mentre la prima parte – quando il bambino era un bambino – immerge subito nell'atmosfera creata dal tuo "what if?".

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

- “Raccontamelo, forse posso aiutarti. E smetti di piangere, un uomo non si comporta così”.

Frasi come questa hanno reso in grande stile la personalità sfaccettata di Damon. Egli è sia angelo accorto che l'uomo cresciuto in un'epoca dove le lacrime non erano concesse neanche ai bambini e la maschera che si mostrava in pubblico era tutto. Hai dato spessore e profondità alla sua natura, non solo vampiresca ma anche quella umana e ottocentesca. Ti sei concentrata su un aspetto nascosto del suo carattere, come richiedeva il bando, ma lo hai fatto restando nell'IC del personaggio, mantenendo la sua autoironia e l'amarezza sarcastica con cui riflette sulla vita e ciò che gli sta attorno. Anche il fatto che pensa per un attimo di uccidere il padre del bambino mette in rilievo i suoi istinti da uomo d'azione, che sceglie sempre la strada più diretta e massacrante, a dispetto di tutto e tutti. Al contrario, però, nella tua storia si obbliga a non farlo poiché la sua scelta, comunque, non porterebbe alcun vantaggio. Forse, ancora una volta, avrei voluto che mantenessi più l'ironia nella voce, la sua sofferenza nel mostrarsi sensibile (Damon soffre e mastica le parole, aggrottando la fronte, quando deve mostrarsi buono e sensibile verso gli altri), ma comunque l'IC andava bene.
Enzo è un caso a parte. Nel telefilm – per quello che ne so, poiché il suo personaggio so che si evolve più avanti e io devo ancora recuperare – si mostra come una persona dedita all'amicizia e a prendersi cura di ciò che gli sta a cuore, mentre non si fa scrupoli a distruggere il resto – in questo è molto affine a Damon; è un uomo che sa vendicarsi e possiede il pessimismo/realismo di chi ha sofferto per troppo tempo(correggimi se sbaglio). Proprio quest'ultimo aspetto lo hai mantenuto nei suoi dialoghi pronunciati a testa bassa, con rassegnazione, lo hai evidenziato nel suo rapporto con il cane e lo hai riflesso anche nel suo modo di rapportarsi a Damon, proprio con l'ultima frase in cui, nonostante non abbia speranza verso la bontà degli uomini, comunque mostra apprezzamento e una forte empatia verso l'uomo che lo ha aiutato. Hai mantenuto anche la sua capacità di sacrificarsi, cosa che in parte rivediamo anche nei flashback di quando entrambi i vampiri sono prigionieri della Agustine. Quindi, nulla da eccepire.


Gradimento personale: 4.5/5

Tu lo sai, vero? Io adoro il Damon str… ah, lo sai, sì!
La mia è una fissazione, lo so, ma non ci posso fare niente. Tuttavia, la tua one-shot è stata una ventata di novità che mi è piaciuta molto, come puoi vedere dal punteggio alto anche in questa voce. Ho adorato il sarcasmo e l'ironia di tutta la vicenda. Damon sembra essere destinato a occuparsi dei "fratelli" più piccoli; inoltre mi è piaciuta l'idea di far apparire il lato più umano, quello che il suo rammarico, che non lo abbandona mai, tende a sopprimere e nascondere.
Il racconto, poi, si è fatto leggere con facilità, e mi ha fatto passare un paio di minuti con il sorriso tra le labbra, anche se non è lo stile che più prediligo. Per finire, hai esaudito alla perfezione la mia richiesta, dandomi un lato di questi due protagonisti che va oltre la solita maschera che indossano di fronte agli altri personaggi. Bravissima!


Citazione: 7/7

Ho avuto un po' di indecisione nel darti questo punteggio e nel riconoscerti la scelta a "x". Avevamo parlato delle fasi di Damon e di come faccia continuamente salti da essere l'eroe di turno a non volerne sapere persino delle persone che ama. Possiamo dedurre, sia da quello che sappiamo della loro storia (la mia conoscenza è un po' parziale) e dall'inizio che hai dato alla storia, che Damon è decisamente in quest'ultima fase, ovvero quando non vuole saperne degli attacchi maniaci e incontrollati del fratello e se ne va a zonzo, quasi senza una meta. Perciò, la scelta a "x" ci sta tutta.
Per il resto, non posso che dirti che la citazione calza a pennello, non solo perché Damon ritrova parte della sua umanità, anche se quasi con atteggiamento scocciato, ma perché Enzo vede in lui l'eroe, colui che gli presta aiuto e si prende cura anche del suo cane, aiutandolo sia sul momento che per il futuro, donandogli i soldi per il mantenimento del cucciolo. Quindi, ottimo lavoro!


