Recensioni per
Ai piedi di Saturno
di S iberia

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/04/17, ore 15:44

Salve,

Vengo a te su calda raccomandazione di Francine – calda raccomandazione che potrebbe riassumersi in una quarta di copertina tanto lusinghiera quanto veritiera, con un "è tutto quello che potrebbe piacerti" per chiusa. Ogni tanto seguo finanche i buoni consigli, soprattutto quelli di chi mi fido; e, col senno di poi, faccio bene! Il mio unico rammarico è quello di non averti incrociata prima; e mi chiedo anche come diavolo abbia fatto a non intercettarti da me. Ma tant'è – apparentemente sono una donna molto distratta.
Ti prego di perdonarmi se inizio non dai tuoi lavori più recenti, ma da una cosa più datata: è uno di quei periodi in cui anelo alla brevità e alla compiutezza.

Veniamo al dunque. Io vivo nella profonda convinzione che la forma sia una parte essenziale anche del contenuto; è una convinzione d'ampia portata – dalle buone maniere, alla dimostrazione di un teorema; da come si presenta una pietanza, alle arti in generale. Le parole sono importanti, le parole hanno un peso; è un fatto che un parlante (o uno scrivente) consapevole non dovrebbe mai ignorare: coscienti del peso delle parole, del loro significato, si può calcolare come cadranno, le si può mandare meglio a segno. Mi piace immensamente la cura che si sente – che si tocca – nella scelta delle tue, di parole; mi piace la precisione e l'eleganza della tua prosa. Mi piace quel rosso incendiario, che promette sangue, promette tragedia, ma è ancora racchiuso in potenza: l'incendio cova sotto le braci, ma non è ancora divampato. E non è forse quello l'istante più interessante da raccontare?
E mi piace il tuo tono, il rispetto per l'intelligenza del lettore che il tuo scrivere presuppone: da lettrice, spesso mi sento trattata come una deficiente, o – peggio – con la totale mancanza di rispetto che deriva da una mancanza di cura. Dunque, leggerti è stato particolarmente gratificante e piacevole.

Bellissimo ed interessante il ricordo del discorso astrologico di Saga, parola di una che, dopo quasi trent'anni di amore viscerale per la creatura di Kurumada, rimane profondamente ignorante di cose astrologiche – almeno di tutte quelle che sono datate post XIV secolo... e lo so, quelle erano fondamentalmente fisica aristotelica, ma chiudiamo un occhio, eh? Sto provando a colmare le mie lacune, ma il monologo di Saga mi è comunque risultato affascinante e seguibile. Ed è soprattutto estremamente pertinente. Perché la Notte degli Inganni, comunque la si voglia vedere, è un punto nevralgico nell'intera faccenda tanto quanto lo sono il Cancro e il Capricorno nello Zodiaco: è una svolta, una fine tragica ma anche un nuovo inizio; per il piccolo Shura è forse anche un'iniziazione – e l'iniziazione è anche una nuova nascita ed una prima morte, sempre nel sangue. E – forse divagando – l'impressione che qui ho avuto è proprio quella di una storia fondamentalmente sul tempo e sull'iniziazione: Shura, quella notte, taglia via anche una parte di sé – e cos'altro è diventare grandi se non mutilarsi? –; lo fa credendolo un sacrificio legittimo, dovuto, necessario; aspettandosi un dono in cambio, do ut des – però spesso accade che i doni ricevuti non siano esattamente quelli che ci aspettavamo, quelli che credevamo fossero promessi.
Ma soprattutto, il monologo di Saga rende chiaro che Shura è stato scelto per quella missione, che quel sacrificio deve essere consumato sul filo della sua lama. Questa tua scelta mi sembra molto più appropriata e sensata dall'apparente casualità che sembra emergere dal racconto di Episode G o anche dell'anime – "andate e ammazzatelo, chi prima arriva does the deed". Così come Shura, custode del soglio di Saturno, dovrà pagare la sua parte del conto, senza scampo.

Ed ora mi quieto, scusandomi per la mia logorrea!
Solo un paio di appunti, spero non inopportuni. Saranno i miei occhietti che ormai stanno diventando vecchiotti e sono un pochettino miopi, ma il font è molto piccino e rende la lettura un po' difficoltosa. In secondo luogo, occhio a qualche accento grave che dovrebbe essere acuto (c'era qualche "sè", se non erro: non sono stata molto efficiente nel prendere appunti) – sì, lo so, suona incredibilmente pedante, ma sono quelle piccolezze che possono distrarre un lettore che tenda a vagolare facilmente (alza la manina). 

