Recensioni per
Da che parte stanno i cattivi?
di aturiel

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/06/15, ore 11:52

Valutazione per il "contest al contrario":
Partiamo da alcune frasi che mi sono segnata leggendo la tua storia e per cui ho degli appunti da muovere.

- “Io ho sempre amato i sussurri, mi sembra quasi che sia un angelo custode a bisbigliarmi nell’orecchio – e che io possa davvero averne uno tutto per me, è ovvio che mi faccia felice -, senza farsi sentire da nessun altro che non sia io.” Questa frase è, rispetto alla leggibilità del resto del testo, un po’ contorta. Ovviamente è una mia impressione e nulla ti vieta di passare oltre e ignorare questo appunto, ma spicca davvero rispetto alla fluidità del resto. Forse la dividerei in concetti più brevi e più incisivi, proprio come fai per altre parti del testo.
- “Credi che il tuo amante, tra un po’, non ti lascerà perché accortosi che tanto, con quella donna, non divorzierai mai?” metterei “da quella donna”.
Per il resto la storia è davvero corretta, ma non si ferma a questo. Hai scritto in modo accattivante, diretto, incisivo, adattando lo stile al contenuto e alla situazione. È una modalità di lavoro che apprezzo, perché credo che una storia non acquisti significato solo grazie al contenuto, ma anche grazie al modo in cui viene raccontata. Le frasi sono spesso brevi, il testo è pieno di domande retoriche, il lettore non può che arrivare dalla prima all’ultima riga con facilità, diventando parte di un dialogo che è in realtà un monologo a senso unico.
Il concetto chiave, a mio parere, è quello dei sussurri e delle maschere. Siamo molte persone, siamo diversi in base a chi abbiamo di fronte, siamo differenti in base alle diverse situazioni. Siamo tante persone, non una sola, e indossiamo tante maschere. Cosa fa la differenza, quindi, fra l’assassino e la persona considerata “normale”? Il tuo narratore/protagonista sostiene che sia una questione di scelta: si ascolta il sussurro dell’assassino e si finisce per diventare tale. In realtà, poi, il lettore può approcciarsi all’interiorità del personaggio in modo più obbiettivo e comprendere come le sue “scelte” abbiano basi psicologiche, come siano il frutto di una vita di un certo tipo, di certi eventi che incidono sull’essere profondamente. 
Insomma una storia in cui ci si immerge, che trascina in una spirale di violenza, in un vortice disturbato, ma che lascia ampio spazio al pensiero, al ragionamento, alla possibilità di trarre delle conclusioni. Mi piace che le storie facciano riflettere chi legge e non siano semplicemente qualcosa per cui il lettore debba restare passivo e assorbire verità date.
Di certo è tutto molto semplice, qui. Abbiamo un racconto fatto dall’assassino, che difende in qualche modo malato la propria onestà verso il prossimo, al suo amante, di cui viene sottolineata l’ipocrisia. Ci sono la prostituzione, i rapporti malsani, gli obblighi verso la società, le forzature su se stessi. Insomma attorno alla tematica centrale se ne sviluppano molte altre di cui si legge spesso, ma che costituiscono un buon contorno al fulcro della storia.
Alcune dinamiche, quindi, sono già incontrate, ma la mancanza di estrema originalità non toglie nulla al fascino della storia.
Potrei definirlo un racconto filosofico, sul senso di essere se stessi, e non andrei lontano dalla verità.
C’è qualcosa che avrei affinato, qualche dettaglio cruento su cui avrei spinto di più per arrivare a sconvolgere chi legge in modo ancora più profondo, ma sono io. Questo è il mio modo di trattare tematiche tanto delicate. Tu sei stata abile nel farlo a modo tuo, nel raccontare al lettore una storia graduale, in cui la follia non è uno schiaffo ma una carezza inquietante. Quindi non posso che complimentarmi per il risultato finale.