Punteggio: 53.2/50+7

Ottava classificata (a pari merito) al contest “Quasi inedite – III edizione”: Quando il bambino era bambino - Esiste realmente il male e persone che sono veramente cattive?, Setsy
 
Grammatica e stile: 11,05/15.
Rivide se stesso ragazzo, avanzare tra le barricate...”
Questa virgola non mi convince. Il termine “ragazzo” si riferisce a “se stesso”, e se non ci fosse non metteresti la virgola. Quindi è da omettere. (-0,1)
“...e quello gli bruciava più di tutto, era il suo punto debole.”
Questa espressione non mi è chiara. Probabilmente hai perso il filo del discorso con l’inserimento dell’inciso; per cui cerca di rivedere la frase senza la digressione, in modo da ricollegarla alla prima parte. (-0,25)
“...o un nordista avrebbe colpito lui, magari...”
Perché non “lo avrebbe colpito”? (-0,25)
“...lunghezza della sua ombra che il Sole iniziava...”
Non intendevi dire “ombra ora che il sole...”? Perché il sole non tramonta l’ombra, tramonta, uhm, se stesso. Anzi, in realtà non va bene nemmeno visto come verbo transitivo. Però la frase non torna, ecco, questo sì. (-0,25)
Le emozioni ad esempio.”
Prima della locuzione “ad esempio” starebbe bene una virgola. (-0,1)
“...cosa che senza poter spiegare come...”
Dopo il “che” manca la virgola che apra l’inciso (chiuso dopo “perché”). (-0,1)
“...si trovò a fare, guidato solo dall’istinto.”
Che ne dici di dire “si trovò a fare lo stesso” (o sinonimi, chiaramente)? Hai appena detto che non prova più compassione, per cui devi specificare che questo suo comportamento è diverso da ciò che farebbe normalmente. (-0,25)
“...uniti ad iridi ugualmente scure...”
Generalmente lascio stare le “d” eufoniche, perché non le trovo così gravi, ma qui c’è una certa cacofonia perché anche la parola “iridi” contiene una “d”, e quindi potresti eliminare quella della preposizione, che non è necessaria a ogni costo. (-0,25)
“...gentile alla sue stesse orecchie...”
Alle. (-0,2)
“...dovevano essere nascosti e una guancia...”
Anche dopo “nascosti” serve una virgola, per chiudere l’inciso che hai aperto dopo “polpaccio”. (-0,1)
“...gli da solo un numero...”
Manca l’accento. (-0,2)
“Da quando non mangi?”
Meglio dire “quanto”. (-0,2)
“... la verità, ne avresti...”
Di’. (-0,2)
“...dalla piccola mano passò in quella elegante di Damon...”
Manca la virgola che chiuda l’inciso dopo “mano”. (-0,1)
“...anche se non era nel mio carattere.”
Non capisco perché questo verbo sia al passato. Te lo segno come verbo, ma è possibile che mi sfugga qualcosa nella frase, per cui in caso abbia toppato non farti problemi a dirmelo. (-0,3)
Dei trattini te l’ho già detto? In altri contest, probabilmente, sì, ma devo anche stavolta: per gli incisi non è corretto utilizzare il trattino breve (-), ci vorrebbe quello medio (–). (-0,1)
Ho notato anche che spesso tendi a usare frasi tronche. Ti riporto un esempio qui sotto:
“Condannato a vagare sulla terra bevendo il sangue di altre persone, quel devastante senso di colpa sempre più spento, più distante giorno dopo giorno, trasformato quasi in un incubo fastidioso - un leggero ronzio, il segnale vacillante della coscienza assopita.”
È un insieme di subordinate, se ci fai caso, e manca quello che definirei il perno della frase, il “dove si vuole arrivare”. Probabilmente c’è il dove, ma se metti giù il periodo in questo modo il lettore arriva alla fine con un senso di sospeso che disorienta davvero molto. Ho visto che lo fai più volte nella storia, non dico spesso (una volta lo facevi di più, se non ricordo male) ma qualche volta ancora sì. (-0,5)
Penso che questa cosa sia un problema di punteggiatura (nel senso che colleghi male le varie parti e magari ci metti un punto quando ci starebbe meglio una virgola, ma sto generalizzando, per cui prendimi con le pinze). E, in riferimento a questo, ho notato anche che ogni tanto la punteggiatura la ometti proprio:
“...quando le notizie sulle stragi di Stefan diventavano più frequenti e non reggeva il peso di avere come unica scelta l’alternativa tra tenerlo sotto controllo senza avere il coraggio di intervenire e tentare di rimuoverlo dalla memoria...”
So che stai più attenta alle frasi interminabili, soprattutto quando partecipi ai miei contest, ma questa (e qualcun’altra, anche se molto meno evidente) dev’esserti sfuggita. Due righe e mezzo sono davvero troppe senza punteggiatura, quindi facci caso, magari rileggendo il racconto con un occhio di riguardo a questa cosa. Ti accorgerai che molte cose si possono sistemare senza impatti negativi. (-0,5)
 
