Credo che tu ormai ti sia rassegnata ai miei imperdonabili ritardi, comunque potrei sempre aggrapparmi al mio detto preferito – e insolitamente usato e riusato nel settanta per cento delle mie recensioni. Prima non era così, e mi ricordo perfettamente quei giorni in cui potevo tranquillamente recensire ogni capito di ogni singola storia che aveva in qualche modo attirato la mia attenzione; ora devo solo aspettare la fine della scuola, poi probabilmente tornerò sia a scrivere che a recensire.
Però questa one-shot la dovevo recensire per vari motivi: per essere, almeno per i miei standard, la prima storia nel fandom di uno dei miei anime preferiti (scusa se non conto la prima fan fiction, ma trovo che la tua non si possa nemmeno paragonare a quella), per essere stata dedicata a me e solo a me. Grazie mille, tesoraH mia, lo sai che ti voglio un mondo e un mare di bene. Ma d'altronde anche io ti avevo dedicato una mia one-shot, una che avevo trovato il coraggio di scrivere solamente grazie a te; un po' come in questo caso per te. Poi, POI, cioè, tu mi piazzi Jova davanti al mio cuoricino con quella canzone che ho amato alla follia per almeno tre anni: la prima che ho saputo a memoria. Sono felice che anche tu apprezzi Jovanotti: io lo amo da impazzire, e da quando sono andata al suo concerto con mia sorella, tutta schiacciata, sudata e soprattutto felice, sono riuscita ad adorarlo ancora di più. Inoltre, la storia, molto introspettiva riflette piuttosto bene la canzone e la relazione molto complicata di Chisaki e Tsumugu. Ammetto e ripeto di essere fiera d'aver tifato per la loro coppia sin dall'inizio; dalla loro prima conversazione, le loro amabili occhiatacce, oppure quando si sono sfiorati il braccio e Chii-chan è subito arrossita... quando Tsumugu ha aperto il suo cuore in treno, parlando solamente a lei dei suoi genitori e le sue prospettive. E poi la tragedia – se così possiamo chiamarla, perché io la rinominerei come più che altro una seconda possibilità –, crudele, senza dubbio. Vedere tutti sparire così velocemente, Chisaki urlare, Manaka piangere, tutto ha avuto una sua parte in quella scena, ma quello che mi ha spezzato il cuore è stato ciò che è successo poco dopo. Chisaki sulla terra ferma, in una stanza, tra il terrore di tutti... in ginocchio ed impotente, con gli occhi spenti. Mi ha fatto sospirare, rattristire, però tutti ricevono un'altra possiblità e una nuova vita. Ovviamente questo porta a delle difficoltà (come il pensiero fisso di Chii-chan sul passato, sul cambiare e continuo cambiare di sé stessa e gli altri), però qualcuno là ci sarà sempre: lui. Tsumugu. Perché io avevo sempre creduto nella loro coppia impossibile, ed ho adorato vedere quella ragazzina cocciuta ammirare le labbra di Tsumugu sotto una pioggia di petali di ciliegio. E Tsumugu lo sapeva, oh sì, l'aveva sempre saputo, e con la sua solita faccia tosta e anche arroganza lo ripeteva all'infinito: "So che mi ami Chisaki, i tuoi sentimenti sono per me ora", ed io ridevo alla sua sfacciatezza, però ora lo ammetto: aveva ragione. Lo ammetto adesso e lo ammetterò sempre, perché anche con le lacrime, anche negando l'evidenza, era ovvio: Chisaki lo amava sul serio. E nella tua storia non hai scritto nulla di falso: perfetto, la cruda realtà di uno Tsumugu quasi ignorato per cinque anni, ma consapevole di tutto. Il pezzo che mi è piaciuto tanto tanto è stato questo: "Di questo curioso teatro, io non sono altro che una comparsa che è apparsa fin troppo spesso in questo orrendo spettacolo fatto nel cortile di casa.", senza dubbio azzeccato e vero, ma solo in parte, perché Tsumugu adesso è al centro delle attenzioni di Chisaki e io lo so, tu lo sai.
Grazie ancora per tutto e per la storia, perché l'amo ed è veramente stupenda; va tra le ricordate (scusami ancora per il ritardo, plz). Ci sentiamo presto, magari con un'altra storia dopo gli esami – e quindi dopo questo venerdì, possibilmente prima di andare in Italia.
Miku. |
