Recensioni per
Friendship bracelets
di Love_in_London_night

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/07/14, ore 12:26

Eccomi qui, finalmente, a recensire anche il secondo capitolo. La differenza con il primo è enorme: questo è DAVVERO il lato luminoso della storia - se alla fine del primo mi sono sentita cupa, sola e sporca, al termine di questo ho davvero sentito il cuore aprirsi, quasi esplodere, e sorridere è stato inevitabile.
Non posso che confermare l'opinione espressa nella precedente recensione e anche in un altro paio d'occasioni: hai un vero talento nello scrivere dei Mars, e se io potessi scrivere con un millesimo della tua maestria, sarei la persona più felice dell'universo.
Non è difficile immedesimarsi nel percorso di Shannon, che scappa dall'inferno e attraversa il purgatorio, come in una moderna Divina Commedia, e che al termine della storia non raggiunge il paradiso, ma si appropria delle armi per combattere gli ultimi demoni e - finalmente - risorgere a vita nuova. Il suo rapporto con Reed è descritto in maniera magnifica, e sono felice che per una volta qualcuno riesca a creargli una controparte femminile in grado di essergli amica, amica e basta, senza altre implicazioni (anche questo ti invidio, sì!). E' bello riuscire a vederlo per la prima volta non come un uomo, ma come un essere umano, in grado di creare un rapporto 'sano' con un'altra persona, senza che ci si mettano di mezzo le solite complicazioni.
Reed, inutile dirlo, mi è piaciuta sempre di più mano a mano che la lettura procedeva, e sono contenta che alla fine sia arrivato anche il suo riscatto, sono felice che anche lei alla fine abbia vinto - non lo avevo detto alla fine del primo capitolo, ma riguardo a lei avevo una pessima sensazione, come se temessi di vederla coinvolta in un finale tragico, di vederla fallire, ripiombare nel suo personale abisso. E invece no, entrambi si salvano, o comunque è questo che lasci presagire, e io ne sono davvero, davvero felice.
Mi sento come se avessi ancora milioni di cose da dire, ma per qualche strana ragione non riesco ad esprimermi oltre - e forse è meglio così, perché probabilmente ti arriverebbe una recensione chilometrica senza capo né coda, e tutto ciò che sono riuscita ad esprimere finora (più o meno razionalmente) finirebbe snaturato. Per cui la chiudo qui, sperando che, come Shannon e Reed, riusciamo a capirci anche senza troppe parole.
<3

Recensore Master
29/07/14, ore 11:50

La canzone diceva "Ci vuole un fisico bestiale per fare quello che ti pare", ma io adesso dico "Ci vuole una mente bestiale per fare quello che fai tu". E ci vuole anche un cuore bestiale, aggiungerei. Non so se ti rendi pienamente conto di quello che hai fatto con questa ff (o meglio, con il primo capitolo, visto che è solo questo che ho letto finora), ma io spero vivamente di sì - e se ancora non l'hai fatto, spero che questo commento possa aiutarti su quella via.
Ci vuole grande maestria per scrivere di persone che hanno problemi di questa natura, ma il talento che occorre per scrivere di PERSONAGGI in queste condizioni è ancora di più. Ho letto soltanto il primo capitolo, e il disagio di Shannon è così reale e palpabile che credo mi occorrerà qualche minuto prima di continuare con la lettura. Credo che il lato oscuro affascini chiunque, in un modo o nell'altro, ma scriverne è una delle cose più difficili da fare: ad ogni angolo si rischia di cadere nella banalità, nel 'già sentito', nel cliché - ma a te non è successo. Mi chiedo se tu in realtà non sia una psicologa, perché il tuo viaggio nella mente di Shannon è così ben delineato e così VERO che proprio non riesco a trovare altre spiegazioni.
E poi c'è Reed. Reed, che in qualche modo sembra avere dei lati in comune con me, e che proprio per questo sento ancora più vicina, e che non fatico a comprendere. Con la sua anima spezzata e la corazza che la protegge dal mondo esterno, credo che Reed sia, tra i tuoi personaggi, uno di quelli che amo di più (al primo posto, nemmeno a dirlo, rimane Chloe, sempre e comunque). La sento vicina, quasi affine, e non vedo l'ora di leggere il capitolo successivo per scoprire se, come me, abbia nella sua corazza un punto debole, uno spiraglio, un difetto attraverso il quale possa essere colpita.
Per adesso non so che altro dire, se non complimenti, complimenti, complimenti.

