Recensioni per
Terrible and Red
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/04/20, ore 12:12

SESTA CLASSIFICATA AL CONTEST "UN FIORE PER TANTE EROINE"
Grammatica e stile (10\10) 
Hai uno stile perfetto. Non ho trovato errori grammaticali e lo stile scorre perfettamente. Ti devo fare veramente i complimenti perché è scritto perfettamente!  
Caratterizzazione dei personaggi (9.50\10) 
Melisandre è uno dei miei personaggi preferiti, dunque è stato molto bello leggere di lei ed è stato interessante vedere una versione più giovanile ingenua. Immagino che ti starai chiedendo perché ti ho tolto mezzo punto; sono sincera, forse mi è sembrato troppo sbrigativo per un personaggio come lei farsi convincere così velocemente a diventare sacerdotessa, mi aspettavo una cosa più graduale. 
Trama e originalità (9\10) 
Questa parte è stata davvero difficile perché dal punto di vista dell’originalità la storia avrebbe meritato il punteggio pieno, in quanto, come ti ho già detto prima, è stato davvero interessante leggere di un Melisandre giovane, ma il problema secondo me è stato lo svolgimento della trama; la storia si svolge in maniera troppo veloce: come ti ho già fatto presente prima, trovo che Melisandre si sia lasciata convincere troppo velocemente, inoltre alcune cose poco coerenti come per esempio il fatto che Melisandre sappia parlare il valyriano se viene da una famiglia povera. Come lo ha imparato? Forse qui avresti dovuti dilungarti un po’ di più. Un’altra cosa che non mi è stata molto chiara è quando parli dell’acciaio di Valyria: se non ricordo male nei libri di George Martin (ma anche nella serie stessa) viene detto che è molto difficile da trovare, mentre tu dici l’opposto e dunque non mi sembra coerente che l’universo i Got. 
Gradimento personale (4.80\5) 
Al di fuori dei piccoli buchi di trama, la storia mi è piaciuta veramente tanto. Complimenti! 
Utilizzo del pacchetto (3\3) 
Da questo punto di vista non mi posso lamentare perché il tema della devozione è perfetto per Melisandre. 
Titolo (2\2) 
Mi è piaciuto il riferimento alla Melisandre che diventerà, perciò punteggio pieno anche qui! 
Tot: 38.3 

Recensore Master
28/02/20, ore 11:49

Ciao Setsi! Anche io partecipo al contest di NevilleLuna e sto dando un'occhiata alle altre storie dei fandom che conosco :)
Melisandre non è mai stata fra i miei personaggi preferiti (c'è da dire che purtroppo conosco solo la versione cinematografica) ed è stato interessante leggere di questo scorcio del suo passato. Trovo che tu sia stata molto brava nel gettare le basi, con la descrizione di questa ragazzina dalla vita decisamente dura, per lo spietato personaggio che diventerà in futuro :)
complimenti e in bocca al lupo per il contest :D

Leila

Recensore Master
10/05/18, ore 12:19

Recensione premio (3/3)

Salve Cara!
Ok, ho continuato con GOT, scusa se sono arrivata così indietro con gli anni ^^". La storia mi è piaciuta. Devo ammettere che questo personaggio non mi ha mai incuriosito così tanto, anzi per nulla... un po' la odio, ma vabbè, ormai odio quasi tutti hahahaahhaha. Però è comunque affascinante scoprire nuove sfaccettature di un personaggio. Hai interpretato molto bene quello che sappiamo di lei, e lo hai sfruttato per creare una storia tua. Il suo passato cosi narrato, può effettivamente essere veritiero. Nessuno ci ha mai fatto sapere nulla, ci sono talmente tante cose da scoprire su questo mondo che abbiamo l'imbarazzo della scelta. Bellissime le parole dello Stregone, e lei furba e micidiale anche a tredici anni, che vuole essere potente, vuole essere temuta e Donna e non una prostituta. La storia è scritta molto bene e lo stile è sempre scorrevole, si legge in un attimo. Molto interessante da diversi punti di vista, ovviamente ^^. Lei diventerà effettivamente quello che desidera( e la collana con il rubino... ahhahaha hai inserito un bel elemento che anticipa), in qualche modo almeno lei riesce ad esaudire i suoi sogni e le sue ambizionil Chissa che fine farà nel telefilm, però... mmm... immagino che andrà a far compagnia ai morti. Prima o poi tocca anche a lei... bravissima come sempre**

