Mi sento male e non sto scherzando..........
Aveva notato che Chloe era solita sedersi lì, ma non in compagnia; pranzava sempre da sola e gli sembrava molto strano visto che era una tipa abbastanza socievole.
Si avvicinò e si sedette accanto a lei.
La bionda non si era accorta subito della sua presenza, quindi sobbalzò leggermente quando voltandosi se lo trovò davanti.
‹‹Sono così brutto?››
‹‹Non sei brutto, sei solo silenzioso e quindi non mi sono accorta di niente – ridacchiò Chloe, alzandosi per svuotare il vassoio – Ti va se ti accompagno in classe? Adesso ho educazione fisica, quindi più tardi arrivo meglio è››
‹‹Va bene, tanto la mia professoressa di geografia è solita arrivare con un quarto d’ora di ritardo››
Lasciarono la mensa poco dopo, camminando tranquillamente fra i corridoi dove invece gli studenti correvano a destra e sinistra per cercare di non fare tardi.
‹‹Oggi siamo destinati ad arrivare tardi alle lezioni, eh?››
‹‹Vero – rise il riccio, tornando subito serio – Io vorrei farti una domanda, ma non vorrei risultare impertinente o sfacciato. E non so nemmeno perché te lo sto dicendo rendendo il tutto decisamente ridicolo››
Chloe, invece, lo trovò decisamente tenero e, reprimendo la voglia di scompigliargli i ricci, rispose ‹‹Tranquillo, chiedimi pure. Se mi avesse dato fastidio te lo avrei detto subito››
‹‹Ehm… ecco, oggi ti ho vista da sola in mensa. In realtà mi sono accorto di questo già da un po’ di giorni e volevo chiederti il perché. Mi sembri una ragazza simpatica e socievole, perché nessuno pranza con te?››
‹‹Sinceramente non so dirti il motivo. Di solito riesco ad ambientarmi subito, ma a parte te e Liam non conosco nessuno qui. Certe volte ho anche pensato di venire da voi e sedermi, almeno avrei conosciuto i vostri amici, ma poi sono rimasta al mio tavolo per vergogna – mormorò piano Chloe arrossendo – Effettivamente odio passare la pausa pranzo da sola, ma non posso costringere nessuno ad avvicinarsi››
‹‹Però potresti avvicinarti a noi. Liam mi ha detto che frequentate lo stesso corso di spagnolo, quindi non farti problemi. E poi oggi intervisterai Niall e lo conoscerai – sorrise Harry, fermandosi davanti la sua classe – Domani ne riparliamo, eh! Ti aspetto nel cortile della scuola alle otto. Ciao Chloe››
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAW I CLARRY SONO COSI AMOROSI **
Proprio mentre rimuginava su tutto questo, il cellulare squillò e fu felicissimo di constatare che fosse proprio Chloe.
‹‹Amica, che piacere sentirti! Che si dice?››
‹‹Ciao Josh. Oggi dovevo fare un’intervista con uno dei ragazzi della squadra, ricordi? – il ragazzo confermò, così Chloe proseguì – Bene. Questo ragazzo è Niall. Appena si è presentato dopo la partita ho avuto qualche dubbio sul nome perché mi ricordavo che mi avevi parlato di un tipo che ti piace che si chiama così. Allora oggi ho colto l’occasione per chiedergli di te››
Il cuore di Josh cominciò a battere furiosamente, e dovette sedersi per non rischiare di cadere a causa del tremolio delle gambe. Se la sua migliore amica aveva avuto la fortuna di incontrare proprio il suo Niall sarebbe cambiato tutto.
‹‹Allora? Cosa ti ha detto? Tu cosa gli hai chiesto? Chloe parla o qui rischio di andare in iperventilazione››
‹‹Ehi tigre lasciami respirare! Comunque io gli ho chiesto semplicemente se conoscesse un certo Josh Devine. Lui mi ha detto di sì e abbiamo cominciato a parlare di te. Mi ha raccontato di come vi siete conosciuti, e mi ha detto anche che vi sentite spesso e che gli piacerebbe molto venire a Carson City da te››
Josh ci aveva provato davvero a rimanere calmo, a fare la persona seria, però urlò e saltellò per tutta la stanza continuando a ripetere che per una volta la fortuna lo aveva assistito. Sapere che Chloe e Niall avrebbero potuto diventare amici, aumentando così le sue chances di poterlo incontrare, era un motivo per combattere la tristezza e per cercare di pensare positivo.
Ma la sua felicità diminuì leggermente quando la sua amica, a malincuore, dovette informarlo anche dell’ultima parte della conversazione con il biondo.
