Recensioni per
Una madre partorisce se stessa
di Dotta Ignoranza
Un testo straordinario per potenza espressiva e visionaria. La qualità della tua prosa lirica è sorprendente, per l'eloquenza vibrante e ricca d'immagini ho pensato subito a due poeti del passato, John Donne e William Shakespeare, e ad autore contemporaneo, Derek Walcott, vincitore del Premio Nobel nel 1992. |
Ah beh, notevole direi. Non ho visto il film di Maleficient, ma posso affermare che la tua OS mi è piaciuta moltissimo. |
Ciao Dotta Ignoranza, |
Dotta ho pensato a tutto, tranne che a fate e fatine. Ero particolarmente brilla quando ho letto e, sarà anche per questo, ho sofferto molto. Io non ho visto MALEFICENT, eppure ho sentito una sofferenza incredibile. Alcune frasi mi hanno spezzato il cuore, altre mi hanno letteralmente spezzata a metà. |
Come ti scrivevo l'altro giorno, questa storia mi ha attirata subito. Con il suo linguaggio ricco, rigoglioso come certe foreste tropicali. Con la sensualità, la scelta coraggiosa del pairing. Mi ha attirata con un fascino pericoloso da ragno. Un fascino "malefico". |
Ho aspettato di vedere il film per poi buttarmi qui e leggere questa storia (e su facebook vedevo il link ed ero tentatissima accidenti a me), e diavolo avrei dovuto farlo prima. |
Raffinata, viscerale e forte. Questa OS su Malefica, personaggio che io ADORO alla follia e credo una delle poche "cattive" dei cartoni Disney che ancora adesso mi fanno paura, è davvero elegante. Il tuo stile si sposa perfettamente con una figura come lei. Se pur non sia riuscita a vedere il film -adesso infatti cerco subito in streaming- conosco questo riadattameto attraverso i commenti e con questa storia me lo guarderò e ne sono sicura, mi piacerà ancora di più. |
Scavare dentro è accettare di sporcarsi le mani. Malefica la senti molto dentro di te? Credo che ci sia qualcosa che vi leghi, l'odio profondo che tutto crea e nulla distrugge rispetto a quel vano amore che provoca solo sofferenza e macchie di lacrime su fogli sporchi. |
Dovrei muovere le dita artigliate, dargli una parvenza simile a te, eppure niente più di adesso mi porta ad odiare il seme da cui sei sbocciata. Una pianta di spine e i petali fulgidi. |
Premetto che non ho ancora avuto modo di vedere il film e che dunque non ho modo di paragonare la tua Maleficent a quella della pellicola. Mettendo da parte questo però non posso fare altro che dirti che il tuo racconto mi ha molto colpito. Sondare i pensieri di Maleficent è stato come sprofondare in un abisso in un cui a tratti era quasi possibile scorgere lame di quasi luce. |
Bellissima, sei davvero una scrittrice fantastica, la tua ff è un pezzo di bravura e non si capisce dove sia il confine tra la ff introspettiva e la poesia! Complimenti, veramente splendida e grazie per questo bellissimo omaggio ad un film che ho amato moltissimo. |