Nuovo recensore
15/07/14, ore 14:58

Salve,
sono un pochino emozionata a recensire questa storia che ho atteso con ansia e che ho atteso a leggere perché i capitoli ci fossero entrambi. Non avrei potuto logorarmi nell’ansia di sapere come andasse avanti.
Iniziamo dal principio, ovvero la descrizione della clinica: ho immaginato questa sorta di villa bianca contornata dal verde più verde che c’è…un’esplosione di clorofilla…e il cielo blu, come se fosse stato impostato con la saturazione a 100. A quel punto avevo già iniziato a chiedermi quale fosse il colore per questa storia, dato che da subito si è parlato di sensazioni visive…. Mi è salito un groppo in gola per la breve conversazione tra Shannon, Constance e Jared: essenziali, poche parole ma vere e quello che mi ha colpita è stata la naturalezza con cui si sono detti che si vogliono bene…amplificato dal “mi dispiace” di Shannon. Quel suo dispiacersi mi rimbombava in testa, come la sua espressione e il suo smarrimento. Shannon entra in clinica con il proprio pacchetto VIP, certo che qualche addetto ai lavori lo rimetterà in sesto.
E poi la panchina e quella ragazza bionda, una tipa tosta, una specie di mina vagante che sa bene dove andare a parare: Reed. Nome perfetto per come l’hai presentata e sviluppata. Reed l’ho vista fin da subito una sorta di versione femminile di Shannon: essenziale, non dedita allo spreco di parole, concisa e secca. È un po’ come lui, anche se la differenza tra cromosomi X e Y ovviamente c’è e regala sfumature diverse.
Le loro conversazioni, in particolar modo le parole dette da Reed, mi hanno colpita un sacco perché sono reali e tu hai saputo incastrare i sentimenti e le emozioni di entrambi i protagonisti in un modo che è perfettamente ritmato, come una melodia…Reed e Shannon hanno due problemi che apparentemente sono l’uno l’opposto dell’altro, ma alla fine la radice è sempre la stessa…un vuoto, una mancanza, un desiderio, un cambiamento, qualcosa che non va e che ci fa sentire fuori fase…e quindi entrambi hanno compensato in maniera diversa quello che turbava il loro equilibrio.
Quando Reed parla del fatto dell’aver paura di tornare alla normalità, sentendosi al sicuro in clinica, perché il mondo tornerà a fare parte delle nostre vite e avremo la prova dell’essere o meno guariti…ci saranno persone pronte a tendere qualche nostro passo falso, ci toccherà fare i conti con noi stessi anche perché dopo un percorso di riabilitazione si ha piena consapevolezza di sé e la paura che questa svanisca una volta tornati a casa è devastante. Ecco, Reed è una di noi…mi sento di dirlo.
Le lezioni di educazione alimentare mi sono piaciute un sacco, me ne avevi parlato e immaginarmi Shan che cucina è cosa buona e giusta…anche in questo frangente hai inserito il suo non ticchettare con i mestoli sulle pentole…ed è stata una cosa che mi ha colpita. Tanto. È stato come se il gelo avesse avvolto la visuale che avevo della scena, come se avessi inflitto il colpo di grazia a quella sensazione e certezza che avevo…ovvero che Shannon è cambiato e sta male, che non vuole più suonare, ma erano solo parole…adesso ci sono i fatti. Rifiuta il cibo, rifiuta di essere ciò che è: Shannon è battito, battito animale x citare Raf. Ed è come se in quel piatto di cibo che lui ha rifiutato negli ultimi mesi e che mi immagino scansare con una mano, ci sia lui stesso…mi ha uccisa. È questo dettaglio dei mestoli che non battono sulle pentole che davvero ha chiarito la gravità della situazione.
Gradualmente Shannon capisce che l’aggiustatina di cui aveva bisogno non arriverà dagli altri…potrà aspettarla quanto vuole, ma non sarà una cosa passiva. E infatti è Reed che da il primo giro di chiave a quel carrillon che è la vita di Shan e che si era bloccato. E lui gradualmente riprende forma, riprende colore, riprende fiato. Reed dice le cose come stanno, mostrandole per quelle che sono e senza indorare la pillola: la vita è così e lei lo sa benissimo…ed è questa sincerità che la rende per Shannon una persona cui sentirsi affine, perché è essenziale tanto quanto lui. Sono affini. Non credono alle favole. E lo dimostrano entrambi nella loro notte di sesso, solo sesso…ma con cognizione di causa: non è una scopata (infatti sono 2)…ma sesso, inteso come cosa fisica ma con la consapevolezza che tra loro, in quell’ambiente, si è creato un legame che non è da sottovalutare: ancora non lo sanno, perché il tempo sembra essere infinito e quel loro interagire è ciò che li fa stare bene, ma sono amici. E l’amicizia è un legame più forte dell’amore, perché se oltre all’amore c’è amicizia…puoi esser certo che non finirà mai. L’amicizia è amore, l’amore senza amicizia non esiste. Dunque questa richiesta di Reed è stata puntuale e ben piazzata, perché entrambi si stanno risvegliando dal torpore e questa cosa non può che ricordare loro quante cose abbiano smesso di sentire…sensazioni anche piccole ma viscerali che ti fanno sentire vivo.
E da qui, x Shannon, la rinascita e la risalita…Reed è la sua medicina che lo guida in un viaggio dentro se stesso per capire cosa sia a non andare…si curano a vicenda, si guariscono a vicenda…Reed ha bisogno di dare e Shannon di ricevere…un po’ come se quello che ha introdotto per il vuoto che sentiva dentro di sé, adesso Reed lo passi a chi si è tolto cose per un rifiuto…è un dare e avere. Un annodare e un confessare, un guardare in faccia un problema e chiudergli la porta in faccia. La terapia migliore che Shannon potesse avere. È stato un viaggio, il loro, che ha portato lui a capire quali fossero i suoi obiettivi, cosa gli mancasse, il suo voler tornare all’essenzialità di cui era fatta la loro musica un tempo senza il contorno dei ritmi frenetici che sono peculiari di Jared…ma che non sono negativi, semplicemente non fanno parte di Shannon. E ho amato questa cosa, e questo suo legame meraviglioso con Jared e la disponibilità che hanno l’un l’altro…perché sono migliori amici e quindi l’amore che li lega, li rende davvero due fratelli fantastici.
Concludo questo papiro con la commozione per la lettera scritta da Reed, che lascia quel braccialetto…il simbolo del percorso che lei ha fatto, perché in ogni nodo sta una parte di lei che ha superato…ed è l’amicizia il condividere…è come se donasse a Shannon un po’ di quella forza che lei ha avuto per risolvere se stessa. Lei che era dura come il marmo, in una lettera ringrazia Shan per essere il ricordo più bello di quelle settimane. E per essere suo amico. È una cosa bellissima, così come questa storia che mi ha toccata…perché hai reso lo Shannon che occupa le nostre conversazioni, quello che immaginiamo…e l’hai fatto sempre con la solita accuratezza e veridicità.
E sai cosa mi lascia nel cuore? L’immagine di Shannon che torna sorridente sul palco, dietro la sua Christine, e al polso ha un braccialetto di cotone…fuxia…il colore che mi ha dato questa storia: il fuxia screziato di luce, il fuxia che contrasta con i capelli biondi di Reed, il fuxia sulla pelle di Shannon che ama i colori vivaci, il fuxia che è un colore pop…il fuxia è energia.
E quando vedrò Shannon con uno dei suoi braccialetti, immaginerò sempre questa storia e ti ringrazio per averla scritta. Non avrei potuto leggerla in un giorno più importante di ieri, 14 luglio, e sono certa che Shan tornerà con il suo battito animale per dimostrarci che non bisogna mai arrendersi.
Sono fiera di te,
Ste