Caratterizzazione scena e/o personaggi: 9/10.
Hai questo modo tutto tuo di rappresentare Damon, che se fosse la storia di un’altra persona parrebbe OOC. È così strano vederlo comportarsi bene con questo bambino – che poi sarà un compagno di tante cose – da far storcere il naso. Ed è principalmente il motivo per cui non ti sto dando il punteggio pieno, sebbene ti tolga “solo” un punto perché riconosco che Damon è in grado di stupire chiunque con i più svariati colpi di testa e la più disarmante tenerezza. Forse all’epoca la mascherava un po’ meno, dopotutto sono passati pochi anni dalla sua trasformazione (o, comunque, meno di quanti ne siano passati al momento della serie tv), ma in generale è il tuo modo di giustificare e motivare ogni suo comportamento che rende la caratterizzazione quasi insindacabile. D’altra parte, sebbene solo a sprazzi e in modo altalenante nelle varie stagioni, abbiamo visto questo lato del suo carattere emergere talvolta, soprattutto – come anche tu sei stata brava a dire – quando c’è di mezzo Stefan. Basta toccargli il fratellino, o evocarglielo in qualche modo, e Damon diventa di burro... o terribilmente spietato. Dipende dalle circostanze, insomma.
Un’altra cosa forse opinabile è questa coincidenza così papale che hai messo in piedi, di Enzo bambino che incontra proprio Damon, o di Damon che incontra Enzo bambino, forse è meglio. Se si trattasse di qualsiasi altro contesto, ti direi che è una trovata pessima perché contro ogni statistica – ed è forse anche “colpa” di essa quel punto in meno – ma, dopotutto, il telefilm stesso si basa su tutte queste una su un milione e, sebbene non convinca me, posso solo dire che è in pieno stile con l’opera originale da cui la fanfiction è tratta.
In conclusione, ti ho tolto qualcosa perché mi sembra giusto farti notare che le cose stanno così, ma ti ho tolto meno di quanto avrei potuto perché, effettivamente, hai come colpa solo quella di essere rimasta IC con personaggi canonicamente snaturati e OOC.
 
Gradimento personale: 4/5.
Continuo a sostenere che valutare storie su The Vampire Diaries sia una delle esperienze più faticose di tutti i miei contest, e infatti per questa valutazione ho impiegato forse il triplo del tempo rispetto alle altre (complici anche alcuni contrattempi, quello sì, ma li conto solo relativamente). È molto difficile per me non farmi influenzare da ciò che penso del telefilm, perché come avrai notato è difficile – almeno nella parte relativa alla caratterizzazione dei personaggi – discernere tra l’OOC tuo e quello della combo Julie Plec/Caroline Dries, e di solito anche il gradimento personale ne risente.
Infatti, il motivo di quel quattro, anziché cinque, è principalmente imputabile al fandom. Nel gradimento personale ho il diritto, in teoria, di togliere punti per quello che non mi piace indipendentemente da cosa sia, e nonostante questo fare così mi urta moltissimo. Perché non è colpa tua se Damon è un borderline che cammina sul filo della sindrome bipolare, né tantomeno è colpa tua se ti sei sentita giustificata a creare una tale coincidenza tra questi due personaggi, perché ciò che The Vampire Diaries ci ha sempre insegnato è che la Virginia e la Georgia sono davvero molto, molto piccole (forse troppo).
Quindi ho cercato di pensare poco a queste cose, e il risultato – a livello di punteggio – è almeno accettabile. Perché la verità è che questi due mi sono piaciuti insieme dal primo momento, e se non fossimo abituati alla sopracitata sfilza di coincidenze improponibili questa non sarebbe affatto male, e voglio proprio dirti che mi è piaciuto leggere la storia, sebbene forse finora tu abbia pensato il contrario. Ma, dopotutto, sapevi in cosa ti stavi cacciando nel momento esatto in cui ti sei iscritta. E ti darei un bonus anche solo per il coraggio.
 