Un bacio

Recensore Veterano
05/03/15, ore 20:26

Sesty - Terrible and Red
Vincitrice del Premio "La Curiosità"


Grammatica (4,95/5)

suntuoso in sontuoso.
A un che diventa ad un (ma questo non l'ho neanche considerato, è solo un appunto per te ;D)
La grammatica non presenta errori di sorta tranne quello sopra riportato. Immagino il tuo disappunto al notare che il voto non è pieno per un semplice errore di distrazione, perché capisco perfettamente che sia stata solo una svista, ma essendo il testo estremamente breve ed essendo l'errore segnalato anche dal controllore ortografico, è una svista che poteva essere corretta.
Nulla di male, è solo una svista e di certo non sarà questa a determinare la bellezza del tuo lavoro; ritengo comunque corretto fartelo notare.

Stile e Lessico (11,40/12)

Consecutività del Linguaggio 5/5

Hai mantenuto sempre la stessa struttura stilistica e non hai commesso ripetizioni od errori da essere segnalati (tranne la parola scritta scorrettamente che ho preferito farti notare nella grammatica piuttosto che nel Lessico data la pochezza della sua importanza).

Coerenza nell'utilizzo delle parole 4,90/5

Ho solo una parola da segnalarti che, più che nella sua logica stretta, va ad influenzare la logica della frase: più adatti a(d) una donna (dell)’Ossidiana. In questa frase al posto di “dell'Ossidiana” avrei usato “che l'Ossidiana”, dato che d'impatto crea confusione nella comprensione della frase. Cerco di spiegarmi meglio, in quanto di per sé non sia un errore, ma solo una concezione stilistica, quindi percepibile in modo differente da lettore a lettore.
“Dell'Ossidiana” come struttura grammaticale è perfettamente corretto, ma leggendo e quindi entrando nella logica della frase, senza una virgola prima crea come muro: d'impatto, si perde il concetto portante della struttura logica, in quanto quel “dell” fa intendere, di primo acchitto, che L'Ossidiana sia un tipo di di donna; per spiegarmi meglio, quando l'ho letto la prima volta ho inteso che l'Ossidiana fosse un riferimento alla donna e non ai gioielli: più adatti ad una donna dell'Africa (è un esempio per farti capire come l'ho interpretata in un primo momento). Se invece di dell'Ossidiana avessi scritto “che l'Ossidiana”, la logica della frase si sarebbe richiama da sola.
Per essere il più esplicita possibile, nel modo in cui è stata strutturata la frase, data l'assenza della virgola prima di “Dell”, il che, sebbene personalmente avrei aggiunto la virgola a priori, avrebbe dato più impatto nella logic della frase: “è meglio questo che quello”.
Per l'ennesima volta, chiarisco che non hai fatto un errore grammaticale , ma una scelta stilistica azzardata che poteva essere evitata.

Punteggiatura 1,50/2

Come già premesso un milione di volte nella stesura del significato di classifica, la punteggiatura non è una scienza esatta e va molto a percezione personale, ma ne ho notato l'utilizzo erroneo in alcuni casi, che ora andrò a mostrarti, proprio perché rendono di difficile comprensione il significato della frase.

Per un attimo erano felici, le loro voci si innalzavano come un cinguettio in una mattina di primavera; ma erano destinate a durare poco.
Quando si accorgevano della nuda realtà, le navi erano già ripartite da Asshai, più ricche di quando erano approdate.

Non era necessario andare punto e a capo, proprio perché il periodo in cui si svolge la vicenda è continuo.
Non lo dico per pedanteria, per essere puntigliosa e cercare qualcosa da criticarti, ma proprio perché andare punto a capo significa iniziare un discorso diverso; dato che la continuità logica della frase è essenziale per creare un buon testo, te lo faccio notare proprio perché anche un semplice stacco letterale può rovinare una lettura piacevole, che nel tuo caso non merita proprio di essere rovinata, no?


Un uomo dagli strani capelli di un biondo quasi trasparente aveva la più magnifica varietà di spade e pugnali che la fanciulla avesse mai ammirato e ne stava decantando i pregi a beneficio di una piccola folla.

