Eccomi, ti parla un fan dei ragazzi da quando il nome del fandom era ancora nei meandri di qualche buco nero sperduto in una galassia lontana.
Devo dire che leggere questa song-fic mi ha fatto un gran piacere perché non solo è riuscita a colpirmi assai per chi è la protagonista e come impone la sua parola con la prima persona ma anche perché lo stesso raccontare è molto vicino al modo di comporre e scrivere della band stessa.
Questo pezzo riesce esattamente a rendere fortuito il cammino intrapreso con gli stessi cinque ragazzi che più di 15 anni fa mandavano le demo alle case discografiche per farsi conoscere, hanno avuto successivamente modo di passare tante avventure in giro per il mondo per poi concretizzare un legame coi fan che ha portato alla generazione di questa canzone che, insieme ad "Astronaut" ha la sua valenza intrinseca e forte.
Se la musica viene vissuta esattamente come un soldalizio tra artista e sostenitori tutto questo ha solo bisogno il tempo di essere trovato da qualche parte, essere riversato e poi esternato per portare un amore incommensurabile e prezioso, portando la stessa speranza di andare avanti, di trovare una sorta di laccio emostatico nel quale legarsi profondamente e farsi le ossa per crescere, maturare.
La fic riesce a risultare reale, a partire da delle parole che sono (come già accennato) un'unione, una promessa, una preghiera di più persone che credono in ciò che dicono e che riescono a dosare bene le emozioni, portandole verso un livello più veritiero, genuino e che solo chi ama i Simple Plan può capire, conoscenze ed analisi più tecniche a parte, si intende.
Tra delle descrizioni più strutturate al chiasmo lineare strofa-calma/ritornello-esplosione ed espressioni più forti e solide (le persone salve che strappano un sorriso e la residenza dell'essenza della canzone su tutte) il tutto vuole lanciare un messaggio chiaro e preciso, legato al fatto che le emozioni sono quello che ci rende ancora uniti in questo mondo che sta andando a rotoli.
Nella musica, arte assolutamente apprezzata e che dona spazio alla creatività, si deve trovare un inno capace di portare i cuori infranti e doloranti ancora più in alto di quanto avrebbero voluto in passato, portando alla vittoria chi non ha mai creduto in noi, chi ci ha buttato via come un oggetto con il proposito di eliminarci subito, a causa di una fragilità visibile.
Questo è un inno, dalla prima nota del piano a quella finale delle chitarre.
Chi ha imparato a conoscere i Simple Plan nel loro percorso non può che amare la canzone, le frasi incoraggianti, la melodia e sicuramente questa fic per il modo di porsi con ogni lettore che conosce la situazione e per l'invito gentile ma determinato all'ascolto, parola importante che determina un legame tra il sentire e il parere superficiale.
Complimenti per l'ingegno e l'affetto che hai messo nella stesura di questa song-fic, l'ho apprezzata moltissimo!
Un abbraccio forte,
Watashiwa |