Ammetto di star tentando di strutturare questa recensione già da un paio di giorni e di essere veramente dispiaciuta per il fatto di non essere riuscita a commentare prima. Non che sia colpa di questa shot; anzi, mi è piaciuta così tanto che stento davvero a riuscire per iscritto i miei pensieri. Sappi che, quando non sono animata da vena poetica, tendo ad essere ridondante e un po' esagerata; quindi questa recensione apparrirà senza senso e un po' sconclusionata.
Partiamo dal principio, ovvero, dalla descrizione di Aomine. È dai suoi modi e dal suo modo di porsi che si rendiamo conto di quanto stia soffrendo quella vicinanza e, in contemporanea, la lontananza da Kuroko. Il suo agitarsi e tentare di mostrarsi distaccato, oltre ad apparire veramente adorabile, fa capire quanto sia combattuto fra il rimorso di quello che è successo e la voglia di andare avanti. Questa povera anima, così complessa e contorta, non riesce a fare chiarezza con sé stesso e continua a rimirare Kuroko sdraiato nel suo letto. A proposito, sono davvero curiosa di sapere perché si è sentito male e sopratutto dov'era Kagami in tutto ciò? Certamente, questo ha permesso all'AoKuro di svilupparsi magnificamente, ma seriamente dov'era andato a cacciarsi la Tigre quando serviva?
Continuando, mi è piaciuto davvero molto il loro bacio. Mi ha ricordato molto quello delle fiabe, che precede il momento del risveglio; si può dire che sia stata davvero una cosa molto romantica e che non si possa non apprezzare. Percò, complimenti. Mi è piaciuta davvero tanto come storia!
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