Ora, questa frase non ha neanche una virgola; sebbene tu abbia saggiamente usato le congiunzioni senza cadere nell'inganno della punteggiatura superflua, sapendo perfettamente che la congiunzione prevede comunque un breve stop letterale, la frase letta dall'inizio alla fine, risulta troppo lunga. Lo risulta perché nella tua narrazione principale aggiungi un dettaglio (di un biondo quasi trasparente) che prevede a tutti gli effetti una piccola ripresa d'aria.
Essendo la frase abbastanza semplice e ben intervallata, non ti consiglio, in qualunque caso, di appesantirla con due virgola, in quanto non le trovo essenziali.
Fossi stata in te, avrei scritto: Un uomo dagli strani capelli di un biondo quasi trasparente, aveva la più magnifica varietà di spade e pugnali che la fanciulla avesse mai ammirato e ne stava decantando i pregi a beneficio di una piccola folla.
Puoi tranquillamente racchiudere la frase in almeno altri due modi usando, invece di una virgola sola, due virgole, ma dal mio punto di vista la frase è stata costruita in modo talmente diretto e pulito, che troppa punteggiatura la renderebbe tediosa.

Giunti a questo punto vorrei farti un discorso che riguarda un parametro generale ignorato, volutamente, dalla valutazione, data la sua importanza: la stesura del testo.
La stesura del testo è, per così dire, il più classico concetto di Stile, il modo in cui la narrazione della storia viene stilata. È un elemento importantissimo in una buona storia, ma spesso a causa della valutazione, viene messo in seconda luce, così che la critica detta con le giuste intenzioni, divenga solo un numero o un parametro e lo scrittore non ci rifletta su.
Il mio è ovviamente un discorso generalizzato, non conoscendoti non posso dire che, pur essendo un valore fondamentale ai fini del contest, tu avresti tenuto in considerazione le mie parole o meno.
Detto sinceramente, per quanto abbia trovato il testo gradevole, ci sono diverse parti che mancano di elaborazione, le parti “parlate” o “pensate”.
Se sul flusso di pensieri si può sorvolare (sebbene tutti i grandi scrittori, compreso zio martin che ha uno stile molto secco, cercano sempre di decorare il flusso di pensieri), sulle parti parlate diventa, i base alla lunghezza del dialogo, fondamentale usare un po' di sana descrizione/narrazione.
“Non è una cosa per te, ragazzina, il Vetro del Drago è quasi impagabile. Dovresti restare a casa con tua madre e imparare a diventare una brava servetta, piuttosto! Oppure non ne hai voglia, preferisci altri modi di guadagnarti da vivere? Sei molto carina, sai, se fossi ben vestita e più pulita ti proporrei un affare. Ho anche degli anelli e delle collane, più adatti a(d) una donna dell’Ossidiana. Potresti aspettarmi dietro quella taverna stasera e ti lascerei un bel regalo”
Questo dialogo è talmente pieno da risultare frettoloso, come se non avessi avuto voglia di continuare a scrivere. Io so perfettamente che non era questo il tuo intento, ma che il tuo scopo era piuttosto rendere il discorso dell'uomo più incisivo, continuo, ma letto così risulta abbastanza povero.
Potevi mettere anche delle descrizioni di poche parole o delle brevi narrazioni a smezzarlo “Non è una cosa per te, ragazzina, il Vetro del Drago è quasi impagabile. Dovresti restare a casa con tua madre e imparare a diventare una brava servetta, piuttosto!” (esempio scemo: disse guardandola lascivo) “Oppure non ne hai voglia, preferisci altri modi di guadagnarti da vivere? Sei molto carina, sai, se fossi ben vestita e più pulita ti proporrei un affare. Ho anche degli anelli e delle collane, più adatti a(d) una donna dell’Ossidiana. Potresti aspettarmi dietro quella taverna stasera e ti lascerei un bel regalo”.
La mia interpretazione è ovviamente una sciocchezza, perché non essendo te non ho idea di come volessi che apparisse l'uomo, se ponderato, se ubriaco, se ben pulito, se puzzolente, se lascivo, volgare o altro. Il punto è proprio che avresti dovuto farlo intendere tu.
Questa dinamica si ripete più volte nel testo, infatti ho notato che tendi ad intervallare pezzi di narrazione a pezzi di solo dialogo. Va bene eh, ma quando un dialogo non è fine a se stesso e riprende più argomentazioni (come prima, il mercante non le dice solo che “non è roba per lei”, ma le propone anche di battere per lui, quindi è un dialogo abbastanza complesso, non è lineare, che si apre e chiude in se stesso), è sempre meglio approfondirlo anche stilisticamente, perché aiuta il lettore ad immedesimarsi nella scena, nel personaggio e nella storia.
Non sto a farti gli esempi di ogni singolo dialogo, perché ai fini della valutazione ti è del tutto indifferente, ma spero che le mie parole ti abbiano in qualche modo aperta a nuove prospettive.