Recensore Junior
31/05/15, ore 09:35

Oddio.
Questa è in assoluto la fic più strana che ho letto in tutta la mia vita.
Non so neanche bene come recensirtela, mi trovo del tutto spiazzata. In realtà mi turba assai, se devo dirlo. Insomma, ho afferrato il senso profondo, quando parli dei "sussurri" e l'ho trovato talmente reale, talmente vero, che mi ha un po' lasciata.. così. Non posso riuscire a pensare a un modo più geniale di questo di mettere insieme bene e male, istinto, menzogne, falsità, maschere.. Il messaggio che lasci è sconvolgente ma vero, e devo dirti che ti stimo per averla pubblicata, non tutti l'avrebbero fatto. Fa molto riflettere su ciò che siamo, perché i due uomini, alla fine, sono la stessa cosa. La cosa sconvolgente è che quello "buono" in realtà è quello che mente a se stesso, quello "cattivo" è quello che invece ha seguito la sua vera natura. Sono uguali ma hanno solo avuto "sussurri" diversi, come se la libertà alla fine contasse poco o veramente poco, l'unica libertà è quella di decidere se fingere o lasciarsi andare. Molto pirandelliano come tema.
Niente, sono senza parole. Ho un mare di pensieri per la testa ma non so più come scriverli. Veramente, veramente geniale.

Recensore Junior
25/04/15, ore 21:26

Decima classificata al Shock me now! Contest di RedLolly

-Stile e lessico: 14/15
-Grammatica e sintassi: 10/10
-Originalità: 17/20
-Personaggi: 19 /20
-Gradimento personale: 13/15
- Shock: 15/20
Per un totale di: 88/100

-Stile e lessico:
Mi è piaciuto moltissimo il tipo di stile che hai utilizzato! Essendo questa una storia di tipo epistolare il linguaggio risulta molto colloquiale e contiene ripetizioni, cosa secondo me corretta in un testo di questo tipo. In questo modo non solo hai reso il racconto molto realistico, ma permetti al lettore di capire molte cose del protagonista anonimo. Hai utilizzato in modo adeguato termini volgari, che non risultano mai sopra le righe. Il protagonista dimostra così tutto il disprezzo che prova per la società in cui cerca di sopravvivere il suo interlocutore: è una “giungla industrializzata”in cui il più forte è quello che è capace di mentire meglio, di calare le maschere più adeguate secondo una concezione che a mio avviso si ispira molto alla filosofia pirandelliana.

-Grammatica e sintassi:
Non ho notato alcun errore di grammatica, quindi ti faccio i miei complimenti! Non era facile, dato lo stile utilizzato che poteva “indurre in tentazione”. Complimenti, punteggio pieno!

-Originalità:
Ammetto che non ho trovato la storia originalissima, nonostante questo non voglia dire che io non l’abbia apprezzata. Diciamo che non mi ha stupito più di tanto il background del protagonista, ovvero un uomo omosessuale che si prostituisce ma che disprezza fortemente la società in cui vive, fino ad arrivare all’omicidio.
Ho trovato interessante anche il binomio amore/odio che riflette la dualità del rapporto tra lui ed il suo interlocutore, in un circolo vizioso da cui non è possibile uscire. I due personaggi rimangono in una situazione di stallo sentimentale ed emozionale di cui l’uomo è perfettamente consapevole, per questo si fida di lui e gli scrive la lettera che il lettore ha sotto gli occhi.
Il fulcro centrale del racconto risulta quindi non particolarmente innovativo, ma il punteggio sale decisamente grazie alla forma stessa del racconto, ovvero la lettera. Non mi capita spesso di leggere storie in forma epistolare, e il tutto assume sicuramente una forma diversa dal solito.

-Personaggi:
Non ho avuto nessuna difficoltà a comprendere i pensieri non solo del protagonista, ma anche del suo interlocutore. Nella lettera, senza sembrare per nulla ridondante o forzata, ce li descrivi entrambi perfettamente: il primo, sensuale, animato da un cinismo che sfiora sicuramente il quadro di un disturbo antisociale, decanta la sua visione di un mondo civilizzato solo a parole, dove l’inganno e la menzogna sono il mezzo per avere ciò che si desidera, mentre il secondo non è altro che una persona perfettamente integrata in questa società malata e turpe, il quale vive di falsità per continuare a avere un’esistenza agiata e tranquilla.
Ho notato come il racconto sia molto concentrato sugli aspetti discordanti di due personaggi che non sembrano avere nulla in comune. Il protagonista si definisce sincero rispetto all’altro, gli racconto in modo quasi innocente ciò che avverte, ciò pensa, la sua filosofia di vita così cruda, senza però definirsi malvagio. Come si evince dal titolo in effetti la linea tra cattivo e buono, come tra amore e odio è sottile, facilmente oltrepassabile.
Il lavoro introspettivo che hai fatto è davvero notevole, complimenti!

