GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «WINTER CONTEST» PER STORIE EDITE
«RUN» DI MANUFURY
Il respiro si blocca, i muscoli si tendono e il cuore inizia a battere forte per pompare più sangue misto ad adrenalina nelle tue vene. Tutto il tuo corpo è pronto alla fuga, vero Aleksis? Ogni cellula, ogni tessuto, ogni organo, tutto il tuo io grida: “Corri Aleksis, corri!”
- Sviluppo della trama e dei personaggi
Tenerezza. Ecco la prima parola che è balzata subito alla mia mente non appena sono arrivata a fine lettura. Ma facciamo un passo indietro.
Dal titolo e da come la storia stessa inizia, con quella lieve sensazione d'ansia che permea la narrazione, tutto ci si aspetterebbe tranne la conclusione a cui si giunge; al principio si entra pian piano nella psiche di Aleksis, si sentono le paure e i tormenti che si è portato con sé nel corso degli anni sin da quando era in orfanotrofio sia fuori da esso, facendo solo ciò che era abituato a fare: correre. Non si può proprio fare a meno di patteggiare per lui e stargli almeno mentalmente vicino per provare a dargli una qualche sorta di conforto, avvertendo, passo dopo passo e parola dopo parola, quella sempre più crescente agitazione cominciare a diminuire e a fluire via come un fiume, convergendo in qualcosa di molto più calmo e che lascia il sorriso sulle labbra.
Le immagini che si susseguono durante i suoi pensieri sono suggestive e perfette per un personaggio apparentemente duro e freddo come Aleksis, con quel continuo richiamo al metallo e al suo gelo e al modo in cui esso è sempre stato presente nella sua vita, persino con Cherno Alpha; diciamo che, in qualche modo, è stato proprio quello stesso metallo a temprarlo e a renderlo ciò che è adesso, rendendolo successivamente vicino alla donna della sua vita. Bello anche il contrasto creato proprio dalla visione di Sasha: bianca e austera nel suo bel vestito, le labbra rosse e piene, danno di lei l'impressione di una donna che, nonostante la scorza un po' dura che solitamente mostra al mondo, è nel pieno della sua vitalità e della sua felicità in quel giorno così speciale per ogni coppia che convola a nozze.
In quanto a caratterizzazione, qui abbiamo soltanto un flusso di pensieri e ben poche parti descrittive - almeno per quel che riguarda le descrizioni vere e proprie, che non sono molto presenti nel testo, trattandosi per lo più di un'introspettiva, a quanto sembra -, ma essi bastano a dare un'impronta del protagonista e a far comprendere il suo stato d'animo in quel determinato momento, rendendolo IC con poche parole ben calibrate; non c'è eccessiva smielatezza, non c'è niente che lo faccia apparire fuori di sé e quindi fuori dai suoi soliti schemi, bensì vediamo il suo ripensare al passato - ottima scelta, così da far calare ancora di più il lettore nella sua caratterizzazione - fino a quel giorno, quel magnifico giorno in cui, sorpresa delle sorprese, si ritrova sposato con la sua amata.
Proprio su questo vorrei spendere due parole: la cosa, in un altro frangente, sarebbe potuta risultare banale - la sublimazione e l'unione di due anime che non hanno fatto altro che fuggire dal resto del mondo fino al loro congiungimento -, ma in questo contesto funziona, da' una spinta in più al tutto, lasciando con un bel sospiro di sollievo quando si scopre che tutti i pensieri ansiosi e post-apocalittici di Aleksis non sono altro che un breve ripensare al passato prima della felicità che ne seguirà poi. Difficilmente si riesce a restare IC con personaggi così complessi e austeri, si rischia difatti di cadere nel banale e di lasciare che sia l'OOC a dilagare imperioso, ma sei riuscita a trattarli come si deve e hai dato loro spessore, rendendoli loro in tutto e per tutto.
La trama non spicca di certo di originalità, ma ha i suoi punti forti proprio per il tipo di fandom in cui è presente e, in particolar modo, per i personaggi da te scelti, protagonisti indiscussi che riescono a far sollevare in questo modo le intere sorti della narrazione. Se si fosse trattato di qualcun altro, molto probabilmente, si sarebbe solo trattato di una storia che avrebbe spiegato in parole spicce il presenziare dinanzi all'altare di due persone, ma con Aleksis e Sasha le cose sono diverse: sono due guerrieri, due soldati che sono cresciuti in un mondo che li ha sempre visti correre via da ogni cosa, e persino in quel momento Aleksis vorrebbe correre e scappare lontano - per novità? Per paura? Per l'incredulità di aver finalmente trovato la felicità? Pensieri che si susseguono anche in questo frangente e che sono assolutamente veritieri, visto il grande passo che stanno per compiere -, per quanto venga frenato proprio dalla splendida visione di Sasha.