Originalità (13/13)

Sul fattore Originalità non ho davvero nulla da dire: potevi creare un Melisandre qualunque, dato che nel telefilm quasi non si parla del suo passato, e tu ti sei sbizzarrita come potevi nella sua caratterizzazione.
Ho inoltre infinitamente apprezzato la citazione Valyriana, sebbene su questo punto ritornerò in altri settori più specifici.
In sostanza, sebbene ci sano diversi passaggi che non mi trovano concorde, ma come già detto ne parleremo in altri parametri, non posso negare che al semplice fine di aver creato qualcosa di personale e diverso, direi candidamente che ci sei riuscita. Brava!

Trama (12/20)

Coerenza della Trama (7/15)

Nella coerenza della trama c'è stato un vero e proprio tracollo. Non lo dico per pedanteria, sia ben chiaro, ma hai proposto una storia molto veloce, breve e diretta, che quindi prevedeva una trama altrettanto limpida e chiara.
Tu hai posto in queste poche pagine diversi accenni interessanti, come il suo parlare antico Valyriano, che però non hai in alcun modo approfondito e questo è uno di quegli aspetti che rendono la trama incoerente. Il motivo della critica è di per sé molto semplice, non c'è alcuna logica spiegazione, neanche legata all'universo fantasy, che nella tua storia giustifichi la conoscenza di una lingua antica e morta. Lei è una ragazzina giovane, povera e non istruita. Non impensabile che grazie ad un tutore, una persona che l'abbia presa a cuore o anche solo una capacità innata lei possa conoscere quella lingua; il problema è che, nella tua narrazione e nella descrizione della sua vita, tu non ne abbia mai fatto cenno.
Capiscimi, se lo scopo del contest fosse stato solo quello di proporre una trama coerente con il contest stesso, ti avrei comunque posto la critica, ma nel gusto personale, dandole un peso diverso dato che la coerenza della trama non era poi così fondamentale. Invece ho specificato che la trama era il parametro più importante e a cui avrei dato più peso, perciò il proporre una caratteristica così importante nella sua caratterizzazione senza alcun fondamento, crea una ff labile, traballante: la storia inizia a perdere di significato, perché non è stato presentato alcun motivo valido, sia pure fantastico o innato, per cui lei debba avere questa caratteristica.
Anche l'affermazione “l'acciaio di Valyria non era così raro” cozza totalmente con la trama, non perché in un Universo Alternativo questo non possa accadere, ma perché essendo l'universo di riferimento quello di Martin, noi dobbiamo attenerci alla realtà di Martin che ci dice con certezza che l'acciaio di Valyria è rarissimo, in quanto “la magia usata per renderlo tale si è estinta con il disastro”. Il disastro di Valyria è avvenuto, quanto... 400 anni prima della saga di AsoIaF, mi pare. Dopo 400 anni sappiamo che solo alcune grandi casate ne hanno ancora dei pezzi e che il loro valore è inestimabile, tant'è che neanche Tywin Lannister riesce a procurarsene una (se non dopo la morte di Ned).
Appurato che Melisandre possa essere un po' più vecchia di quello che appare nel libro e nella serie, dovrebbe avere quasi quattrocento anni per poter vivere in un momento storico tale che l'acciaio di Valyria possa essere facilmente reperibile. Né il libro e specialmente la serie tv danno nulla di tutto ciò come plausibile, in quanto gli stessi poteri di Melisandre, che sicuramente possedeva già da giovane, si sono veramente sviluppati, come quelli degli altri stregoni, alla nascita dei draghi e quindi al “ritorno della magia assopita”.
Il What If è una buona escamotage per modificare e spaziare su alcuni aspetti della trama, è vero, ma se lo colleghi ad un missing moments e lo ambienti durante la serie tv (dato che non ci è permesso scrivere sui libri), non basta da solo a giustificare senza le dovute attenzioni di trama, determinati cambiamenti. Non voglio dire che “avresti dovuto farlo come dico io”, se questa idea “storica” dell'acciaio di Valyria ti piace, ben venga, sfruttala è comunque un'idea interessante, ma non puoi solo accennarla e lasciarla lì, perché altrimenti il lettore, specie quelli sfegatati come me, notano subito che lì appare un grande buco di trama che, a conti fatti, condizionerebbe tutto l'andamento della storia futura.
Una particolarità che invece mi ha davvero colpita è stata la parentesi circa “l'Ossidiana”, che ho trovato molto ben posta, ma che, appunto, ha confermato i miei dubbi circa lo svolgersi dell'universo.
Infine l'ultimo dubbio riguarda i “capelli quasi trasparenti”, che non capisco se sia un riferimento ai Targaryen o solo un modo per dire che era un mercante molto vecchio.

