Dunque, ho deciso di dividere la recensione in sei paragrafi, così come tu hai fatto per la storia, per poterla analizzare nel dettaglio senza tralasciare nulla.
Iniziamo dal primo: Una frase unica. Una lunghissima frase intervallata da ben otto virgole consecutive. Non serve che ti dica quanto é assurdo, vero ? Ti consiglio di prendere seriamente in considerazione l'analisi logica per analizzare il tuo periodo. Non esiste la minima relazione tra principale, coordinate e subordinate, le virgole sono talvolta tra soggetto e verbo (errore atroce) e manca quasi totalmente di una struttura portante. Va divisa, ampliata e corretta. I periodi lunghi sono molto difficili da costruire correttamente, ricordalo. Due brevi possono rendere allo stesso modo ed essere migliori alla lettura.
Inoltre manca un accento su "già", ma penso sia una banalissima svista.
Secondo paragrafo: Questo si compone di due frasi, una di due sole parole e una ancora più lunga di quella precedente, per cui ti rimando a quanto già detto. In particolare, qui è totalmente e gravemente sbagliata la domanda retorica dopo i due punti. Ti spiego: se fai un elenco di cose e al termine di questo vuoi dire altro, mettici un punto fermo. Non puoi inserire una domanda retorica, in quanto (grammaticalmente parlando) questa sarebbe automaticamente parte dell'elenco, cosa che non è. Prestaci molta attenzione.
Anche qui manca un accento su "sì", errore molto comune.
Terzo paragrafo: Sì, è una frase soltanto, ma c'è lo stesso un errore. Non si mette MAI la virgola prima di una "e". Ricordalo.
Quarto paragrafo: Ancora una frase troppo lunga e con la punteggiatura sbagliata. È da rivedere totalmente l'uso della virgola e la parte di analisi logica del periodo. Non ho altro da dire o sarei monotona.
Quinto paragrafo: Su questo voglio fare un appunto che non è grammaticale, ma puramente personale. Libero di accettarlo o no. È una scena ad alto impatto emotivo, la più forte di tutte forse, la morte in prima persona è tra le cose più difficili da descrivere a livello emotivo. La tua frase invece a me non trasmette nulla. Nulla di nulla. Potevi usare il mostrato, approfondire su quanto sia difficile lasciar andare tutto per dirigersi verso qualcosa di sconosciuto e tanto altro. Non apprezzo la scelta narrativa, ma non è sbagliata grammaticalmente.
Ultimo paragrafo: Riporto per intero.
"Dopo pensato questo, non vidi più nulla, ero morto."
Lasciami dire in tutta onestà che questa è la frase più atroce dell'intera storia. Oggettivamente brutta. A parte il fatto che prima di "pensato" serve l'ausiliare avere, è talmente banale che fa ridere. Ci sono milioni di modi di chiudere una fic, ma questo in particolare l'ho odiato. Dovrebbe essere un finale drammatico, pesante, da totale oblio e invece risulta scontato, banale e piatto. Inespressivo.
Al termine dell'analisi, vorrei fare un appunto alla storia generale. Non ho apprezzato quasi per nulla la scelta lessicale. La trovo di basso registro, scontata e ripetitiva. È un parere, certo, ma penso tu possa e debba in molti casi dedicare anche del tempo alla ricerca dei vocaboli più adeguati alla scena che descrivi. Hanno molta rilevanza.
Spero di non aver tralasciato nulla e per eventuali dettagli o spiegazioni sai dove trovarmi.
Echo |