‹‹Dopo che mi ha confessato di conoscerti e che sei proprio tu il ragazzo con cui si sente da tanti mesi, però, mi ha fatto promettere di non dire nulla e di tenere tutto per me. Nessuno sa di te, non ha ancora raccontato ai suoi amici di questa specie di relazione che avete e ovviamente dovrò mantenere il segreto finché non deciderà di parlarli. Mi dispiace Josh, ma non disperare››
E così Niall non aveva parlato a nessuno di loro due. Beh effettivamente solo Chloe conosceva la loro storia, per cui decise di non lasciarsi abbattere e di cogliere solo i lati positivi di tutta quella faccenda.
Continuarono a parlare cambiando argomento; Chloe gli raccontò della nuova scuola, dei compagni, dei nuovi amici, e in particolare gli parlò di un certo Harry, il primo amico che aveva conosciuto a Washington.
‹‹Non vedo l’ora di venire ad Olympia allora. Sono proprio curioso di vedere questo Harry›› affermò malizioso Josh, sdraiandosi sul letto.
‹‹Non farti strane idee, siamo solo amici. Ha anche conosciuto Mark e hanno deciso che un giorno faranno una partita insieme. Mi piacerebbe continuare a parlare, ma adesso devo proprio chiudere per finire di studiare. Ti terrò aggiornato anche sulla festa di Halloween››
‹‹Naturalmente. Non scordarti del tuo pettegolo preferito, cioè me. Ciao tesoro››
Quella chiacchierata con Chloe era stata un vero e proprio toccasana, stava decisamente meglio.
Amo i nosh e prima o poi Nialler prenderà coraggio *-*
Zayn arrivò di corsa a casa Payne e, quasi furiosamente, premette il campanello.
Subito il volto della donna che lo accolse in casa gli fece capire che la situazione era abbastanza complicata, perciò senza parlare salì a due a due le dodici scale che lo separavano dal suo amico.
Non attese molto tempo, infatti non appena fu davanti alla porta di legno chiara batté piano il pugno.
‹‹Lee sono Zayn. Per favore non ci far preoccupare e apri la porta. Ci sono solo io, tua madre è giù in salotto››
Liam gli credette, quindi si alzò dal letto e girò la chiave nella serratura, trovandosi il viso del migliore amico davanti al suo.
Il moro gli circondò subito i fianchi con le braccia e appoggiò la testa sulla sua spalla sinistra.
‹‹Che succede?›› lo chiese quasi timoroso; aveva notato i suoi occhi arrossati e aveva paura di fare domande stupide che avrebbero peggiorato la situazione.
Liam non parlò, semplicemente si distese nuovamente sul suo letto e attese che Zayn lo raggiungesse. Era arrivato il momento di raccontargli tutto, perciò quando furono uno accanto all’altro - con voce incrinata - gli parlò della motivazione per cui il padre aveva lasciato sua madre, di Doris e del perché si arrabbiasse così tanto ogni volta che ci parlava.
Il moro rimase stupito; perché gli aveva nascosto tutte quelle cose? Non si fidava abbastanza di lui?
Ma non era di certo il momento di fare l’egoista, perciò spazzò via tutti i suoi dubbi e pensò soltanto a circondare le spalle del suo amico con un braccio e ad accarezzargli i capelli per farlo calmare.
‹‹E poi stasera ha esagerato - rantolò Liam, poggiando la testa contro la spalliera del letto - Mi ha detto che spera che suo figlio sia un maschio perché ha sempre desiderato un erede rispettoso e degno di essere un Payne, cosa che io non sono. Parole sue››
I suoi occhi si riempirono di lacrime che un secondo dopo scorrevano già sulle sue guance arrossate a causa del nervosismo. Non capiva perché suo padre avesse quel comportamento con lui; gli aveva praticamente detto che avrebbe anche potuto disconoscerlo perché non era fiero di lui.
‹‹Sono davvero così inutile?›› chiese con un filo di voce a Zayn che, prontamente, gli afferrò il viso con entrambe le mani.
‹‹Non pensare nemmeno queste cose. Non puoi immaginare quanto io sia incazzato in questo momento, e quanto, allo stesso tempo, desideroso di farti stare bene e farti capire che sei perfetto››
Non era mai stato bravo con le parole, men che meno se un Liam disperato lo guardava con quegli occhioni colmi di lacrime e con un’espressione di dolore sul volto.
Sentì lo stesso impulso che aveva avvertito la sera dopo la partita, quando gli aveva baciato la schiena: voleva poggiare le labbra sulla pelle calda del ragazzo.