Eventuale bonus per le recensioni: 0,2/1.
 
Totale: 24,25/31.

Valutazione del contest "I miei gusti, le vostre storie" di Fefy_07

meiousetsuna - Premio Stile


La grammatica della storia è ottima, ho notato soltanto un piccolo errore di distrazione, un goda che dovrebbe essere coda. Per il resto, ho trovato tutto molto ben scritto e anche la punteggiatura mi è parsa adatta.

Lo stile mi è piaciuto moltissimo, i periodi sono ben strutturati e non sono né troppo lunghi né eccessivamente spezzettati. In un paio di punti ti suggerirei di ridurre il numero di coordinate e di riformulare le frasi troppo lunghe per renderle più coerenti con il resto della storia, ma a parte ciò il tuo stile è sempre molto bello e la lettura scorre con piacere.

Il ritmo della storia è vivace e piacevole, si giunge all’ultima riga senza annoiarsi.

Il lessico è anch’esso utilizzato molto bene, e “tessuto di Genova” in particolare rende la storia un po’ più storica (perdona il gioco di parole), adatta al periodo scelto per l’ambientazione.

La caratterizzazione è ciò che più mi è piaciuto della storia. Trovo Damon molto IC, nonostante quella tenerezza verso un bambino sconosciuto che potrebbe sembrare strana o inusuale ad alcuni. Per me è perfettamente logico e la tua spiegazione “tra le righe” – ovvero il fatto che quel bambino così piccolo e fragile gli ricorda il suo fratellino quando ancora era innocente – è perfettamente coerente col personaggio della serie tv e col suo attaccamento, a volte palese e a volte meno, al fratello minore. Damon è tratteggiato dall’inizio alla fine in maniera molto sapiente: i riferimenti al vampirismo, il timore che quell’incontro con Lorenzo possa rovinargli la reputazione di “cattivo”, la meraviglia e l’insicurezza quando il bambino gli dice che vorrebbe averlo come padre. Tutti tratti caratteristici del personaggio, sembrerebbe quasi una scena della serie tv.

Enzo è l’altro grande protagonista della vicenda e, nella sua semplicità di bambino, lo trovo molto ben costruito. Si potrebbe quasi dire che è un OC, visto che né lui né nessun altro personaggio così piccolo è mai stato presentato, dunque è stato immaginato da zero sia lui che il suo retroscena – il padre ubriacone e violento, i fratelli, l’amore per gli animali. Conserva l’innocenza di un bambino, che vede in uno sconosciuto gentile un amico e un eroe, ma è anche capace di ragionamenti più adulti della sua età, come la conclusione che Damon deve essersi preso cura in passato di un bambino piccolo per essere così bravo con lui.

Come gradimento personale non posso far altro che dire che questa storia mi è piaciuta tantissimo. Non mi aspettavo una shot Denzo ambientata in un periodo con child!Enzo ed è stata una piacevole sorpresa. Il rapporto tra i due adulti è una delle poche note positive della S5, ma non ne ho sentito affatto la mancanza grazie a questo pezzo così dolce e doloroso al tempo stesso. È una visione interessante riguardo al primo incontro tra Damon ed Enzo e mi ha lasciata molto colpita e intrigata. Complimenti.