-Gradimento personale:
Questa è una storia che ho apprezzato molto! Come ho già detto, sono rimasta piacevolmente colta dallo stile, semplice, scorrevole anche se crudo, così come ho apprezzato molto il protagonista. Mi piacciono i personaggi che non possono essere definito né buoni né cattivi, ma che si trovano nel mezzo, magari animati da una specie di follia estremamente lucida e cinica, generati da una società corrotta e che si basa sull’apparenza e sul perbenismo.
Una cosa che ho notato è il fatto che l’anonimo protagonista ha un charme sottile, pericoloso e sensuale che si intravede in ogni frase. E’ un uomo che ha fatto del sesso il suo mestiere e che conosce le proprie armi.
Bel lavoro!

-Shock:
Per quanto riguarda lo shock, non ho potuto darti un punteggio molto alto. E’ vero che c’era nel racconto una componente molto “maligna”, sprezzante, folle, che animava le parole del protagonista, tuttavia non posso dire di essere rimasta molto scioccata dal racconto degli omicidi. In un certo senso me lo sentivo, si presagiva già a mio avviso che probabilmente qualcosa del genere lo avrebbe raccontato. Quello che voglio dire, è che non ho sentito né il colpo di scena, né una sensazione troppo sgradevole. L’obiettivo non è stato centrato in pieno…
Rimane comunque una storia decisamente cruda, cosa che non è assolutamente fuori tema dalla richiesta del contest e che personalmente ho apprezzato moltissimo.

Recensore Master
28/03/15, ore 17:11

3 Classificato Aturiel -Da che parte stanno i cattivi?
contest ''concedimi di essere schietto''


*Grammatica Stile e Lessico 9.50/10

- Non ho rilevato errori sintattici /grammaticali

- Il lessico è mediamente semplice e basilare, ricco di ripetizioni e colloquiale al massimo, però trovo che si adatti abbastanza bene alla tua storia, per questo non ti ho penalizzata affatto sul punteggio. In genere è consigliabile non cominciare una frase col 'ma', ''e'' essendo però una lettera informale, non ho considerato errore neanche questo, ma solo una scelta che ben si adatta alla trama e all'economia generale dell'epistola. Il registro linguistico si mantiene appropriato per tutta la narrazione e che, secondo me, è adatto alla storia.. Anche in questa voce mi sento di farti i complimenti.

La fic è una lettera- dialogo a cuore aperto come se i pensieri su carta fossero riportati all'amico a voce, anche le espressioni scurrili sono scelte che si adattano bene al contesto e che, sempre nel contesto, non stonano. Il ritmo è lento e anche questo si adatta bene alla storia e c'è un gradevole scorrere di pensieri veloci, punteggiatura lenta che frena il tutto, un bilancio buono che, a mio soggettivissimo e opinabile parere, potrebbe essere un po' limato. Es:

'lo potresti considerare un tuo intimo amico, vero? '' → potresti considerarlo un tuo.. ecc ecc

Passando a questo periodo → No, è una semplice constatazione; (qui avrei messo i due punti) tu menti per il bene della gente:(avrei messo il punto fermo) tumenti quando dirigi la tua azienda, menti a tua moglie ogni volta che ci fai sesso, menti ai tuoi figli dicendo che vuoi loro bene, menti quando sorridi davanti a quei leccaculo che ti ronzano attorno ogni giorno, e.

Ecc ecc..

La frase è bellissima, d'effetto e molto ''forte'' tutti quei ''tu'', ''menti'' rafforzativi la rendono quasi cruda, un lungo elenco di accuse rabbioso. Ho letto però la storia molte volte e il periodo, rileggendolo ad alta voce, risulta un po' lungo e stancante, quasi come se, per arrivare alla fine, bisogna prendere una bella boccata d'aria. Se stata brava nella punteggiatura, però, il periodo è spezzato, gli incisi chiusi e non si ha la sensazione di annegare, però risulta un po' lungo.

