Sono un tantino in ritardo, sorry, ma ci tenevo a recensirti per bene. :)
Accetti le critiche? Bene, preparati!
No, scherzo. non sarò cattiva. Anche perché sebbene conosca alla perfezione i film sin dall'epoca della loro uscita nei cinema 10/13 anni fa, il libro l'ho letto soltanto qualche tempo fa, esattamente il Natale scorso, insieme a Lo Hobbit: quindi in teoria non posso azzardarmi a fare la seguace di Tolkien come se lo fossi da una vita intera (anche perché il Silmarillion devo ancora leggerlo).
Comunque...
Mi sono fatta un'ulteriore idea della psicologia dei personaggi, che è un tantino differente da quella della trilogia cinematografica.
Sono andata a fondo
Man mano che leggevo i tuoi capitoli, mi sono resa conto che andava sempre meglio.
Mi spiego: secondo me hai "difettato" un po' per quanto riguarda i primi. NOn voglio dire che non sono usciti bene, ma sarebbe stata meglio un'introspezione molto più approfondita.
Comunque, togliendo le *mie* esigenze, mi sono piaciute molto tutte, ed intendo davvero dare corpo ad una recensione a ciascun personaggio che hai analizzato.
Alloooora, comincerei con Frodo, visto che è il primo. Ho apprezzato il senso di pesantezza, anche morale. L'anello non è solo un peso fisico, e/o psicologico, diventa anche un fastidioso tarlo che lo corrode, che lo costringe a viaggiare per terre lontane, ignote, una cosa non proprio da hobbit. Ad aggiungersi a quella "prigionia", c'è anche il fiato di Boromir a soffiargli sul collo (mi dispiace parlare male di lui, ma qui devo farlo ^-^', perché il punto di vista di Frodo lo esige).
C'è la determinazione ed il senso di inadeguatezza di Sam, che lo rende molto più eroe di quello che crede. No, non l'hai travisato, affatto. Anzi, sei stata molto opportuna con lui. Voglio dire che durante il viaggio non credo abbia pensato ad altro che a far stare bene Frodo. :)
Merry non è che sia serioso, ma è molto riflessivo. Molto.
Prende le cose con il loro giusto peso.
E mi ha intrgato questo suo dubbio che intercorre fra se e gli altri membri della Compagnia, non sapendo cosa lo causa.
Forse, è il viaggio che non va, tutto quello sconvolgimento di eventi che non gli sta a a genio. Anche se è più indagatore degli altri tre hobbit, comunque è legato alla sua terra, e penso sia stato traumatico per loro lasciare la Contea.
Così come "spiega" Pipino.
Ovviamente, all'inizio magari non avevano clto bene la gravità della situazione; così *quasi* improvvisamente si sono ritrovati dentro una cosa più grande di loro. I Tuc sono avventurosi, lo sappiamo, ma l'avventura che stanno vivendo loro supera di gan lunga tutte le loro più sfrenate fantasie.
Anch'io vedo Gandalf come un nonno, una sorta di "custode" della gente piccola. :D
Sono contenta che tu abbia tirato in ballo Saruman. Gandalf si da delle colpe, ma chi poteva sapere che il bianco si sarebbe "sporcato"? E' una lezione che apprenderanno ora, in questa storia. Ma la colpa per aver trascinato Frodo in quest'impresa... sebbene l'Anello sia passato a Frodo per via ereditaria, Gandalf non avrebbe mai voluto che il giovane Baggins si addossasse un fardello simile.
Mi è altrettanto piaciuto questo Aragorn così conciso.
E' come se stilasse la situazione di ciascuno, calibrando il loro stato d'animo, le loro intenzioni, le loro paure.
Gli sembra quasi che la compagnia stia per cedere da un momento all'altro, e non lo crede perché le condizioni ambientali non siano delle migliori. xD
In ogni caso, il suo "commento" mi è apparso proprio come quello di un re! :)
Grande Gimli! Sì, la birra è ciò che ci vuole in momenti come questi! xD
La sua tipica ansia di buttarsi nella mischia, di combattere invece che camminare lo rende tanto IC. E anche lui, è preoccupato per Frodo. Lui ha optato già da molto tempo per percorrere le vie di Moria, anche perché è la miniera dei Nani.
Ma non sapeva quello che li aspettava.
Il "problema" di Legolas è lo stesso presentato da Arwen, ovvero quello di non lasciare la Terra di Mezzo per Valinor. Una causa, quella della Guerra dell'anello, che non può assolutamente esser messa da parte per la salvezza personale. Spirito nobile, il suo!
Ho letto del dono della Morte.
E so anche che gli immortali lo considerano un privilegio, perché si acquisisce, quasi si "raccoglie" il significato di una vita breve, che può finire da un momento all'altro, e perciò preziosa, se non erro.
E ultimo, ma non meno importante: Boromir!
Bene, se non lo sai, adoro quel rapporto intricato fra lui, Denethor e Faramir.
No, Boromir, è Sauron! xD
La sua bramosia nei confronti dell'Anello è alimentata dal fatto che lui fosse il più "debole" moralmente. Certo, ha senso dell'onore, è un grandissimo combattente, ma il potere dell'anello è immenso, soggioga chiunque, ed ovviamente il desiderio di usarlo per difendere Gondor si fa sentire. Non sa che l'anello non porta altro che male; voglio spezzare una lancia a suo favore, dicendo che la sua "ignoranza" in materia e la sua ingenuità lo hanno spinto ad aggredire Frodo, più avanti.
Peccato però che poi ne abbia provato il male sulla sua pelle.
Bene, dopo questa recensione lunga anni luce, tolgo il disturbo.
Mi complimento ancora per aver saputo descrivere i pensieri di tutti con semplicità, senza perderti, e senza essere prolissa.
Bravissima! :D |