Ed eccomi qua finalmente, bonsoir! :)
Anzitutto mi scuso per il ritardo con cui giunge la mia recensione ma questo semestre universitario è particolarmente affollato e penso che potrò considerarmi veramente libera dopo aver iniziato la sessione degli esami ed essermi tolta qualche pensiero. Ma non indugiamo oltre, perché c'è qualcosa di ben più importante di cui parlare ce soir.
Devo essere onesta. Sai perfettamente quanto io adori sia Nolan che Grant e quanto mi rechi dispiacere e insofferenza vedere che due talenti simili e due personaggi con così tanto potenziale, siano stati messi da parte, preferendo puntare su personaggi e coppie ormai consolidate, ma non per questo esemplari. Ciononostante, sono anche follemente innamorata della Kurtbastian, ragion per cui pensare alla Huntbastian in senso romantico mi fa sentire un po' a disagio. Sì, perché se li immagino insieme, non posso certo nascondere che mi suscitino un certo singulto d'emozione e che insieme sarebbero splendidi; ciononostante mi ritengo piuttosto "monogama" quando mi affeziono ad una coppia ed è raro che un personaggio - anche se si tratta di Sebastian - possa per me essere "jolly". Ciononostante, però, non avrei potuto esimermi dal leggere questa piccola perla di fanfiction. Sia perché, conoscendoti, non avevo alcun dubbio circa l'entità di ciò che avrei letto (e sarebbe stato un modo di confrontarmi anche con una coppia alternativa); sia perché anche questa volta hai saputo sorprendermi e incantarmi (che poi più che romanticismo qui c'è stata la tenerezza dei bambini a confronto con la giocosità e l'ironia degli adulti, senza nulla togliere all'atmosfera).
Sì, perché se già la trama di per sé si contraddistingue per la semplicità correlata da una dolcezza ed intensità che fanno sorridere, al contempo, sospirare; quando si tratta di pensare ai nostri due Adoni della Dalton in versione puerile, non si può non sentirsi annegare nella flufflaggine. E il modo in cui poi la fanfiction sia perfettamente armonica: con le due parti che si richiamano l'un l'altra, in un parallelo perfetto.
Quale migliore scenario, allora, della magica Parigi con il suo alone di romanticismo, la città dei sogni e degli innamorati; in netto contrasto con l'umore di questo baby Hunter che sembra tutt'altro che soddisfatto dalle tabelle di marcia imposte dal padre e dal modo in cui la sua giornata sia scandita in ogni istante e per passatempi tutt'altro che allettanti.
E non poteva che essere con un espediente tanto semplice che i due si conoscono. Devo dire che è non poco adorabile immaginare un piccolo Hunter corrucciato e in netta difficoltà per la lingua e il modo in cui Sebastian prenda l'iniziativa con quel tipico savoir faire nell'improvvisarsi interprete per poi fargli avere il gelato e condurlo a sé. Credo tu sia stata particolarmente brava a tratteggiare il piccolo Hunter, conoscendo così poco anche del ragazzo visto in Glee in poche puntate, non c'erano molte sfumature da cogliere ma credo che sia tipico della sua indole il voler tenere tutto sotto controllo. E lo stizzirsi per non essere capace di qualcosa, nonché un certo orgoglio che trasuda persino nell'assicurare che avrebbe avuto il denaro sufficiente per pagarsi il gelato. E, come tipico dei bambini, anche da un'occasione tanto semplice si può arrivare a conoscersi e stabilire un legame. Ma non manca un momento particolarmente... emozionante. Sì, sembra quasi poco opportuno dirlo, visto che si tratta di due bambini, eppure è verosimile che, così puri di cuore, siano più disposti degli adulti a lasciarsi andare alle emozioni. Anche se non riescono a riconoscerle o comprenderle nella loro intensità. Ma ho adorato l'espediente più brioso che hai usato per non guastare la delicatezza e l'innocenza della scena nel notare reciprocamente i nei dell'altro (mi sa che quei nei sono il fattore gastinator/pornoliano -w-) e poi ridere. Fino a quando non arriva il momento dell'apparente addio, ma quel gesto tanto dolce e spontaneo di Sebastian e quella presentazione che lascia presagire che probabilmente manterranno l'uno una traccia dell'altro.
Un bel salto temporale quello che proponi nella seconda parte del racconto e graditissime le presenze dei Niff coi quali il nostro Sebastian si relaziona. Ma non può mancare di notare quanto siano smielati, lui che non vuole certo invischiarsi in certi tipi di relazioni impegnative. O almeno non sembra ancora giunto il suo momento perché, nell'osservarli, non può fare a meno di porsi interrogativi. Certo, resteranno celati nella sua mente ma esistono, a dimostrare che è molto più di quanto voglia dare a vedere.