Ed ora chiudo sul serio, rinnovandoti il mio apprezzamento e promettendoti che mi rivedrai da queste parti – con la speranza che non suoni come una minaccia!

Recensore Junior
24/07/14, ore 19:44

Le righe che scrivi sono impregnate della potenza di simboli e suggestioni che trascendono il mito e le storie che vi si appoggiano. E diventano eterni sfiorando quella divina immobilità di emozioni che evocano.
Parli di Logos, nientemeno, di punti nevralgici dello Zodiaco, di sentimenti che trascendono tempo e spazio, e labbra serrate e occhi infuocati.

Mi piace il tuo modo di esprimerti quasi filosofico, quasi come un sussurro, un pensiero nella notte, strisciante, insistente almeno fino a quando non viene scritto, esposto, urlato.

Mi piace l'uso dello spagnolo, all'inizio, come ritorno ad un'origine, ad una seconda nascita, ad una consapevolezza molto diversa, al di sopra di quanto Shura è chiamato a rappresentare. Da eroe tragico diventa uomo, con il ricordo di sua madre, di una vita, di un prima.

E nella vita di sacrificio e dono, ci si domanda, a volte, quale sia l'uno e quale l'altro....

Un caffè?

Recensore Master
24/07/14, ore 10:52

Complimenti.
Nonostante il mio avatar racconti tutt'altro, io adoro Shura.
Io adoro l'angst terribile che porta con sé la Notte degli Inganni. Che se andiamo a vedere poteva essere smontata in tre mosse tre; ma erano ragazzini. Mocciosetti di dieci anni il carnefice, e quattordici, la vittima.

Ho amato moltissimo i riferimenti atsrologici. Forse un pochino complessi, ma serve un po' di complessità per ancorare in un contesto più tridimensionale questa serie. Forse è questo che giustifica l'OOC, il fatto che non siano solo dei guerrieri, ma anche dei filosofi. E va da sé che se uno nasce sotto una Costellazione e trae forza da quella stessa figura, astronomia e astrologia debbano andare a braccetto.

Mi sono piaciuti i riferimenti a Eolo, che è poi il nome di Aiolos. A quel vento che cerca, tenta, prova a dare una spiegazione al figlio di Crono. Che però non ascolta. Perché Crono - Saturno, in astrologia - rappresenta le difficoltà, le chiusure, i nodi di scambio dell'esistenza. E, in un certo senso, la fine del tempo concesso all'agile Aiolos.
Si potrebbe partire per una discussione filosofica mica da ridere, col Segno cardinale che ferma quello Mobile. Con la Terra (l'elemento più pesante) che si oppone al Fuoco (l'elemento più leggero). Ma hai già detto tutto tu, in questa storia che ha più letture. Che è stratificata e complessa. Ma che scorre sotto gli occhi del lettore. Che, all'ultima riga, ha il cuore gonfio. Perché sa già cosa accadrà. Con quella severità che solo Saturno - Crono - concede ai suoi figli.

Confesso che non ho apprezzato la scelta di Angelo per Death Mask; ma sono questioni personali, gusti, che non pregiudicano la bellezza del tuo racconto. Che è come una versione greca. Breve, forse, ma così ricco, così pieno da lasciarti sazia.

Alla prossima, spero.

P.S. usi l'espressione "il verbo delle Stelle che parlavano di tregenda". Ora, non sarebbe più epico se quel verbo assurgesse alla dignità di una maiuscola, diventando, così, Logos, Verbo e anche Messaggio?
E un'altra cosa - oltre al fatto che non capisco perché metti i due punti davanti al trattino anche quando introduci un discorso diretto senza piazzarlo in mezzo ad una frase - "tregenda" non significa "grande quantità di persone"? O alludi, forse, ai fuochi fatui?

Recensore Master
24/07/14, ore 10:23

Guarda un po' chi si rivede, dopo tanto tempo è bello rivederti, ma andiamo al dunque
una OS molto ... filosofica oserei dire e ammetto di aver fatto fatica in alcuni punti a seguire il discorso di Saga, oh Saga, mentre dibatte con ... i più grandi, tra cui Aiolos, Shura che ascolta interessato e Angelo che ovviamente se ne strafrega di questi dilemmi filosofici su vita, mrote e cosmo
epoi ... quasi all'improvviso ... quella notte , e i dubbi di Shura sul farlo o non farlo per chiudersi con il gesto e la sua scelta, allora in buona fede
stupenda, bellissima, e molto ... profonda oserei dire, a mio parere l'OOC non serviva ma sei tu l'autrice
e benvenuta qui nel fandom ;)