Recensioni per
Mamma, perché mi hai abbandonato?
di La Mutaforma

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
31/07/14, ore 10:07

Strazianti. Non riesco a trovare un altro termine per descrivere queste poche, significative parole. Credo anche io che tu abbia fatto bene a inserire la tua short in questa sezione. Nel libro non viene trattato il rapporto tra Quasimodo e la madre, anzi viene detto che Frollo lo volle allevare dopo che il piccolo era stato veramente abbandonato. Inoltre ho colto anche la citazione dal musical di Cocciante (meraviglioso secondo me). Ti faccio dunque i miei complimenti, sei riuscita a rendere in poche righe il dolore del campanaro, e la profonda tristezza che prova. Brava, anche perchè lo stile di scrittura è molto suggestivo :) Con questa recensione ti do anche il benvenuto in questo fandom e spero che potremo leggere qualcos'altro di tuo :)
Un bacione
tua
C.L.

P.S. se ti ispira questo tema anche io sto scrivendo una fan fiction "Il sangue del mio popolo" se ti andasse di fare un salto e di farmi sapere cosa ne pensi mi farebbe super piacere :)
(Recensione modificata il 31/07/2014 - 10:08 am)

Recensore Master
30/07/14, ore 09:44

Così poche parole, così tanto dolore.
Sono d'accordo nella tua scelta di ricondurre questa riflessione al film Disney anziché al romanzo, perché sì, è straziante il modo in cui la madre di Quasimodo nel film abbia tentato di salvarlo e Frollo gli abbia invece dato a credere per vent'anni di non essere stato voluto, di non essere stato amato se non da lui. Inoltre, l'accennare al senso delle campane e in particolare a quello della piccola Maria aggiunge qualcosa di vero che la Disney non ci racconta, il che conferisce molto più spessore al ruolo delle campane stesse, che sono molto più di un accompagnamento nella vita solitaria di Quasimodo - sono tutta la sua esistenza, letteralmente, e non deve essere facile per lui ascoltare la piccola Maria senza provare un naturalissimo e umano rimpianto, che sfoci addirittura nel rancore.
Come sempre rendi le tue introspezioni vivide e sentite, cosa della quale non smetterò mai di ringraziarti. Ora più che mai, perché l'amore che ho per Quasimodo non si quantifica e tu oggi me l'hai fatto amare ancora un po' di più.
Fabi