Coerenza della Trama col Contest (5/5)

Su questo parametro nulla da dire, tralasciando le incompletezze della trama, l'ho trovata nel suo complesso in ottima linea con lo scopo del contest. Brava!

Trattazione della tematica del contest (Tot. 15/15)

Osservazione della trama del pacchetto 5/5

Il pacchetto è stato osservato magnificamente e, se non erro, mi è parsa presente la visione Aristolelica del Nous, cioè “la causa finale del mondo”, difatti Melisandre mi è sembrata, nella tua narrazione, totalmente attratta dal culto. L'idea del creatore, quindi l'idea fondante del creazionismo, è alla base della sua caratterizzazione nel libro e nella serie tv, motivo per cui la tua scelta “aristotelica” mi ha resa sinceramente curiosa e soddisfatta: la totalità dei punti ottenuto nell'originalità è dovuto anche a questo, in quanto sarebbe stato molto più semplice buttarti su una caratterizzazione già “solida”, invece che sperimentare qualcosa di nuovo. Bravissima!

Osservazione dell'Obbligo 5/5

L'obbligo è stato osservato alla perfezione, nulla da recepire.

Osservazione del Divieto 5/5

Anche in questo caso, tutto perfettamente dentro i limiti imposti, non hai sgarrato di una virgola. Ottimo!

Trattazione dei personaggi (Tot. 8/13)

Coerenza del Personaggio 5/10

Il motivo del voto è stato già ampiamente spiegato nella sezione della trama e trovo inutile ritornare a trattare punto per punto. Voglio solo specificare una seconda volta che non giudico in alcun modo le tue idee, che possono piacere o meno (e che ho trovato molto curiose, come hai già notato dato l'alto voto della sezione originalità), ma giudico il modo in cui sono state proposte.
L'idea interessante e stravagante, quella che rimescola le carte in tavola, è ottima, anche se modifica in modo profondo il personaggio; in una ff uno scrittore deve sentirsi libero di scrivere ciò che più cavolo gli piace. Se però quell'idea viene solo accennata e non giustificata, è ovvio che il lettore rimane perplesso e che il personaggio stesso perde di spessore, proprio perché perde di logicità e quindi coerenza.
Il mio consiglio, come già detto prima, è di sviluppare meglio quelle indicazioni date o di, più semplicemente, modificare quelle indicazioni che, seppur poche, confondono in modo pensante una trama altrimenti lineare.

Coerenza del Personaggio con le indicazioni del Contest 3/3
In relazione al contest, assolutamente nulla da recepire, il ersonaggio è perfetto.

Presentazione 1/2

Questo parametro potrebbe lasciarti perplessa, ma prima che tu possa pensare ai banner o simili, il giudizio è dimezzato per un motivo molto semplice e per, assolutamente fondamentale: il giustificato. Presentare un testo ordinato, te lo posso assicurare, fa molta più bella figura di un testo disordinato che spesso, anche se ingiustamente (in quanto lo scrittore, magari preso dall'enfasi, non ci pensa), viene presa come una mancanza di attenzione, come poco interesse verso il lavoro proposto.
Dato che per giustificare un testo basta un click, la prossima volta ricordati di farlo, perché un bel testo ordinato può fare davvero miracoli.

p.s. Mi è stato fatto notare che la mancanza del giustificato potrebbe anche essere colpa del formato. A me sembra una sciocchezza, ma per sicurezza ho controllato anche la pagina di EFP e, avendo notato anche lì la sua mancanza, l'ho presa come una mancanza totale e non singola.