OMD, piccola patatina croccante alla paprika (ho fame, si nota?) ma questo regalo di compleanno è fantastico! Ma quanto sei dolce e coccolosa!!! ♥♥♥
Ti ringrazio davvero tantissimo, è stato inaspettato e bellissimo ritrovarmi la tua dedica con gli auguri. Dolcissima anche Iansom, la ringrazierò personalmente per essere stata così carina.
Torniamo a noi! Una Damon, Child!Lorenzo tutta per me!!! Posso chiederti di sposarmi? In questo momento non riesco ad immaginare regalo più bello che potessi farmi.
Stefan è nella fase "Sono uno squartatore, ma tanto poi nessuno me lo rinfaccerà perché io sono cosa buona e giusta", la mia preferita! E Damon si concede una fuga in quello che tempo addietro è stato uno dei luoghi della sua vita. Un tuffo nel passato lo riporta a a ripercorrere il periodo della guerra, il suo arruolarsi per tentare di compiacere quel padre che lo considerava indegno e infine la decisione di abbandonare, non per codardia, ma perché - nonostante ciò avrebbe potuto (forse!) fargli guadagnare la tanto agognata stima di suo padre - diventare un assassino l'avrebbe trasformato in un mostro.
Eppure adesso eccolo qui, afflitto dai sensi di colpa, costretto ad uccidere dal suo istinto di predatore di sopravvivenza.
A questa frase mi si è stretto il cuore:
‘Mi fissa come faceva Stefan quando diceva che ho gli occhi azzurri di nostra madre, gli occhi di un angelo. Invece sono quelli della morte’.
Damon si crede un mostro quando in realtà è capace di prendersi cura in modo così dolce di quel piccolo bambino spaventato e del suo animale ferito Enzo è dolcissimo, sai per caso dove posso adottarlo??
Magari Damon può accontentarlo e diventare suo padre e io la madre! No?? XD
La scena in cui Enzo gli offre la sua cena e Damon ha una strana sensazione mi ha lasciata a bocca aperta! Tu sei un geniaccio, per questo adoro leggerti.
Alla fine tutto riporta a quello che sarà il loro secondo incontro. Enzo non capisce adesso il discorso di Damon, ma si renderà presto tristemente conto che, nonostante gli sforzi, spesso la vita ci costringe a diventare quello che non vogliamo essere.
Il pensiero finale del piccolo Enzo mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Se Damon avesse potuto non avrebbe infranto quella promessa, si sarebbe preso cura ancora di lui, lo avrebbe salvato. L'averlo abbandonato non ha a che fare con la sua natura, è una cosa che non ha potuto evitare, ma questo non significa che il dolore sia stato meno intenso.
Ora resta da vedere se Enzo ha realmente compreso quanto quel gesto lo abbia in realtà ferito oppure se in realtà questo personaggio stia per tirare fuori qualche assurda vendetta covata in decine di anni di tortura.
In ogni caso mi sono realmente goduta questo tuo piccolo tuffo nel passato, assaporando la dolcezza tra questi due personaggi senza la terribile presenza della Augustine.
La tua fantasia non ha limiti e sono felice di averti conosciuta e di poter leggere queste tue meraviglie.
Non potevi farmi regalo più bello. Grazie.
I♥U

Bellissima! Sembra una fiaba della buona notte.
Penso che Damon sia azzeccatissimo nei panni di soccorritore di un bambino in difficoltà. Si sa, ha un cuore di burro. Sarà cambiata la sua dieta, ma dentro è tutto come prima.
Ciao