Hai avuto un'idea molto originale nel voler trattare, sia dal punto di vista di Sebastian che di Hunter, l'arrivo del nuovo Capitano. Ammetto che mi hai destato non poca curiosità su come sarebbe stata la versione "ufficiale" (perché in fondo noi ci speriamo sempre in uno spin off Dalton, nevvero?) del loro primo e fatale incontro. E fa sorridere il modo in cui entrambi lo vivono, diverso eppure in qualche maniera parallelo, perché c'è quel nome sentito pronunciare quasi per caso, che sembra punzecchiare la memoria di entrambi, o la consapevolezza che deve esservi qualcosa dietro.
E se Sebastian sembra piuttosto accomodante all'idea di privarsi del ruolo e delle prerogative dell'essere il leader; Hunter sembra ben compreso nella nuova situazione. Una sfida nei confronti di se stesso, un modo di fuggire anche da una scelta che gli è stata imposta probabilmente e potersi dedicare a qualcos'altro, poter mettersi alla prova. Non poco pornoliano immaginarlo mentre presiede la prima ufficiale riunione dei Warblers con lui in veste di Capitano, mentre cerca fin da subito di imporre la sua autorevolezza, da bravo (ex) soldato.
Il momento del confronto ufficiale tra il nuovo e l'ex Capitano è carico di tensione, ma non mi è dispiaciuto l'esilarante siparietto firmato Niff, circa la possibilità che i due possano uccidersi l'un l'altro o che... ne scaturisca qualcosa di ben più sexy. Ma veniamo al momento culminante della fanfiction: devo ancora una volta farti tanto di cappello per l'idea che hai avuto. Sì, perché hai saputo perfettamente dare una tua risposta a domande e dubbi su come effettivamente Sebastian possa essere sembrato tanto ben disposto a cedere il suo ruolo, al modo in cui i Warblers siano riusciti (sorvoliamo sulla faccenda degli steroidi che non perdonerò mai a Murphy!) a restare un gruppo compatto ed unito, malgrado abbiano cambiato leader ancora una volta. Perché mi piace l'idea che Hunter abbia voluto coinvolgere Sebastian, che ne rispetti il carisma e il talento nell'inventare dei passi, che voglia sfruttarne le doti perché insieme possano rendere i Warblers ancora più competitivi e temibili. E ho adorato anche Sebastian, sì. Il suo ghignetto - simile a quello di un bambino che propone di insegnare al nuovo amico le parolacce nella sua lingua - nel porre la condizione di un appuntamento, pur specificando non sia romantico, per quanto la scelta della canzone di Hunter tuttora lasci adito a qualche dubbio. Ma soprattutto, e qui ho riletto la scena più volte con un sorriso e un sospiro, il momento in cui, inaspettatamente, Sebastian abbraccia Hunter. Ho adorato il fatto che ancora lui sia stato a prendere l'iniziativa, che malgrado l'imbarazzo per un gesto così improvviso ed inaspettato, Hunter lo trattenga a sé. Soprattutto quelle poche righe finali che sono state perfette, tanto da farmi immaginare la scena: il momento in cui Sebastian si volta, allude al gelato e se ne va senza attendere risposta. Un modo tutto suo, ironico e sferzante, di fargli sapere che è sempre rimasto nei suoi pensieri, che non può essere un caso che si siano ritrovati. Quale che sia l'evolversi di questo "non appuntamento" (?), non sfugge il sorriso di Hunter, quasi di rassegnazione perché in fondo è rimasto lo stesso discolo bambino di allora, provocatore ma, al contempo, tanto spontaneo in un gesto simile. Probabilmente perché anche lui, finalmente, realizza di non averlo dimenticato e potrebbe quasi avercela con sé stesso per non aver ricordato per primo.
Veramente una deliziosa fanfiction: tratteggiata con delicatezza ma tanta dolcezza nell'immaginare l'incontro tra i due bambini. Quel filo conduttore che li conduce al presente: due giovani uomini, ancora con quei tratti di infanzia, in qualche modo destinati a ritrovarsi, anche se i ruoli sono invertiti. Ma lo stesso abbraccio nel quale trattenersi un breve istante, prima di lasciarsi andare, probabilmente con la premessa di ritrovarsi.
Cara Giulia, non ho dubbi che con le tue ispirazioni improvvise che poi danno luogo a racconti tanto dolci e delicati, saprai sempre incantarmi. Chissà che tu non giunga a far diventare la Huntbastian il primo guilty pleasure con cui scontrare la mia parte Kurtbastian. Di certo non potrò che continuare ad adorare le nostre interazioni quotidiane, più o meno serie o essere orgogliosa di te e di ciò che sei capace di donare, oltre la tua dolcezza e spensieratezza.
Un abbraccione forte forte,
la tua Sara che stasera ti abbraccia a mo' di Sebastian. |