Recensioni per
Another way
di Holkay

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/07/14, ore 22:56
Cap. 1:

Ma che belli che sono!! Adorabili :) Anche se il macello in casa mi ha fatto un poco riflettere sul carattere (forse) un poco impulsivo e violento di Marco.

“Voglio andare piano e voglio andare lontano” questa frase č bellissima e mi trova completamente d'accordo.

Recensore Junior
02/07/14, ore 00:08
Cap. 1:

Come tua prima originale č venuta bene. La storia parla di un amore sincero, di quelli che dureranno per sempre. Fatta di dolore ma anche amore, appunto. Il contatto con gli occhi č sempre magico e stupendo.
Bella storia, soprattutto scritta bene!
A presto,

-(B.R.)

Recensore Veterano
02/07/14, ore 00:04
Cap. 1:

Non so da dove iniziare, è troppo bella per esser commentata *-*
Pazza che scrivi certe cose,dio mio


Ti amo.” Ripete per la seconda volta ed accompagna le parole con i gesti, spingendomi delicatamente contro di se.
Dopo aver ascoltato la sua voce così melodica e melense, inclino il viso verso sinistra e faccio ciò che sto desiderando di fare dal momento in cui mi sono ritrovata tra le sue braccia.
Premo le labbra contro le sue, dando il via a mille brividi che vanno a smuovere la mia epidermide.
Si allontana dolcemente rimanendo però a contatto con le mie labbra, sfiorandole solamente.
“Come sei bella, lasciati guardare” mormora e con il movimento delle labbra, tocca la mia bocca facendomi venire la voglia di riprendere a baciarlo.
Lo faccio, mi alzo sulle punte e lo bacio di nuovo.
Un bacio lungo, casto, ma che sa di noi, che sa di buono, che sa d'amore.
Si stacca lentamente dalla mia bocca e prende aria tenendo gli occhi fissi nei miei.
Le labbra carnose socchiuse, fanno così passare il minimo d'aria per riprendere fiato, non solo per il bacio ma anche per la corsa.
Sento il suo petto alzarsi ed abbassarsi velocemente, le mani tremano sulla mia schiena.
I battiti del cuore sono all'unisono con i miei.
E' come se le nostre vene si stessero intrecciando tramite i nostri corpi, facendoci tornare una persona sola.
“Ti va di rimanere ancora? Ancora adesso come allora?” mi chiede dolcemente.
Il mio sguardo è esplicativo, i miei occhi li sento brillare.
Allungo il collo in avanti così da poterlo ancora baciare ed annuisco contro le sue labbra.
Annuisco ripetutamente e quella è la mia risposta alle sue domande.
Voglio rimanere ancora.
Voglio essere ancora sua, come prima, come sempre.
Devo essere sicura che però capisca ciò che vorrei.
“Voglio andare piano e voglio andare lontano” spiego guardandolo negli occhi, tornando con i talloni a terra riportando tra di noi la differenza d'altezza.
“Andremo piano e dimenticheremo tutto il male, amore mio” mi risponde lui.
La luce che vedo nelle sue iridi scure mi infonde sicurezza.
Vuole veramente ricominciare tutto, mi vuole ancora sua e mi vuole secondo le mie “regole”.
Percorro con lo sguardo il suo intero viso.
Ripasso tutti i piccoli dettagli che lo fanno essere il mio Marco.
“Ti amo” annuisco convinta portando finalmente gli occhi verso i suoi, lui mi sorride e lentamente slaccia l'abbraccio.
Mi prende per mano ed inizia a trascinarmi dietro di lui, in modo delicato, girandosi verso di me ogni tanto così da assicurarsi di avermi sempre lì, accanto a se.
Ripercorriamo la strada fatta correndo, a ritroso, fino ad arrivare al nostro appartamento.
E' da lì che stavo sfuggendo, è da lì che scappavo per evitare di continuare a sputare veleno contro di lui.
Un veleno fatto di silenzi prolungati.
Un veleno fatto di sguardi non ricambiati.
Un veleno fatto di “buongiorno” non augurati.
Un veleno fatto di notti passate insonni nel letto mentre lui era sul divano.
Sono scappata da quell'atmosfera che un po' alla volta mi stava uccidendo, ma che lui con la sua rivelazione ha finalmente rotto.
Ora però siamo qui, la mia mano stretta nella sua, che saliamo lentamente le scale fino ad entrare nella nostra casa.
Gli lascio appena la mano quando vedo dei libri scaraventati a terra, il tavolino che di solito è posizionato ai piedi del divano, spostato di qualche metro.
Sarà impazzito quando gli ho sbattuto la porta in faccia e sono corsa via.
Questo è il risultato della sua ira, questo è il risultato dei suoi pensieri repressi.
Sento il suo sguardo osservarmi, mi volto verso di lui e lo trovo con le mani sul volto, la testa reclina verso il basso.
E' il suo modo di dimostrarmi che si sente in colpa per ciò che ha fatto in queste settimane.
Mi avvicino lentamente a lui, ho paura a sfiorarlo ma poi prendo coraggio, gli accarezzo le mani e dolcemente gliele faccio spostare dal viso.
Ne prendo una tra la mia ed incomincio a camminare a retroso fino alla porta della nostra camera da letto.
Lui, diligente, mi segue in silenzio.
Gli occhi fissi nei miei, ricolmi di lacrime.
Gli passo sullo zigomo la mano libera e flebilmente gli sussurro.
“Fai l'amore con me”.

Credo di esser mortaaaa...mannaggia la minchia,renditene conto di ciò che hai creato *-*
Oddio sto male,voglio altre cose cosi capito? E per me è Zayn lo sai,ma i miei feels sono andati a farsi fottere *-*
Sono contenta che hai ripreso a scrivere *_*
Brava honey :3
Nora yoyo ahhaahh