In generale, in tutta la fic, ho trovato molte ripetizioni che hai usato come rafforzativi, quasi per dare enfasi allo sfogo dello scrittore.
Anche il ripetere di parole come ''angioletto'', ''sussurri'', ''istinto'' sono scelte mirate e accurate, funzionali alla trama. Una scelta davvero molto indicata nell'economia generale della storia.

Non c'è una voce di valutazione per il titolo, ma volevo farti lo stesso i complimenti. Trovo che sia davvero molto bello e accattivante, incisivo come il resto della storia.


Originalità e Trattazione della tematica del contest 8.50/10

il punteggio è una media tra le due voci, Originalità e Trattazione del contest:

- L'argomento non è proprio originalissimo di per sé: abbiamo un uomo gay che si nasconde e un altro che è fiero di se stesso, delle sue scelte e di come vive e che quindi accusa l'altro e allo stesso tempo lo ama e quasi lo ''assolve''. Hate/love allo stato puro. Da un lato c'è il ''già visto'', ma picchi di originalità li tocchi usando lo strumento dell'epistola che rende la storia adattabile a ''quell'amico'', una persona senza volto che, però, una storia ce l'ha. (7 per questo parametro)

- per quanto riguarda la tematica del contest credo che qui tu abbia centrato in pieno. Fredda, cruda, senza illusioni. Diretta. (10 per questo parametro)

media: 8

Trattazione dei personaggi 10/10 + 0.75 di bonus

La caratterizzazione di quest'uomo, di quest'amico all'amico, è davvero ben modulata e costruita. Personalmente amo lo slash e leggo quasi esclusivamente questo fandom.
È un uomo malato, nel suo essere cattivo quasi consapevolmente e allo stesso tempo cerca di convincere l'amico a seguire gli stessi istinti.
L'uomo è crudo, sincero, quasi vanesio della sua crudeltà, quasi pomposo del suo essere se stesso. L'ibera gli istinti, sa di essere malvagio e allo stesso tempo, non lo sa. È quasi come se, lasciandosi andare a quegli istinti, i sussurri (io li avrei messi con la lettera maiuscola, per enfatizzare il tutto), lui si assolva da solo. Mi ha ricordato un po' la filosofia espressa in ''Genealogia della morale'' di Nietzsche. Quest'uomo segue la sua Morale e ne gode e quindi è gusto, perché segue un istinto umano e primordiale, non sociale.

L'amico, invece, è schiavo della società e dell'immagine che gli altri vorrebbero avere di lui e che lui ha, per amor di apparenze, anche se vorrebbe essere come l'amico-cattivo. Tanto è vero che chi scrive non ha dubbi sul fatto che non sarà denunciato. Per amore, ma non solo. Quasi come se chi legge, vivesse quell'esaltazione di cui si priva attraverso gli occhi di chi scrive.
Un rapporto malato e ben caratterizzato, fin troppo esasperato, ma fa parte di ''loro''

Il bonus: mi sento di darti 0.25 per l'emotività instabile (mi sembra evidente) e per L'egocentrismo per un totale di 0.50 di bonus.

Per quanto riguarda Intuitivo e Umorista, non mi sento di darti il bonus pieno, ti spiego il perché.
Tu hai usato i significati meno immediati di termine Intuitivo ed Umorista,
Intuitivo, non inteso con il significato più immediato, ma come istintivo, naturale
Umorista, il primo significato immediato è ''chi è dotato di senso dell'umorismo'', qui al massimo c'è senso dell'umorismo macabro (cosa che da amante dell'angst apprezzo particolarmente); potrebbe significare anche persona lunatica/bizzarra e mmm.. non so, credo che tu ci abbia girato intorno, ma non sono immediati come le prime due. Non voglio penalizzarti e quindi ti darò lo stesso 0,25 per un totale di bonus di 0.75. 

Gusto Personale 4/ 5

La storia mi è piaciuta, nell'insieme. È bella, forte e cruda e credo che tu sia riuscita a cogliere bene il senso del contest, l'ho apprezzata, ma non l'ho amata alla follia. Fondamentalmente perché lo stile che hai usato, lo stesso stile di cui ho oggettivamente lodato i meriti perché ben si presta alla tematica/narrazione, non è quello che soggettivamente preferisco. Ecco il genere epistolare non è proprio quello che più preferisco. Però, ho amato l'angst che trasuda in queste cinque pagine di word, quello mi è piaciuto molto, direi che mi piacerebbe leggere qualche altra cosa di tuo perché sono curiosa di leggere il tuo approccio stilistico ad altre tematiche. Ciò non toglie che abbia apprezzato la storia.

