Madonna santa. Madonnina santa impanata.
Ho un trilione di cose che vorrei dirti ma non so nemmeno da dove partire e quindi boh, mi verrà un discorso contorto e di ciò mi scuso in partenza.
Però.
Però, santo cielo, questa fic, è di un bello, ma di un bello che... toglie il fiato, toglie l'anima, ti fa venir una voglia di cavarti il cuore per non sentirlo più (lo rifaccio, senza problemi ) *se lo cava e glielo dà*
è bella a livelli diversi. Per prima cosa è bella perché è un OTTIMA caratterizzazione di entrambi. Sugawara e i suoi timori, Sugawara e le sue paure, Sugawara e i suoi dolori, Sugawara e quelle soddisfazioni che sembrano sempre guardarlo negli occhi e poi scappar via prima che possa stringerle tra le mani. E Daichi. Daichi che parte in sordina e cresce e cresce cresce cresce e lo salva e lo ama e lo sostiene sempre e dice sempe la cosa giusta ed è quell'ancora che vorremmo tutti per non farci ingoiare dai nostri demoni.
è bella perché chi si sente terribilmente normale, un puntolismo disperso nella massa dell'umanità, chi vorrebbe essere di più ma non ha i mezzi e si vede sempre, sempre arrivare qualcuno che ha il talento (ma che magari non sa come impiegarlo al meglio, che ha bisogno di una dritta -tipo Kageyama- e ti viene una voglia di prenderlo a schiaffi perché mannaggia non è giusto, ecco, in questo Sugawara ci si può identificare così bene. Nel sentirsi disperso. Nel sentirsi... nulla.
è bella perché sono Daichi e Suga - e la scena sul tetto, MAMMA MIA, mi sono quasi tuffata nello schermo, perché se saperli innamorati scalda il cuore. Sapere che si sono trovati, scalda il cuore. Sapere che Daichi per Suga è sempre lì, per dargli quello di cui ha bisogno, per strigliarlo e poi amarlo, scalda il cuore. Sapere che si baciano, con quell'innocenza, con quel... sentimento così caldo e puro, scalda il cuore (e te poi mannaggia dici a me, ma quando io leggo le tue fic e loro partono a baciarsi o a fare cose mi fai morire, come diamine fai a tirar fuori tutto quel tumulto e quelle sensazioni che mi tieni qui che mi sembra di morire che non respiro per un quarto d'ora, beata donna).
è bella anche perché Sugawara alla fine scopre che la normalità non è da buttar via, perché il talento non paga sempre e a volte bisogna saper metterci l'arte della ripetizione intensiva ed estensiva, il comune motorino che fa e rifà il mestiere ma lo fa da dio.
è bella. Punto. è tanto tanto tanto bella. Ti ho dato questo prompt senza sapere bene dove sarebbe andare a pagare (confesso di aver intravisto tempo orsono un post su tumblr dove il proverbio era stato accostato a Himuro e subito mi ero detta "E Suga-san?"), ma devo dire che ne hai ricavato una storia meravigliosa e un ottimo dipinto della coppia. |