Complimenti, una bellissima storia.
L'uomo sfida la morte, ma la morte prima o poi viene a chiedere il conto. Forse l'assassino si illude di giocare, ma la morte non gica affatto, e come nelle leggende gli si presenta nelle vesti di una mendicante, chiedendogli la carità. Ma l'assassino, ovviamente, non la ascolta e mal gliene incoglie.
Sembra una di quelle favole che si leggono nella raccolta "Fiabe italiane" di Calvino, ha lo stesso potere evocativo, la stessa forza allegorica. Si direbbe il distillato di una sapienza antica, da tramandare.
L'ho letta veramente con piacere, grazie!^^

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Ciao! Confesso che mi ha incuriosito il tuo nick. Divergente ma anche trasversale, interessante. :)
Ho letto con piacere questo racconto molto carino: l'incipit credo sia in qualche modo una citazione o una reminiscenza da Romeo e Giulietta (lì era la bella Verona, qui la bella Firenze), il resto è una piacevole rivincita che la sorte si prende su un killer sanguinario. Mi è piaciuto il tocco sarcastico della Morte, che infine di fa beffe del mortale che aveva creduto di poterla dominare e invece è egli stesso vittima, come tutti.
In fondo, la vita è già tanto ingiusta di per sè che almeno nelle fic è piacevole che i conti vengano pareggiati. :)
A presto. C.

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Che bella sorpresa!!! Non so nemmeno da dove cominciare per dirti quanto ho apprezzato questa breve ma significativa ed assai eloquente storia!! E' un tema che può sembrare retorico e quasi demodè per certi versi, ed invece è sempre attuale, direi che non pass amai di moda, anzi...! Più l'uomo avanza nelal tecnologia, nelle scoperte, nella vita in generale, più si illude di poter controllare tutto e di poter disporre di tutto, ma non è cosìm, purtroppo...!! E questo tuo breve racconto ne è un ottimo esempio!! Bravissima!!! :)

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Mi piacciono le leggende, anche quelle "nere"! E la Firenze rinascimentale è lo scenario perfetto per una vicenda simile (anche perché intrighi, congiure e assassinii erano davvero all'ordine del giorno!)
Poi, come sai, sono una fan di Dylan Dog, e tra i personaggi delle sue storie spesso compare la Morte, che dialoga con il protagonista... quindi in questa fic mi sono sentita un po' a casa!
Sempre più eclettica, non finisci mai di sorprendermi!

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Qualunque cosa tu scriva, in qualunque sezione si trovi e di qualunque argomento tratti riesce a rapirmi. Hai un modo di scrivere fluido, scorrevole e articolato che è sempre un piacere leggere. Ti tiene incollato allo schermo dalla prima all'ultima parola col fiato sospeso. Questa fic storica (e io non amo particolarmente la storia) l'ho trovata geniale, ha insito un grande insegnamento e nonostante sia ambientata nel '500 è comunque attuale. La morte non si inganna, l'uomo sicuro di se crede di riuscire a controllarla, a dominarla, ma essa è sempre lì, in agguato pronta a colpire. La morte è l'unica certezza della vita. Complimenti amica mia, e grazie per questa profonda riflessione!!! Un bacio, R.

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Meravigliosa questa storia!
Mi piace com è scritta, e soprattutto la trovata della vecchia / morte che si rivela alla fine. E cosi affascinante!
Ottimo lavoro
A.

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Pero'...un grande insegnamento....questo per primo percepisco.Belle le immagini, bella la storia.Come sempre riesci a trarre da tutto cio' che leggi o ti circonda spunto per bellissimi scritti. Una perla ..di saggezza da aggiungere alla tua preziosa collana. Lovespace.

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Hai plasmato e romanzato la leggenda in maniera davvero avvincente e raffinata. A volte, lo stile della prosa mi ha lasciata un po' perplessa, perché affianchi terminologie molto colte e auliche, come le frasi dette dalla morte -che non a caso le si addicono molto- a frasi dalla sintassi e dalla forma meno ricercata, a volte perfette per il contesto in cui sono inserite, altre volte, invece, più ridondanti.
Nonostante ciò, credo che quello letto nel tuo one-shot sia uno dei finali più belli e soddisfacenti che io abbia trovato su efp. Magari con un'ulteriore occhiatina alla composizione di certe frasi e a qualche punteggiatura, otterrai un racconto da veri professionisti.
Good job.

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Ma tu mi fai, zitta zitta, una sorpresa così? Bellissima e godibile questa storia, tra l'altro ambientata nella tua bellissima città (e chissà quante altre leggende Fiorenza cela nel suo seno...).
Non smetti mai di stupirmi, amica mia!
Mi è piaciuto molto il linguaggio, che riproduce un'epoca ormai lontana, l'ambientazione e, soprattutto, lo sberleffo finale della Padrona Ultima, che "ghermisce chi vuole lei"
Complimenti, cara!
Baci
Lou

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Interessante e intrigante il modo in cui hai riscritto questa leggenda che non conoscevo. D'altra parte la Firenze del Rinascimento si presta magnificamente a complotti e sicari. Bella la figura della vecchia mendicante che si fa beffe dello spietato assassino. Il tutto ha un sapore boccaccesco che trovo piacevolissimo. Continua!

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Ciao!!!
secondo me stai affinando le tue doti da scrittrice.
Mi piace vederti migliorare volta dopo volta. Davvero complimenti

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