Totale 32.75/ 35

Recensore Master
18/02/15, ore 10:22

[Recensione premio 2 di 3 per "Tempo di... Tag! Second Edition" Contest]

Eccomi qui.
Lo so che è passato un sacco di tempo, ma arrivo sempre a lasciare le recensioni e non mi dimentico mai.
Passando alla star di questa recensione, vale a dire la tua storia: premetto che l'epistolare, come stile di storia, non rientra tra le mie simpatie, ma ho trovato la lettura talmente scorrevole e coinvolgente che questo punto ha finito per passare totalmente in secondo piano.
La cosa che mi piace delle tue storie è che sono sempre originali e interessanti, e mi lasciano sempre con la bocca aperta per la sorpresa quando arrivo alla fine.
La psiche del protagonista che traspare dalla storia è davvero complessa e oscura, rappresenta proprio una persona che segue l'istinto al di là di tutto, come un animale. E poi c'è il destinatario della lettera, anche lui è ben descritto attraverso le parole del protagonista, "l'amico". In questo caso si tratta di qualcuno che cerca di rendere felici tutti (l'amante, la moglie, i figli), però allo stesso tempo è un totale bugiardo che rinnega se stesso. Hai fatto davvero un lavoro sublime con la caratterizzazione dei personaggi di questa storia, non ho mai letto nulla di simile.
Hai fatto davvero un ottimo lavoro e posso dire che hai sicuramente meritato ogni premio che questa storia ha vinto partecipando ai contest.
Sei veramente brava. Complimenti!
Ilaria

Nuovo recensore
21/11/14, ore 15:45

Grazie alla tua storia ti sei meritata il primo posto a questo contest. Comincio dal fatto che ho amato il procedere senza sbavature del pensiero del protagonista, soprattutto perché fa entrare nel suo mondo che, volente o nolente, è fatto soprattutto di sofferenza e di amarezza. Ha assolutamente ragione quando dice che è diverso dagli altri e che non è poi così male esserlo. Parte tutto come una sorta di lettera di confessioni, di chiarimenti e di riflessioni, ma poi si trasforma in un racconto che il protagonista narra di se stesso. Mi è piaciuto il ritmo della lettura, scorrevole e intenso allo stesso tempo. Ad un certo punto sembra proprio che il personaggio principale abbia davanti il suo interlocutore e, come è normale che sia in una discussione, interrompe il procedere dei suoi pensieri per spiegare al suo amico il suo punto di vista o per dargli chiarimenti. Mi ha un po’ dato una sensazione di profonda malinconia, soprattutto perché il protagonista si sente un fallito già in partenza e pare prevedere, nel momento in cui si rende conto di questa cosa, che combinerà qualche guaio. Verso la fine diventa tutto un crescendo, culminando con una fine che, a mio parere, è perfetta per la tua storia.

Recensore Master
28/10/14, ore 21:25

Mi si sono incollati gli occhi al testo ○.○
È una fic... fantastica, really!
È scritta benissimo, scorrevolissima... perfetta. Ora non voglio fare la leccaculo, eh, anzi, ciò che dico lo penso davvero. Ti dirò una cosa: recensisco quasi solo le fic stupende come le tue, fic per le quali vale la pena di spendere due parole, oppure quelle che non vanno proprio benino e hanno bisogno di qualche consiglio. Ma chiusa parentesi... complimenti vivissimi, mi sono immedesimata in entrambi i personaggi e mi ha fatto riflettere molto, oltre che avermi dato una gran ispirazione.
Mi sa che ho scritto troppo, ti lascio.
A presto, e un bacio

Recensore Veterano
21/10/14, ore 15:50

Ciao, passo a lasciarti il giudizio del "contest del supermarket", come richiesto :)

2° classificato: aturiel – Da che parte stanno i cattivi? (Vincitore Premio Psiche)

Grammatica: 9,6/10
All’inizio, manca la virgola dopo Caro amico [Segno di punteggiatura mancante: -0,2]
No, non diverso nel senso di gay – cioè, sono anche quello, ma in questo non sono differente da te  -, c’è un doppio spazio dopo te [Mancanza spazio/spazio inutile: -0,2]