Appoggiò i polpastrelli sulle palpebre chiuse di Liam - che si lasciò andare ad un singhiozzo - per poi sostituirli con la sua bocca. Lentamente gli sfiorò quel gonfiore con le labbra, sentendo le ciglia umide sbattere sul suo mento; delle lacrime silenziose continuarono a scendere, quindi le catturò tutte con la bocca, mentre con i polpastrelli gli accarezzava la mascella.
Arrivò a sfiorargli una guancia, e quando si rese conto che la direzione che stavano intraprendendo le sue labbra era vicina all’angolo della bocca di Liam, sentì lo stomaco stringersi in una morsa; l’ennesimo impulso lo spinse a continuare, ma soprattutto a desiderare quel contatto così intimo e completamente nuovo.
Prima di farlo però osservò il viso già più rilassato dell’amico; come sempre il labbro inferiore era leggermente più infuori rispetto a quello superiore, e non poté non sorridere perché gli ricordava un cucciolo.
Ma il sorriso scomparve quando avvicinò ulteriormente i loro visi, posando poi le sue labbra su quelle di Liam che strabuzzò gli occhi.
Zayn lo stava baciando. Era un semplice bacio a stampo - le loro labbra si sfioravano appena - ma gli provocava comunque un’emozione forte.
Tra l’altro gli stava anche lasciando dei grattini sotto la nuca, gesto che lo fece rilassare e chiudere gli occhi.
Il moro si staccò da lui, ma invece di fissarlo gli domandò con tono flebile e terrorizzato ‹‹Come stai?››
‹‹Adesso meglio, davvero - rispose con la voce roca - Ma perché mi hai baciato?››
‹‹Perché volevo che stessi bene, perché io con le parole non sono bravo e volevo dimostrarti che l’affetto che provo per te è immenso - nuovamente dimezzò la distanza tra di loro - Non può trattarti così. Sei speciale, e anche le tue labbra lo sono. Ho baciato un bel po’ di persone, ma baciare te è diverso. E mi sto rendendo ridicolo e sto facendo un discorso senza senso, ma so soltanto che vorrei ricucire le ferite che Geoff ti ha inferto con le mie labbra perché certe volte i gesti sono più forti delle parole››
E furono proprio le parole che mancarono a Liam dopo quel discorso, perciò silenziosamente si sdraiò sul letto premendo una mano sul petto di Zayn invitandolo a raggiungerlo.
Così si ritrovarono con le teste poggiate sullo stesso cuscino, sotto le stesse coperte, con le gambe intrecciate e occhi negli occhi; forse fu proprio quello sguardo carico di significati che spinse Liam a lasciarsi andare, a dar libero sfogo a una parte dei sentimenti che nutriva da troppo tempo.
‹‹Allora baciami Zayn perché quando lo fai io sto meglio››
Il moro non se lo fece ripetere due volte e, posando una mano sulla nuca di Liam, azzerò tutte le distanze posando per la seconda volta le labbra su quelle del suo amico.
Si limitò a dei fugaci sfioramenti che, con i loro leggeri schiocchi, riempirono il silenzio di quella stanza.
Però la ragione tornò ad impossessarsi di Zayn che si staccò dal corpo dell’altro, fissandolo con uno sguardo colpevole; Liam gli piaceva, ma gli sembrava troppo strano fare quelle cose.
Non gli sembrava il momento di lasciarlo senza dire nemmeno una parola, perciò prima di alzarsi e tornare a casa gli disse semplicemente che aveva passato troppe notti fuori casa e che lui aveva bisogno di riposare dopo tutto quello che aveva passato e se fossero rimasti insieme avrebbero passato tutta la notte svegli.
Era vero che era stato un errore, che si era fatto trascinare dai sentimenti, ma era anche vero che se fosse rimasto lì non lo avrebbe fatto dormire per continuare a saggiare quella morbidezza e quelle labbra perfette.
E pensò ad esse anche quando, sdraiato nel letto di casa sua, tremava preoccupato per tutto ciò che sarebbe accaduto, per le parole che gli aveva detto prima di lasciarlo da solo in camera usa, a come sarebbe cambiata la situazione.
Chiuse gli occhi e i suoi mille dubbi lo lasciarono in pace solo verso le tre di notte, quando finalmente riuscì ad addormentarsi.
NON SO COME TU SIA RIUSCITA A SCRIVERE UNA COSA DEL GENERE........
IO STO MALE CAPISCI? MALE PROPRIO .......HO PIANTO CON LIAM E LE CAREZZE ,I BACI DI ZAYN ERANO COSI REALI CHE RIUSCIVO A SENTIRLI SU DI ME. SI SUL SERIO E' COSI......
DIO MIO UCCIDERAI..........
ORA LA SMETTO E MUOIO CON I VIDEO ZIAM....
Nora. |