Tanti auguri sinceri alla cara Funny :)
E tu cucciolotta le hai fatto davvero un gran bel regalo, uno di quelli che ti fa brillare gli occhi. Quando ho avuto l'onore di leggerla in anteprima piangevo e avevo gli occhi a cuoricino, perchè é stata davvero un'opera d'arte
Una di quelle poche storie che hanno anche una morale
Una di quelle poche storie che ti lasciano un segno
Ma soprattutto una di quelle POCHISSIME storie in cui Damon, pur mostrando il suo lato dolce, non sembra un babbeo rincitrullito tipo Stefan
E ti straamo per questo *_*
Solo tu potevi avere l'idea di questo Pre- incontro tra Damon e Enzo, una sorta di premonizione su ciò che sarebbe avvenuto dopo.
E' come se il destino li avesse voluti insieme.
Damon ha conosciuto la parte pura di Enzo, letteralmente
Mentre Enzo, con l'innocenza che solo un bambino possiede, ha scorto l'umanità di un demonio.
Damon era sinceramente combattuto, nemmeno lui credeva di poter provare tanta compassione per un estraneo. Non dopo aver perso suo fratello divenuto lo Squartatore. Non dopo essere divenuto un vampiro
E invece ccolo li, a sedersi su un sudicio marciapede per consolare un bambino, interessandosi sinceramente a lui e al suo cane.
prova addirittura l'impulso, giustificatissimo, non di un mostro, di uccidere il padre xkè è stato così meschino.
La vera bestia è lui, che osa picchiare un piccoletto e un animale indifeso.
Che schifo!
E Damon, nonostante i suoi omicidi, non si è mai azzardato a tanto. Questo significherà qualcosa, no?
Enzo non ha paura, prova subito una sorta di fiducia, affetto, venerazione verso Damon, tanto da voler diventare come lui da grande. Tanto da voler essere suo figlio
E qui, sia per la dolcezza con cui Enzo lo dice, sia per la sorpresa di Damon nel sentire certe parole, ho veramente avuto una fitta al cuore.
Scena più bella non potevi descriverla.
Enzo, proprio come farà da grande, è pronto a cedere il suo cibo al cognolino, a Damon. Ha fame ma pensa prima agli altri.
Questa è la dimostrazione che le persone buone, purtroppo, diventano cattive per necessità, per sopravvivere.
Enzo non è nato malvagio, lo è diventato grazie alle violenze e le torture subite
Damon non è nato mostro, era un uomo che avrebbe preferito salvarle le persone piuttosto che ucciderle, ma la sua nuova natura gli impone di farlo
Ma basta una spinta, una mano amica per tornare ciò che si era.
Elena nel casoo di Damon
Damon nel caso di Enzo
Anzi, prima di Elena, per Damon c'è stato Enzo, qui
Quando il piccolo gli ha offerto il suo latte Damon ha avuto una sorta di premonizione, in qualche modo se lo sentiva che si sarebbero rivisti.
Prima il latte e poi il sangue per farlo vivere.

Io so chi sei. Ti sei fermato perché io e Dieci stavamo male e lui non ha avuto paura di te, ce l’ha di tutti. Sei speciale. Lo so che qualche volta ti arrabbierai, gli adulti lo fanno, ma non vuol dire che sei cattivo. Puoi fare il cattivo

Parole più vere non potevi scriverle.
I bambini e gli animali sono le creature più pure e sensibili che esistano. Loro captano il male e nè Enzo nè Dieci, nonostante le percosse subite in precedenza, hanno avuto problemi a fidarsi di lui.
Ed è sorprendente come un bambino così piccolo abbia capito ciò che molti adutli, forse Damon per primo non riescono a comprendere.
Fare il cattivo non significa esserlo necessariamente


‘Non importa se la prossima volta non sarai così buono con me. Forse sarai diverso. Comunque, nessuno mantiene la promessa fatta ad un bambino’

Ho avuto i brividi, ti dico solo questo!
Damon gli aveva promesso di fare qualcosa di lui nel caso si fossero incontrati ancora, ma così non é stato.
Ad Augustine è scappato lasciandolo solo.
Non ha mantenuto la promessa fatta a quel bambino. Non per cattiveria, non perchè fosse un mostro ma perché, appunto, non aveva altra scelta.
Ed è sorprendente il modo in cui TUTTO si intreccia alla perfezione.
Giurerei - e credimi - che questo sia davvero il copione di TVD
Spero, supplico che la Plec ci dia una cosa del genere, perchè sarebbe di una dolcezza inifinita.
Amore mio sono sinceramente commossa.
Tu hai un talento incredibile, una fantasia straordinaria
Dovresti davvero fare la scrittrice
Il primissimo incontro tra Damon ed Enzo. Due anime affini
*_________________________________________________________________*
La tua morale è più che giusta e non solo per quanto riguarda Damon, ma anche nella realtà.
Stupenda come solo tu sai essere, amore mio.
Funny sarà emozionatissima e orgogliosissima del tuo regalo.
Io invece lo sono di te e delle tue straordinarie capacità, che mi sorprendono sempre
Corro a stamparla

PS: devo cambiare cartellina xke non ci vanno più xD
Ti voglio bene amore