Gusto Personale 7/10

Il gusto personale è ovviamente molto alto, proprio per i tanti motivi spiegati: prima di tutto l'originalità e poi l'ottimo adattamento del testo al concorso proposto. Ho inoltre apprezzato la correttezza grammaticale e le capacità stilistiche e lessicale fondamentali ai fini della valutazione. Purtroppo il punteggio non è pieno proprio per quei parametri di cui abbiamo già parlato e con cui non ti annoierò oltre.
In definitiva, hai proposto un buon lavoro, che a livello generale mi è piaciuto, ma che consiglio comunque di revisionare (non parlo tanto dei consigli detti nella sezione Lessico e Stile, che fossi in te terrei comunque in considerazione, quanto le critiche poste in trama e personaggi).

Totale 72,35/90

Nuovo recensore
30/12/14, ore 12:32

Recensione Premio
La FF è a dir poco perfetta. *-*

Trascuro grammatica e lessico poiché ero sicura non ci sarebbe stato nessun errore di alcun tipo e infatti non hai deluso le mie aspettative.

Hai creato una storia davvero originale, andando a indagare sull'infanzia di uno dei personaggi più misteriosi di GOT, e ciò che hai creato è una storia assolutamente coerente con quella che è la Melisandre della serie. Hai usato un linguaggio incredibile soprattutto nella prima parte della storia, mi ha colpito molto la descrizione delle pietre, descrizione perfetta sotto ogni punto di vista. Sembrava di stare davvero in un libro fantasy, e trovo interessante l'idea che lei, già da bambina, avesse adocchiato il rubino, una pietra rossa, come sua pietra, andando ad anticipare in qualche modo il suo diventare "La donna rossa". 

Melisandre non mi ha mai fatto impazzire come personaggio, ma, andando avanti con la storia, la sto trovando sempre più interessante. Non l'ho mai vista come la donna fredda, invincibile e doppiogiochista che tutti vedono, ho sempre trovato in lei un lato più "debole" (non è il termine più appropriato per quello che intendo ma ci va molto vicino)  e la capacità di sbagliare. E' un aspetto che secondo me si evince solo nei capitoli in cui Melisandre parla in prima persona, perciò l'idea di un'infanzia non proprio felice, di un padre che non le dimostra affetto e che la vende senza pensarci due volte è per me assolutamente credibile con il personaggio che poi è diventata. Infine concludi la storia alla perfezione, con lei che si unisce al suo unico Dio e si dà in tutto e per tutto, pronta per diventare, appunto, rossa e terribile. 

Perciò i miei complimenti la storia è perfetta, mi è piaciuta molto e soprattutto hai dimostrato una cura incredibile rispetto agli aspetti della serie originale.

Alla prossima,
Giulia___
(Recensione modificata il 30/12/2014 - 12:33 pm)

Recensore Junior
20/10/14, ore 17:50

Ciao!
Avevo già letto questa storia quando abbiamo partecipato al contest di Mad Fool Hatter, trovandola molto bella.
Come sempre, parto dalla grammatica: hai fatto un unico errore.
[...] mostravando generosamente le gambe slanciate.

Per il resto tutto perfetto, complimenti! Il lessico è appropriato al contesto, il registro medio-alto.
La storia è davvero originale, l'infanzia di Melisandre deve essere stata davvero triste, considerando la mancanza di affetto e la povertà della sua famiglia. L'hai caratterizzata benissimo, brava!
La storia, oltre che essere ben scritta, è molto bella, mi è piaciuta moltissimo <3

Baci,

Elisaherm

 

