Sei stata fantastica secondo me Yui si mette proprio con ayato
Mi è piaciuto moltissimo la parte del bacio ma ti devo dire che la parte che preferisco è proprio:Qualcosa sembrò comprimerle il torace, strozzandola.
Non riusciva a.. Non riusciva a..
-Yui-. Flebile. Lontano.
Percepì la testa sprofondare in..qualcosa.
Cosa? Aspetta... -Yui-.
Di nuovo. Buio.
Il dolore. Il dolore.
-Yui!-. Più forte, più chiara. Era..era Ayato?
-Ayato-. Pronunciò quel nome. Rimbombò nella testa. Non aveva parlato.
Altri echi. Sofferenza.
-Presto, Yui!-. Era ancora lui. Non sembrava arrabbiato.
Che bello, non era arrabbiato.
Si sentì sollevare.
Vide qualcosa. Sentì qualcosa.
-Ayato!-. Boccheggiò spalancando gli occhi, facendoli guizzare intorno come una forsennata, cercando il vampiro tra i contorni, le sagome.
Percepì il suo corpo, immobile. Non..non riusciva a muoversi.
Un lampo rosso. Verde. Nero.
Sentì riacquistare un po' di lucidità. Riuscì a mettere a fuoco.
Scrutò l'espressione preoccupata di Ayato, chino su di lei.
Era tra le sue braccia. Era così bello. Chiuse gli occhi.
-No, Yui!-. Lo sentì esclamare, con agonia.
Riaprì di scatto le palpebre. Perché era così teso?
Ah. Inarcò la schiena d'istinto, colta da uno spasmo.
Artigliò con le dita qualcosa. Si sentiva meno pesante. Ma faceva più male.
La sua giacca nera. Stringeva la sua giacca nera.
Poi un movimento attirò la sua -debole- attenzione: Ayato tratteneva tra le mani un lembo del collo della giacca e la maglia sottostante, scoprendo così la clavicola.
La sua pelle era davvero perfetta.
La testa pulsò. Ah.
Cos'era quello sguardo combattuto che aveva il vampiro?
Sentì la testa sollevarsi, avvicinarsi di più al suo viso. Ora sembrava determinato.
-Yui, devi succhiarmi del sangue.-. Disse, serio, con un cipiglio appena accennato.
Cosa?
-Hai bisogno di sangue, Yui. Fallo e basta.-. Tagliò corto, con una punta di rassegnazione, mentre nei suoi occhi si rifletteva l'espressione confusa della giovane.
Accidenti, era pallidissima.
-Va bene-. Acconsentì, con voce flebile e roca.
Ah. Faceva male anche parlare.
La mano di Ayato allora -sì,era la mano- guidò la sua nuca verso la clavicola scoperta.
Poteva vederlo: il flusso continuo di sangue pompare sotto la pelle chiarissima; il suo odore pungente e irresistibile.
Yui schiuse piano le labbra, e dopo esser stata colta da uno spasimo particolarmente doloroso, azzannò la clavicola del vampiro.
Ayato aveva ragione. Aveva bisogno di sangue.
Aveva bisogno di lui.
Ad ogni sorso del liquido sentì il corpo rianimarsi, sempre di più. L'eccitamento, la consapevolezza sopraffare il dolore.
Percepì il torace liberarsi dalla compressione, i muscoli riacquistare le forze, l'arsura scomparire.
E distinse sempre più chiaramente i grugniti di Ayato, a metà tra l'estasi e il disgusto.
Capì di essere seduta sulle sue gambe, una mano premuta dietro la schiena, tra le lenzuola ormai sfatte del letto, con le dita strette al suo petto,
le guance arrossate.
L'aveva salvata. Si era occupato di lei.
Le aveva lasciato fare quello che lui aveva sempre fatto a lei.
Quello che lei odiava, ma che amava più di tutto perché era l'unica cosa che avesse potuto dargli, per stare tra le sue braccia, per sentirsi in qualche modo amata.
Ed era lo stesso che stava facendo lui in quel momento.
Solo che, se lui non glielo avrebbe permesso, lei sarebbe morta.
Fu quella consapevolezza a farle allontanare le labbra dalla sua pelle, ormai insanguinata e con un vistoso morsico.
Incrociò gli occhi di Ayato: leggermente sgranati, limpidi, ma indecifrabili. Notò con stupore le sue gote leggermente arrossate.
Poi lo sguardo della giovane guizzò alla sua nocca, bianca dallo sforzo, che pian piano tornò a colorirsi di un pallido rosa, dopo aver lasciato il lembo di giacca
e della maglia.
Yui indugiò un poco sulle sue labbra corrucciate, prima di risalire ai suoi occhi.
Rimasero entrambi in silenzio a fissarsi per molti secondi. Yui non sapeva davvero cosa pensare.
Poi, ad un tratto, Ayato alzò la mano libera, e sfiorò con i polpastrelli le labbra di lei, che fremette sotto il suo tocco delicato ma elettrizzante.
Lui inclinò la testa di lato, e allontanò lentamente le dita, portandosele alla bocca. Chiuse gli occhi, e leccò la cute impregnata del suo sangue.
Lei fremette di nuovo.
-Ora ti appartengo-. Sussurrò, inchiodandola con occhi conturbanti, appena spalancati.
Yui non ebbe neanche il tempo di sbattere le ciglia, che Ayato aggiunse -Ma non dimenticare che anche tu mi appartieni-, e si avventò sulle sue labbra.
***
Eccoli lì, i sei seggi.
All'estrema sinistra, il seggio color ocra. Shu, seduto con le gambe accavallate e una mano sul petto. Gli occhi cristallini seri e superbi ad adocchiarla.
Poi, il seggio violetto. Reiji, in una posa arrogante quanto elegante; le gambe divaricate e le mani congiunte.
Gli occhi rosso cardinale composti ed autoritari ad osservarla.
Al lato sinistro del tavolino color oro, il seggio rosso. Ayato, con le braccia poggiate sulle cosce divaricate, serio. Gli occhi verde marino sfrontati, che la squadrano.
Alla sua destra, il seggio color sabbia. Kanato è seduto composto, Teddy stretto al petto, le gambe chiuse. Gli occhi violetti cupi e maliconici, scrutandola.
Al suo fianco, il seggio verde. Raito, con una mano a sostenergli il mento e l'altra sul bracciolo, conturbante. Gli occhi smeraldo seducenti puntati su di lei.
All'estrema destra, il seggio oro vecchio. Subaru, che è chinato in avanti, con le mani sulle ginocchia, rigido. Gli occhi cremisi prepotenti mentre la fissano.
E infine, lei. Yui, la settima vampira. In piedi, dietro il tavolino centrale, con le mani sul bordo, nascoste dai sei calici.
Gli occhi lampone timidi ma determinati, che guardano dritti davanti a sé.
Lei li ama, uno ad uno, con i loro pregi e i loro difetti.
E ognuno di loro la ama, a modo suo.
Sei fantastica non vedo l'ora di leggere la tua prossima storia continua così alla prossima con affetto mary99/haru |