E' una trasposizione abbastanza cruda dell'apprendere una realtà distorta. Solitamente tendiamo ad interiorizzare esperienze in scritti come questo, ne deduco che quel gusto amaro sia una serie di consapevolezze riguardo ad una "verità distorta" o "bugia" qualsiasi cosa essa sia. E la fine del componimento, dove il tuo essere si identifica nella parte palatale e contaminata, perdendo il senso di ciò che si riteneva essere un gusto, più non sa se credere o meno a quello che ora sente. La trovo scorrevole, di gradevole lettura, sebbene il messaggio possa essere interpretato sia positivamente ( un'interiorizzazione di un esperienza ) sia negativamente ( la non fiducia ), è comunque un'istantanea di vita vissuta.

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