Nuovo recensore
05/10/14, ore 11:48

Devo imparare a non accettare più fan fiction su Game of thrones, ho sempre una dannata paura che mi mancano elementi per cogliere la reale portata della storia – ammetto che del passato di Melisandre non so nulla e quindi mi affido a quello che mi hai detto in tutto e per tutto. 
In questa one shot ti sei difesa davvero molto, molto bene. Se avevo paura di non riuscire ad apprezzarla per via di eventuali mie lacune e perché lei non è di certo una dei miei personaggi preferiti, mi sono dovuta ricredere già dopo le prime righe. Scivola tutto che è un piacere, persino la divisione in paragrafi mi è sembrata una scelta ottima per scandire il ritmo. Hai compiuto alcune scelte stilistiche che hanno aumentato il valore di questa storia davvero di molto. Pur nella brevità riesce ad essere incisiva e suggestiva, nei toni come nell’atmosfera, con una narrazione che mai si appesantisce di descrizioni superflue e che lascia quel sentore di mistico che così bene si addice sia alla situazione che al personaggio. Ammiro molto il lavoro che hai fatto con lei. Sei riuscita a coglierne l’animo in poche righe, l’hai trasformata dalla bambina che era nella donna terribile, seguace del suo strano dio. Quando le cose vanno tutte bene, i commenti tendono a venirmi molto più brevi del normale, questo perché la mia ammirazione è tale che qualsiasi parola sarebbe davvero superflua. Sei riuscita a raggiungere perfettamente il tuo scopo, a raccontare di un personaggio così controverso come quello di Melisandre e lo hai fatto con i giusti toni, senza mai risultare fuori luogo con qualche frase di troppo o parola azzardata. Ammetto di aver apprezzato questa storia molto più del previsto sotto tutti i punti di vista. 
Anche l’uso della frase obbligatoria per il contest è stato davvero sorprendente. Hai reinterpretato il significato, trasportandolo da un contesto romantico a uno di devozione religiosa, centrandolo perfettamente nella situazione descritta. Non potevi farne un uso più insolito e appropriato. Mi hai lasciata felicemente sorpresa. 
Ti aggiungo un paio di piccole annotazioni sulla punteggiatura, che non sempre ho trovato perfetta e una sullo stile, l’unico momento in cui l’ho trovato tentennante per la struttura scelta: 
“Per un attimo erano felici, le loro voci si innalzavano come un cinguettio in una mattina di primavera; ma era destinato a durare poco” – “era destinato a durare poco” cosa? Così tu sembra ti stia riferendo a “un attimo” che per definizione dura già di per sé poco, non c’è bisogno di un’ulteriore specificazione. Se il riferimento fossero le voci, allora il verbo dovrebbe essere al femminile e plurale, qualcosa come “erano destinate a durare poco”. Se avessi interpretato male qualcosa, beh, fammelo presente prima di subito! Non ci sono problemi, sono disposta a rivedere le mie opinioni e a discuterne. 
“Sapeva di poter contare sulla sorpresa che la padronanza della lingua colta provocava per guadagnare un secondo di vantaggio quando le capitava di reagire ad un sopruso come quello ed era una situazione che si verificava sempre più spesso.” – questo periodo è lunghissimo e in più di due righe non c’è neanche una virgola. Direi che un po’ di punteggiatura in più non avrebbe guastato. Direi che una virgola prima di “quando” sarebbe l’ideale. 
“erano diventati troppo corti visto che era la più alta tra le sue sorelle e mostravano generosamente le gambe slanciate.” – anche qui aggiungere un paio di virgole, rendendo “visto che era la più alta tra le sue sorelle” un inciso, poiché la frase introdotta dalla congiunzione “e” fa riferimento a “erano diventati troppo corti” – mi sa che si parlava di vestiti. 
“Sono un sacerdote Melisandre,” – l’ultima virgola mancante che ho registrato si piazza prima di “Melisandre”. 
Aggiungo un refuso, che magari vuoi correggere più per scrupolo che per altro e che non ho considerato in alcun modo nel punteggio, dopotutto capita a tutti e non credo sia sintomo di qualche lacuna: 
“una misera pedina in gioco troppo grande” – mi sa che manca un “un” prima di “gioco”. 
Ecco tutto. La storia mi è piaciuta proprio tanto e mi dispiace di non riuscire a rendere il commento più corposo. È solo che mi ha emozionata tutta, a partire dal come Melisandre è trattata dalla sua famiglia, in quanto ultima bocca da sfamare e quindi, in qualche modo, sacrificabile in cambio del bene comune, alla sua maturità spiccata, per essere ancora solo una bambina. 
Quindi sì, ottimo lavoro, dall’inizio alla fine.

Recensore Master
01/09/14, ore 13:22

Melisandre e uno dei personaggi per me più controversi. Non so se mi piace o meno. Ma mi piace molto la tua flash! Una mel giovane che deve proteggersi da un padre e una società che vogliono solo sfuttarla, ma essendo forte, trova il coraggio e abbraccia il dio rosso.
Mai avevo letto della sua infanzia / adolescenza, e questa storia e proprio coem me la sarei immaginata!
Complimenti.
A presto
A.