Una storia che, vista singolarmente, non sembra possedere punti forti, ma che letta nel complesso risulta oltremodo piacevole ed innovativa.
- Stile, sintassi & grammatica
Nulla da dire per quel che riguarda lo stile. In altri momenti avrei detto che più punti fermi avrebbero in qualche modo alleggerito le frasi, ma, in questo caso, lo stile adottato ci sta tutto e si piega tutto intorno al racconto.
I pensieri si susseguono veloci, quasi si volesse seguire la vita frenetica che ha sempre vissuto Aleksis e il titolo stesso della storia, correndo a più non posso senza fermarsi mai e senza seguire quello che potrebbe essere un filo logico; è un buon modo per rendere il lettore ancora più partecipe in tutta la narrazione, lanciandolo direttamente nella mente del protagonista, pur senza strafare. Alcune frasi andrebbero un po' riviste per piccoli errori proprio da niente, ma, per il resto, è un ottimo stile che lascia ben intendere il significato stesso di tutta la storia.
Qui di seguito ti appunto qualcosa, la maggior parte piccolezze che possono essere corrette con una rapida lettura:
❒ forte/forte → Una piccolezza, però cercherei un sinonimo per non ripetere la stessa parola a così poca distanza
❒ vero Aleksis? → vero, Aleksis?
❒ Corri Aleksis, corri! → Corri, Aleksis, corri!
❒ correre finché non ti manca il fiato e il sudore t’imperla la fronte → Dato il tempo di narrazione, trovo suoni meglio “correre finché non ti manchi il fiato e il sudore t’imperli la fronte”
❒ i tuoi ricordi, la paura che provi.
Un rumore ovattato [...]
Ti volti lentamente [...]
E allora la vedi: lei → Queste frasi puoi farle continuare tranquillamente sui periodi precedenti, giacché possono essere letti come un seguito del pensiero
❒ e insieme vi avviate → e vi avviate insieme
❒ cui era abituato → cui eri abituato
❒ stata solo tua, per sempre e che tu saresti → stata solo tua, per sempre, e che tu saresti
❒ In fuga senza nessuno da amare → Non so se volessi ripetere la frase senza la virgola dopo la parola “fuga” volontariamente o se ti sia solo sfuggito - trovo che suonino bene in entrambi i modi, dato che da un certo stacco -, in caso te lo segno semplicemnete a scopo illustrativo
- Parere personale
Ammetto spudoratamente che, pur avendo letto uno sprazzo di fumetto e avendo visto il film non so quante volte, questa è stata la prima storia che ho letto in questo fandom, per di più su due personaggi austeri e complessi come Aleksis e Sasha.
Non nascondo, come detto pocanzi, che al principio mi ero aspettata una storia angst che sarebbe poi sfociata in qualcosa di un po' più tranquillo - il genere fluff avrebbe dovuto farmi capire qualcosa, così come l'immagine iniziale, anche se credevo che fosse lì più a scopo illustrativo che per altro -, ed è stato davvero piacevole leggere di questo piccolo sprazzo di felicità di due personaggi che personalmente ho imparato ad amare - e di cui ancora rimpiango la morte, sob.
La tua storia ha dunque fatto sì che li amassi ancora di più e mi sentissi partecipe di quel loro momento speciale, come un ospite silenzioso che spiava il tutto da qualche angolo remoto, forse persino dalle impalcature sovrastanti mentre lavoravo su piccoli accorgimenti che avrebbero potenziato maggiormente Cherno Alpha e mentre mi soffiavo il naso per la gioia. Ma adesso sto un po' divagando, non farci caso.
Mi preme inoltre dirti che difficilmente leggo storie het - o, almeno, non quanto basta, dato che alcune le trovo trite e ritrite e mi annoiano -, quindi tanto di cappello per avermi fatto adorare un racconto di questo tipo. Non dico che fossero il mio OTP, ma di sicuro è stata una lettura più che piacevole e piena di begli spunti. |