Lo sapevamo!!!! E' dall'uscita del doppio episodio finale della terza stagione di Once Upon a Time che eravamo certi che avresti scritto qualcosa su questo argomento :') La cosa era in effetti abbastanza scontata :P Dopotutto sappiamo benissimo che scrivere è il modo che usi per esprimere le tue emozioni,i
tuoi sentimenti, e di certo un finale del genere (aww quanto Captain Snow... seguono occhi a forma di cuoricioni rosa e tanti sospiri XD) non avrebbe potuto mai e poi mai lasciarti insensibile :') E così eccoci qui a leggere i tuoi pensieri su quello che è uno dei migliori Season Finale di sempre...
Casa.
Che parola bizzarra... Vogliamo farti una confessione. Per noi questo termine è stato sempre come una specie di spartiacque, un modo per comprendere cosa sia davvero importante per un individuo. Lo sappiamo, è una semplificazione, ed anche piuttosto stupida, eppure con il passare degli anni ci siamo accorti che le persone "materialistiche" quelle che danno più importanza all'aspetto che alla sostanza, identificano la loro casa con un luogo, un posto, delle stanze e ciò che contengono, mentre per chi riesce a guardare oltre, a scorgere la vera essenza delle cose "casa" vuol dire molto di più.
"La casa è dove si trova il cuore"
scriveva il grande Plinio il Vecchio, e non possiamo che dargli ragione. Man mano, con il passare degli anni, i luoghi in cui abiterai inevitabilmente cambieranno. Quando sei una bambina, poi una ragazza, poi un'adolescente, le mura che ti proteggono sono quelle di mamma e papà, ma poi il cammino della tua vita ti porterà in altri luoghi, fra altre mura, sotto soffitti sconosciuti (non pensiamo che tu lo sappia ma questa è una citazione famosa fra noi amanti degli anime giapponesi :P). Potrebbero essere uno, potrebbero essere mille: edifici lussuosi o di poche pretese, grandi condomini o villette isolate, potrai essere da sola o con altre persone. Chissà cosa la vita ha in serbo per noi :) Eppure non spetta a lei definire cosa sia "casa". In tutta la tua esistenza potresti avere mille case o solo una, ma la scelta spetta solo ed esclusivamente a noi, perché è quello che sentiamo, i nostri sentimenti a definire cosa sia per noi la nostra "casa". In questo ambito la storia di Emma è estremamente significativa. Fatta fuggire in un mondo a lei estraneo, sola, senza nessuno che abbia mai cercato di comprenderla, sballottata fra una famiglia affidataria all'altra... E' fin troppo semplice capire che (come descrivi splendidamente)
" (...) nel vocabolario di Emma, aveva solo un significato non ben definito, dai contorni sfuocati (...)"
Anni di lotte, dolore, accuse a se stessa e agli altri, fughe, paura, solitudine... Per questo Emma non ha mai trovato nessun luogo da chiamare "casa". Poi conobbe Neal. Neal che era bravo a cavarsela, Neal che la faceva ridere, Neal che la fece innamorare e che gli promise che mai si sarebbero separati. Per un pò Emma ebbe una casa, anche se vivevano in macchina, rubando per mangiare, sopravvivendo a malapena e senza troppe speranza per il domani. Una casa che aveva per pareti sogni e sentimenti e che crollò senza pietà quando Neal la tradì per darle un futuro. E così Emma si ritrovò di nuovo sola, senza aver compreso appieno le parole di Baelfire; per questo rinunciò all'altra casa che era Henry, abbandonandolo come lei pensava avessero abbandonato lei. E di nuovo vagò da un posto all'altro, tante abitazioni, tanti palazzi, tante mura che erano per lei solo un insieme di mattoni. Il suo cammino successivamente la condusse a Storybrooke, da persone che l'avevano sempre amata e che l'accolsero come una di loro. Quella era la sua casa, ma lei non se ne accorse. O, meglio, fece finta di non accorgersene. Poi la minaccia della maledizione di Pan, la vita illusoria con Henry a New York, la minaccia della Wicked Witch di Oz... Combattere per proteggere le persone a lei care? Certo, è questo che fa la Salvatrice. Combatte, si sacrifica, vince. Rimanere lì con loro? Vivere finalmente nella sua vera "casa"? Non saprei... Quanto era bella la vita a New York... Ma non lo faccio per me, quanto per Henry... Perché? Perché Emma sceglie quasi una illusione, una menzogna, piuttosto che essere felice insieme ai suoi genitori ed ai suoi amici? Noi siamo convinti che si tratti solo di una cosa. Paura. Quella paura che ti prende quando, dopo una vita di difficoltà, hai finalmente qualcosa per te (che sia l'amore di una sorella, l'affetto di un amico, un piccolo sogno) e lo allontani perché temi che anche quello, come tutto il resto ti sarà portato via. Un giorno Flaminia (si la sorella di Zia e colei che il suo dolore spinse a cercare di far finire il nostro matrimonio) disse che non voleva affezionarsi a nessuno perché l'amore per lei era come una meravigliosa torta alla frutta (dolce che lei adora) che la vita continua a mettergli davanti per poi toglierglielo dalle mani e gettarlo lontano. Eppure questo non è vivere, ed anche lei se ne è accorta dopo anni di vuoto e nulla, e forse ha compreso che l'amore incondizionato di una sorella vale infinitamente più delle bugie della droga.
Emma, per sua fortuna, ha Neal, Snow, Charming, Henry, Regina... Killian. Ma le servirà un viaggio nel passato dove assisterà alla nascita del Vero Amore fra i suoi genitori per comprendere infine le parole di chi l'ha amata così tanto da sacrificare ogni cosa per lei, ed avere il coraggio per iniziare una
nuova vita insieme a chi la ama così tanto da averle donato un meraviglioso futuro...
Una fanfiction davvero fantastica, signorina Scrittrice. Certo, non è curata in ogni dettaglio come altre tue storie, ma la passione che ci hai messo dentro scrivendo ogni parola (e che basta leggere per accorgersene) è semplicemente e meravigliosamente coinvolgente :) Dire che ti fa sentire le emozioni di Emma è usare un eufemismo, e non ti nascondiamo che abbiamo provato un lungo brivido di commozione leggendo la parte finale ^^ Che altro dire se non che sei stata, ancora una volta, davvero brava? In più siamo contenti che per te questa fanfiction sia stata anche un momento di crescita personale, e, soprattutto, di essere stati presenti per condividerlo insieme a te. Bravissima signorina Scrittrice :* :* :*
Permettici di concludere con due citazioni...
“La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito.”
scrisse Confucio
"Un luogo dove qualcuno pensa a te, quello è il luogo che puoi chiamare casa."
disse Jiraiya ad un Naruto che in tutta la sua vita non aveva mai provato l'amore di una madre e di un padre, ma che da allora seppe che una casa lui l'aveva sempre avuta... (eh sì gli zii sono dei nerd senza speranza XD)
PS: Solo un'osservazione
" (...) c’era sempre stata quella linea condottiera - Perdona amore, ma la frase non ci sembra giusta. Che volevi intendere con "linea condottiera"? Linea di condotta? Cammino della vita? |