Nuovo recensore
11/07/14, ore 21:38

Ciao, Cris! Ti ringrazio di aver postato l'OS in pagina, purtroppo non entro più su EFP con la stessa frequenza di prima e quindi hai fatto benissimo a postare in bacheca... anzi, ti supplico di farlo ogni volta che avrai una FF sui Mars. Allora, da dove iniziare? Tra tutte le spiegazioni che nella mia testa ho cercato di dare riguardo a questo periodo di assenza di Shannon, francamente l'anoressia è l'ultima cosa a cui avrei mai pensato. Senza dubbio ho notato anch'io il dimagrimento di Shannon negli ultimi mesi, però diciamo che non vi avevo dato molto peso perché ero abituata a vederlo così magro e mi sembrava che stesse comunque bene. Detto questo, il personaggio di Reed è parecchio affascinante e mi dispiace che questa sia solo un'OS perché mi sarebbe piaciuto vedere interagire Shannon e Reed più a lungo con una bella long fic di almeno 10 capitoli... la verità è che le tue FF mi attirano terribilmente e quindi ne vorrei sempre di più! Comunque penso che rimarrò molto soddisfatta dalla seconda parte dell'OS, soprattutto perché da ieri ho tirato un sospiro di sollievo riguardo a questa storia di Shannon. Dopo quasi un mese di angoscia per questa storia, trovare una benché minima spiegazione, anche se solo in una FF, è per me come tirare un sospiro di sollievo. Ovviamente una parte di me spera che sia una cosa meno seria come la bravata dell'arresto, ma il punto è che questi problemi c'erano da molto prima. Mi piace la mentalità di Reed, la sento molto vicina a me. Se non amassi Shannon e non lo conoscessi, allora penso che anch'io avrei un atteggiamento distaccato come il suo, e questo in ogni caso porta a scoprire tutte le carte pian piano anziché bruciarsi tutte le tappe. Mi piace il fatto che lei non ci sbavi dietro, che impari a conoscerlo pian piano e solo dopo un tot di tempo lo ritenga meritevole della sua fiducia. L'essere diffidente è un tratto comune nelle persone affette da obesità o anoressia. Ci sentiamo come se non facessimo parte di questo mondo, la società stessa tende ad emarginarci, e quindi capisco anche il motivo per cui uno vorrebbe prolungare la propria permanenza in un luogo in cui funziona tutto a livello di routine e il mondo esterno è completamente escluso. Potremmo considerarlo una sorta di mondo reale e la clinica una sorta di mondo fantastico in cui sentirsi al sicuro, cosa che facciamo in continuazione. Costruirsi posti fantastici in cui stare e in cui nessuno ci possa ferire a livello profondo. Oddio, ho scritto una recensione chilometrica! Aspetto con ansia la seconda parte e nel caso ci sentiamo in privato! Grazie per questa magnifica storia, Cris! Alla prossima!
- Fran