Stile e Lessico: 10/10
Bellissimo stile, mi ha fatto venire i brividi. La forma epistolare non mi è molto congeniale, di solito, ma questa storia me l’ha fatta adorare. Lo stile, senza sbavature e modellato con attenzione e ingegno, ha reso la storia un puzzle perfetto, con ogni tassello al posto giusto, per catturare l’attenzione del lettore fino all’ultima riga.
Anche il lessico mi è parso molto variegato e ben amalgamato alla storia, e il linguaggio colloquiale o i termini volgari non mi sono sembrati affatto fuori luogo, semmai adatti al tipo di personaggio che hai deciso di descrivere.

Caratterizzazione Personaggi: 10/10
Bellissima la caratterizzazione, mi ha catturata fin dalla riflessione sui sussurri e, più andavo avanti, più non potevo far altro che rimanere colpita dalla psiche contorta e in un suo modo perfettamente logica di quest’individuo che vai a “descrivere” nella sua lettera ad un amico. Mi piace molto il confronto tra i due tipi di realtà: quella della normalità, tutta bugie e menzogne, dell’amico che segue solo una parte dei sussurri e quella più oscura e irrazionale, ma assolutamente sincera, di colui che scrive, che segue solo l’istinto animale e si trasforma, in un certo senso, in uno di loro.
Nonostante i due uomini rimangano nebulosi, penso che la scelta di non dare dei nomi definiti sia molto azzeccata, in quanto tutta la lettera è un confronto tra due atteggiamenti diversi, due differenti modi di vivere e quindi sarebbe stata una forzatura cercare di inserire due personaggi specifici a cui associare queste, diciamo così, correnti di pensiero.

Buono spesa: 18,5/20
5 pt. pieni per i due generi, trovo che specialmente il dark si addica molto alla tua storia ed è preponderante all’interno del lungo ragionamento di colui che scrive.
Il tandem nota+avvertimento, da 3 pt. totali, vale qui 1,5 in quanto è presente e ben sviluppato l’avvertimento Violenza ma non hai scelto una nota da accoppiare.
12 pt. per citazione e caratteristica personaggio, trovo che entrambe siano state utilizzate ottimamente. Adoro come hai deciso di inserire la citazione come conseguenza naturale nel ragionamento dello scrittore – e anche come sia stata inserita in maniera perfetta, quasi come se non fosse stata obbligatoria – e la caratteristica è stata sviluppata al massimo possibile, facendo diventare il piacere una vera e propria componente fisica, che stimola l’eccitazione del protagonista. Contorto ma verosimile, e molto credibile considerata la psiche del tuo personaggio.

Gradimento Personale: 10/10
Una storia meravigliosa, veramente tanti complimenti. Non è semplice inventare e dare uno spessore a un personaggio solo in 2000 parole, ma tu ci sei riuscita benissimo, incorporando tra l’altro una serie di obblighi che non erano semplici. Il viaggio nella psiche di questa persona è stato intenso e pieno di emozioni, e sono davvero contenta che questa storia sia stata il risultato del mio contest e di aver avuto la fortuna di poterla leggere.

TOT: 58,1/60

Recensore Junior
11/09/14, ore 20:39

Tu. Sei. Geniale!
Con questa storia/lettera mi hai dato spunto per riflettere... Effettivamente il tizio non ha tutti i torti. Sembra quasi che si sia scritta da sé, perchè il filo logico prosegue senza incrinature o incertezze e sembrano davvero le parole di una psiche... Diversa ;)
Comunque si, sei riuscita a farmi entrare in sintonia con i due personaggi: una parte di me comprende il destinatario della lettera, l'altra il mittente. Sono pazzo? No o almeno non ancora. Lo diventeró? Dopo aver letto questa tua storia ed aver fatto le mie riflessioni sono sulla buona (o cattiva?) strada ^-^
Per concludere... Si insomma scrivi da Dio. Sai come trascinare il lettore, volente o nolente, all'interno della storia stessa.
Continua cosí ;)
Tuo,
Alter_Ego
P.S.
Alle parole: "False perchè io non vivo scopando aria" mi si è crepato un polmone per le risate. Ho capito cosa volevi dire ma boh... Non riuscivo a riprendermi XD